Meteonotizie dal mondo........... (2 utenti stanno leggendo)

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[h=1]Il tifone Mujigae si abbatte sulla Cina: 15 tra morti e dispersi, oltre 200 feriti[/h][h=2][/h]6 ottobre 2015
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LaPresse/Xinhua

[h=2]Almeno 3,16 milioni di persone in venticinque contee del Guangdong sono state interessate dal passaggio di Mujigae[/h]E’ di almeno quindici persone tra morti e dispersi e oltre duecento feriti l’ultimo bilancio del passaggio del tifone Mujigae nella Cina sud-orientale. Almeno tre persone sono **** annegate e altre quattro risultano disperse nella provincia del Guangdong, dove il tifone e’ atterrato nella giornata di domenica scorsa, dopo il capovolgimento di due pescherecci. Altre sei persone sono **** nella localita’ di Foshan. Almeno 3,16 milioni di persone in venticinque contee del Guangdong sono state interessate dal passaggio di Mujigae, scrive l’agenzia Xinhua, e il bilancio degli abitanti evacuati e’ salito a quasi 150mila. Le tempeste provocate da Mujigae hanno provocato forti danni anche a Canton, capoluogo del Guangdong e uno dei maggiori centri della Cina meridionale, con la distruzione di abitazioni e ingenti danni ad alcune infrastrutture. Il danno economico provocato dall’arrivo di Mujigae e’ stato stimato finora in 12,5 miliardi di yuan, poco meno di due miliardi di dollari, con 2800 abitazioni distrutte e quasi duecentomila ettari di terreno coltivabile danneggiato. Per i meteorologi locali, “non si vedeva da decenni” un tifone cosi’ forte e veloce, con venti che arrivavano a sessanta metri al secondo al momento dell’arrivo sulle coste cinesi. In poco meno di sessanta ore, Mujigae ha percorso oltre 1200 chilometri, provocando temporanei black-out nella regione, danni alla rete elettrica locale e la sospensione dell’acqua corrente in molte abitazioni delle aree colpite.


Meteoweb
 
[h=1]Prime abbondanti nevicate in Polonia![/h]
12 ottobre 2015




Sulla Polonia meridionale è iniziato pienamente l’inverno, anche se in anticipo rispetto alla norma.
Questa mattina le prime abbondanti nevicate sono cadute nella zona di Cracovia, sconfinando anche sulla Slovacchia.
Nelle immagini, le webcam di Cracovia, Podjasnogorskia, e le nevicate via radar da Wetteronline.
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Freddofili
 
[h=1]Germania, notte di bufere di neve. Clima d’Inverno precoce[/h]
14 ottobre 2015




La Germania centro settentrionale ha sperimentato un vero primo assaggio d’Inverno, e lo testimonia la raccolta fotografica che il Gruppo Facebook di FREDDOFILI ha pubblicato.
La neve ha fatto presa attorno ai 200 metri di quota, dove stamattina i paesaggi appaiono abbondantemente innevati. Neve in Renania-Palatinato, Turingia. Ma i ficchi si sono visti anche nella regione di Berlino, Dusseldorf, Essen e decine di città tedesche, dove stamattina la temperatura è di circa 0°C.
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Freddofili
 
[h=1]Finalmente l’inverno comincia ad affacciarsi sulla Russia europea, forti nevicate e temperature in diminuzione nei prossimi giorni[/h][h=2]Un nuovo nucleo di aria fredda sta per invadere la Russia, attese nuove nevicate fino al piano e una diminuzione delle temperature[/h]26 ottobre 2015
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La città di Kolomna durante la forte nevicata



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[h=2]Un nuovo nucleo di aria fredda sta per invadere la Russia, attese nuove nevicate fino al piano e una diminuzione delle temperature[/h]Mentre sull’area siberiana comincia ad avviarsi il cosiddetto “raffreddamento pellicolare”, con l’isolamento del primo “cuscinetto di aria fredda” in prossimità del suolo, sulla Russia europea l’inverno comincia a lanciare i primi segnali. Proprio nel corso del weekend il transito di un esteso sistema frontale a carattere freddo, legato ad una profonda circolazione depressionaria con un minimo sul mare di Barents, ha determinato intense nevicate, anche a carattere di rovescio, su diversi Oblast’ della Russia europea occidentale e settentrionale. Incluso l’Oblast’ di Mosca, dove una fitta nevicata ha arrecato ingenti disagi al traffico stradale.Questo vortice depressionario, colmo di aria gelida di origine artica, centrato sul mare di Barents con un minimo barico di 974 hpa poco est delle Svalbard, ha richiamato verso le pianure della Russia europea un flusso di miti e umide correnti dai quadranti sud-occidentali che dal Baltico e dal Golfo di Finlandia si sono dirette fino al nord della Russia. Questo flusso di aria più temperata di vecchie origini oceaniche, risalendo sopra le pianure Sarmatiche, si è trovato a scorrere sopra il “cuscino di aria fredda” (“lake cold”) che nel frattempo si era depositato nei bassi strati, sulle pianure della Russia.Come capita sempre in questi casi l’interazione fra il mite flusso dai quadranti sud-occidentali in sovrascorrimento sopra questo “cuscino di aria fredda”, stazionario nei pressi del suolo, ha agevolato la formazione di una nuvolosità “avvettiva” piuttosto compatta (altostrati molto spessi e nembostrati) capace di dare luogo a nevicate diffuse e persistenti, in particolare sugli Oblast’ della Russia occidentale. Una intensa nevicata ha interessato pure la città di Kolomna, nell’Oblast’ di Mosca, dove in poche ore sono caduti più di 15-20 cm di neve fresca che hanno ammantato di bianco strade, alberi e i tetti delle abitazioni. Nelle fasi più intense delle nevicate la visibilità orizzontale è stata ridotta a meno di 300 metri. La neve, seppur temporaneamente, è tornata ad imbiancare anche molte altre città della Russia occidentale, dove si sono verificati dei bei rovesci di neve, con temperature di appena -1°C -2°C.
La forte nevicata che nel weekend ha colpito la città di Kolomna

