Meteo stagione 2024 (3 utenti stanno leggendo)

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Buon anno a tutti.

Così ci dicono, poi vedremo se si avvererà e in quali proporzioni.

L’INVERNO sbarcherà finalmente in Europa: coinvolta anche l’Italia, tutti i dettagli!​

Dall'Epifania prenderà forma un episodio invernale davvero rilevante dopo il lungo periodo di eccezionale mitezza. Molteplici le cause. La fase più fredda dovrebbe intervenire tra l'8 e il 15 gennaio ma le conseguenze potrebbero estendersi anche oltre tale periodo. Le possibilità che il freddo e poi anche la neve raggiungano anche l'Italia sta crescendo. Analizziamo la situazione.​

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Alessio Grosso


Si comincia a ragionare più seriamente su un evento invernale tra l’Epifania e la metà del mese che stiamo seguendo da giorni e che trova spiegazione in una serie di eventi concatenati. Il primo è la frenata della corrente a getto che favorirà la formazione di onde anche molto lunghe nell’emisfero settentrionale e la formazione di una dorsale anticiclonica estesa dall’Atlantico sin sul nord Europa e produrrà l’inserimento di un canale depressionario sin sull’Italia per il week-end dell’Epifania con pioggia, vento e neve sulle Alpi:
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Andiamo oltre però, perché è qui che si comincia ad apprezzare l’arrivo dell’inverno, l’alta pressione spingerà ancora di più verso nord, e con il Mediterraneo centrale che ospiterà una depressione, l’azione di risucchio del freddo risulterà più efficace.
Ad esaltare il blocco e la discesa dell’aria gelida potrebbe anche essere marginalmente l’episodio di strat-warming minor verificatosi nella stratosfera, (nella fattispecie un anomalo riscaldamento dell’area siberiana del vortice polare che si potrebbe estendere sino alla troposfera), e che potrebbe reiterare le condizioni invernali sull’Europa sino alla metà di gennaio.

Ecco dunque una serie di carte, tratte da vari modelli, che evidenziano come l’anticiclone da lunedì 8 gennaio non riesca a ricucire lo strappo e lungo il suo bordo orientale continuino a scivolare masse d’aria molto fredde, che raggiungono la Francia, addirittura la Spagna e, sia pure in parte, con gradualità, anche il nostro Paese:

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Guardate anche queste mappe, previste tra lunedì 8 e martedì 9 gennaio. Ovviamente la distanza temporale rende inutile adesso entrare nei dettagli su dove si localizzeranno le precipitazioni ed eventualmente le nevicate, ma osservate l’impianto, questo è quello che conta, addirittura il modello europeo (in basso) apre la strada ad un “contact” tra ovest ed est del Continente:
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Diamo anche un’occhiata alle temperature previste a 1500m per capire di cosa stiamo parlando, nella carta sotto magari non vi è nulla di eclatante, ma nella successiva il freddo pare accentuarsi:
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E per finire vediamo l’anomalia di geopotenziale prevista a 5500m per martedì 9 gennaio sull’Europa. Conferma tutto: non vi resta che restare aggiornati per capire quanto freddo arriverà sul nostro Paese e dove arriverà eventualmente anche la neve.
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Alessio Grosso

 

GELO IMPRESSIONANTE sull’Europa nord-orientale! Arriverà anche in Italia?​

Questa mattina diverse aree dell'Europa nord-orientale e la vicina Russia si sono svegliate con temperature attorno a -35/-40°. Nei prossimi giorni la massa gelida inizierà a muoversi verso sud...​

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Paolo Bonino


Fa davvero impressione la massa di GELO che si è impossessata dell’Europa nord-orientale e la vicina Russia. Si tratta di gelo estremo che pende come una spada di Damocle sul capo di mezza Europa.
Ve lo mostriamo attraverso la mappa delle temperature minime rilevate la notte scorsa:
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All’interno della linea bianca di notano temperature davvero gelide, con punte al ribasso fino a -40°! Si tratta di una massa di gelo molto estesa che nei prossimi giorni proverà a guadagnare terreno verso lidi più meridionali, compresa anche l’Italia.
Ovviamente da noi arriverà solo una piccolissima parte del gelo presente lassù, ma sarà più che sufficiente per ravvivare un inverno che fino a questo momento è stato praticamente inesistente sulla nostra Penisola, oltre al bacino del Mediterraneo.
Non ci resta quindi che monitorare il dilagare di questo gigantesco lago freddo, che dopo l’Epifania porterà un freddo messaggio, seppur esile, anche da noi.

Paolo Bonino

 

Meteo - Weekend dell'Epifania, torna l'inverno sull'Italia con tanta pioggia, neve e burrasche di vento fino a 100kmh.​

Vortice di bassa pressione in arrivo sull'Italia.

4 gennaio 2024
ore 12:54
di Carlo Migliore
tempo di lettura
2 minuti, 51 secondi
Per tutti

Meteo Epifania, torna l'inverno sull'Italia
Meteo Epifania, torna l'inverno sull'Italia
La stasi anticiclonica di questi ultimi giorni lascerà presto il passo a un mutamento radicale del tempo sull'Italia. Mentre vi scriviamo una depressione centrata sul Baltico sta risucchiando aria molto fredda di matrice artica dal comparto scandinavo settentrionale verso il Mare del Nord. Entro sera queste correnti gelide raggiungeranno la Danimarca e la Germania e domani si incanaleranno verso Inghilterra, Francia e Spagna. Non appena queste correnti entreranno sul Mediterraneo (ciò avverrà venerdì 5) sul comparto delle Baleari nascerà un vortice di bassa pressione che si muoverà rapidamente alla volta dell'Italia. Associato al vortice un intenso fronte perturbato porterà maltempo sulla nostra Penisola da venerdì al weekend dell'Epifania. L'evoluzione del minimo verso l'Italia comporterà un intenso richiamo di correnti sciroccali, quindi in una prima fase le temperature non diminuiranno se non localmente e solo al Nord. Solo da domenica l'aria fredda comincerà ad incanalarsi con maggiore decisione verso l'Italia e la raggiungerà da due fronti, uno da ovest e un altro da Nordest ma prima che il freddo si estenda a tutte le regioni si dovrà aspettare l'inizio della prossima settimana. Dunque le prime regioni a poter vedere nevicate sino a bassa quota saranno quelle settentrionali. Detto questo passiamo a vedere l'evoluzione per le tre giornate di venerdì, sabato e domenica senza scendere troppo nei dettagli perché potrebbero esserci ancora delle variazioni.

Meteo - Evoluzione per la giornata di venerdì 5 gennaio
Meteo - Evoluzione per la giornata di venerdì 5 gennaio
Nella giornata di venerdì il tempo peggiorerà sensibilmente fin dal mattino sulle regioni settentrionali e sulla Sardegna con piogge, rovesci e nevicate sulle Alpi sopra 1000/1400m. Nel corso del pomeriggio piogge e rovesci si estenderanno anche alle regioni centrali, mentre fenomeni intensi potranno interessare il Nordovest con quota neve in abbassamento fino a quote collinari. In serata sarà ancora maltempo su tutto il Nord, Sardegna e regioni centrali con fenomeni diffusi e localmente intensi al Nord e sulla Toscana. Nevicate abbondanti sono attese su tutto l'arco alpino dai 500/700m del Nordovest ai 700/1000m del Nordest. Il Sud a parte la Sardegna non vedrà una nuvolosità significativa. Le temperature diminuiranno al Nord nei valori massimi. Saranno stabili o in lieve aumento altrove. I venti saranno forti meridionali escluso sul ponente ligure dove avremo un forte Grecale o Tramontana. Mari tutti molto mossi o agitati.

