A noi appasssionati di meteo del tempo che farà domani o dopodomani NON frega nulla.
Zero virgola zero.
Lo si trova in qualunque sito di informazione o sui giornali.
Agli appassionati di meteo interessa il fanta, il meteo a lungo termine: vedere dove gli altri non vedono, non arrivano o pensano non si possa arrivare.
Ecco dunque che annunciare che finalmente avremo un po' di inverno fa piacere.
E LO ANNUNCIAMO CON MOLTI GIORNI DI ANTICIPO !
Leggete perchè il freddo sarà dato dal caldo,
esatto, non ho sbagliato dal caldo della strotosfera.
[h=2]Il gelo russo più vicino

[/h]L'impianto circolatorio sta per subire un autentico terremoto. L'Alta Pressione Russa, avvalendosi di una disfatta del Vortice Polare, troverà spazio per spingersi ad ovest e andrà a congiungersi con l'Anticiclone delle Azzorre. A prescindere dagli effetti sull'Italia, l'Inverno si prenderà una bella rivincita.
Sul finire della settimana comincerà a strutturarsi un ponte tra l'Alta delle Azzorre e l'Anticiclone Russo. Aria gelida affluirà verso ovest, puntando l'Europa centro orientale. L'Italia sarà a due passi, ma sull'entità e sulle regioni eventualmente coinvolte c'è ancora incertezza. Rielaborazione grafica a cura della Redazione del Meteo Giornale.
Ivan Gaddari: 23-01-2012 ore 12:31
Niente illusioni:
consentiteci una premessa, a nostro avviso necessaria quando si ha a che fare con un cambio circolatorio così massiccio. E' appurato che l'Inverno rialzerà la testa, ma ciò non significa necessariamente che l'Italia verrà investita da ondate di gelo memorabili. Vuol dire piuttosto che le varie figure bariche si disporranno in modo da accrescere le possibilità di incursioni d'aria fredda sin sul Mediterraneo. Poi, che si sia ad un tiro di schioppo da eventi rilevanti, nessuno lo nega.
Anzitutto il freddo Artico:
lo possiamo considerare il "canto del cigno" del Vortice Polare. Un ultimo sussulto, ma che andrà a testimoniare come la circolazione stia per assumere ben altri connotati. L'incursione fredda sarà sostenuta dai venti forti settentrionali e la diminuzione termica sarà rapida. L'obbiettivo primario, come accaduto sovente nell'ultimo mese, è rappresentato dal comparto Balcanico-Ellenico, laddove si creerà un'area di Bassa Pressione foriera di maltempo. Un tipo di circolazione che in termini di precipitazioni, per quanto riguarda l'Italia, si limiterà alle regioni Adriatiche e meridionali.
Il connubio Anticiclonico:
conclusa l'irruzione Artica, un'ultima ondulazione delle correnti d'alta quota potrebbe condurre una perturbazione dal nord Atlantico verso il Mediterraneo. Sarebbe un passo importantissimo, perché creerebbe una circolazione ciclonica alle nostre latitudini mentre più a nord avverrà la fusione tra l'Alta Pressione delle Azzorre e l'Anticiclone Russo Siberiano.
Una considerazione sull'Anticiclone Russo:
merita menzione perché è da anni, se non addirittura decenni, che non appariva con tale vigoria ad ovest degli Urali. Il gelo che porterà con sé sarà notevole e non è un caso se da giorni, più o meno in tutti i modelli, appaiono appena ad est dell'Italia nuclei d'aria davvero gelida e pronti a sfruttare eventuali occasioni per muoversi verso occidente.
Ma cos'è accaduto?:
Il Vortice Polare, lo sappiamo, ha subito duri colpi a seguito dei ripetuti riscaldamenti stratosferici. Oltre all'indebolimento, stiamo assistendo ad uno spostamento dei nuclei ciclonici in posizioni diverse da quelle assunte in precedenza. L'elemento senz'altro determinante è la perdita di potenza del ramo Canadese, che si rivelerà imprescindibile per l'elevazione e il piegamento dell'Alta delle Azzorre verso nordest.
Seconda fase invernale dinamica:
senz'altro gli ultimi giorni di Gennaio e la prima parte di Febbraio proporranno condizioni meteo estremamente vivaci. Probabilmente orientati a scenari prettamente invernali su molti Paesi d'Europa.
Focus: evoluzione sino al 05 febbraio 2012
Martedì tornerà, rapido e irruente, il freddo. Arriverà da nord, dalla Scandinavia, e invaderà le nostre regioni con l'ausilio di tesi venti settentrionali. La diminuzione termica sarà altrettanto brusca, ovunque. Le precipitazioni interesseranno il medio-basso versante Adriatico e il Sud, con tanto di nevicate a quote collinari. In seguito, mentre al Sud si avrà un miglioramento, le regioni Settentrionali potrebbe essere raggiunte da una perturbazione atlantica e sfruttando l'aria fredda preesistente non è escluso riesca a produrre nevicate sino in pianura.
Il freddo sembra potersi acuire a cavallo tra gli ultimi giorni di Gennaio e la prima settimana di Febbraio, ovverosia quando l'azione gelida Russa potrebbe rivelarsi più invadente. Non è ben chiaro che ci sarà anche un apporto umido di natura Atlantica, che se confermato andrebbe a determinare condizioni di tempo incerto con possibili nevicate a bassissima quota su molte delle nostre regioni.
Evoluzione sino al 10 febbraio 2012
Lo scenario invernale potrebbe accompagnarci per tutta la prima decade di Febbraio. Da valutare se si tratterà eventualmente di freddo secco o freddo produttivo.
In conclusione.
L'Inverno, dato per defunto prematuramente, sembra avere tutte le carte in regola per prendersi una gran bela rivincita. Ci riuscirà?
Ivan Gaddari da meteogiornale.it
Zero virgola zero.
Lo si trova in qualunque sito di informazione o sui giornali.
Agli appassionati di meteo interessa il fanta, il meteo a lungo termine: vedere dove gli altri non vedono, non arrivano o pensano non si possa arrivare.
Ecco dunque che annunciare che finalmente avremo un po' di inverno fa piacere.
E LO ANNUNCIAMO CON MOLTI GIORNI DI ANTICIPO !
Leggete perchè il freddo sarà dato dal caldo,
esatto, non ho sbagliato dal caldo della strotosfera.
[h=2]Il gelo russo più vicino