Ma già dalle prossime ore l’affondo di una nuova saccatura artica, colma di aria molto gelida in quota, che dal mare di Barents, dove è collocato il profondo ciclone extratropicale riempito di aria gelida d’estrazione artica, si elongherà fino alle Repubbliche Baltiche e all’ovest della Russia europea, spingerà sopra il comparto russo una nuova irruzione di aria fredda che produrrà un ulteriore raffreddamento e nuove nevicate sparse sulle pianure Sarmatiche centro-occidentali. All’interno dell’asse di questa nuova saccatura, a seguito della sensibile intensificazione della vorticità positiva in quota, si costruirà una nuova ciclogenesi (per effetto “sottovento” al ramo discendente del “getto polare”), interamente riempita dall’aria molto fredda e pesante, di diretta estrazione artica. Questo vortice ciclonico, colmo di aria molto fredda, per non dire gelida, dopo essersi chiuso all’interno dell’asse di saccatura si andrà a collocare fra l’est della Finlandia e la Repubblica della Carelia, determinando una compressione del “gradiente barico orizzontale” fra il promontorio anticiclonico in fase di elevazione sulla Scandinavia e la suddetta giovane ciclogenesi.
La città di Kolomna durante la forte nevicata

Quest’ultima muovendosi in direzione del comparto russo, contribuirà ad accelerare la circolazione dei venti dai quadranti settentrionali, che dal mar di Barents si versano sopra le pianure della Russia europea, sfondando fino alle alture del Volga, dove l’affondo freddo si sfogherà in una sostenuta ventilazione da Ovest, O-NO e NO, con raffiche che localmente, specie sulla Carelia, potranno lambire i 50-60 km/h. Il manto nevoso che cadrà su buona parte del bassopiano Sarmatico favorirà, nei prossimi giorni, un ulteriore raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo, con temperature, che nelle ore notturne, grazie al maggior irraggiamento notturno di fine Ottobre inizio Novembre, potranno scivolare al di sotto dei -4°C -6°C. Sul finire della settimana sopra le distese pianeggianti sarmatiche, si isolerà il primo nucleo di aria fredda che aprirà le porte per l’avvento dei primi freddi autunnali e alle prime nevicate sul vecchio continente. Segno che il cambio di stagione è sempre più vicino. Questione ancora di qualche settimana prima che ad est degli Urali il “generale inverno” cominci a dispiegare le proprie truppe alla volta del continente.

Meteoweb
 
[h=1]L’uragano “Megh” devasta la leggendaria isola di Socotra: è un disastro [FOTO][/h][h=2][/h]

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Situazione pesantissima sulla leggendaria isola yemenita di Socotra, già colpita la scorsa settimana dall’uragano Chapala e oggi “affondata” da Megh, un altro ciclone tropicale formatosi nel mar Arabico e adesso diretto sulla Somalia settentrionale. Il bilancio parziale è di 6 morti e 30 feriti nelle ultime ore, ma il timore è che nelle zone inondate sia andata molto peggio. Sull’isola vivono circa 50.000 persone. Le immagini a corredo dell’articolo sono eloquenti. Un ministro dello Yemen ha lanciato un “appello urgente” all’Onu e al vicino Sultanato dell’Oman chiedendo di “salvare la popolazione di Socotra“, dove i venti hanno soffiato a 200km/h con piogge torrenziali. Ecco le immagini:Socotra devastata dall’uragano Megh: morti e feriti [VIDEO]


Meteoweb
 
[h=1]Neve a Pechino: la temperatura più bassa degli ultimi due anni![/h]



La tormenta di neve presente ieri a Pechino rappresenta una rarità per il mese di Novembre, ed è caduta domenica scorsa, seguita da aria molto fredda per la stagione.
L’aria fredda dovrebbe portare a temperature inferiori alla norma di 8-10°C nei prossimi giorni su tutta l’area centro orientale cinese, fino ad arrivare a Shanghai.
Le temperature, nella giornata di venerdì prossimo, potrebbero oscillare, a Pechino, da un minimo di -18°C (almeno nelle zone periferiche) ad un massimo di -7°C, che rappresenterebbero valori da record di freddo degli ultimi due anni.
Infatti la temperatura massima di oggi (-4°C), rappresenta la massima più bassa dal Gennaio del 2013.
Nelle foto seguenti, la bufera nel Palazzo d’Estate di Pechino (da Twitter @leotm2012)
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Freddofili
 
