Ha ancora senso mangiare la selvaggina? (1 utente sta leggendo)

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Febbraio 2021 del Gambero Rosso: ha ancora senso mangiare la selvaggina?


29 Gen. 2021, 10:27 | a cura di Gambero Rosso

L’inchiesta che dà il titolo al numero di febbraio del Gambero Rosso è dedicata alla caccia e alla filiera della selvaggina. Per superare stereotipi e pregiudizi, nell’ottica di un consumo più sano e sostenibile. Ma si viaggia, anche. Alla scoperta dei sapori dell’Italia rurale.

L’inchiesta su caccia e selvaggina


È un tema che si porta dietro più di qualche pregiudizio ideologico e prese di posizione piuttosto rigide quello che portiamo in copertina sul numero di febbraio del Gambero Rosso, da oggi in edicola (ma disponibile anche in formato digitale). La domanda è: ha ancora senso mangiare la selvaggina? Con Martina Liverani (e le illustrazioni di Marcello Crescenzi), affrontiamo il tema della caccia oltre gli stereotipi.

Perché di carne ne va mangiata sempre meno, e sempre meglio. Prediligendo sistemi sostenibili, rispettosi dell’ambiente e degli animali. E proprio la caccia si rivela la soluzione più adatta alle premesse date. Ne scrive la Liverani a proposito della caccia di selezione, fornendo numeri, regole e leggi da rispettare, interpellando i protagonisti di una filiera – quella della carne di selvaggina – che ancora fatica a configurarsi. Completano il quadro d’insieme le mappe dei migliori ristoranti “di caccia” in Italia, la mappa regionale delle licenze di caccia, i pareri delle associazioni ambientaliste.
 
Certo che ha senso mangiare carne di selvaggina. Anzi sarebbe da imporre l'utilizzo della selvaggina, almeno quella proveniente dal controllo, inserendo nei menù quotidiani preparazioni per la nutria, la tortora dal collare il piccione torraiolo ed estendendo i prelievi e la consumazione dei prelibatissimi parrocchetti
 
Rispondo... SI... ha senso. Da un lato, dall'altro, con tutte queste cose che stiamo passando, mi domando se non sia il caso di farla controllare da un veterinario. Col cinghiale già si fa, non sarebbe male farlo con tutta la selvaggina, cosa ne sappiamo se il germano, il tordo, la beccaccia...ecc, non siano portatori di qualche virus che resiste alla cottura?
Vi ricordate Cernobil? Le beccacce provenienti da lì erano radioattive. Non sono uno scienziato e quindi quello che ho detto prendetelo con le pinze, ma potrebbe accadere.
 
Rispondo... SI... ha senso. Da un lato, dall'altro, con tutte queste cose che stiamo passando, mi domando se non sia il caso di farla controllare da un veterinario. Col cinghiale già si fa, non sarebbe male farlo con tutta la selvaggina, cosa ne sappiamo se il germano, il tordo, la beccaccia...ecc, non siano portatori di qualche virus che resiste alla cottura?
Vi ricordate Cernobil? Le beccacce provenienti da lì erano radioattive. Non sono uno scienziato e quindi quello che ho detto prendetelo con le pinze, ma potrebbe accadere.

Una bella grattata ai gioielli di famiglia è d'obbligo :mrgreen:
 
Certo che ha senso mangiare carne di selvaggina. Anzi sarebbe da imporre l'utilizzo della selvaggina, almeno quella proveniente dal controllo, inserendo nei menù quotidiani preparazioni per la nutria, la tortora dal collare il piccione torraiolo ed estendendo i prelievi e la consumazione dei prelibatissimi parrocchetti

Io inizierei dalle cornacchie. C'hanno dei petti cosi cicciuti.... Sicuramente buttate nel secchio assieme alla nutria.... so ottime !!
 
Allora dovresti far controllare tutto ciò che mangi perchè sicuramente mangiamo insospettatamente un sacco di schifezze che non saranno virus, ma che non fanno bene alla nostra salute.
Mi rattrista constatare come sto virus abbia scatenato una fobia generale, paturnie assurde ed impensabili fino ad un anno fa.
 
