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RESOCONTO DI UN PASTICCIO
Nella sezione comunale restavano da abbattere due femmine e due piccoli di cervo.
Il mattino del 17 novembre 2010 ore 8, mentre aspetto che la moca del caffè mi faccia sentire il suo brontolio guardo fuori dalla finestra e vedo che una striscia di nuvole frutto delle abbondanti piogge cadute nei giorni precedenti e continuata per tutta la notte,copre il fianco della montagna,impedendomi la sua visione . La sera precedente avevo già preparato la denuncia di uscita per la caccia alla cerva femmina o piccolo,con l’intenzione di fare un giretto lungo l’argine del brenta in modo di far sgranchire i cani e nello stesso tempo sbinocolare sui costoni della montagna che c’è davanti.Eventualmente poi percorrere in macchina la strada che porta sull’altopiano e guardare di sotto dove,alcuni giorni prima avevo visto un cervo a dodici punte solo solett
sservo i prati e noto che sono parzialmente allagati,per cui rinuncio all’idea di far uscire i cani,perché s’inzupperebbero fino all’osso.Decido allora di andare in macchina sull’argine sotto casa,armato di doppietta,per vedere se riesco a fare fesso uno di quei corvacci che gironzolano nei dintorni,odio i corvi perché,ogni anno depredano i nidi di cardellino che nidificano nella siepe dietro casa. .Di corvi ce ne sono molti ma come rallento, s’involano .Arrivato in un punto della strada aperto dalla vegetazione, mi fermo,scendo,accendo una sigaretta e mi metto a sbinocolare, a metà costa della montagna che mi sta davanti, in un punto dove le nuvole si stavano diradando.A un tratto le due lenti del binocolo si fermano su una macchia chiara che spicca su uno sfondo grigio,è un cervo maschio con un bellissimo trofeo,che se ne sta in piedi fermo in mezzo a un ghiaione a circa trecento metri dal fondovalle.Premetto che la Caccia al cervo maschio è chiusa.Mi assale subito una domanda:cosa ci fa un maschio di cervo solo e in cosi bella mostra?Guardando più attentamente noto che una trentina di metri più in basso si muove qualcosa tra i cespugli, che ormai privi di foglie, è una femmina sicuramente.
Telefono ai compari di caccia per vedere il da farsi, ma sono tutti al lavoro o impossibilitati.Allora intravvedo una scelta poco entusiasmante cioè,inerpicarmi su per un vallone molto ripido,seguire una cengia che si presentava altrettanto ripida e con pochi alberi che mi avrebbero potuto fermare, in caso di scivolamento,il tutto per portarmi a ridosso dei cervi.Corro a casa a mettermi i vestiti da caccia e prendere la denuncia di uscita e dopo aver corretto l’ora,da rimbambito mi dimentico di correggere anche il luogo,vado a imbucarla. Parcheggio la macchina e incomincio a spingere i miei 86 kg per un metro e settantadue di altezza con l‘aggravio di una gamba ziffolina , dopo un’ora e mi ritrovo su uno spuntone di roccia a lato del maschio che dista circa centocinquanta metri dalla mia posizione e nel frattempo si era sdraiato con la testa rivolta verso di me, è un croner con cinque punte per stanga.Guardando con il binocolo non vedo la femmina e la immagino nascosta dietro a quei grossi massi che la circondano ,ripenso alla fatica fatta inutilmente,ma poi guardando attentamente intravvedo la sua sagoma distesa alla base di un grosso cespuglio, immersa tra una miriade di rami e rametti,da rendere il tiro compromesso,Attendo seduto su dei ciuffi di erba bagnata e scivolosa ,pensando che sotto ho un salto a strapiombo di un centinaio di metri.Mi faccio un appoggio di fortuna per il fucile,piegando un rametto di un cespuglio e legandolo con il guinzaglio che avevo in tasca.Ogni tanto riguardo il sonnolente maschio che pare mi osservi. Dopo due ore di attesa la femmina si alza per poi porsi esattamente com’era ,intravedo fra i rami la sagoma scura della sua testa ,ritta con le due orecchie spiegate in posizione di allerta e pensando:qui si fa notte,decido di tentare il colpo,avendo individuato attraverso l’ottica regolata su sedici ingrandimenti ,la riga di pelo più scuro che corre lungo la spina dorsale e il punto d’impatto nella