[h=1]Prove d’inverno in Europa: nel weekend prime nevicate dai Carpazi all’Ucraina[/h][h=2]La prima vera ondata di freddo si versa sui paesi dell’est Europa, i terreni innevati favoriranno un deciso raffreddamento[/h]

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[h=2]La prima vera ondata di freddo si versa sui paesi dell’est Europa, i terreni innevati favoriranno un deciso raffreddamento[/h]Era pure ora. L’inverno 2015/2016 comincia ad effettuare le prime importanti manovre anche sul continente europeo. Come avevo anticipato da tempo, una parte di quel vasto blocco di aria fredda, d’estrazione polare marittima continentalizzata, che in questi giorni scorsi si è depositato sull’Europa centrale, fra la Francia e la Polonia, nel corso dei prossimi giorni tenderà a muoversi, molto gradualmente, anche sui paesi dell’Europa orientale, dove il freddo proprio inizierà finalmente a sedimentarsi nei bassi strati, favorendo un primo significativo raffreddamento. Difatti, una parte di quest’aria molto fredda, d’estrazione polare marittima continentalizzata sopra i bassopiani della Germania e della Polonia, già dalle prossime 24-36 ore si muoverà in direzione della Romania, Moldavia, Polonia, Slovacchia e Ungheria, scivolando fino alla Bielorussia e all’Ucraina, dove le masse d’aria fredde farà il suo ingresso attraverso l’inserimento di una fredda ventilazione da Ovest e O-NO, particolarmente attiva nei bassi strati.L’avvento di questa circolazione di aria particolarmente fredda, ormai di origini marcatamente più continentali, sarà coadiuvato dalla traslazione, verso l’area carpatica e l’est Europa, della saccatura, quasi del tutto “lasca” nei bassi strati, che in queste ore sta per transitare sul bacino centrale del Mediterraneo, ravvivando condizioni di instabilità, anche convettiva, sulle nostre regioni più meridionali e sulla Sicilia. Nel corso della giornata di domani quest’asse di saccatura, pur smorzandosi per la presenza in quota di valori di vorticità positiva non particolarmente elevati, progredendo verso le Repubbliche Baltiche, la Bielorussia e l’Ucraina, tenderà a richiamare, lungo il suo bordo più occidentale, quella parte di aria fredda polare marittima continentalizzata che nel frattempo è scivolata tra la Germania, la Repubblica Ceca e la Polonia, con isoterme prossime ai -6°C -7°C alla quota isobarica di 850 hpa.Nel frattempo, grazie alla ripresa del flusso zonale sul nord Atlantico, il riassetto dell’anticiclone delle Azzorre, con l’elongazione di un cuneo in direzione della Svizzera e dell’Italia settentrionale, la massa d’aria fredda sarà in grado di spingersi fin sui Carpazi, per penetrare sulle pianure di Bielorussia e Ucraina, dove si sono faranno strada le prime significative gelate di stagione, pronte a spianare il terreno per la caduta delle prime nevicate al piano. L’avvezione fredda, evolvendosi verso est sotto forma di una saccatura si assocerà anche ad un debole sistema frontale nei bassi strati, totalmente occluso (poiché riempito dall’aria fredda scivolata sull’Europa centro-orientale), che spostandosi fra Polonia, Slovacchia, Ungheria, nord della Romania, Moldavia, Ucraina, Bielorussia e Lituania sarà in grado di dispensare nevicate sparse, data la quota dello “zero termico” a soli 300-200 metri, per lo più da nubi basse, che imbiancheranno per bene le pianure della Polonia orientale, l’est della Slovacchia, il nord della Romania, l’Ucraina centro-occidentale, da Leopoli fino a Kiev, la Bielorussia e l’est della Lituania.Grazie allo spostamento verso levante della saccatura, entro la mattinata di domani, la neve dovrebbe imbiancare anche diverse città importanti dell’est Europa, come Cracovia, Minsk, Leopoli e Kiev, dove i termometri scendere di poco al di sotto dei +0°C. Le nevicate più abbondanti dovrebbero coinvolgere soprattutto l’area carpatica, l’intero settore centro-occidentale dell’Ucraina, specie la Podolia e la Volinia, e il sud della Bielorussia, dove si potrebbero accumulare fino a più di 5-7 cm di neve fresca al piano. Il deposito di questo sottile manto di neve sulle campagne dell’Europa orientale contribuirà a raffreddare ulteriormente lo strato freddo già distesosi in prossimità delle pianure e dei bassopiani di questi paesi, favorendo la formazione di diffuse lastre di ghiaccio nelle aree recentemente innevate.Ciò, già dai prossimi giorni, farà avvertire il gelo maggiormente nelle località a bassa quota, mentre in quota i valori termici potranno risultare anche un po’ più elevati. Nei prossimi giorni il deposito delle masse d’aria fredde nei bassi strati, assieme all’effetto “Albedo” indotto dai terreni innevati, produrrà forti inversioni termiche che potranno far sprofondare i termometri, anche al di sotto dei -7°C -9°C.

