FARE AMBIENTE
MOVIMENTO ECOLOGISTA EUROPEO
C’è sempre qualche sciacallo pronto a speculare sulle disgrazie altrui, cercando di terrorizzare l’opinione pubblica e condizionare le istituzioni per indurle ad emanare provvedimenti che ci continuino a legare mani e piedi ai petrolieri, i cui interessi sono mortalmente minacciati dalle fonti energetiche alternative agli idrocarburi, quali il solare, l’eolico ed il nucleare. Come avvenne in occasione dell’incidente della centrale nucleare di Chernobyl, per il quale si accertarono le cause legate agli irresponsabili esperimenti dell’allora direttore della centrale nucleare che bypassò ben 14 protocolli di sicurezza, portando la centrale al collasso funzionale ed alla conseguente esplosione, anche in occasione della catastrofe legata al terribile terremoto che ha devastato il Giappone, c’è qualcuno che tenta di speculare sull’incidente che ha interessato la centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal tremendo sisma che ha messo in ginocchio quel Paese. I detrattori del nucleare, hanno messo subito in moto l’operazione sciacallaggio, prendendo ad esempio questi due incidenti per dimostrare l’inopportunità di investire sul nucleare come fonte energetica alternativa al petrolio. Gli interessati detrattori del nucleare vorrebbero far dimenticare all’opinione pubblica che, negli ultimi anni, sono stati versati in mari ed oceani milioni di tonnellate di petrolio, in parte a causa di incidenti alle petroliere o a piattaforme petrolifere, in parte per consuete operazioni di lavaggio, in parte per scarichi dall’entroterra. Secondo dati ONU, dal ‘77 al ‘95 nel solo Mediterraneo sono state sversate 63.500 tonnellate di idrocarburi (52% da navi, 25% da scarichi civili, 17% da industrie e 6% da altre fonti) e si sono verificati 268 incidenti di cui 202 con sversamenti di petrolio e 66 di altro materiale tossico. Il petrolio ha effetti devastanti per gli ambienti marini: essendo più leggero dell’acqua, forma uno strato superficiale che impedisce ai raggi solari di penetrare in mare, bloccando i processi fotosintetici. Inoltre, il cosiddetto “oro nero” imbratta le branchie dei pesci, asfissiandoli, e ricopre le penne degli uccelli acquatici impedendo loro il volo.
Chi avversa la scelta del governo italiano di investire su fonte energetiche alternative agli idrocarburi, tra le quali l’eolico, il solare ed il nucleare, nasconde il fatto che il Italia muoiono più di 8.000 persone ogni anno per effetto dell’inquinamento atmosferico causato dalle emissioni delle centrali che bruciano idrocarburi. Gli interessati detrattori del nucleare in Italia fanno finta di ignorare che l’Italia importa più del 20% del proprio fabbisogno energetico dall’estero, comprando da altri paesi energia che in larga parte viene prodotta dalle centrali nucleari che sono collocate tutt’attorno ai confini del nostro Paese. Si fa finta di dimenticare che, per la scelta del nostro Paese di smantellare le centrali nucleare, i nostri imprenditori, chiamati a competere sul mercato globale, sono costretti a pagare l’energia per le loro aziende il 30% in più rispetto ai loro competitori europei. Ecco alcune delle ragioni per le quali è opportuno non dare retta agli sciacalli che, speculando su alcuni “incidenti”, tentano di affossare il nucleare per assecondare i colossali interessi dei petrolieri che li finanziano. Certo il presunto incidente di Chernobyl e l’attuale situazione venutasi a creare a Fukushima in Giappone, provocano indubbiamente un forte impatto emotivo nell’opinione pubblica. Ma un forte impatto emotivo provoca anche la notizia di un aereo che precipita, provocando la **** di centinaia di persone. La prima reazione emotiva sarebbe quella di non prendere più l’aereo, preferendo rimanere “con i piedi per terra”. La razionalità ed i dati statistici ci portano però a constatare che l’aereo è di gran lunga il mezzo di trasporto più sicuro tra quelli utilizzati sul nostro sul pianeta. I nostri investimenti devono mirare a rendere sempre più sicuro l’utilizzo delle scoperte scientifiche e tecnologiche per metterle al servizio della collettività.
Il problema non è rappresentato dalla pericolosità delle scoperte tecnologiche o scientifiche, ma dall’uso che di queste scoperte viene fatto.
Chi tenta di terrorizzare l’opinione pubblica, utilizzando l’emotività e la paura, non vuole certo il bene dei cittadini ma cerca unicamente di renderci schiavi di chi, come i petrolieri, sono pronti a scatenare guerre sanguinose e rovesciare governi, pur di veder tutelati i propri interessi.
