Re: Radio capanno 2010-2011
UN FATTO VERO
17/12/2010
ANCORA UNA BECCACCIA INANELLATA A MILANO Sembra strano, ma è pure vero: la FEIN inanella beccacce a Milano! La prima è stata in data 13/11/1994 con anello INFS Ozzano (Bo) Italy N0305 catturata in un garage privato dal socio CIC Italia, Valentino Sanvito, ai piedi del Pirellone; la seconda in data 22/03/1996 con anello INFS Ozzano (Bo) Italy H0315 nella “chic” Via Montenapoleone 18, nel cortile del noto studio legale Rucellai e Raffaelli, pure quest’ultimo socio CIC; la terza in data 06/12/2010 inanellata presso il laboratorio medico del veterinario Lucio Maria Raggi, sempre nel capoluogo milanese e liberata il successivo 7 dicembre nelle vicinanze del Parco del Ticino con anello INFS Ozzano (Bo) Italy H172541. Tutti con marchio INFS. Ma di quest’ultima vi è una storia da raccontare. Il dott. Raggi è un grande cacciatore di beccacce e le caccia nel Biellese con i suoi bravi breton. Verso mezzogiorno di domenica 5 dicembre, prima della forte nevicata della sera, si è imbattuto in due beccacce. Il “doppio” è stato assicurato dopo una magnifica azione di caccia e la felicità era al massimo. La prima beccaccia è recuperata dal suo cane e l’altra, caduta a pochi metri, dallo stesso Raggi che, meravigliato per la perfetta livrea se la mette nel carniere per una doverosa preparazione da parte del suo imbalsamatore di fiducia. La caccia riprende, ma dopo una decina di minuti sente che qualcosa si muove nella giacca: era la beccaccia, che senza aver subito alcuna ferita, era perfettamente viva! Stupore, meraviglia, ripetute osservazioni sul corpo: nessun pallino l’aveva colpita per cui è stato gioco forza sentire – sempre tramite il comune amico Sanvito – l’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN sotto una inusitata coltre di neve, per richiedere di poterla inanellare e ricavare tutte le misure biometriche richieste per un corretto monitoraggio. Questa è la descrizione di un fatto vero, benché inverosimile (e ancora senza spiegazione) con tanti affidabili testimoni per raccontarlo e per essere ricordato in modo che la nostra “Regina” continui a percorrere le vie del cielo. Questa volta con un segno in più e, forse, con un esempio in più per dimostrare quanto il cacciatore - memore del detto del Club des Bécassiers francese “Chasser le plus possible tout en tuant le moins possible” (cacciare il più possibile, uccidendo il meno possibile) vorrebbe ridare la vita alle sue prede nell’eterno gioco del “dare e avere” che la natura ci offre. Note tecniche: le misure biometriche raccolte erano le seguenti: becco mm.69, tarso 36, coda 72, peso 328 gr. (pur alimentata a lombrichi per 48 ore, deve aver perso almeno il 5% del peso originale). Non sessata (apparentemente maschio). L’esame dello specchio alare lo catalogherebbe come JC4, giovane dell’anno, di origine non particolarmente settentrionale e non di covata tardiva.