Radio migratoria centro 2024/25 (3 utenti stanno leggendo)

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Scusate, ma per Ispra il ripasso non inizia fine dicembre inizio gennaio??!!! Secondo me i tordi di ripasso vanno solo nei loro uffici. Perché non vanno sul territorio e vedono qual è la realtà?????
Stiamo parlando dell'istituto piu' inutile dell'altrettanto inutile apparato governativo !?! Non disturbateli......stanno certamente meditando per altri, grossi, irrinunciabili cetrioli x poveri migratoristi.
 
E certo ….. unico neo che i professoroni di ispra non sanno che la neve sui luoghi di nidificazione inizia a sciogliersi a fine aprile
Riguardo l’Assiolo, pensavo di essermi sbagliato l’altra sera in selezione invece Spartano mi conferma ciò che avevo sentito
 
Buongiorno, stamattina al lellero ma vicino casa,, qche colombo e diversi merli, tordi 1
Statemi bene 😜👋
Beati pensionati che non c'avete nasega da fà per tutto il giorno! 😆
 
Resoconto breve delle ultime passeggiate in campagna.
14 febbraio, venerdì : pomeriggio piovoso; sotto l'ombrello, su strada di terra battuta e in luogo precluso alla caccia, guardo il rientro. Pochi fringuelli e una sessantina di tordi che però si sono palesati solo negli ultimi 20 minuti precedenti al buio.
22 febbraio, sabato: vado in osservazione in un posto dove praticavo lo spollo fino a una decina di anni fa. Visti solo tre tordi uscire dalla macchia. In una passeggiata tra gli ulivi fatta dopo l'albetta osservo solo una mezza dozzina di bottacci e pochi merli.
23 febbraio, domenica: percorrendo un fosso di edere e querce (circa 600/700 metri) faccio volare almeno una cinquantina di tordi e qualche merlo.
24 febbraio, lunedì : un posto di rientro ormai poco bazzicato perché piuttosto "ammacchiato" ; visti sedici tordi e quattro merli dalle 17,51 alle 18,08 (ho controllato i minuti del primo ed ultimo avvistamento, sono folle).
La prima osservazione da fare è che negli stessi posti monitorati gli altri anni ma nello stesso periodo (metà febbraio alla fine dello stesso mese) le presenze sono inferiori di almeno un trenta per cento ma è vero che la presenza delle pasture è ridotta quantitativamente parlando degli ederai.
Altra osservazione: il tordo si muove verso i posti di appollo quando la luce inizia a scarseggiare non rendendo quasi possibili avvistamenti precedenti ai famosi venti minuti finali. La caccia è chiusa da circa quattro settimane quindi è venuta meno anche l'idea del disturbo venatorio fino all'orario consentito. Nei posti descritti sopra, il rientro iniziava almeno tre quarti d'ora prima degli orari segnalati attualmente.
Luoghi di pastura e di appollo vicinissimi ? Non posso assolutamente dire di cambiamenti ambientali significativi nei posti praticati in tanti anni.
Il sospetto, sempre più realistico. è che tali atteggiamenti osservati nel comportamento di certi selvatici siano ascrivibili a un cambiamento sostanziale di carattere fenologico.
Dalla Sabina Romana è tutto. Buona serata.
 
Resoconto breve delle ultime passeggiate in campagna.
14 febbraio, venerdì : pomeriggio piovoso; sotto l'ombrello, su strada di terra battuta e in luogo precluso alla caccia, guardo il rientro. Pochi fringuelli e una sessantina di tordi che però si sono palesati solo negli ultimi 20 minuti precedenti al buio.
22 febbraio, sabato: vado in osservazione in un posto dove praticavo lo spollo fino a una decina di anni fa. Visti solo tre tordi uscire dalla macchia. In una passeggiata tra gli ulivi fatta dopo l'albetta osservo solo una mezza dozzina di bottacci e pochi merli.
23 febbraio, domenica: percorrendo un fosso di edere e querce (circa 600/700 metri) faccio volare almeno una cinquantina di tordi e qualche merlo.
24 febbraio, lunedì : un posto di rientro ormai poco bazzicato perché piuttosto "ammacchiato" ; visti sedici tordi e quattro merli dalle 17,51 alle 18,08 (ho controllato i minuti del primo ed ultimo avvistamento, sono folle).
La prima osservazione da fare è che negli stessi posti monitorati gli altri anni ma nello stesso periodo (metà febbraio alla fine dello stesso mese) le presenze sono inferiori di almeno un trenta per cento ma è vero che la presenza delle pasture è ridotta quantitativamente parlando degli ederai.
Altra osservazione: il tordo si muove verso i posti di appollo quando la luce inizia a scarseggiare non rendendo quasi possibili avvistamenti precedenti ai famosi venti minuti finali. La caccia è chiusa da circa quattro settimane quindi è venuta meno anche l'idea del disturbo venatorio fino all'orario consentito. Nei posti descritti sopra, il rientro iniziava almeno tre quarti d'ora prima degli orari segnalati attualmente.
Luoghi di pastura e di appollo vicinissimi ? Non posso assolutamente dire di cambiamenti ambientali significativi nei posti praticati in tanti anni.
Il sospetto, sempre più realistico. è che tali atteggiamenti osservati nel comportamento di certi selvatici siano ascrivibili a un cambiamento sostanziale di carattere fenologico.
Dalla Sabina Romana è tutto. Buona serata.
Ottime osservazioni.
 