Meteo - Evoluzione per la giornata della Befana
Meteo - Evoluzione per la giornata della Befana
Nella giornata dell'Epifania il maltempo lascerà progressivamente il nordovest per concentrarsi tra il Nordest, l'Emilia Romagna, le regioni centrali e la Sardegna. Tra il pomeriggio e la sera peggiorerà anche sul resto del Sud a iniziare dalla Sicilia e la Campania. Attesi fenomeni localmente intensi e temporaleschi, nevosi sulle Alpi dai 500/900m. Le temperature non subiranno sostanziali variazioni salvo locali aumenti al Nordovest. Venti ancora forti a rotazione ciclonica con mari molto mossi o agitati con mareggiate.

Meteo - Evoluzione per domenica 7 gennaio
Meteo - Evoluzione per domenica 7 gennaio
Nella giornata di domenica il maltempo sarà ancora in azione su gran parte del Nord escluso l'estremo Nordovest, sulle regioni centrali e sul Sud Peninsulare. Attese ancora precipitazioni abbondanti localmente a sfondo temporalesco con nevicate fino a quote basse sul Nordest e a quote di collina/ bassa montagna sull'Appennino centro settentrionale. Le temperature saranno in ulteriore calo ovunque. La ventilazione ancora forte a rotazione ciclonica. Mari molto mossi o agitati con mareggiate.
 

Meteo: tra POCHE ORE arrivano Forti Piogge, Vento e Nevicate a quote sempre più Basse, ecco Dove​

E' stata emessa anche un'ALLERTA GIALLA della Protezione Civile​

Articolo del 5/01/2024ore 10:38di Stefano Rossi Meteorologo

Forte maltempo in arrivo su molte regioni d'Italia. Il tempo sta già peggiorando e nelle prossime ore ci attendiamo l'arrivo di piogge sempre più diffuse e forti, nonché un deciso rinforzo dei venti e pure qualche nevicata sui monti.
La ragione di questo peggioramento sono da ricercare nel transito di una perturbazione atlantica associata a un vortice ciclonico con centro motore tra la Penisola Iberica e le Baleari, preceduta e accompagnata da un rinforzo dei venti di Scirocco.
Ecco perché, a partire dal Nord, nel corso della mattinata ci attendiamo un rapido peggioramento con cieli in prevalenza coperti e con le prime piogge che stanno già interessando Liguria, Lombardia e parte del Veneto. Con il passare delle ore il quadro meteorologico si deteriorerà ulteriormente, con le piogge più intense previste soprattutto sulla Liguria e sul Piemonte occidentale. In seguito, il maltempo si estenderà gradualmente anche al resto del Nord.
Sarà neve intorno ai 900-1000 metri sui rilievi alpini e tra i 1600 e i 1800 metri sull'Appennino.
Anche le regioni del Centro non saranno esenti dal peggioramento. Nel corso della mattinata nubi e rovesci sparsi interesseranno le aree tirreniche e la parte occidentale della Sardegna, mentre le altre zone godranno di condizioni più tranquille e asciutte. Tuttavia, in giornata, si prevede un forte peggioramento, a partire dalla Toscana e in estensione al resto delle regioni entro sera. E' attesa anche un'intensificazione dei venti da Scirocco.
Al Sud, a parte un forte aumento anche qui delle correnti sciroccali, la giornata inizierà in un contesto decisamente più asciutto, seppur con un cielo molto nuvoloso o addirittura coperto. Il rischio di pioggia si manterrà piuttosto basso per gran parte del giorno, salvo per qualche isolato piovasco in arrivo entro sera sulla Campania settentrionale.
ALLERTA GIALLA DELLA PROTEZIONE CIVILE
Il Dipartimento della Protezione Civile, sulla base dei fenomeni meteo previsti, ha emesso per Venerdì 5 Gennaio un avviso di condizioni meteorologiche avverse.
L’avviso prevede dal mattino di Venerdì 5 Gennaio, precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio, sulla Liguria, in progressiva estensione a Emilia-Romagna, specie sui settori occidentali, e Toscana, specie sui settori settentrionali. Sulla base dei fenomeni meteo previsti, inoltre, è stata valutata un'ALLERTA GIALLA su parte di Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Liguria.
 

L’inverno tradito ancora dalla forza delle correnti miti occidentali: altra BEFFA in vista!​

La colata d'aria gelida prevista a metà mese in discesa sull'Europa sarà probabilmente arginata dal ripristino di una forte corrente occidentale.​

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Alessio Grosso


C’è il rischio dell’ennesima beffa per l’inverno. I modelli segnalano una ripresa delle correnti zonali proprio dalla metà di gennaio, quando sarebbe prevista una colata d’aria molto fredda diretta dal nord Europa verso le Alpi.

Di conseguenza tutto il freddo verrà (come accade ormai quasi sempre) deviato verso est e l’Italia potrebbe sperimentare due tipi di tempo, entrambi dalle caratteristiche piuttosto miti: o l’inserimento dell’anticiclone se il flusso perturbato atlantico correrà alto di latitudine, come del resto già avvenuto a dicembre, oppure un tempo moderatamente perturbato con precipitazioni alternate a giornate soleggiate, nell’ambito della classica variabilità atlantica, senza freddo importante e con neve solo sui rilievi.
Ecco la situazione prevista per metà mese, nel momento cruciale che segnerà probabilmente le sorti del gennaio, si nota la massa d’aria fredda sul nord-est del Continente che tenta un improbabile contatto con le depressioni presenti alle basse latitudini, tentativo inibito dall’imminente ripresa del flusso da ovest:

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L’indice NAO oltretutto parla da solo: il suo rialzo sottende inevitabilmente il ripristino di correnti occidentali proprio per la metà del mese!
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Ad evidenziare la ripresa del flusso da ovest c’è la corrente a getto a 10km, che mostra proprio l’improvvisa accelerazione dei venti occidentali sull’Italia:
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La riprova? Eccola, dopo il 16 gennaio il freddo viene arginato e respinto al mittente, guardate questa mappa, dove compare una configurazione perturbata ma con risvolti termici miti e piovosi:
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Ma non ci sono margini che facciano pensare che questo intervento da ovest NON ci sia e che il freddo possa spingersi maggiormente verso l’Italia? Pochi, ma ci sono ancora, certamente l’ipotesi più probabile per ora è diventata questa.

Alessio Grosso

 

Meteo: gennaio compromesso? La destinazione di gelo e neve​

Uno dei più classici rovesci della medaglia potrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane. Gelo e neve potrebbero non scegliere la via dell'Italia!​

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Raffaele Laricchia


Durante le feste di Natale vi parlavamo di un drastico indebolimento del vortice polare tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, un fatto che effettivamente si è compiuto e che diverrà ancor più evidente nei prossimi giorni. Ma questo scombussolamento alle alte latitudini, comporterà l’arrivo del vero inverno in Italia?
Al momento sembrano non esserci grossi spiragli per l’arrivo del freddo e della neve a bassa quota nelle prossime due settimane, il che sembrerebbe un paradosso considerando che le ondate di freddo alle nostre latitudini arrivano nel momento in cui il vortice polare diventa più debole e spedisce più a sud masse fredde e instabili.
Cosa sta succedendo? Ebbene stiamo assistendo ad uno dei più classici rovesci della medaglia dell’inverno mediterraneo. Il vortice polare ha subito un serio contraccolpo nel corso dell’ultima settimana, grazie all’avvento di vari anticicloni che ne hanno letteralmente modificato i connotati. Tuttavia quando il vortice polare è esageratamente più debole del solito, rischia di concretizzarsi il fenomeno della “anti-zonalità alta”.