parte posteriore dell’animale,perché si presentava come il meno coperto dai rami.Appoggio la carabina sul traballante rametto e trattenendo il respiro faccio partire il colpo,subito dopo lo sparo mi fa eco il tonfo del proiettile nelle parti molli dell’animale segno che il colpo è andato a segno e attraverso il cannocchiale vedo la cerva che con un balzo fulmineo scappa,scomparendo dietro un grosso masso,trascinandosi le gambe posteriori segno di rottura della colonna vertebrale,come speravo succedesse e dicendo,rivolto alla cerva,tu di certo non percorri molta strada.Ricarico il fucile e osservo attentamente la scarpata retrostante al punto di sparizione ,pronto a tirare un secondo colpo in caso di necessità. Attendo un po’, mi rilasso accendendomi finalmente una sigaretta, notando che il maschio non si è accorto di nulla e se ne sta ancora sdraiato Ad un tratto vedo spuntare da sotto il grande masso un cervo e pensando istintivamente alla femmina ,imbraccio il fucile e senza appoggio, inquadro velocemente sparo,il colpo va a vuoto, l’animale viene verso di me, ricarico inquadro e,,,,mi accorgo che è un piccolo di cervo eeeeee…..parte il colpo,lo vedo ribaltarsi con le gambe all’aria e rimanere stecchito con le gambe diritte e rigide.
Mi riaccendo una nuova sigaretta perché l’altra l’avevo gettata e rimugino ai frenetici eventi appena trascorsi,complimentandomi per i due tiri azzeccati ma nello stesso tempo so di essermi messo in una brutta situazione perché avevo abbattuto due capi, sempre se trovavo anche la femmina morta,ma ragionando sull’accaduto ne ero quasi certo,quando invece da regolamento interno ne disponevo solo di uno.
Scendo e con la macchina mi avvicino al luogo del misfatto,salgo in direzione dei grossi massi e a fianco di uno di loro trovo la femmina morta,che inizio subito ed eviscerare rimuginando sul da farsi.Chiamo mio figlio che si trova al lavoro e lo informo dell’accaduto e assieme concordiamo di denunciare gli animali,segnando entrambi l’abbattimento,cioè io avrei segnalato la femmina subito e Lui il piccolo il giorno seguente.Con una corda che mi ero portato, lego al collo la carcassa della cerva e cerco di trascinarla a valle,ma questa s’impiglia continuamente ai cespugli e ai sassi che affiorano dal terreno,facendomi ruzzolare a terra e sbattere la carabina che mi porto a tracolla,lascio stare la cerva per il momento e decido di portare il fucile in macchina per poi dedicarmi alla pulizia del piccolo.Arrivato alla macchina, trovo un guardiacaccia ad attendermi, mi controlla il libretto delle uscite e poi telefona al suo collega che mi stava cercando con l‘ausilio del cane da sangue.Arriva l’altro guardiacaccia e mi chiede a cosa ho sparato,io rispondo a una cerva,male aggiunge perché te la sequestriamo perché è stata uccisa fuori zona.Subito mi sono reso conto (che da vecchio rimbambito) di non aver corretto la dicitura della località sul foglietto di uscita.Mi viene fatto il verbale e recuperato l’animale, caricato sulla macchina dei guardiacaccia che se ne vanno.
Mi consolo pensando che mi resta da recuperare il piccolo.il giorno seguente con mio figlio in macchina ci apprestiamo a imbucare la denuncia di uscita nell’apposita cassetta,quando in strada ci imbattiamo di nuovo nei soliti guardiacaccia che discutevano con il proprietario di una macchina il quale aveva appena investito un capriolo.Rivolgendomi a mio figlio gli dico
ra ti racconto cosa succederà nei prossimi minuti,cioè i guardia cacca ci seguiranno e dopo aver controllato la denuncia ci seguiranno e ci prenderanno con le mani nella marmellata,a meno che non rinunciamo a recuperare il cervetto,cosa che non farò mai.Come da copione,saliamo verso il luogo del misfatto,si spara un colpo per aria e dopo aver staccato il bollino di abbattimento, inizio a eviscerare il cervo,stiamo per scendere quando ci raggiunge il guardiacaccia che costatato la temperatura corporea e il rigor mortis dell’animale decide il sequestro con il relativo verbale.(avevano trovato il corpo del piccolo di cervo,già la sera precedente,con l’ausilio di un cane da sangue).