Meteoweb
 
[h=2]Tempesta Desmond sconvolge l'Inghilterra, piogge eccezionali e venti furiosi, una vittima a Londra[/h] 06-12-2015


Non sono ancora finiti gli effetti sul nord-est europeo della tempesta Helga, che su Irlanda e Gran Bretagna si è abbattuta una nuova e ancor più violenta tempesta.
Con venti fino a 210 km/h sulle Highlands scozzesi, e con piogge fino a 262 mm in 48 ore (188 mm in 24 ore) nel nord dell'Inghilterra, Desmond, questo il nome della tempesta, è la quarta tempesta della stagione ad essere stata nominata e la più violenta di tutte.
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Un vecchio ponte distrutto dalla piena del fiume
La regione della Cumbria, nell'Inghilterra settentrionale, è stata la più colpita, con fiumi in piena, ponti distrutti e molti villaggi alluvionati. Nel villaggio di Honister le precipitazioni hanno raggiunto un picco di 352 mm in 24 ore, tuttavia il dato è ancora sotto verifica, se venisse confermato si tratterebbe del nuovo record di pioggia giornaliera per il Regno Unito. Attualmente il record è detenuto da Seathwaite, sempre nella Cumbria, dove il 19 novembre 2009 caddero 316,4 mm di pioggia. Anche in mancanza di questa conferma, le precipitazioni sono state eccezionali e il Met Office stima che vi siano zone dove sono caduti sino a 300 mm di pioggia. Ufficialmente il dato misurato maggiore è quello di Shap, dove sono caduti 262,6 mm.
E' stata completamente allagata la città di Carlisle, dove la gente è stata portata via dalle case coi gommoni.
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Carlisle allagata
Non solo pioggia, ma anche venti furiosi con forza da Uragano, in grado di causare violente mareggiate sulle coste esposte sia dell'Irlanda che della Gran Bretagna. Sul Cairngorm, montagna scozzese, le raffiche di vento hanno raggiunto i 209,4 km/h; a Capel Curig, località a bassa quota nel nord dell'Inghilterra, 144,5 km/h.
Le conseguenze di questo mix di piogge alluvionali e venti violentissimi non si sono fatte attendere. Sono stati interrotti molti collegamenti stradali e ferroviari, migliaia di persone sono rimaste senza elettricità, centinaia sono state costrette ad abbandonare la loro casa. A causa del forte vento, c'è stata anche una vittima a Londra.
L'emergenza non è ancora finita. Il sito governativo che monitora il livello dei fiumi e le aree alluvionate, segnala 48 zone con inondazioni in corso dove ci sono pericoli per la vita e altre 45 zone dove sono attese inondazioni nelle prossime ore e ulteriori 55 dove le inondazioni sono possibili.
Tutte le foto sono tratte dal profilo twitter di CumbriaWeather e ritraggono villaggi e campagne della Cumbria, la regione maggiormente colpita dalle inondazioni.
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Meteoweb
 
[h=1]Neve abbondante su Russia Europea, Urali, Scandinavia, Medio Oriente![/h]
11 dicembre 2015


Se il Mediterraneo sarà interessato da prevalenti condizioni anticicloniche, nei prossimi dieci giorni, salvo alcune eccezioni di breve durata, ed il resto dell’Europa presenterà condizioni di tempo atlantico piuttosto mite, le perturbazioni cariche di umidità riusciranno a penetrare all’interno di Scandinavia e Russia, apportando abbondanti nevicate.
La traiettoria depressionaria si spingerà fino all’Asia Centrale: il giorno 19 Dicembre un minimo barico di 992 hPa giungerà a sfiorare la Mongolia.
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Stanti le temperature sotto lo zero, anche se più miti della norma, gli accumuli nevosi previsti per i prossimi 10 giorni saranno abbondanti e molto superiori alla norma dalla Scandinavia agli Urali, passando per la Russia Europea, e fino all’Asia Centrale.
Una menzione anche per le montagne del Libano e dell’Iran occidentale, anch’essi colpiti da forti nevicate nei prossimi dieci giorni, secondo le proiezioni del modello matematico statunitense GFS.
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Freddofili
 
[h=1]Germania, straordinario effetto ghiaccio Amburgo[/h]



Anche il Nord della Germania è stato interessato dall’ondata di gelo, e dopo 6 giorni la temperatura ad Amburgo sale sopra gli 0°C, dopo esser scesa a -8°C, ma con forti venti da nord. Per giorni la città del Mare del Nord è stata interessata da una bufera di vento, con la temperatura sotto zero.
Il valore minimo della temperatura è stato di -8°C. Con l’aumento della temperatura, sabato in città c’è stato anche il gelicidio, ovvero la pioggia che gela, che ha coperto di una insidiosa patina di ghiaccio strade e marciapiedi.
Ma ecco in alcune foto come appariva Amburgo questi giorni, dove il vento in prossimità del fiume ha creato una patina di ghiaccio sulle auto parcheggiate, mentre il corso d’acqua (il fiume Elba) che scorre nella città si è gelato in superficie.
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FREDDOFILI
 