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La presenza di possenti anticicloni tra il Polo nord e la Groenlandia favorisce senza dubbio moti antizonali, ovvero provenienti da est verso ovest, e di conseguenza le grosse masse gelide artiche e siberiane cominciano a muoversi l’Europa e il mar glaciale Artico. Tuttavia queste masse gelide non sono in grado di raggiungere l’Italia, poiché possiedono una traiettoria troppo elevata e di conseguenza sfociano sul nord Europa e sull’oceano Atlantico.
Inoltre non bisogna sottovalutare un fattore importante: quando abbiamo a che fare con masse d’aria gelide così imponenti è molto complicato farle arrivare fino in Italia per un semplice gioco di equilibrio termodinamico. Insomma quando la massa d’aria fredda è troppo ampia, è molto più probabile che prediliga l’Europa settentrionale dimenticandosi totalmente delle aree mediterranee.
Così facendo il gelo è costretto a gettarsi in atlantico, schiacciando l’anticiclone groenlandese e favorendo la nascita di varie depressioni atlantiche, le quali addirittura producono un effetto totalmente opposto: l’arrivo di aria più mite sul Mediterraneo.
Difatti con lo sviluppo di aree di bassa pressione in atlantico l’indice NAO è costretto a risalire verso l’alto, producendo inevitabilmente un rinforzo della pressione in Italia.
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Quindi cosa ci aspetta in Italia nei prossimi giorni? Parlare di gelo e neve ad ora è davvero difficile, anzi dal week-end tornerà a palesarsi l’anticiclone. Al più l’alta pressione potrebbe lottare con qualche veloce perturbazione atlantica, poco provvista di freddo, ma almeno capace di portare un po’ di pioggia.
La seconda decade di gennaio dunque rischia di trascorrere senza particolari sussulti invernali, anzi c’è il serio rischio che le temperature possano nuovamente aumentare a metà mese per l’arrivo di correnti miti sud-occidentali.
Per rivedere configurazioni più invernali occorrerà attendere un nuovo ricompattamento del vortice polare, in grado di annullare l’anti-zonalità alta. Insomma dovremo attendere un “reset” barico, ragion per cui bisognerà attendere la terza decade di gennaio.
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Raffaele Laricchia

 

Il vortice polare “sbaglia manovra” e l’Italia si ritroverà presto senza inverno​

L'inverno rimarrà confinato tra nord Europa, Polo e nord America, snobbato il Mediterraneo a causa della peggiore anomalia che potesse capitare.​

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Alessio Grosso


Era tra le ipotesi ma speravamo non si verificasse proprio quella, la peggiore! E invece se qualcosa può andare storto, puntualmente ci va. Solitamente intorno al Polo i venti si muovono da ovest verso est e ogni tanto si sviluppano delle onde che spingono il freddo verso sud, altrimenti non ci sarebbe mai alcuno scambio di calore tra le latitudini e sulla Terra il clima sarebbe a compartimenti stagni.
Quando un anticiclone si spinge verso il Polo avvettando aria mite, generalmente si innesca una risposta fredda verso sud e alle nostre latitudini si vive una situazione invernale, ma quando l’anticiclone se ne va a spasso tra la Groenlandia e il Polo, succede che un ramo del vortice polare, invece di scendere verso sud, se ne torna verso ovest (movimento antizonale, cioè contrario alla normale circolazione) e l’inverno con tutto il suo freddo, in parte se ne rimane su alle alte latitudini, in parte converge verso una depressione in pieno Atlantico, che approfittando della fuga dell’anticiclone verso nord, si intrufola da ovest, completando la congiura anti-inverno per l’Italia. E’ tutto descritto sotto nella mappa emisferica, che parla da sola.

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L’Italia naturalmente finirà in un flusso da ovest con l’anticiclone africano oltretutto in parziale protezione. Insomma una seconda parte di gennaio da incubo, con il sud che tornerà a godersi una primavera anticipata e un clima autunnale tra nord e parte del centro con qualche pioggia e quota neve alle stelle in Appennino, ma spesso anche sulle Alpi.
Una vera tragedia per la stagione invernale. Vedete bene in questa mappa emisferica a 1500m di quota per metà gennaio come quasi tutto il freddo rimanga sul Polo, tranne come al solito l’area del nord America, ma lì il vortice polare riesce sempre ad allungare la sua “fredda mano”.
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L’anomalia sul Mediterraneo è già vistosa ma lo diverrà ancor più nei giorni successivi. Praticamente il mese che dovrebbe risultare il più freddo dell’anno, risulterà alla fine eccezionalmente mite come dicembre, un vero disastro, proprio quando invece ci sarebbero state le premesse per vivere un episodio invernale se solo il blocco dell’anticiclone tra Atlantico e Groenlandia avesse tenuto.
E l’anomalia termica sul Mediterraneo potrebbe diventare spaventosa, guardiamola insieme a 1500m prevista per mercoledì 17 gennaio, solo al nord complice le nubi e qualche pioggia più frequente si limiteranno i danni, guardate il freddo dove se ne va a finire, piuttosto che su di noi punta il pieno Atlantico:
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Quando si uscirà da questa situazione? Quando si instaura una simile circolazione è capace di durare parecchio.

Alessio Grosso

 

Le ultimissime della notte: ci sono novità? Sono confermate le carte che condannano l’inverno?​

Le ultimissime emissioni confermano il fallimento del progetto invernale sull'Italia. Da nord difficilmente arriverà qualcosa. Un moderato maltempo potrebbe arrivare da ovest dopo la metà del mese ma con caratteristiche decisamente autunnali. Su tutto il Paese, ma soprattutto al centro e al sud, il tempo diverrà sempre più mite.​

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Alessio Grosso


L’immagine che vedete in copertina è ciò che resta del grande progetto di qualche giorno fa del vortice polare: sfondare nel Mediterraneo. Andato in fumo insieme al pasticcio combinato dall’anticiclone nell’unica volta (dopo parecchio tempo) che aveva deciso di prendere la via del Polo per consegnarci l’inverno “chiavi in mano”, finendo per trascinarsi dietro anche il vortice polare. O forse no?
La realtà è effettivamente ben diversa ed al momento è quella che vi proponiamo qui e che da qualche articolo ormai avete imparato a conoscere: l’inverno nel Mediterraneo è visto ancora subire un’altra clamorosa battuta d’arresto proprio nel cuore della stagione. Magari ci sarà un altro episodio freddo a febbraio, ma per ora e sino alla fine del mese, si vede solo l’instaurarsi di correnti miti da ovest, magari a tratti perturbate, ma pur sempre e comunque MITI.
Sicuri? Sicuri? Beh, qualche dubbio c’è venuto osservando che progressivamente la colata gelida di metà mese qualche passo in più verso sud nelle ultime emissioni lo sta facendo e nonostante prevalga ancora la linea dello sfondamento delle correnti miti da ovest, non è detto che nelle prossime 24 ore non intervengano ulteriori aggiustamenti.
Questa è la carta “incriminata” prevista per lunedì 15 gennaio, che evidenzia a 1500m un maggiore avanzamento del freddo sino a sfondare sul nostro settentrione e sul medio Adriatico:

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Subito dopo prenderebbe piede la corrente da ovest tanto cara al modello e si andrebbe avanti così ad oltranza come prospettato sopra. L’unica possibile residua chance di inverno ce l’avrebbe proprio il nord nella fase di addolcimento, con qualche possibile nevicata a bassa quota quando tra il 18 e il 19 gennaio un fronte riuscisse a sfondare da ovest, ma la possibilità è davvero molto remota al momento.
Per il resto al nord clima autunnale, al centro e al sud praticamente primaverile, anche se dovesse piovere un po’ sul Tirreno.
E allora ecco in queste spettacolari mappe globali raccolto quanto appena esposto: metà mese con il freddo che si avvicina all’Italia e poi il SOFFIO MITE da occidente che spazza via tutto:
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Ed ecco il freddo spazzato via:
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Alessio Grosso

 

Meteo: è la volta del Gelo di Minsk, Temperature in sensibile calo. Parla il meteorologo Lorenzo Tedici​

Articolo del 10/01/2024ore 8:34di Team iLMeteo.it Meteorologi e Tecnici

Come da previsioni il freddo è arrivato in Italia, in discesa dalle zone nord orientali europee: questa volta la massa d’aria ha origini bielorusse. E’ la volta del gelo di Minsk.