Resoconto breve delle ultime passeggiate in campagna.
14 febbraio, venerdì : pomeriggio piovoso; sotto l'ombrello, su strada di terra battuta e in luogo precluso alla caccia, guardo il rientro. Pochi fringuelli e una sessantina di tordi che però si sono palesati solo negli ultimi 20 minuti precedenti al buio.
22 febbraio, sabato: vado in osservazione in un posto dove praticavo lo spollo fino a una decina di anni fa. Visti solo tre tordi uscire dalla macchia. In una passeggiata tra gli ulivi fatta dopo l'albetta osservo solo una mezza dozzina di bottacci e pochi merli.
23 febbraio, domenica: percorrendo un fosso di edere e querce (circa 600/700 metri) faccio volare almeno una cinquantina di tordi e qualche merlo.
24 febbraio, lunedì : un posto di rientro ormai poco bazzicato perché piuttosto "ammacchiato" ; visti sedici tordi e quattro merli dalle 17,51 alle 18,08 (ho controllato i minuti del primo ed ultimo avvistamento, sono folle).
La prima osservazione da fare è che negli stessi posti monitorati gli altri anni ma nello stesso periodo (metà febbraio alla fine dello stesso mese) le presenze sono inferiori di almeno un trenta per cento ma è vero che la presenza delle pasture è ridotta quantitativamente parlando degli ederai.
Altra osservazione: il tordo si muove verso i posti di appollo quando la luce inizia a scarseggiare non rendendo quasi possibili avvistamenti precedenti ai famosi venti minuti finali. La caccia è chiusa da circa quattro settimane quindi è venuta meno anche l'idea del disturbo venatorio fino all'orario consentito. Nei posti descritti sopra, il rientro iniziava almeno tre quarti d'ora prima degli orari segnalati attualmente.
Luoghi di pastura e di appollo vicinissimi ? Non posso assolutamente dire di cambiamenti ambientali significativi nei posti praticati in tanti anni.
Il sospetto, sempre più realistico. è che tali atteggiamenti osservati nel comportamento di certi selvatici siano ascrivibili a un cambiamento sostanziale di carattere fenologico.
Dalla Sabina Romana è tutto. Buona serata.
Se si ha passione x la letteratura venatoria saranno noti racconti di cacciatori che dopo la guerra si recavano ai rientri presto ,perche già verso le 14/15, a seconda del vento, si iniziava a tirare. Tira oggi, tira domani e aumento dei tiratori negli anni hanno portato i tordi a posticipare il rientro. Cambiamento al contrario : quando gli storni erano cacciabili andavo in una certa zona con estesi uliveti e vigneti, ma nonostante si provava di tutto erano talmente scaltri che le fucilate erano poche, adesso nelle stesse zone sono talmente "facili" che ogni volta si potrebbe finire uno zaino di cartucce
 
Stamattina intento a lavorare in zona Montegrotto/Canneto , in Sabina per capirci, avevo 3 tordi a 10 mt su un uliveto
Ho saputo che gli anticaccia hanno inviato delle mail a tutte le specie cacciabili comunicando la chiusura della stagione venatoria. Per questo erano così confidenti... 😇
 
Resoconto breve delle ultime passeggiate in campagna.
14 febbraio, venerdì : pomeriggio piovoso; sotto l'ombrello, su strada di terra battuta e in luogo precluso alla caccia, guardo il rientro. Pochi fringuelli e una sessantina di tordi che però si sono palesati solo negli ultimi 20 minuti precedenti al buio.
22 febbraio, sabato: vado in osservazione in un posto dove praticavo lo spollo fino a una decina di anni fa. Visti solo tre tordi uscire dalla macchia. In una passeggiata tra gli ulivi fatta dopo l'albetta osservo solo una mezza dozzina di bottacci e pochi merli.
23 febbraio, domenica: percorrendo un fosso di edere e querce (circa 600/700 metri) faccio volare almeno una cinquantina di tordi e qualche merlo.
24 febbraio, lunedì : un posto di rientro ormai poco bazzicato perché piuttosto "ammacchiato" ; visti sedici tordi e quattro merli dalle 17,51 alle 18,08 (ho controllato i minuti del primo ed ultimo avvistamento, sono folle).
La prima osservazione da fare è che negli stessi posti monitorati gli altri anni ma nello stesso periodo (metà febbraio alla fine dello stesso mese) le presenze sono inferiori di almeno un trenta per cento ma è vero che la presenza delle pasture è ridotta quantitativamente parlando degli ederai.
Altra osservazione: il tordo si muove verso i posti di appollo quando la luce inizia a scarseggiare non rendendo quasi possibili avvistamenti precedenti ai famosi venti minuti finali. La caccia è chiusa da circa quattro settimane quindi è venuta meno anche l'idea del disturbo venatorio fino all'orario consentito. Nei posti descritti sopra, il rientro iniziava almeno tre quarti d'ora prima degli orari segnalati attualmente.
Luoghi di pastura e di appollo vicinissimi ? Non posso assolutamente dire di cambiamenti ambientali significativi nei posti praticati in tanti anni.
Il sospetto, sempre più realistico. è che tali atteggiamenti osservati nel comportamento di certi selvatici siano ascrivibili a un cambiamento sostanziale di carattere fenologico.
Dalla Sabina Romana è tutto. Buona serata.
Qualsiasi è il motivo del cambiamento, una cosa è certa non rivivremo mai più un ottobre pieno di emozioni con il cielo pieno di ogni migratore e la tramontana che annunciava il cambio di stagione come qualche stagione fa, come pure i rientri serali in compagnia di amici e colleghi sul posto di caccia a condividere emozioni, o la mattina il canto di una cesena tra la brina scappata dal gelido clima artico, e chiedersi da quale parte remota sia arrivata e meravigliarsi.
 