Nutrie e cornacchie????? Mangiatevele voi! Per me cervi, tortore, e tacchini selvatici. Visto che a certi di voi piacciono certe schifezze, suggerisco loro di provare anche i pipistrelli alla Wuhan, una specialita' cinese oggi conosciuta in tutto il mondo...
 
Rispondo... SI... ha senso. Da un lato, dall'altro, con tutte queste cose che stiamo passando, mi domando se non sia il caso di farla controllare da un veterinario. Col cinghiale già si fa, non sarebbe male farlo con tutta la selvaggina, cosa ne sappiamo se il germano, il tordo, la beccaccia...ecc, non siano portatori di qualche virus che resiste alla cottura?
Vi ricordate Cernobil? Le beccacce provenienti da lì erano radioattive. Non sono uno scienziato e quindi quello che ho detto prendetelo con le pinze, ma potrebbe accadere.
Sì e no ti faccio l'esempio della febbre del Nilo e dei corvidi che ne sono portatori e delle zanzare che fanno da vettore mi sono informato ed è quasi impossibile il contagio diretto tra capo morto e cacciatore anche se consumato in cucina purché cotto mentre è meno remota la possibilità di ammalarsi per la puntura di zanzara che fa da vettore
Ora l'esempio non mi è favorevole poiché i corvidi non sono stimati in cucina ma se il tutto fosse trasposto su altri selvatici sarebbe un peccato abbatterli e sprecarli quando il rischio non proviene da loro se cotti (a meno che non ci sia una concentrazione di animali malati in un luogo ristretto tipo allevamento o grotta (pipistrelli che oltretutto sono predisposti) o ... non faccio altri esempi ma la caccia può solo che disperdere i capi e ridurne il numero ed il rischio)

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Perchè ora lo stai scoprendo? Certo che mangiamo roba che in un modo o in un altro ci fa male. Cerco in tutti i modi di mangiare genuino...è dura sai? Farti l'orto biologico, allevare in modo naturale, comprare pentole di 200 euro l'uno per la cottura e tante altre cose ancora che richiedono tempo, fatica e denaro.Dopo tutto ciò non riesco al 100%, forse al 60%. le altre cose sono costretto a comperarle, anche se cerco la qualità, (pagandola), non sono certo e sicuro che quell'etichetta sia veritiera. Ti faccio un esempio; la apsta, piatto principe sulle nostre tavole, Non voglio fare nomi di marche, ma proprio dalle rinomate è uscito fuori che non ci si può fidare, in quanto nella stessa sono state trovate tracce di insetticida, di contro, certa pasta dei discount, (che costa molto meno) è risultata perfetta.

Vi è un sito su internet, "il salvagente" che è sopra le parti, vai a farti un giro....ti stupirai.
 
Forse dirò una cosa ovvia ma lepre, fagiano, colombaccio, cinniale in cucina sono ottimi.
Ci sono cacciatori che regalano tutto, io tendo a sbafarmi ogni cosa con grande gusto.
Fra l'altro oggi in cucina è difficile trovare qualcuno di sesso femminile che sia in grado, per mancanza di volontà, esperienza o banale pigrizia di mettersi lì a spennare un volatile o a marinare il cinniale.
Ai fornelli mi metto in prima persona, e dopo i primi disastri risalenti ad anni fa, con molta umiltà posso dire che la selvaggina che cucino è buona, perlomeno a giudicare dalle richieste di amici di venire a pranzo o a cena.
Nel giorno del mio compleanno prima di questa maledetta situazione che ci ha resi asociali, ob torto collo, organizzavo sempre un pranzo molto sostanzioso per una trentina di amanti della buona tavola,a base di carne selvatica e alla fine quel poco che rimaneva nelle pentole andava nelle sporte degli invitati.
Quando feci il corso per la caccia di selezione per in cinniale, il veterinario ci disse assolutamente di non farsi in casa salsicce o altro per il rischio di trichinella e altre gravi patologie, per contro la carne cotta bene, era sicura.
Fra le varie trovo fantastico il cervo e il capriolo.
Poi con la lepre ho imparato a fare un brodo, insegnatomi da una anziana moglie di cacciatore ormai estinti entrambi, delizioso.
Insomma trovo folle andare ad esercitare la nostra grande passione e non goderne anche a tavola.
Putroppo non vado a tordi, ma se vado indietro alla memoria rammento dei lunghi spiedi di tordi con accanto i fegatini di maiale e l'alloro squisiti.
 