Abbiamo chiesto a Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, cosa succederà in Italia con il gelo di Minsk.
Una massa d’aria artica, stazionaria da giorni tra Scandinavia, Polonia e Bielorussia con temperature massime tra -9°C e -18°C, si è spostata nelle ultime ore verso Sud-Est: il ‘gelo di Minsk’ sta colpendo dunque in modo intenso la zona del Mar Nero, l’area carpatico danubiana, ma marginalmente interessa anche il nostro Paese con un diffuso calo delle temperature.
Termometri in picchiata?
In parte. Il calo sensibile delle temperature, registrato in Italia ieri e questa mattina, dipende dall’espansione del gelo bielorusso (la Bielorussia o Russia Bianca si trova tra Polonia e Russia e ha registrato negli ultimi giorni minime di -21°C nella capitale Minsk): il nucleo artico interessa in questo momento con valori siberiani solo Russia ed Ucraina, ma la sua area marginale sta causando un calo dei valori termici di almeno 5-6°C anche in Italia.
Cosa succederà nelle prossime ore?
Sul nostro Paese le temperature massime si porteranno su valori pienamente invernali, come non accadeva da tempo; in Pianura Padana difficilmente si supereranno i 3-4°C e nei prossimi giorni saranno anche le minime a far parlare di sé: entro il weekend toccheremo i -8°C a Bolzano, -5°C a Belluno e Trento, -4°C a Padova e Pordenone e -3 anche a Chieti sulle zone collinari abruzzesi.
Non sembrano valori eccezionali; oppure è strano avere 3-4°C di massima al Nord?
Dati climatologici alla mano, non sono ovviamente valori record, ma rappresentano comunque valori anomali nell’era del Riscaldamento Globale: pensate, fa notizia la temperatura di 3°C di massima attesa a Milano nei prossimi giorni, in pieno inverno.
Analizzando infatti i dati storici, durante tutto lo scorso Inverno 2022-2023 il termometro a Milano non è mai sceso sotto i 4°C (come valore massimo): un anno fa, addirittura, il 10 Gennaio 2023, a Milano Linate furono registrati 15°C nel primo pomeriggio; in sintesi, i giorni invernali con temperature massime sotto i 5°C si contano sulle dita d'una mano e non solo a Milano. Sono gli effetti del Riscaldamento Globale.
Dal punto di vista meteo cosa succederà, ci saranno ancora piogge e neve?
Sì, continueremo ad avere un periodo instabile con piogge e neve, ma solo al Centro-Sud: sono previste precipitazioni abbastanza intense fino a Venerdì con un ciclone che si sposterà sul Mediterraneo, dalle Baleari fino alla Grecia; nelle prossime ore le piogge cadranno in Sardegna e Sicilia poi da questa sera anche su medio e basso versante tirrenico.
Come sarà il tempo del Giovedì?
Nella giornata di Giovedì 11 Gennaio i fenomeni interesseranno ancora le stesse zone (salvo parziale estensione alle adriatiche) e anche la quota neve sarà simile: oltre i 700 metri avremo ancora neve fresca sugli Appennini, un miraggio se pensiamo alla situazione desertica, triste e ‘marroncina’ di appena una settimana fa, anche sulle piste da sci.
Venerdì sono previsti cambiamenti importanti?
Prevediamo un lento, ma diffuso miglioramento: il piccolo ciclone si sposterà ancora più verso Est ed abbandonerà l’Italia favorendo un graduale esaurimento dei fenomeni dal pomeriggio-sera. In giornata sono ancora attese delle precipitazioni, anche forti, specie tra Calabria, Sicilia e Salento comunque, tutto sommato, il tempo migliorerà. Ma resterà freddo.
è la volta del Gelo di Minsk

è la volta del Gelo di Minsk Infine, come sarà il tempo durante il weekend?
Durante il weekend, nonostante la pressione in aumento ed il tempo in prevalenza asciutto, il termometro regalerà ancora freddo e gelo notturno: in Val Padana, poi, complici nebbie e nubi basse, potremo registrare addirittura giornate di ghiaccio (giornate con temperatura sia minima che massima sotto gli 0°C). E in questo caso il gelo di Minsk si farebbe riconoscere!
 
Io credo che come al solito finirà a tarallucci e vino....

Meteo pazzie: pronto il controribaltone? Dove colpirà la colata gelida in discesa dall’Artico a metà mese?​

Incredibili le divergenze modellistiche dopo la convergenza di 24 ore fa sulla mitezza, ora i modelli sono di nuovo profondamente spaccati e alcuni puntano sull'invernata. A questo punto potrebbe succedere di tutto. Ecco dove sta il problema.​

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Alessio Grosso


L’invernata è meno lontana di quanto si pensi. Sono ore e giorni frenetici per addetti ai lavori e appassionati, La stagione invernale si gioca tutti in questi frangenti e i previsori devono sbrogliare la matassa della previsione più difficile degli ultimi anni. Quando sembrava che la situazione fosse ormai delineata con l’aria gelida diretta a ritroso verso il pieno Atlantico fino a convergere in una depressione che ci avrebbe restituito solo una grande mitezza, ecco il colpo di scena.
L’alta pressione groenlandese mette radici anche in pieno Atlantico e la previsione ne viene stravolta e scoppia una di quelle “liti” tra modelli che la dice lunga sul caos che sta generando questo ramo del vortice polare.
Ecco le mappe a confronto: la prima mappa vede ancora la situazione votata alla mitezza con il freddo che punta ad ovest e il contatto con la depressione atlantica, la seconda invece, vede l’aria gelida che, sfruttando la sponda anticiclonica neonata in Atlantico, si getta verso le Alpi.

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L’unico problema lo si vede da quei vettori rossi. La mappa infatti è riferita al 20 gennaio, proprio quando si prevede una repentina accelerata dei venti zonali da ovest miti, che spazzerebbero via verso est il freddo, riconsegnandoci almeno potenzialmente, l’anticiclone, come si vede qui sotto:
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Qui però siamo già avanti, cominciamo a sciogliere il nodo di metà mese, che è tornato in discussione. Se passasse l’ipotesi fredda per il Mediterraneo, ecco le termiche previste a 1500m, con l’aria gelida in viaggio verso sud:
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Come finirà? Per saperlo non resta che seguire tutti i nostri aggiornamenti! C’è davvero da perderci il sonno…

Alessio Grosso

 

L’evoluzione mite dell’inverno sul Mediterraneo sarà inevitabile​

Stasera i modelli tornano nuovamente appaiati sull'evoluzione del tempo nella seconda metà del mese. Per l'Italia si profila un'altra brutta fase mite, pur caratterizzata da qualche precipitazione. Il freddo dell'inverno agirà solo oltralpe.​

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Alessio Grosso


Mettiamo una pietra tombale sull’evoluzione della seconda metà di gennaio. Abbiamo già visto un gennaio così in passato con i tuoni in Valpadana e la quota neve schizzata oltre i 2000m sulle Alpi, una situazione che potremmo rivivere anche quest’anno, sempre che non intervenga l’alta pressione ad impedire un simile scempio.