[h=1]New York: stavolta è record storico, la più grande nevicata in un singolo giorno![/h]
26 gennaio 2016


Si è detto che la “Grande Mela” non è riuscita a superare il record storico di neve risalente al 2006, per solo mezzo cm.
Con 68 cm, infatti, è stata la seconda maggiore tormenta di neve che abbia colpito la città dal 1869 ad oggi.
In realtà, in un solo giorno, il 23 Dicembre scorso, sono caduti 67,5 cm di neve, che rappresenta il massimo quantitativo mai registrato in 24 ore su New York!
Infatti i 68,3 cm di neve caduti nel 2006 caddero in due giorni, 10-11 Febbraio.
Altri record storici della tempesta Jonas si sono misurati in Pennsylvania, dove ad Harrisburgh sono caduti 86 cm di neve, e ad Allentown 81 cm, che sono i massimi quantitativi di neve mai caduti su queste città.
Anche a Baltimora, Maryland, si è raggiunto un nuovo record di neve caduta, con 74 cm.
La massima quantità è stata misurata a Sheperdsville, in Virginia occidentale, dove sono caduti 102,9 cm di neve.
Tuttavia, sembra che anche l’aeroporto di Washington DC, Dulles, abbia misurato 29,3 pollici di neve, cioè 74,4 cm di neve, che sarebbero record storico per la Capitale, mentre l’aeroporto di Ronald Reagan non ha superato i 45,2 cm.
L’aeroporto di Duelles si trova 29 miglia ad ovest della città, ma sembra che la misura dell’aeroporto di Reagan sia stata viziata da un errore, in quanto è stata effettuata alle ore 20 locali, mentre la nevicata è proseguita intensa per altre quattro ore!
In realtà, presso la Casa Bianca, sono stati misurati 55,9 cm di neve, che potrebbe essere la misura reale della neve caduta in città!
Questo farebbe sì che la tormenta a Washington si piazzi al secondo posto di sempre dopo i 71,1 cm caduti nel 1922.
Nelle foto, Neptune, nel New Jersey, ed i quantitativi caduti.
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Freddofili
 
[h=1]Vietnam: prime nevicate nella storia di alcune località![/h]
27 gennaio 2016


Impossibile, in questi giorni, non parlare delle grandi nevicate e dell’ondata di freddo che ha sconvolto la parte sud orientale dell’Asia: sulla Cina Orientale sono scese delle isoterme di -36°C ad 850 hPa, e le temperature al suolo sono scese al di sotto della soglia dei -40°C.
Nel Vietnam del Nord è nevicato ufficialmente per la prima volta su diverse località che non avevano mai visto la “dama bianca”.
Una minima di +7°C è stata misurata ad Hanoi, mentre sul Passo montano di Pha Din la temperatura è scesa fino a -4°C, ed una punta minima di -5°C si è registrata a Moc Chau.
Gravi i disagi per lo strato di ghiaccio sulle strade che ha raggiunto i 6 cm di spessore, bloccando la circolazione, mentre gravissimi sono stati i danni alle coltivazioni ed all’allevamento del bestiame, dove c’è stata una vera strage di bufali e mucche.
Foto da vietnambreakingnews.com
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[h=1]Neve storica in Giappone, a Taiwan, in Cina, Laos, Thailandia![/h]
27 gennaio 2016


Contemporaneamente ai giorni della Grande Tormenta di neve negli Stati Uniti, si è verificata questa ondata di freddo e di neve da record sul Sud Est asiatico, veramente non avvezzo a questo tipo di situazione.
Nell’Isola meridionale giapponese di Okimnawa, resa celebre da alcuni episodi della Seconda Guerra Mondiale, è caduta la prima neve da quando è stata abitata la prima volta dal 1901!
Ugualmente, la città cinese di Guangzhou, ha visto nevicare per la prima volta dopo ben 88 anni!
Sull’Isola di Taiwan la neve ha intrappolato centinaia di persone sulle montagne della zona di Hinschu County, dove sono caduti oltre 30 cm di neve!
Gravi sono le perdite causate all’agricoltura dal grande freddo susseguente alla nevicata.
Anche il nord est del Laos è stato pesantemente colpito dal freddo: una temperatura minima di +0,2°C si è misurata a Xieng Khuan,.
In Thailandia si sono purtroppo registrate numerose vittime a causa dell’ondata di freddo, 0°C si sono misurati nella provincia di Phu Thub Berk.
Nella foto, la nevicata sull’Isola di Taiwan, da img1.cna.com.tw

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Freddofili
 
[h=1]Grande gelo sul Mar della Cina: le navi intrappolate nel ghiaccio![/h]
29 gennaio 2016


Nella provincia orientale cinese di Shandong, è sita la città di Yantai, con il relativo porto che si affaccia direttamente sul Mar Giallo, il mare che separa la costa cinese, sul lato occidentale, da quella Coreana, sul lato orientale.
Le temperature tremendamente basse dei giorni passati hanno completamente gelato il porto intrappolando le navi da pesca, creando uno scenario assolutamente suggestivo.
Le fantastiche foto seguenti sono tratte da chinadayli.com.
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Freddofili
 