Probabilmente non li rivivremo, nel mentre li ricorderemo come "i bei tempi".... Come ero piccolo 😬😬😬😬
 
"Sta' il cacciator fischiando sull'uscio a rimirar tra' le rossastre nubi stormi d'uccelli neri com'esuli pensieri nel vespero migrar" , l'emblema della caccia, che malinconia ......
Tanto oramai a chi interessa più : tra' selecontrollori piani di contenimento piani di eradicazione bla bla bla 😭
 
La lingua batte dove il dente duole. Rivisito i "diari di bordo" degli ultimi 12 anni trovando analogie di passo - mediocre quanto lo svernamento successivo - negli anni : 2013/2014, 2015/2016 e, soprattutto 2018/2019.
Parlo, ovviamente, solo delle mie contrade della bassa Sabina Romana.
Anche il ripasso in dette annate fu piuttosto risicato.
La curiosità è che nelle stagioni 2016/2017 e 2019/2020, successive quindi alle annate negative elencate sopra, il passo fu da buono ad abbondante così come gli svernamenti, sempre parlando della specie tordo bottaccio.
Mario Rotondi (Migratori alati) e Sergio Scebba (I tordi in Italia) analizzando nei loro testi le migrazioni del tordo nel nostro Paese, in tanti anni, hanno sostenuto la tesi di fluttuazioni numeriche significativamente importanti determinate da molti fattori anche tra loro non connessi (percentuali riproduttive basse in qualche primavera, periodi di migrazione con condizioni particolarmente avverse del meteo, scarsità di cibo nelle nostre campagne e, altro fattore di non poco conto, "ripassi" primaverili che a causa di venti ed eventi atmosferici hanno portati masse di migratori su superfici di nidificazione spostati rispetto ad altri luoghi. Il ché ha poi condizionato le rotte di migrazione del successivo passo autunnale.
Dico la mia in base agli ultimi studi di organi scientifici e ai testi letti riferiti agli ultimi anni.
Per prima cosa, nell'ultimo decennio almeno, numericamente, la specie "Tordo bottaccio" sta "tenendo" così come il merlo. Non credo sia possibile fare raffronti con i numeri di trenta o quaranta anni fa poiché allora non vi potevano essere le forme attuali di monitoraggio.
Inoltre nel "900" i luoghi preclusi alla caccia erano molti di meno per cui la presenza dei cacciatori si estendeva a molti più territori che di conseguenza venivano controllati e utilizzati.
Con la parcomania dilagante chi può confermare o meno la presenza dei selvatici in tanti territori non visionati ?
Nel nostro meridione sembra che le cose non siano andate così male quest'anno, mentre il passo nel nord Italia quanto nella parte tirrenica ha lasciato a desiderare. La parte adriatica ha fruito di alcune buone giornate di passo e la cosa è riscontrabile anche attraverso il "tam-tam" sui vari social.
Sono, invece, sempre più convinto che cambiamenti non di poco conto abbiano segnato l'aspetto fenologico di molte specie. Tordo compreso.
Ampliamento dell' areale di nidificazione (potrebbe significare che lo stesso numero di effettivi si sia spalmato su territorio molto più vasto), diversificazione degli ambienti di pastura e pernottamento, forme di autodifesa acquisite, cambiamenti climatici e differenziazione della presenza umana nel territorio. Tutti argomenti da valutare e utilizzare al fine di un utilizzo innovativo delle specie.
Su amici ! Un pizzico di ottimismo. E se proprio non vi riesce diamoci almeno delle possibilità.
Scusate per l'intervento prolisso e forse noioso.
Buon pranzo e buona pennichella.
 
Qua' non si tratta solo di numeri ma da un insieme di cose che creano una certa "atmosfera". Poi è chiaro che in mancanza di meglio si và a letto con la propria moglie, però quando questa è tipo la Pina di Fantozzi l'ottimismo lascia il tempo che trova ....😉😁
 

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