E’ brutta, si, è davvero brutta l’evoluzione anti-invernale che si prospetta. Fino a qualche ora fa si era addirittura ventilata l’ipotesi del contro-ribaltone, con l’alta pressione che per una volta avrebbe potuto tornarci utile, deviando la colata fredda verso il Mediterraneo, invece di consentirne lo sfogo in pieno oceano con moto retrogrado.
Si perché è questo quello che succederà. Il passaggio chiave si riassume in tre mosse, guardatele insieme a noi: il ramo del vortice polare lunedì 15 gennaio bussa alla porta delle Alpi, ci sono le premesse perché possa sfondare, pur inizialmente con venti da nord, sino al meridione:

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Quel ponte anticiclonico tra l’Atlantico e la Bretagna però è destinato ad essere smantellato in breve tempo e già i vettori bianchi diretti dall’Artico verso Islanda con moto retrogrado la dicono lunga sull’evoluzione nefasta che ci attenderà a breve. Eccola infatti:
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I vettori bianchi mostrano il cambio di obiettivo della colata fredda che se ne va quasi verso il nord America, convergendo parzialmente però nell’ulteriore spina nel fianco per l’inverno: la depressione sulle Azzorre. Di solito lì c’è l’anticiclone, addirittura adesso c’è una depressione, che avrà anche un ruolo di primo piano: quella convergenza dell’aria fredda nel vortice lo alimenterà e come un pendolo le correnti da ovest che si metteranno in moto verso di noi ce la spediranno addosso, preceduta da un carico di aria mite di cui è meglio non parlare, tanto andrà a spostare la stagione dall’inverno ad una quasi primavera:
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Vedete bene quel vettore rosso quanta aria mite, per non dire mitissima andrà ad avvettare verso l’Italia. Certo poi la situazione potrà divenire dinamica con qualche passaggio perturbato alternato a schiarite, ma sempre in un contesto mite perché dal basso Atlantico (e tantomeno dall’Africa) l’aria fredda non può proprio arrivare.
Il freddo rimarrà ben confinato oltralpe, speriamo non per il resto della stagione, ma quello che ormai appare certo è che le sorti del gennaio appaiono segnate, qui le termiche previste intorno al 18 gennaio a 1500m che parlano da sole:
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Alessio Grosso

 

INVERNO CALDO: preparatevi al bombardamento mediatico (ma ci sarebbe anche con -10°C e 30cm di neve a Roma)​

Il nord Europa e la Russia hanno vissuto una fase invernale cruda con temperature eccezionalmente negative ma se n'è parlato pochissimo, l'importante è gettare benzina sul fuoco del global warming e ora le notizie il tempo le offrirà ai media su un piatto d'argento. Ma anche se accadesse il contrario girerebbero la frittata, dunque tocca rassegnarsi ma tenendo gli occhi bene aperti.​

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Alessio Grosso


L’inverno è nato male e sta per finire peggio, almeno per ciò che concerne gennaio. I media non aspettavano altro che alimentare il fuoco del global warming e saranno accontentati. Da metà mese si aprirà uno scenario molto mite per l’Italia, proprio quando sembrava che il freddo dovesse fare sul serio.
Ormai non passa giorno che il mantra sul global warming non venga rimarcato sulla tv di Stato e su molti altri network di informazione. Il punto è che se anche arrivasse un gelo a -10°C a Roma, stile 1985 con 30cm di neve, sarebbe facile indicare anche un evento del genere in quadro di eccezionalità riconducibile alle bizzarrie del riscaldamento globale.

Provate però a chiedere ad un abitante della Siberia quanto global warming sente e quanto vorrebbe far cambio anche solo per una settimana con il clima che abbiamo in Italia.

E pensate poi se il clima, improvvisamente, per cause naturali legate al ciclo naturale delle fasi glaciali, dovesse proporre davvero un raffreddamento simile. Cosa direbbero? Che è colpa dell’uomo che inquina: dobbiamo combattere il global colding, l’importante è avere sempre un nemico da combattere, lo insegna il mondo in cui viviamo: si fabbricano le armi, dunque per alimentarne il business bisogna trovare un pretesto per fare le guerre, alimentando l’odio tra i popoli.

Potete certamente dire: che discorso populista! Il punto è che anche di populistico c’è proprio ben poco in uno Stato che impone tutto: dalle tasse al pensiero, se non ci rimane nemmeno la possibilità di esprimerci liberamente in rete, rimarrà ben poco della democrazia.

Gran parte dei giovani (per non parlare dei giovanissimi) non sanno nulla di politica, nulla delle istituzioni, nulla di scienza, di cultura, di uno Stato che non dialoga con loro, non li capisce: così vivono di trap, di periferie, di situazioni border line, più ancora che negli anni 80, anche se oggi sembra tutto più tecnologico e moderno, eppure la realtà è sempre quella.
I giovani impegnati per l’ambiente si limitano ad imbrattare monumenti ed attuare blocchi stradali, per cosa? Dovrebbero incatenarsi davanti ai cantieri che costruiscono nuovi quartieri cittadini o centri commerciali inutili e stare lì per settimane, invece fanno le cose da figli di papà, perché è di moda o si pestano fuori dagli stadi, negli autogrill, o si danno appuntamento per darsi quattro sprangate, per noia, finché ci sarà qualcuno che li mantiene.

Combattere per il nostro futuro non significa accorrere al capezzale del clima che non è malato: la natura sa benissimo cosa deve fare, non ha bisogno di noi, l’uomo deve piantarla di sentirsi al comando del mondo, non siamo noi i padroni della Terra, non riusciremo mai a regolare il termostato delle temperature. Moriremo tutti senza aver abbassato la temperatura di una virgola. Tutti lo sanno, ma nessuno lo dice.
E’ ovvio che per arrestare la crescita delle temperature superficiali del pianeta occorrerebbe una cosa sola: la scomparsa totale dell’uomo, la natura si riprenderebbe i suoi spazi e il cemento verrebbe sommerso nel volgere di breve, ma non è percorribile.

Inquinare di meno allora è sbagliato? Ovvio che è GIUSTO, si deve fare ma l’obiettivo primario di queste azioni sarebbe quello di evitare di morire di cancro, di non trasformare le nostre città in forni (sul microclima si può fare tanto ma sul macro e in libera atmosfera praticamente nulla), salvaguardando il verde con piano regolari intelligenti. Inquinare di meno significa anche smettere di costruire, invece l’occupazione di suolo è ormai selvaggia e inarrestabile, e siamo solo all’inizio.
Veder crescere le viti o il granturco di fianco alle corsie autostradali mette sempre una grande inquietudine, di cosa mi nutrirò si pensa, ma nessuno fa nulla, solo il bombardamento televisivo di un mondo che va a rotoli, di isole che scompaiono (sono ancora praticamente tutte lì), di Venezia che affoga (lo dicono dagli anni 80) e dei record di caldo battuti, che nessuno ormai si fila quasi più…

Alessio Grosso

 
I siti purtroppo concordano.

Nuovo anno, stessa musica: anomalie pesanti dopo metà mese!​

Temperature in repentino aumento dopo metà gennaio, tornano le correnti sud-occidentali su tutta Italia!​

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Raffaele Laricchia


Sembrano non esserci più dubbi sull’andamento termico di questa seconda decade di gennaio: quello che si realizzerà nei prossimi giorni sarà una vera e propria altalena della colonnina di mercurio, la quale rischia addirittura di riproporsi in maniera ancor più marcata nel corso della terza decade di gennaio.
Insomma abbiamo davanti a noi importanti sbalzi termici, tanto che passeremo da condizioni meteo invernali ad altre simil-primaverili. La prima avvezione tiepida del nuovo anno è ormai confermata e si concretizzerà attorno al 18-20 gennaio: merito, senz’altro, delle correnti sud-occidentali destinate a soffiare su gran parte d’Italia.
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Vi avevamo già parlato qualche giorno fa di un ripristino dello schema “NAO +“, assolutamente deleterio per l’inverno nel Mediterraneo. Le vastissime masse gelide situate sul nord Europa stanno pian piano sfociando sull’Atlantico, dove vanno ad alimentare varie basse pressioni, le quali a loro volta gettano aria tiepida sub-tropicale sul Mediterraneo.