Forse dirò una cosa ovvia ma lepre, fagiano, colombaccio, cinniale in cucina sono ottimi.
Ci sono cacciatori che regalano tutto, io tendo a sbafarmi ogni cosa con grande gusto.
Fra l'altro oggi in cucina è difficile trovare qualcuno di sesso femminile che sia in grado, per mancanza di volontà, esperienza o banale pigrizia di mettersi lì a spennare un volatile o a marinare il cinniale.
Ai fornelli mi metto in prima persona, e dopo i primi disastri risalenti ad anni fa, con molta umiltà posso dire che la selvaggina che cucino è buona, perlomeno a giudicare dalle richieste di amici di venire a pranzo o a cena.
Nel giorno del mio compleanno prima di questa maledetta situazione che ci ha resi asociali, ob torto collo, organizzavo sempre un pranzo molto sostanzioso per una trentina di amanti della buona tavola,a base di carne selvatica e alla fine quel poco che rimaneva nelle pentole andava nelle sporte degli invitati.
Quando feci il corso per la caccia di selezione per in cinniale, il veterinario ci disse assolutamente di non farsi in casa salsicce o altro per il rischio di trichinella e altre gravi patologie, per contro la carne cotta bene, era sicura.
Fra le varie trovo fantastico il cervo e il capriolo.
Poi con la lepre ho imparato a fare un brodo, insegnatomi da una anziana moglie di cacciatore ormai estinti entrambi, delizioso.
Insomma trovo folle andare ad esercitare la nostra grande passione e non goderne anche a tavola.
Putroppo non vado a tordi, ma se vado indietro alla memoria rammento dei lunghi spiedi di tordi con accanto i fegatini di maiale e l'alloro squisiti.
 
Carissimo! Ti assicuro che di ricette di selvaggina ne ho lette abbastanza evidentemente non si finisce mai di imparare, il brodo di lepre mi è sconosciuto, mai sentito parlarne fino a questo tuo post. Ti ringrazio per la notizia, se puoi postare la ricetta sarebbe un bel regalo. GRAZIE.
 
Caro Bigrillo per il brodo di lepre ci vuole una lepre possibilmente padellina ossia non troppo grande, questa è una finezza sulla quale si può sorvolare, di necessità virtù.
Metti su la pila con l'acqua un pizzico di sale marino grosso, un cucchiaino da caffe o due d'olio d'oliva, a seconda di quanto brodo sei in procinto di preparare, una spuzzata di aceto, io utilizzo quello che fo da me mettendo della pasta cruda nel vino affinchè diventi la madre, in alternativa un aceto normale ma rigorosamente di vino e non balsamico o aromatizzato o di mele, una cipolla rossa o bionda a seconda del gusto personale,una costa di sedano mondata delle foglie altrimenti diventa invasivo come sentore, 3 carote delle patate e 3 foglie di alloro.
Come in tutti i lessi se vuoi avere un brodo più marcato inserisci la carne con l'acqua fredda altrimenti se vuoi che la carne abbia un sapore meno annacquato quando bolle il tutto. Fuoco basso e basta.
Di norma se le patate sono intere e grosse quando sono cotte loro, è il momento di spengere, altrimenti sondi la carne con una forchetta lunga e vedi se vicino all'osso cè ancora del sangue.
Poi prendi dei capperi sotto sale non in aceto, possibilmente di Pantelleria, un ciuffo di prezzemolo, quello piccolo non quello grosso e fregnone che non sa di un tubo, se hai una piantina con il fresco è meglio, un uovo lesso, e delle acciughe, posizioni nel mortaio aggiungendo olio d'oliva e con il pestello sminuzzi assieme ad uno spicchio d'aglio con un po' di sale grosso, non troppo perchè ci sono già le acciughe , 2 o 3 , e i capperi.
Questa salsa per condire quando impiatti, è ottima
Fammi sapere se ti è garbata la ricetta.
Ciao
PS
Nel brodo puoi chiaramente cuocere della pasta all'uovo tipo quadrucci o in alternativa anche dei cappelletti o tortellini; se hai un negozio che li fa bene ti risparmi la fatica di farli da te.
 