[h=1]Forte ondata di gelo in Medio Oriente, -36° in Turchia![/h]
29 gennaio 2016


Le mappe mostrano chiaramente la portata di quella che è stata una pesante ondata di freddo che ha colpito, nella giornata di ieri, il Medio Oriente, dove le temperature sono andate sotto lo zero, anche di molti gradi, tra Turchia, Siria, Libano, Israele, Iraq e perfino in Arabia Saudita!
In Israele si segnalano -3,1°C a Zefat, in Iraq si sono raggiunti -5,1°C a Salahaddin, e -3,5°C a Tuz, raggiungendo i -0,5°C nella stessa Bagdad.
In Libano si segnalano i -6,4°C di Houche Al Oumara, a 920 metri di altezza, mentre in Siria si segnalano i -8,2°C dell’aeroporto internazionale di Damasco, ed i -5,8°C di Hama.
Come visibile dalla mappa in allegato, le temperature sono di diversi gradi al di sotto della norma su tutta la Turchia, colpita pesantemente dall’ondata di freddo (ieri minima di -35,8°C ad Agri, e di -35,0°C ad Erzurum, entrambe località montane), e su tutto il Medio Oriente.
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Freddofili
 
[h=1]Arriva la neve persino in Kuwait: “Non era mai successo prima” [FOTO e VIDEO][/h][h=2]Il freddo e il gelo hanno avvolto non solo il Kuwait ma anche la vicina Arabia Saudita[/h]Di Filomena Fotia -
30 gennaio 2016 - 15:01


Eccezionale nevicata ad Arar, in Arabia Saudita









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La neve sarebbe caduta per la prima volta in Kuwait la mattina di giovedì 28 gennaio, come testimoniano le foto e i video a corredo dell’articolo. Le temperature sono crollate nel corso degli ultimi giorni e le foto del deserto spruzzato di bianco hanno fatto il giro del web. Nei mesi estivi la colonnina di mercurio sale fino a 50°C e anche in inverno 20°C sono la norma: eppure giovedì la minima registrata era di 3°C. Secondo i media locali non nevica nel Paese da tempi immemorabili, anche se in passato si è avuta sia grandine che gelo nella stagione fredda. Un abitante del Kuwait ha riferito a Middle East Eye di non avere memoria di un tale evento nel Paese, e che tutti sono stati sorpresi dal vedere i fiocchi cadere dal cielo.Nonostante il giubilo dei residenti però, secondo Jon Erdman, meteorologo per weather.com, la “nevicata” in realtà non era altro che grandine che cadendo al suolo ha creato uno strato di ghiaccio, cosa che sembrerebbe confermata anche da Kuwait News Agency (KUNA). Secondo l’esperto quindi potrebbe trattarsi di piccoli chicchi di grandine, oppure di graupel.Fatto sta che il freddo e il gelo hanno avvolto non solo il Kuwait ma anche la vicina Arabia Saudita, dove giovedì, nella città di Rafha in particolare, le temperature sono scese fino a -2°C, com’è possibile notare nelle foto in basso.In entrambi i Paesi, comunque, ci si attende un’innalzamento dei valori fino a 19-20°C nei prossimi giorni.
Meteoweb
 
[h=1]Hong Kong: il freddo più intenso da 59 anni a questa parte![/h]
3 febbraio 2016


Continua l’inusitata ondata di freddo presente sulla parte meridionale della Cina, così come su altre zone come Thailandia, Laos, ma anche Giappone e Corea.
Ad Hong Kong la temperatura è scesa fino a +3° nelle zone urbane, e sotto zero nei sobborghi più elevati, portandosi così ai valori più bassi degli ultimi 59 anni!
Anche attualmente le temperature sono al di sotto dei dieci gradi sulle zone urbane, rimanendo su questi valori anche nei prossimi giorni, stando alle previsioni dei meteorologi.
La neve, rarissima e forse mai caduta prima, è precipitata anche nel Laos, nei giorni scorsi, in particolare nella provincia del Luang Prabang, zona montuosa che supera in alcune vette i 2000 metri, ma che ha un clima prettamente tropicale.
La foto, tratta da media.themalaysianinsider.com, mostra la rarissima nevicata del Laos.
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Freddofili
 
[h=1]La neve a sud di Hainoi….[/h]
4 febbraio 2016


Questo filmato testimonia un evento eccezionale: la neve caduta ben 300 km a sud di Hainoi, in Vietnam, una zona tropicale dove non era mai nevicato prima.
Si tratta dell’ondata di freddo e di neve che ha colpito Vietnam ed Indocina, dove è nevicato in zone dove la neve era completamente sconosciuta.
Nel filmato, le foto della neve caduta a 18.5° di latitudine nord, che ha sepolto gli alberi di banane.
La località di Nanghe An ha misurato la sua prima neve al suolo dal 1650 almeno.