La NAO positiva sarà decisamente più marcata tra 18 e 20 gennaio, quando si allontaneranno le deboli correnti fredde dall’Italia (che quantomeno porteranno una parvenza d’inverno tra 14 e 16 gennaio).
Il ritorno di tese correnti sud-occidentali, provenienti direttamente dal nord Africa, permetterà alla colonnina di mercurio di schizzare verso l’alto su buona parte d’Italia, tanto da raggiungere punte di 18-20°C.
Le anomalie di temperatura previste tra 18 e 19 gennaio sono piuttosto eloquenti! Su centro e sud si temono punte di oltre 10-12°C rispetto alle medie del periodo.
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Queste anomalie si traducono con temperature vicine ai 20-21°C sulle regioni adriatiche, al sud e sulle isole maggiori:
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Raffaele Laricchia

 

Meteo: Bolla di caldo anomalo quasi di Primavera dopo metà Gennaio! Perché il CLIMA sembra allo sbando​



Articolo del 12/01/2024ore 6:16di Mattia Gussoni Meteorologo
Tendenza per le prossime settimane di Gennaio

Tendenza per le prossime settimane di GennaioAltro che freddo e neve, secondo gli ultimi aggiornamenti dopo la metà di Gennaio potrebbe arrivare una bolla calda con temperature quasi da Primavera sull'Italia.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, appena arrivati, dopo l'attuale parentesi fredda, già dal 18-20 Gennaio potrebbe aprirsi un'ennesima fase anomala, con temperature ben oltre le medie climatiche di riferimento, anche di 10-12°C!
La causa va ricercata nell'avanzata del famigerato anticiclone africano che, dall'interno del Deserto del Sahara, potrebbe allungarsi fino al bacino del Mediterraneo. Detto in parole semplici, potremmo essere catapultati direttamente ad inizio Primavera, specie in montagna e al Centro-Sud: pensate, se tutto fosse confermato, sulle regioni centro-meridionali si supererebbero facilmente i 22°C durante le ore pomeridiane grazie ai venti miti in arrivo dai quadranti meridionali.
Bolla calda: temperature di 10/12°C oltre le medie climatiche di riferimento

"Bolla calda": temperature di 10/12°C oltre le medie climatiche di riferimentoAnche questo evento confermerebbe la follia climatica in atto: si tratta di uno degli effetti più evidenti del riscaldamento globale (causato all'aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera provocato dalle attività antropiche) che sta letteralmente cambiando il volto a tutte le stagioni. Non si tratta infatti di un singolo giorno, bensì di un trend volto ad un riscaldamento sempre più marcato con effetti specie negli ultimi 20 anni.
 

Meteo: da Mercoledì Pioggia e Neve sull'Italia, poi entro il fine Settimana si avvicina il Gran Gelo​



Articolo del 16/01/2024ore 6:49di Stefano Rossi Meteorologo
Previsioni meteo per la settimana. Tornano le piogge e pure la neve

Previsioni meteo per la settimana. Tornano le piogge e pure la neveLa settimana appena iniziata si preannuncia particolarmente turbolenta dal punto di vista meteorologico, tanto che cambierà tutto: sono in arrivo le piogge e pure la neve, con ben altre 2 perturbazioni previste in rapida successione dopo quella attualmente in atto al Centro-Sud.
E le sorprese della settimana non finiscono qui: entro il weekend ci sarà pure spazio per il ritorno del gran gelo.


Andiamo per gradi. Una prima perturbazione sta transitando proprio in queste ore sul nostro Paese, con effetti nella giornata di Lunedì 15 e poi, in parte anche su quella di Martedì 16, specialmente sul basso Tirreno. Il fronte perturbato provocherà un contesto assai variabile anche sul resto del Paese e segnerà l'avvio di una fase piuttosto turbolenta.

Tra Mercoledì 17 e Giovedì 18 assisteremo all'arrivo di una seconda perturbazione, verosimilmente la più incisiva della settimana: essa sarà foriera di piogge diffuse al Nord e sulle regioni tirreniche e in alcune zone, come Liguria e Toscana, potrebbero verificarsi anche dei temporali o precipitazioni localmente forti.
La neve è attesa Mercoledì fino a quote collinari al Nord (circa 2-300 metri), in particolare su Alpi e Prealpi di Lombardia e Triveneto. Non si escludono fiocchi prossimi alle alte pianure.
Le temperature, tuttavia, sono destinate a un rapido aumento nei prossimi giorni, in particolare al Centro-Sud: il picco più alto si registrerà proprio tra Mercoledì 17 e Giovedì 18, a causa dei venti miti provenienti dai quadranti meridionali. In Sicilia, addirittura, si potrebbero toccare punte fino a 24-25°C, mentre nelle regioni meridionali tirreniche sono attesi tra i 17 e i 20°C. Al Nord, invece, l'incremento si registrerà soprattutto durante la notte.
Attenzione poi alla terza perturbazione della settimana, attesa per Venerdì 19 Gennaio, con un peggioramento che dal Nordest si estenderà verso la bassa Lombardia e le aree adriatiche. Nel contempo, si prevede un peggioramento anche dalla Sardegna verso il basso Tirreno. Questa fase sarà caratterizzata dall'irruzione di venti artici, sotto forma di Bora al Nordest, i quali provocheranno nevicate in collina in Emilia Romagna e lungo il comparto centrale adriatico.
Sarà questo il preludio ad un prossimo Fine Settimana all'insegna del grande freddo di giorno e del gelo di notte.

Sul tema della settimana è intervenuto anche Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it al quale abbiamo chiesto cosa succederà nei prossimi 7 giorni.
Nuova rivoluzione nel campo meteo nei prossimi giorni. L’Italia non solo verrà interessata da ben tre perturbazioni, ma tornerà un clima quasi primaverile su molte regioni e addirittura la neve fin quasi in pianura.

Com’è possibile?
Mi spiego subito. Si partirà subito con una modesta perturbazione atlantica sospinta da miti venti di Libeccio. Il fronte instabile e i venti oceanici oltre a far piovere un po’ al Centro-Sud inizieranno a far salire le temperature, quantomeno al Centro-Sud. Di giorno i valori termici supereranno facilmente i 14-15°C su molte zone. Al Nord saranno le nubi basse in pianura a mantenere un clima ancora un po’ freddo, mentre in montagna il sole sarà prevalente. Dopo un martedì che trascorrerà all’insegna di occasionali piovaschi su Abruzzo, Molise al Sud, ecco che si avvicinerà la seconda perturbazione che attiverà venti sostenuti da sud, quindi ancora più miti.

Qualche dettaglio in più su questa nuova perturbazione?
Certamente. Se il nuovo fronte perturbato favorirà un nuovo incremento termico al Centro-Sud con picchi di 18-21°C in Sicilia, Puglia e Sardegna e fino a 15-16°C su Lazio e Campania (come a Roma e Napoli), al Nord il tempo peggiorerà diffusamente con l’arrivo di precipitazioni a tratti moderate. Date le temperature ancora piuttosto basse la neve scenderà a quote prossime alla pianura (mediamente attorno ai 2-300 metri) su Piemonte, Lombardia e alto Veneto. Le piogge risulteranno molto forti sulla Liguria di levante e sulla Toscana settentrionale.

E poi arriverà la terza perturbazione?
Dopo un Giovedì con tempo instabile su Toscana, Lazio e Campania, da Venerdì ci sarà una nuova irruzione artica. Si formerà un ciclone sul medio Adriatico che farà peggiorare il tempo su Nordest, Marche, Abruzzo e Molise. Complice il calo repentino delle temperature la neve scenderà ancora una volta a quote di collina, questa volta sulle regioni adriatiche centrali e sarà probabile fino in pianura (a ridosso dei rilievi) in Emilia Romagna. A seguire l’aria artica dilagherà su tutta Italia facendo crollare le temperature di molti gradi.
 