Ai…ai ai .iai…iai …e… oi!
Conclusioni : [meaculpa.gif]
Io ………………..pagamento di euro 260 e sei mesi di ritiro permesso di caccia.
Mio figlio……… pagamento di euro 158 e quattro mesi di ritiro permesso.
Ritiro del permesso,vuol dire
agare normalmente la quota di caccia ….e non andarci.
E pensare che sono un beccacciaio.
Ps.l’annata si è conclusa con l’avanzo di due capi da abbattere.
Ai mortacci miei,loro e alla miriade di regolamenti.
Nella sezione comunale restavano da abbattere due femmine e due piccoli di cervo.
Il mattino del 17 novembre 2010 ore 8, mentre aspetto che la moca del caffè mi faccia sentire il suo brontolio guardo fuori dalla finestra e vedo che una striscia di nuvole frutto delle abbondanti piogge cadute nei giorni precedenti e continuata per tutta la notte,copre il fianco della montagna,impedendomi la sua visione . La sera precedente avevo già preparato la denuncia di uscita per la caccia alla cerva femmina o piccolo,con l’intenzione di fare un giretto lungo l’argine del brenta in modo di far sgranchire i cani e nello stesso tempo sbinocolare sui costoni della montagna che c’è davanti.Eventualmente poi percorrere in macchina la strada che porta sull’altopiano e guardare di sotto dove,alcuni giorni prima avevo visto un cervo a dodici punte solo solett

Telefono ai compari di caccia per vedere il da farsi, ma sono tutti al lavoro o impossibilitati.Allora intravvedo una scelta poco entusiasmante cioè,inerpicarmi su per un vallone molto ripido,seguire una cengia che si presentava altrettanto ripida e con pochi alberi che mi avrebbero potuto fermare, in caso di scivolamento,il tutto per portarmi a ridosso dei cervi.Corro a casa a mettermi i vestiti da caccia e prendere la denuncia di uscita e dopo aver corretto l’ora,da rimbambito mi dimentico di correggere anche il luogo,vado a imbucarla. Parcheggio la macchina e incomincio a spingere i miei 86 kg per un metro e settantadue di altezza con l‘aggravio di una gamba ziffolina , dopo un’ora e mi ritrovo su uno spuntone di roccia a lato del maschio che dista circa centocinquanta metri dalla mia posizione e nel frattempo si era sdraiato con la testa rivolta verso di me, è un croner con cinque punte per stanga.Guardando con il binocolo non vedo la femmina e la immagino nascosta dietro a quei grossi massi che la circondano ,ripenso alla fatica fatta inutilmente,ma poi guardando attentamente intravvedo la sua sagoma distesa alla base di un grosso cespuglio, immersa tra una miriade di rami e rametti,da rendere il tiro compromesso,Attendo seduto su dei ciuffi di erba bagnata e scivolosa ,pensando che sotto ho un salto a strapiombo di un centinaio di metri.Mi faccio un appoggio di fortuna per il fucile,piegando un rametto di un cespuglio e legandolo con il guinzaglio che avevo in tasca.Ogni tanto riguardo il sonnolente maschio che pare mi osservi. Dopo due ore di attesa la femmina si alza per poi porsi esattamente com’era ,intravedo fra i rami la sagoma scura della sua testa ,ritta con le due orecchie spiegate in posizione di allerta e pensando:qui si fa notte,decido di tentare il colpo,avendo individuato attraverso l’ottica regolata su sedici ingrandimenti ,la riga di pelo più scuro che corre lungo la spina dorsale e il punto d’impatto nella parte posteriore dell’animale,perché si presentava come il meno coperto dai rami.Appoggio la carabina sul traballante rametto e trattenendo il respiro faccio partire il colpo,subito dopo lo sparo mi fa eco il tonfo del proiettile nelle parti molli dell’animale segno che il