https://www.youtube.com/watch?v=0wrA2oqOqFw&feature=player_embedded

Freddofili
 
[h=1]New York: record storici di freddo ritoccati![/h]
15febbraio 2016


Si tratta dei record storici di freddo per San Valentino, una data già avanzata per la stagione (14 Febbraio), dove le ondate di freddo e di neve sono ancora molto frequenti nella zona, ma il termometro non era mai sceso a questi valori a metà Febbraio.
Attualmente le temperature sono queste: -18,3°C a Central Park (abbattuto il record di -16,7°C che apparteneva al lontanissimo Febbraio 1916!); -17,2°C all’aeroporto newyorkese di Kennedy (precedente -15,6°C nel 1979); -17,2°C a quello Fiorello La Guardia (precedente anche qui nel 1979).
L’ultima volta che a Central Park la temperatura era scesa sotto i -18°C era accaduto il 19 Gennaio 1994, quindi sono passati ben 22 anni da quando aveva fatto così freddo!
Del resto, a Montreal questa mattina si sono sfiorati i -30°C, e nei dintorni i -33°C.
A Bridgeport Connecticut, la temperatura è arrivata fino a -21,1°C, infrangendo il precedente record di molti gradi (-16,1°C lo scorso anno).
Vedremo se nelle prossime ore verranno o no ritoccati questi valori.
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Freddofili
 
[h=1]Mentre il caldo soffoca Italia e Balcani, gelo e neve piombano su Francia, Spagna e Portogallo[/h][h=2]L'aria calda che risale sui mari italiani viene alimentata dalla discesa di aria decisamente più fredda, polare marittima, tra Francia, Spagna e Portogallo[/h]

17 febbraio 2016


La sciroccata di oggi a Santa Cesarea Terme









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Mentre le nostre regioni meridionali, la Grecia, i Balcani e gran parte dei paesi dell’Europa centro-orientale sono alle prese con una intensa avvezione di aria calda sub-tropicale continentale, partita direttamente dai deserti dell’Algeria meridionale e della Libia occidentale, poco più ad ovest si assiste alla discesa di un blocco di aria molto fredda, di tipo polare marittima, che scivola fin sull’entroterra desertico di Marocco e Algeria occidentale. Nelle scorse ore l’ondata di freddo, polare marittima, che alimenta l’intensa avvezione calda sul bacino centro-orientale del Mediterraneo, scivolando lungo il mar del Nord, ha invaso il Portogallo, la Spagna e buona parte della Francia, determinando un brusco calo delle temperature e l’abbassamento della quota dello “zero termico”. Sui monti della Spagna centro-settentrionale ha fatto la sua comparsa anche la neve, caduta fin dai 500-600 metri di altezza. Solo nei paesi Baschi e sull’area pirenaica si sono verificate delle fioccate a quote un po’ più basse che hanno imbiancato diversi centri e piccoli paesi montani, già dai 500 metri. Come capita spesso durante la discesa di queste avvezioni fredde verso Francia e Spagna, le nevicate più intense hanno interessato proprio il versante settentrionale dei Pirenei, direttamente investiti dal flusso di aria molto fredda, d’estrazione marittima, che si è diretto sulla Spagna settentrionale.LaPresse/EFEQui i freddi venti da Nord e N-NO, in discesa dall’Irlanda e dall’Atlantico britannico, hanno addossato una compatta nuvolosità da “stau” (sbarramento orografico), per l’effetto “trampolino” degli stessi contrafforti montuosi (i quali costringono l’aria fredda a sollevarsi verso l’alto raggiungendo velocemente la saturazione e condensandosi in imponenti annuvolamenti), dando luogo a precipitazioni sparse risultate nevose fin quasi a quote collinari.
cose fresche, a tratti rese intense e persistenti dal “forcing” orografico eretto da questi rilievi nei confronti della fredda ventilazione settentrionale, ha favorito importanti accumuli di neve fresca sulle aree montuose pirenaiche. Localmente, nei punti maggiormente esposti a nord, gli accumuli di neve fresca hanno raggiunto i 40 cm, arrivando a superare il mezzo metro di spessore. Per la Spagna si tratta della prima vera ondata di freddo dall’inizio del 2016.
Ondata di freddo che finalmente riesce ad interrompere l’incredibile sequenza di temperature miti e giornate caratterizzate da valori termici di oltre +6°C +7°C superiori alle medie del periodo. Durante l’afflusso delle masse d’aria più fredde, d’estrazione polare marittima, si sono create delle condizioni d’instabilità, coadiuvate anche da una marcata “anomalia della tropopausa dinamica” indotta dalla componente spiccatamente meridiana del “getto polare” al traverso della Spagna, che è stata capace di produrre nuove precipitazioni.LaPresse/EFEFenomeni che date le isoterme, particolarmente basse, e l’abbassamento della quota dello “zero termico”, hanno assunto prevalente carattere nevoso fin dai 700-800 metri di altezza. Queste nuove precipitazioni prodotte dall’instabilità all’interno dell’aria fredda post-frontale hanno colpito gli esposti versanti settentrionali, dei Pirenei che della Cordigliera Cantabrica, dove la neve fresca ha imbiancato per bene le principali vette, dipingendole di bianco fino alle sottostanti vallate.LaPresse/EFEMa un po’ di neve è caduta fino a bassa quota pure sul Sistema Iberico e nel Sistema Centrale, con nevicate prevalentemente deboli o di moderata intensità, in grado di imbiancare i principali comprensori montuosi dalle basse quote, regalando dei paesaggi decisamente più consoni per la stagione invernale. In alcune strade di montagna della Spagna settentrionale, causa la probabile formazione di insidiose lastre di ghiaccio sulle zone innevate di fresco, è stato reso obbligatorio l’utilizzo delle catene e delle gomme da neve. Altre strade montane dei Pirenei invece rischiano la chiusura temporanea, per gli ingenti accumuli di neve lungo le carreggiate.Gli effetti di questa irruzione fredda, di origine marittima, si sono avvertiti persino lungo le coste della mite Andalusia, dove si sono registrate temperature minime attorno i +6°C +7°C sul livello del mare. A Siviglia, nella stazione meteorologica dell’aeroporto di San Pablo, la minima della notte stamani ha raggiunto i +3°C, per merito dei cieli sereni e del forte irraggiamento notturno indotto dall’aria estremamente secca. Ma minime estremamente basse si sono registrate in molte altre città e località di Portogallo e Spagna, con valori scesi anche al di sotto della soglia degli +0°C a quote di alta collina e bassa montagna.