Meteo 7 giorni: Italia spezzata in due tra caldo e freddo, ma la neve?​

Peggioramento da mercoledì a partire dal nord. Tornano i tepori primaverili al centro e al sud, fioccate possibili al nord a bassa quota!​

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Raffaele Laricchia


È appena cominciata una settimana che si preannuncia abbastanza dinamica, seppur poco invernale escludendo alcune regioni. L’inverno, infatti, continua a latitare e proseguirà su questa scia probabilmente fino al termine di gennaio.
Ma cosa ci aspetta nei prossimi giorni? Fortunatamente il maltempo non mancherà, grazie all’arrivo di un’altra perturbazione atlantica. Il suo arrivo è previsto mercoledì 17 a partire dal nord Italia ed il medio-alto Tirreno, dove il fronte caldo della perturbazione arrecherà piogge abbastanza diffuse. Tornerà anche la neve in montagna, con qualche comparsa anche a bassa quota in Val Padana.
La presenza di un blando ma tenace cuscinetto freddo nei medio-bassi strati favorirà l’arrivo dei fiocchi bianchi fino a quote basse tra Piemonte, Lombardia, Emilia e nelle valli alpine e prealpine. Molto difficile parlare di accumuli a bassa quota, molto più probabili veloci imbiancate o nevicate coreografiche che dovranno lottare con la pioggia.

Quantomeno al nord le giornate saranno invernali, mentre lo stesso non potremmo dirlo per centro e sud! Il forte libeccio richiamato dalla depressione farà impennare le temperature fino a 20-21°C su diverse località tra 17 e 18 gennaio. Insomma parliamo di temperature tutt’altro che invernali.
Fortunatamente la colonnina di mercurio scenderà ovunque tra 19 e 20 gennaio, ma la tendenza non è per nulla rosea per quel che concerne la prossima settimana e la terza decade di gennaio!
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L’anticiclone tornerà con prepotenza su tutta Italia, rimandando maltempo e freddo invernale a data da destinarsi.
Ma entriamo nel dettaglio e vediamo cosa ci aspetta giorno per giorno:
Martedì 16 gennaio: isolati fenomeni su Campania, Calabria tirrenica e Basilicata. Migliora altrove. Nubi persistenti su Toscana, Marche, Lazio. Nebbie in Val Padana. Temperature in lieve aumento.
Mercoledì 17 gennaio: nuova perturbazione in arrivo al nord, fiocchi di neve possibili a bassa quota in Val Padana, specie in Lombardia (da confermare). Temperature in repentino aumento su centro, sud e isole maggiori per l’arrivo dei venti da sud.
Giovedì 18 gennaio: maltempo al nord e medio-alto Tirreno. Nubi in aumento altrove, temperature in aumento specie al sud e versante adriatico con punte di 20-21°C.
Venerdì 19 gennaio
: maltempo al nordest con neve in collina e localmente a bassa quota su Lombardia, Emilia, Veneto, Piemonte, piogge in estensione su tutto il centro Italia. Temperature in graduale calo.
Sabato 20 gennaio: maltempo diffuso al sud e medio-basso Adriatico, migliora altrove. Temperature in netto calo.
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Domenica 21 gennaio: tempo in rapido miglioramento ovunque, sereno su tutto il centro e il nord. Temperature in lento aumento.
Lunedì 22 gennaio: anticiclone a tutta forza sull’Italia, temperature massime in aumento specie al sud e in montagna.
 

Temperature pazze in settimana: ecco dove andremo oltre 20 gradi​

Netto divario termico tra nord e sud. Il libeccio porterà in alto i termometri su molte regioni!​

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Raffaele Laricchia


La perturbazione atlantica di metà settimana avrà decisamente un forte impatto sull’Italia, soprattutto dal punto di vista termico. La pioggia non mancherà, ma a quanto pare in un contesto tutt’altro che invernale! Difatti questa perturbazione innescherà forti venti libecciali che tra mercoledì e giovedì faranno letteralmente impennare le temperature su più di mezza Italia, portandole ben oltre le medie del periodo.
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Le correnti da sud-ovest traghetteranno masse d’aria più tiepide nord-africane, le quali le percepiremo fin troppo chiaramente su tutto il centro, il sud e le isole maggiori. Addirittura sul Meridione si prevedono anomalie fino a 12°C, praticamente temperature simil-primaverili. In soldoni, questo significa che le temperature massime potrebbero addirittura superare i 20°C su diverse località.
Già mercoledì le temperature saliranno soprattutto al sud e le due isole maggiori. In Sardegna spuntano punte di 22°C sul Sud Sardegna. Il freddo è relegato solo al nord, grazie alla presenza di un cuscinetto freddo nei bassi strati, che potrebbe essere determinante per l’arrivo di qualche fiocco di neve a bassa quota (vedi qui).

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Giovedì temperature ancor più su su centro e sud, con punte diffuse di 19-20°C tra Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Fino a 16-17°C in Sardegna, Campania, Lazio, Toscana, Abruzzo. Insomma tutto sembrerà tranne che inverno!
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Il calo termico arriverà solo tra venerdì e sabato, momento in cui potrebbe ricomparire un po’ di neve in Appennino. Molto poco, per il pieno dell’inverno.

Raffaele Laricchia

 

MALTEMPO in arrivo: attenzione alla PIOGGIA, alla NEVE e al GHIACCIO​

La perturbazione che stiamo seguendo da alcuni giorni sta abbordando in queste ore il settore di nord-ovest. Nella giornata odierna darà effetti su gran parte delle regioni centro-settentrionali, con piogge, nevicate e fenomeni di gelicidio. Facciamo il punto della situazione.​

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Paolo Bonino


Si avvicina a grandi falcate la perturbazione che oggi interesserà gran parte delle regioni centro-settentrionali della nostra Penisola. La riflettività del radar mostra le piogge ormai prossime al settore di nord-ovest.
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Si tratta di una perturbazione accompagnata da correnti molto miti da sud-ovest. Tali correnti tenderanno a sovrapporsi ad un cuscino freddo presente al nord con conseguenti nevicate a bassa quota sulle Alpi e fenomeni di gelicidio soprattutto tra Liguria, basso Piemonte e bassa Lombardia.
La seconda mappa mostra la sommatoria dei fenomeni previsti sull’Italia fino alle ore 7 di domani mattina, giovedi 18 gennaio:
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Sulle regioni centro-settentrionali ci sarà un po’ di tutto. LA NEVE oltre i 400-500 metri sulla fascia prealpina, con quota neve in rialzo in serata fino a 700-800 metri. Basso il rischio di coinvolgimento delle alte pianure. IL GELICIDIO che sarà possibile tra l’Appennino ligure, il basso Piemonte, la bassa Lombardia e forse il lato appenninico piacentino e parmense, prudenza negli spostamenti! ROVESCI di PIOGGIA tra la Liguria orientale, l’alta Toscana e buona parte del versante tirrenico fino alla Campania in serata.

Dal punto di vista termico, stacco netto tra nord e centro-sud. Ecco la mappa termica attesa alle ore 14 di oggi pomeriggio:
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Clima primaverile al centro e al sud stante le correnti di Libeccio che precederanno il fronte. Punte di 20-21° sulle due Isole Maggiori. Freddo umido invernale invece al nord con valori di poco sopra lo zero anche in pieno giorno.
Infine, diamo uno sguardo alla situazione prevista per la giornata di domani, giovedi 18 gennaio:
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Rovesci sparsi alternati comunque a schiarite lungo tutto il versante tirrenico e le aree interne. Piovaschi sulla Sardegna e deboli piogge al nord-est. Migliora al nord-ovest a parte nevicate sull’alta Val d’Aosta. Mite ovunque, ma ancora un po’ freddo al nord.
 