MOVIMENTO ECOLOGISTA EUROPEO
C’è sempre qualche sciacallo pronto a speculare sulle disgrazie altrui, cercando di terrorizzare l’opinione pubblica e condizionare le istituzioni per indurle ad emanare provvedimenti che ci continuino a legare mani e piedi ai petrolieri, i cui interessi sono mortalmente minacciati dalle fonti energetiche alternative agli idrocarburi, quali il solare, l’eolico ed il nucleare. Come avvenne in occasione dell’incidente della centrale nucleare di Chernobyl, per il quale si accertarono le cause legate agli irresponsabili esperimenti dell’allora direttore della centrale nucleare che bypassò ben 14 protocolli di sicurezza, portando la centrale al collasso funzionale ed alla conseguente esplosione, anche in occasione della catastrofe legata al terribile terremoto che ha devastato il Giappone, c’è qualcuno che tenta di speculare sull’incidente che ha interessato la centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal tremendo sisma che ha messo in ginocchio quel Paese. I detrattori del nucleare, hanno messo subito in moto l’operazione sciacallaggio, prendendo ad esempio questi due incidenti per dimostrare l’inopportunità di investire sul nucleare come fonte energetica alternativa al petrolio. Gli interessati detrattori del nucleare vorrebbero far dimenticare all’opinione pubblica che, negli ultimi anni, sono stati versati in mari ed oceani milioni di tonnellate di petrolio, in parte a causa di incidenti alle petroliere o a piattaforme petrolifere, in parte per consuete operazioni di lavaggio, in parte per scarichi dall’entroterra. Secondo dati ONU, dal ‘77 al ‘95 nel solo Mediterraneo sono state sversate 63.500 tonnellate di idrocarburi (52% da navi, 25% da scarichi civili, 17% da industrie e 6% da altre fonti) e si sono verificati 268 incidenti di cui 202 con sversamenti di petrolio e 66 di altro materiale tossico. Il petrolio ha effetti devastanti per gli ambienti marini: essendo più leggero dell’acqua, forma uno strato superficiale che impedisce ai raggi solari di penetrare in mare, bloccando i processi fotosintetici. Inoltre, il cosiddetto “oro nero” imbratta le branchie dei pesci, asfissiandoli, e ricopre le penne degli uccelli acquatici impedendo loro il volo.
Chi avversa la scelta del governo italiano di investire su fonte energetiche alternative agli idrocarburi, tra le quali l’eolico, il solare ed il nucleare, nasconde il fatto che il Italia muoiono più di 8.000 persone ogni anno per effetto dell’inquinamento atmosferico causato dalle emissioni delle centrali che bruciano idrocarburi. Gli interessati detrattori del nucleare in Italia fanno finta di ignorare che l’Italia importa più del 20% del proprio fabbisogno energetico dall’estero, comprando da altri paesi energia che in larga parte viene prodotta dalle centrali nucleari che sono collocate tutt’attorno ai confini del nostro Paese. Si fa finta di dimenticare che, per la scelta del nostro Paese di smantellare le centrali nucleare, i nostri imprenditori, chiamati a competere sul mercato globale, sono costretti a pagare l’energia per le loro aziende il 30% in più rispetto ai loro competitori europei. Ecco alcune delle ragioni per le quali è opportuno non dare retta agli sciacalli che, speculando su alcuni “incidenti”, tentano di affossare il nucleare per assecondare i colossali interessi dei petrolieri che li finanziano. Certo il presunto incidente di Chernobyl e l’attuale situazione venutasi a creare a Fukushima in Giappone, provocano indubbiamente un forte impatto emotivo nell’opinione pubblica. Ma un forte impatto emotivo provoca anche la notizia di un aereo che precipita, provocando la **** di centinaia di persone. La prima reazione emotiva sarebbe quella di non prendere più l’aereo, preferendo rimanere “con i piedi per terra”. La razionalità ed i dati statistici ci portano però a constatare che l’aereo è di gran lunga il mezzo di trasporto più sicuro tra quelli utilizzati sul nostro sul pianeta. I nostri investimenti devono mirare a rendere sempre più sicuro l’utilizzo delle scoperte scientifiche e tecnologiche per metterle al servizio della collettività.
Il problema non è rappresentato dalla pericolosità delle scoperte tecnologiche o scientifiche, ma dall’uso che di queste scoperte viene fatto.
Chi tenta di terrorizzare l’opinione pubblica, utilizzando l’emotività e la paura, non vuole certo il bene dei cittadini ma cerca unicamente di renderci schiavi di chi, come i petrolieri, sono pronti a scatenare guerre sanguinose e rovesciare governi, pur di veder tutelati i propri interessi.