Andare a caccia e poi regalare le prede e' come corteggiare una ragazza e poi quando finalmente cede farla scopare da un amico...

No, dico, andare a caccia soltanto per sparare ad animali che poi non si mangiano e' un controsenso contro natura. La caccia e' nata come attivita' per procacciare cibo. La preparazione e la consumazione della preda e' il vero completamento di tale attivita', perche' con esse in un certo modo si partecipa dello "spirito" dell'animale e se ne celebra il sacrificio. Altrimenti, se non si vuole mangiare cio' che si uccide, perche' non stare a casa a giocare con il computer e abbattere simulacri di animali con il bottone del mouse o limitarsi al tiro ai cocci? Io la vedo cosi'. Faccio un'eccezione per l'uccisione di animali nocivi perche' uccidendoli si protegge l'ambiente o specie animali commestibili. Poi, di questi tempi poco propizi per la caccia ed i cacciatori, non vedo come si possa giustificare la caccia quando viene vista come uccisione di animali per puro divertimento.
 
Grazie! alcune domande: la lepre va preparata prima della bollitura? cotta intera o a pezzi? servita come un "bollito"? va disossata? Perchè per noi la la lepre è molto preziosa ed abbiamo ricette collaudate da cui è difficile staccarsi, bollita poi! Sicuramente la proverò, stanne certo. Ciao!
 
Andare a caccia e poi regalare le prede e' come corteggiare una ragazza e poi quando finalmente cede farla scopare da un amico...

Poi, di questi tempi poco propizi per la caccia ed i cacciatori, non vedo come si possa giustificare la caccia quando viene vista come uccisione di animali per puro divertimento.

Sono d'accordissimo con te, magari qualche volta ci scappa il regalo all' amico, ma di solito caccio per mangiare. Purtroppo conosco alcuni cacciatori che regalano e basta, e vanno a caccia con il solo obbiettivo di sparare ma va be, sono eccezioni.
Bisogna fare attenzione a una cosa, tutti noi siamo abituati ad avere riscontri con animalisti e simili sui social, dove, soprattutto negli adulti, ci sta la feccia della società... Insomma, tutti quei commenti che ci vanno venire il nervoso, non capiterà solo a me.
Io prima dell' era del covid ho conosciuto in un pub una ragazza...vegana e attivista..che, contro ogni aspettativa, mi ha detto di preferire un cacciatore piuttosto che a una persona normale che compra la carne al supermercato senza curarsi dei problemi che ci sono dietro.

Ps: Tra ragù di lepre, spezzatini, petti d' anatra al forno, tortore, merli, tordi con il guanciale, fagiani con le castagne, crostini e roba varia...come si fa a preferire altro? Da cacciatore intendo..

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Ariciao Bigrillo la lepre la puoi spezzare ma non in pezzi troppo piccoli, la cosa che va fatta e levare quelle pellanciche o parti rovinate con sangue pisto, poi metterla sotto acqua corrente fino a che non sia del tutto dissanguata.
Io mi metto lì con gli occhiali, e la pulisco da qualsiasi forma di impurità.
Non la disosso, a questo proposito i vecchi cacciatori di un tempo, usavano con il femore farsi i bocchini per le sigarette che erano rigorosamente senza filtro.
Aspetto tue notizie e buon appetito.
 

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