Fine settimana all’insegna del FREDDO, temperature SOTTOZERO su diverse regioni​

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Paolo Bonino


L’inverno si aggrapperà con le unghie nel prossimo fine settimana, prima di cadere in un baratro che si spera non sia troppo profondo nell’arco della settimana prossima. In attesa dell’alta pressione, la nostra Penisola sperimenterà un episodio invernale, forse il più intenso fino ad ora in questa ennesima stagione deludente.
La prima mappa mostra le temperature a 1500 metri attese in Italia nelle prime ore di sabato 20 gennaio:
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Tra l’Appennino centro-settentrionale ed il medio versante adriatico si toccheranno punte al ribasso (alla medesima quota) tra -6 e -8°, ma l’isoterma -6° potrebbe abbracciare gran parte delle regioni settentrionali e buona parte del versante adriatico. Ovviamente, il freddo tenderà a dilagare verso sud e nella giornata di domenica troveremo valori sottozero a 1500 metri anche al meridione.

Per ciò che concerne le temperature al suolo, questi sono i valori attesi in Italia alle ore 7 di sabato 20 gennaio:
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Segnaliamo punte al ribasso tra -6 e -7° in corrispondenza dell’Appennino settentrionale e -5° su quello centrale. Tutta la Pianura Padana si sveglierà con temperature sottozero e gelate diffuse con punte di freddo fino a -4/-6°.
Queste invece sono le temperature al suolo attese in Italia alle ore 7 di domenica 21 gennaio:
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Sarà forse uno dei risvegli più freddi (fino ad ora) di questo inverno. Punte di -6/-7° sull’Appennino centrale, ma tutta la Pianura Padana e le aree interne del centro, del meridione compresa la Sardegna, si sveglieranno sotto condizioni di gelo con valori sottozero. Insomma, una pillola invernale in attesa della solita mitezza che si farà viva la settimana prossima.

Paolo Bonino

 

Terza decade horror, guardate che anomalie​

Terza decade da incubo, in arrivo un vasto anticiclone con pesanti anomalie su mezza Europa!​

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Raffaele Laricchia


L’arrivo della terza decade di gennaio rischia di riservare sorprese decisamente negative per il destino dell’inverno, esattamente quel che non ci voleva dopo una prima parte di stagione da dimenticare. Insomma la neve latita non solo a bassa quota ma persino in montagna e a poco serviranno le nevicate in arrivo nelle prossime 48 ore.
Ricordiamo, infatti, che siamo alle prese con una perturbazione che riuscirà a riportare la neve fino a quote di alta collina tra venerdì e sabato, specie al nordest e sull’Appennino centrale, ma tutta questa neve rischia di essere totalmente cancellata dall’anticiclone che seguirà subito dopo.
Da domenica e soprattutto da lunedì 22 gennaio il vortice polare premerà sull’acceleratore proprio sul nord Atlantico, portando effetti più che vistosi su tutta l’Europa: in questo caso sarà proprio l’anticiclone a dilagare con facilità sul Mediterraneo, l’Europa occidentale e l’Europa centrale, dando inizio ad un periodo molto stabile, avaro di pioggia e di neve e con temperature oltre le medie del periodo.

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Notevoli le anomalie previste su un arco temporale di ben 5 giorni, tra 22 e 27 gennaio. Le anomalie più gravi le troviamo su Portogallo, Spagna e Francia, con punte di 12°C al di sopra delle tipiche medie del periodo. Anomalie anche in Italia, specie al nord, dove si prevedono fino a 7-8°C oltre le medie.
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Le anomalie peggiori saranno registrate in alta quota, dunque in montagna. In pianura e nelle valli prevarranno le inversioni termiche, che favoriranno temperature più basse, nebbie e nubi basse. Laddove splenderà il Sole la colonnina di mercurio potrebbe anche superare i 15-16°C, come si evince da questi valori previsti il 24 gennaio.
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Raffaele Laricchia

 

Abuso di potere dell’anticiclone: GRAN SECCO e primavera anticipata in vista​

Overdose anticiclonica e rischio siccità. Quando l'alta pressione si instaura in modo così deciso, è difficile schiodarla dal Mediterraneo. Sino ai primi di febbraio ben poche novità.​

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Alessio Grosso


Si, un vero abuso di potere, un’usurpazione dell’inverno da parte dell’anticiclone, un’overdose che proprio non ci mancava ma che capita ormai ogni anno, tanto da farci dire che l’anticiclone subtropicale è il semipermanente del Mediterraneo, offuscando il mito della depressione semipermanente d’Islanda.
Non succederà niente di importante purtroppo, se non assistere ad una triste agonia dell’inverno proprio nei suoi giorni migliori, in quelli in cui una volta faceva sentire la voce grossa.
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Sarà invece una lunga performance dell’anticiclone, sino a data da destinarsi. I modelli quando trovano un equilibrio facile, una comfort zone del genere, non la mollano più. Un trend che negli ultimi anni ha dominato la scena europea contribuendo non poco a far fallire la stagione invernale.

Intendiamoci: non è che il freddo sia stato mangiato dal topolino, c’è ancora, ne abbiamo avuto una lampante testimonianza con le temperature da record registrate nei giorni scorsi tra Scandinavia e Russia, così come negli States, ma le configurazioni bariche penalizzano spesso l’Europa e soprattutto il Mediterraneo e di conseguenza qui sembra di vivere nel limbo, con l’inverno che fa solo fugaci apparizioni e la neve che ormai è diventata merce rarissima in pianura.
In ogni caso anche febbraio all’inizio esordirà sulla falsariga di quanto sperimenteremo questa settimana, come vedete nella media degli scenari prevista dal modello americano:

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Ma davvero nemmeno nel lunghissimo termine non si vedono cambiamenti di scenografia? Qualcosina di certo accadrà, l’anticiclone dovrebbe gradualmente traslare i suoi massimi ad ovest, consentendo qualche scorribanda fredda da nord, con conseguenti sbalzi termici e qualche nevicata sui settori alpini di confine e magari anche lungo la dorsale appenninica centro-meridionale in seno a qualche depressione in formazione sul basso Tirreno, ma è da verificare, perché i modelli abbozzano soltanto questo scenario, come vedete qui sotto in questa ipotesi estrema prevista per il 6 febbraio:
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I venti zonali ad alta quota però dovrebbero placare la loro ira solo dopo la metà di febbraio e, nonostante gli indici AO e NAO in calo, un vero cambio di scenario favorevole ad episodi di vero inverno ancora non si vede, ma non perdete la fiducia, seguite gli aggiornamenti!
 

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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) Quali sono le 5 migliori polveri da caccia per ricaricare cartucce cal 12?
    Cita
  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
    @Marco, Ecco una selezione delle **5 migliori polveri da caccia** per ricaricare cartucce **calibro 12**, basata su prestazioni, versatilità e affidabilità:

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    - **Caratteristiche**: Polvere svizzera di alta qualità, a combustione progressiva.
    - **Vantaggi**: Bassa erosione, ottima resa energetica e adattabilità a vari tipi di inneschi.
    - **Ideale**: Per chi cerca precisione e uniformità nei colpi.

    ### **Note Importanti**:
    - **Sicurezza**: Seguire sempre i manuali di ricarica (es. Lyman, Hodgdon) e rispettare i dosaggi.
    - **Leggi**: Verificare la compatibilità con le normative locali (es. polveri per pallini in acciaio in zone umide).
    - **Prove**: Testare piccoli lotti prima di ricaricare in grandi quantità.

    Se cerchi una polvere per uno scopo specifico (es. caccia acquatica, tiro sportivo), posso suggerirti opzioni più mirate!
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      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Ecco una selezione delle **5 migliori polveri da caccia** per ricaricare cartucce...
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