Gradirei avere un'opinione in merito ai fucili di lusso.
Mi spiego.
Esistono fucili e fucili, ognuno col suo valore e la sua provenienza. Ci sono delle armerie che si vantano di trattare quasi esclusivamente fucili blasonati, disdegnando quelli "commericiali",mettendosi a metà tra i venditori di fucili per la caccia o il tiro e i collezionisti veri e propri.
Il problema, secondo me, dipende proprio da questa promiscuità.
Ci sono delle armerie, di cui non faccio nome, che hanno in vendita fucili indiscutibilmente bellissimi, a prezzi meno belli, che però mi lasciano perplesso.
Un esempio: fucili Greener con canne palesemente ribrunite, oppure fucili di Liegi forati 18.7!!!!!! con due o più ripunzonature.
Tutti fucili stupendi, per carità. Funzionanti anche. Ma poi, se uno acquista un fucile del genere poi come lo rimette in commercio se non è più originale?
Tempo fa ho partecipato ad un post in cui sostenevo, e sostengo, che un fucile se piace, se funziona, se si ritiene che sia "il nostro fucile" giustifica sempre il prezzo.
Ma un conto è se si parla di 2mila euro, e un conto è se poi si chiedono 10mila cocuzze. Giusto?
Allora che fare? Quanti saranno mai i fucili del 1910 p 1920 con canne che non hanno mai avuto bisogno di rettifiche interne o doppiette con astine sottili che non abbiano richiesto di mettere mano alle bruniture? Pochi, se non forse pochissimi.
Ma allora, queste armerie, propongono vere e proprie truffe?
Perchè mi è capitato che mi venissero proposti fucili "manomessi" con una naturalezza così disarmante che a momenti sembravo io il marziano.
- - - Aggiornato - - -
Altro fattore: sarebbe opportuno capire il mercato come è in grado di incidere sul valore delle armi di lusso.
La mia opinione è che i fucili "esteri", come gli inglesi, i belgi o i tedeschi, se pur godono di una lunghissima tradizione armiera, NON SONO radicati nel nostro territorio.A parità di valore un fucile di lusso italiano resta più commercializzabile di uno straniero. Perlomeno qui in Italia.
Mi sembra (e qui richiedo le opinioni) che questo sia vero, e pertanto sarei propenso ad un investiento su fucili italiani, piuttosto che esteri.
Poi il discorso di complica ulteriormente nel momento in cui bisogna conoscere punzoni, caratteristiche tecniche ed estetiche, non conformi proprio perchè provenienti da scuole di costruzione che hanno una cultura diversa da quella italica.
Meglio conoscere, prima di comperare, questo è sicuro. Ma questo basta per orientarsi tra un buon investimento e uno meno buono? Quanto incide la rarità dell'arma sul suo valore e quanto questo fattore lo si avverte solo per il fatto che i fucili esteri si ritengono "rari" e "particolari" rispetto a quelli italiani solo perchè ne sono stati importati di meno?
Un esempio concreto:
Doppietta Franchi Condor in condizioni discrete, canne acciaio Poldi, batterie Holland molle indietro, primi anni 50: valore intorno ai 3500 auro.
Doppietta Masquelier belga, stesse condizioni, modello comparabile per caratteristiche, euro 4500
Doppietta W.& Scott, come sopra, euro 6000.
Proviamo ad immaginare di averle tutte e tre, e di rimetterle sul mercato rivendendole. Quale di queste mi dà più garanzia di riprendere non solo gli stessi soldi, ma di riuscire anche solo a rivenderla????
Opinioni, opinioni, opinioni......
Grazie mille
Mi spiego.
Esistono fucili e fucili, ognuno col suo valore e la sua provenienza. Ci sono delle armerie che si vantano di trattare quasi esclusivamente fucili blasonati, disdegnando quelli "commericiali",mettendosi a metà tra i venditori di fucili per la caccia o il tiro e i collezionisti veri e propri.
Il problema, secondo me, dipende proprio da questa promiscuità.
Ci sono delle armerie, di cui non faccio nome, che hanno in vendita fucili indiscutibilmente bellissimi, a prezzi meno belli, che però mi lasciano perplesso.
Un esempio: fucili Greener con canne palesemente ribrunite, oppure fucili di Liegi forati 18.7!!!!!! con due o più ripunzonature.
Tutti fucili stupendi, per carità. Funzionanti anche. Ma poi, se uno acquista un fucile del genere poi come lo rimette in commercio se non è più originale?
Tempo fa ho partecipato ad un post in cui sostenevo, e sostengo, che un fucile se piace, se funziona, se si ritiene che sia "il nostro fucile" giustifica sempre il prezzo.
Ma un conto è se si parla di 2mila euro, e un conto è se poi si chiedono 10mila cocuzze. Giusto?
Allora che fare? Quanti saranno mai i fucili del 1910 p 1920 con canne che non hanno mai avuto bisogno di rettifiche interne o doppiette con astine sottili che non abbiano richiesto di mettere mano alle bruniture? Pochi, se non forse pochissimi.
Ma allora, queste armerie, propongono vere e proprie truffe?
Perchè mi è capitato che mi venissero proposti fucili "manomessi" con una naturalezza così disarmante che a momenti sembravo io il marziano.
- - - Aggiornato - - -
Altro fattore: sarebbe opportuno capire il mercato come è in grado di incidere sul valore delle armi di lusso.
La mia opinione è che i fucili "esteri", come gli inglesi, i belgi o i tedeschi, se pur godono di una lunghissima tradizione armiera, NON SONO radicati nel nostro territorio.A parità di valore un fucile di lusso italiano resta più commercializzabile di uno straniero. Perlomeno qui in Italia.
Mi sembra (e qui richiedo le opinioni) che questo sia vero, e pertanto sarei propenso ad un investiento su fucili italiani, piuttosto che esteri.
Poi il discorso di complica ulteriormente nel momento in cui bisogna conoscere punzoni, caratteristiche tecniche ed estetiche, non conformi proprio perchè provenienti da scuole di costruzione che hanno una cultura diversa da quella italica.
Meglio conoscere, prima di comperare, questo è sicuro. Ma questo basta per orientarsi tra un buon investimento e uno meno buono? Quanto incide la rarità dell'arma sul suo valore e quanto questo fattore lo si avverte solo per il fatto che i fucili esteri si ritengono "rari" e "particolari" rispetto a quelli italiani solo perchè ne sono stati importati di meno?
Un esempio concreto:
Doppietta Franchi Condor in condizioni discrete, canne acciaio Poldi, batterie Holland molle indietro, primi anni 50: valore intorno ai 3500 auro.
Doppietta Masquelier belga, stesse condizioni, modello comparabile per caratteristiche, euro 4500
Doppietta W.& Scott, come sopra, euro 6000.
Proviamo ad immaginare di averle tutte e tre, e di rimetterle sul mercato rivendendole. Quale di queste mi dà più garanzia di riprendere non solo gli stessi soldi, ma di riuscire anche solo a rivenderla????
Opinioni, opinioni, opinioni......
Grazie mille