colpo è andato a segno e attraverso il cannocchiale vedo la cerva che con un balzo fulmineo scappa,scomparendo dietro un grosso masso,trascinandosi le gambe posteriori segno di rottura della colonna vertebrale,come speravo succedesse e dicendo,rivolto alla cerva,tu di certo non percorri molta strada.Ricarico il fucile e osservo attentamente la scarpata retrostante al punto di sparizione ,pronto a tirare un secondo colpo in caso di necessità. Attendo un po’, mi rilasso accendendomi finalmente una sigaretta, notando che il maschio non si è accorto di nulla e se ne sta ancora sdraiato Ad un tratto vedo spuntare da sotto il grande masso un cervo e pensando istintivamente alla femmina ,imbraccio il fucile e senza appoggio, inquadro velocemente sparo,il colpo va a vuoto, l’animale viene verso di me, ricarico inquadro e,,,,mi accorgo che è un piccolo di cervo eeeeee…..parte il colpo,lo vedo ribaltarsi con le gambe all’aria e rimanere stecchito con le gambe diritte e rigide.
Mi riaccendo una nuova sigaretta perché l’altra l’avevo gettata e rimugino ai frenetici eventi appena trascorsi,complimentandomi per i due tiri azzeccati ma nello stesso tempo so di essermi messo in una brutta situazione perché avevo abbattuto due capi, sempre se trovavo anche la femmina morta,ma ragionando sull’accaduto ne ero quasi certo,quando invece da regolamento interno ne disponevo solo di uno.
Scendo e con la macchina mi avvicino al luogo del misfatto,salgo in direzione dei grossi massi e a fianco di uno di loro trovo la femmina morta,che inizio subito ed eviscerare rimuginando sul da farsi.Chiamo mio figlio che si trova al lavoro e lo informo dell’accaduto e assieme concordiamo di denunciare gli animali,segnando entrambi l’abbattimento,cioè io avrei segnalato la femmina subito e Lui il piccolo il giorno seguente.Con una corda che mi ero portato, lego al collo la carcassa della cerva e cerco di trascinarla a valle,ma questa s’impiglia continuamente ai cespugli e ai sassi che affiorano dal terreno,facendomi ruzzolare a terra e sbattere la carabina che mi porto a tracolla,lascio stare la cerva per il momento e decido di portare il fucile in macchina per poi dedicarmi alla pulizia del piccolo.Arrivato alla macchina, trovo un guardiacaccia ad attendermi, mi controlla il libretto delle uscite e poi telefona al suo collega che mi stava cercando con l‘ausilio del cane da sangue.Arriva l’altro guardiacaccia e mi chiede a cosa ho sparato,io rispondo a una cerva,male aggiunge perché te la sequestriamo perché è stata uccisa fuori zona.Subito mi sono reso conto (che da vecchio rimbambito) di non aver corretto la dicitura della località sul foglietto di uscita.Mi viene fatto il verbale e recuperato l’animale, caricato sulla macchina dei guardiacaccia che se ne vanno.
Mi consolo pensando che mi resta da recuperare il piccolo.il giorno seguente con mio figlio in macchina ci apprestiamo a imbucare la denuncia di uscita nell’apposita cassetta,quando in strada ci imbattiamo di nuovo nei soliti guardiacaccia che discutevano con il proprietario di una macchina il quale aveva appena investito un capriolo.Rivolgendomi a mio figlio gli dico

Ai…ai ai .iai…iai …e… oi!
Conclusioni : [meaculpa.gif]
Io ………………..pagamento di euro 260 e sei mesi di ritiro permesso di caccia.
Mio figlio……… pagamento di euro 158 e quattro mesi di ritiro permesso.
Ritiro del permesso,vuol dire

E pensare che sono un beccacciaio.
Ps.l’annata si è conclusa con l’avanzo di due capi da abbattere.
Ai mortacci miei,loro e alla miriade di regolamenti.