[/h]L'impianto circolatorio sta per subire un autentico terremoto. L'Alta Pressione Russa, avvalendosi di una disfatta del Vortice Polare, troverà spazio per spingersi ad ovest e andrà a congiungersi con l'Anticiclone delle Azzorre. A prescindere dagli effetti sull'Italia, l'Inverno si prenderà una bella rivincita.

Ivan Gaddari: 23-01-2012 ore 12:31
Niente illusioni:
consentiteci una premessa, a nostro avviso necessaria quando si ha a che fare con un cambio circolatorio così massiccio. E' appurato che l'Inverno rialzerà la testa, ma ciò non significa necessariamente che l'Italia verrà investita da ondate di gelo memorabili. Vuol dire piuttosto che le varie figure bariche si disporranno in modo da accrescere le possibilità di incursioni d'aria fredda sin sul Mediterraneo. Poi, che si sia ad un tiro di schioppo da eventi rilevanti, nessuno lo nega.
Anzitutto il freddo Artico:
lo possiamo considerare il "canto del cigno" del Vortice Polare. Un ultimo sussulto, ma che andrà a testimoniare come la circolazione stia per assumere ben altri connotati. L'incursione fredda sarà sostenuta dai venti forti settentrionali e la diminuzione termica sarà rapida. L'obbiettivo primario, come accaduto sovente nell'ultimo mese, è rappresentato dal comparto Balcanico-Ellenico, laddove si creerà un'area di Bassa Pressione foriera di maltempo. Un tipo di circolazione che in termini di precipitazioni, per quanto riguarda l'Italia, si limiterà alle regioni Adriatiche e meridionali.
Il connubio Anticiclonico:
conclusa l'irruzione Artica, un'ultima ondulazione delle correnti d'alta quota potrebbe condurre una perturbazione dal nord Atlantico verso il Mediterraneo. Sarebbe un passo importantissimo, perché creerebbe una circolazione ciclonica alle nostre latitudini mentre più a nord avverrà la fusione tra l'Alta Pressione delle Azzorre e l'Anticiclone Russo Siberiano.
Una considerazione sull'Anticiclone Russo:
merita menzione perché è da anni, se non addirittura decenni, che non appariva con tale vigoria ad ovest degli Urali. Il gelo che porterà con sé sarà notevole e non è un caso se da giorni, più o meno in tutti i modelli, appaiono appena ad est dell'Italia nuclei d'aria davvero gelida e pronti a sfruttare eventuali occasioni per muoversi verso occidente.
Ma cos'è accaduto?:
Il Vortice Polare, lo sappiamo, ha subito duri colpi a seguito dei ripetuti riscaldamenti stratosferici. Oltre all'indebolimento, stiamo assistendo ad uno spostamento dei nuclei ciclonici in posizioni diverse da quelle assunte in precedenza. L'elemento senz'altro determinante è la perdita di potenza del ramo Canadese, che si rivelerà imprescindibile per l'elevazione e il piegamento dell'Alta delle Azzorre verso nordest.
Seconda fase invernale dinamica:
senz'altro gli ultimi giorni di Gennaio e la prima parte di Febbraio proporranno condizioni meteo estremamente vivaci. Probabilmente orientati a scenari prettamente invernali su molti Paesi d'Europa.
Focus: evoluzione sino al 05 febbraio 2012
Martedì tornerà, rapido e irruente, il freddo. Arriverà da nord, dalla Scandinavia, e invaderà le nostre regioni con l'ausilio di tesi venti settentrionali. La diminuzione termica sarà altrettanto brusca, ovunque. Le precipitazioni interesseranno il medio-basso versante Adriatico e il Sud, con tanto di nevicate a quote collinari. In seguito, mentre al Sud si avrà un miglioramento, le regioni Settentrionali potrebbe essere raggiunte da una perturbazione atlantica e sfruttando l'aria fredda preesistente non è escluso riesca a produrre nevicate sino in pianura.
Il freddo sembra potersi acuire a cavallo tra gli ultimi giorni di Gennaio e la prima settimana di Febbraio, ovverosia quando l'azione gelida Russa potrebbe rivelarsi più invadente. Non è ben chiaro che ci sarà anche un apporto umido di natura Atlantica, che se confermato andrebbe a determinare condizioni di tempo incerto con possibili nevicate a bassissima quota su molte delle nostre regioni.
Evoluzione sino al 10 febbraio 2012
Lo scenario invernale potrebbe accompagnarci per tutta la prima decade di Febbraio. Da valutare se si tratterà eventualmente di freddo secco o freddo produttivo.
In conclusione.
L'Inverno, dato per defunto prematuramente, sembra avere tutte le carte in regola per prendersi una gran bela rivincita. Ci riuscirà?
Ivan Gaddari da meteogiornale.it