Meteoweb
 
[h=1]Record storico di neve ad Ottawa, in Canada orientale![/h]
18 febbraio 2016


Questa volta, dopo il grande freddo che ha travolto il Quebec, provincia orientale canadese, con una “punta” di -30°C a Montreal e temperature ancora inferiori in altre zone, un afflusso di aria più umida e calda meridionale è giunto fino al Canada meridionale passando attraverso la costa orientale statunitense e la zona dei Grandi Laghi.
Ebbene, è stato stabilito il record storico di nevosità in 24 ore per la città di Ottawa, la Capitale del Canada, situata poco ad ovest del Quebec, nella provincia dell’Ontario.
Sebbene si parli di località gelide e piovose, le grandi tormente di neve non regalano quantitativi nevosi troppo abbondanti, e non era mai caduta una quantità superiore al mezzo metro, almeno dal 1936, da quando sono iniziati i rilevamenti all’aeroporto della capitale.
Lo scorso 15 Febbraio sono caduti oltre 50 cm di neve in 24 ore, ed è la prima volta che accade dal 1936.
Il precedente record era stato di 40,6 mm che era caduto il 02 Marzo del 1947.
Seguono, i 39,6 cm del 16 Febbraio del 1954, ed i 38,6 cm del 30 Gennaio 1966.
La tormenta di neve ha creato disagi a non finire, con blocco del traffico urbano ed interruzioni dei voli aerei.
Dati precedenti parlano di 54,1 cm caduti nel Novembre 1912, e di 55,9 cm nel Gennaio del 1894, tuttavia si tratta di rilevamenti non effettuati all’attuale aeroporto ma in un’altra postazione di rilevamento ora da tempo in disuso.
Sempre in Ontario, nei giorni scorsi si sono battuti alcuni record storici di freddo: una temperatura di -32,8°C ad Oshawa, superando il precedente di -32,0°C che risaliva al lontano 1887.
Anche Toronto ha registrato una temperatura di -32,4°C, evento che non capitava dal 16 Gennaio 1994.
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Freddofili
 
[h=1]Neve tra Honduras ed El Salvador: fenomeno raro![/h]
24 febbraio 2016


Le ondate di gelo dei giorni passati hanno sortito i loro effetti sul Messico, ma anche più a sud, fino agli Stati dell’Honduras e di El Salvador, interessati lo scorso 10 Febbraio da un evento molto raro, una intensa nevicata con relative gelate sulla montagna El Pital.
El Cierro di El Pital è un monte di altezza di 2730 metri di quota, dove, malgrado l’altezza, la temperatura media oscilla tra i +12° ed i +14°C, visto che è posto al confine tra Honduras ed El Salvador, in zona prettamente tropicale.
Qui sotto l’immagine della nevicata durata circa un’ora, per uno spessore di 4 cm.
Una spolverata di neve cadde sulla zona il 31 Luglio del 2014, mentre più clamorosa fu la neve caduta il giorno 10 Aprile del 2004, con una tormenta di neve che sorprese turisti ed abitanti della zona!
Immagini da tn8.tv.
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Freddofili
 

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  • Moderatore A.I Moderatore A.I:
    La stanza della chat è stata ripulita dai vecchi messaggi!
  • kunfors @ kunfors:
    QUESTA chat e come la vecchia chat ...di anni fa ?
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  • kunfors @ kunfors:
    che si usava hai chiatare ? con altri utenti conessi ?
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    Reazioni: Marco
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  • Moderatore A.I Moderatore A.I:
    L'ospite salve si è unito alla stanza.
  • Marco @ Marco:
    @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza inutilizzata purtroppo... Ad averla avuta gli anni passati abrebbe fatto furore:-)
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      Marco @ Marco: @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza...
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