gran bel lavoro e accurata ricerca........in bocca al cocker!!!!!!!!
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Ciao a tutti. Vedo che gli animi si stanno scaldando non poco.
La prima parte che ho condiviso con voi inerente la forza viva rappresenta UNA delle variabili e sicuramente non l’unica e, secondo me, nemmeno la più importante, quindi, a mio giudizio, le somme conviene tirarle alla fine.
Intanto vorrei ricordare che fra una canna da 60 cm ed una da 80 cm - può esserci un “massimo” di 5 metri in più di portata a 40 metri - e che mano mano che questa distanza aumenta la differenza di portata diminuisce, ma soprattutto che “nella media” delle cartucce utilizzate siamo nell’ordine di 2 metri in più e non 5. Due metri sono importanti si, ma come sostiene Lando non poi così determinanti nell’uso venatorio concreto dove, tranne che in alcune cacce specifiche i tiri raramente superano i 40m.
Vero è anche quello che sostiene FabioD.T. e cioè che una maggior forza viva garantirà SEMPRE abbattimenti “più puliti”anche prima dei 40 metri - e se è vero che man mano che aumenta la distanza di tiro le forze vive tendono ad equipararsi, è altrettanto vero che minore è la distanza più la differenza di forza viva è sensibile - e, specie a tiro non centrato, con pochi pallini sul bersaglio, una energia esuberante può fare la differenza fra un abbattimento ed una spennata. Capisco che per la caccia al lago che fa lui - questo è un elemento tutt’altro che secondario.
Torniamo alle canne. Abbiamo detto che stiamo paragonando due canne agli ESTREMI della lunghezza, (60 – 80 cm).
Nessuno compra una canna da 60 cm per cacciare i colombi al valico né una da 80 cm per lo spollo: in ogni situazione di tiro va usata una logica razionale per sfruttare al meglio le diverse caratteristiche dei nostri amati tubi.
In tutte le cacce in cui occorrono tiri rapidi la canna da 60 cm. sarà SEMPRE avvantaggiata rispetto ad una più lunga perché permette un brandeggio migliore, una più facile acquisizione del bersaglio e dunque una maggiore rapidità nel tiro: fattori questi che sono MOLTO più importanti ai fini del carniere di un paio di metri in più di portata - anche in relazione al fatto che solitamente i tiri rapidi avvengono nelle corte distanze dove la velocità dei pallini è sempre esuberante.
Di contro in tutte le cacce dove le distanze sono spesso estreme e più che una rapidità del tiro occorre una maggiore accuratezza nella mira e uno swing più fluido, la canna più lunga svolgerà molto meglio il suo compito. Riguardo la maggiore accuratezza nella mira voglio fare un plauso a Giovanni di cui condivido appieno la sua spiegazione data confrontando la maggior precisione nell’acquisizione del bersaglio fra una pistola a canna lunga - e dunque con un maggior piano di mira - rispetto ad una con la canna corta. Ovvio che poi il ragionamento è valido anche per le canne dei fucili.
Come spesso avviene “in medium stat virtus” e una canna di lunghezza fra i 67 e i 71 cm. rappresenta un buon compromesso“tuttocaccia” (infatti sono lo standard), fermo restando che, a mio parere, ciascuno dovrebbe comprare un’arma che si addice anche al suo modo di sparare: canna più corta se sei uno “stoccatore”, più lunga se sei un “accompagnatore”.
Chiudo il capitolo canne ed entro nel merito dell’energia viva per condividere con voi come questa interagisce con il selvatico.
Esiste una formula indicata dal Granelli che adesso scriverò per stabilire la forza viva (espressa in Kgm) necessaria ad abbattere un determinato selvatico.
La formula stabilisce che “l’energia cinetica del singolo pallino espressa in Kgm deve essere uguale al peso del selvatico espresso in Kg innalzato a potenza 4/5 e diviso per il coefficiente 2,8. Ciò significa dividere per 2,8 i 4/5 del logaritmo del peso dell’animale.
Nella consapevolezza che questi calcoli non sono comprensibili a tutti a pag. 248 è riportata una tabella dove in base al peso e alla superficie media dell’animale viene indicata la forza viva necessaria ad un pallino per produrre ferite di sufficiente gravità. Per ogni animale, o gruppi di animali, riporterò fra parentesi la forza viva espressa in Kgm necessaria per l’abbattimento.
Passero, allodola (0,020) - Allodola frullino (0,032) – Tordo, storno (0,044) – Quaglia merlo beccaccino (0,056) – Tortora (0,098) – Beccaccia, alzavola, marzaiola, piccione (0,136) – Starna (0,153) – Pernice rossa (0,188) – Colombaccio (0,205) – Folaga, grouse, coturnice (0,237) – Folaga, moriglione, fischione, codone, moretta (0,300) – Germano, fagiano f., coniglio (0,350) – Fagiano m., forcello m., coniglio (0,490) – Lepre sarda (0,620) – Lepre (0,860) – Cedrone m., volpe (1,290) – Volpe (2,250).
Dove il selvatico è riportato due volte con diversi valori ovviamente si fa riferimento o a due speci diverse dello stesso selvatico o ad animali della stessa specie ma di diversa dimensione.
Questi valori sono a mio parere solo indicativi, perché si basano sul peso del selvatico e non sulla sua resistenza e vitalità: per abbattere una beccaccia occorre molta meno energia che per una alzavola, pur avendo lo stesso peso.
In effetti per un colombaccio che pesa 500gr. dovrebbero bastare 0,205 kgm di energia per abbatterlo, per un germano che pesa 1000gr. ne servirebbero 0,350 e per un fagiano maschio che pesa 1500gr. 0,490.
In base al peso sembrerebbe che per abbattere un colombaccio serva meno della metà dell’energia necessaria per un fagiano e che per abbattere un germano sia sufficiente il 30% in meno di energia che per un fagiano. Nella realtà sappiamo che le cose non stanno proprio così. Tuttavia i valori riportati sono un valido aiuto per avere una base da cui partire, l’esperienza e il buon senso ci indicheranno come apportare i dovuti aggiustamenti.
Ora che abbiamo visto quanta energia serve per abbattere un determinato selvatico pubblicherò una tabella che partendo dalla velocità di 380 ms (purtroppo abbiamo solo questa v0 di riferimento), ci dirà per ogni singolo pallino partendo dal n. 13 al n. 4/0 quale è l’energia residua (o forza viva) alle varie distanze. In pratica la riga inerente il piombo 7 che ho pubblicato nel precedente intervento verrà ripetuta per tutti i pallini.
Pallino n. 13 - 10m (0,0453) – 15m (0,0329) - 20m (0,0225) – 25m (0,0176) - 30m (0,0135) – 35m (0,0104) – 40m (0,0081)
Pallino n. 12 - 10m (0,0738) – 15m (0,0569) - 20m (0,0401) – 25m (0,0320) - 30m (0,0251) – 35m (0,0198) – 40m (0,0159)
Pallino n. 11 - 10m (0, 114) – 15m (0,087) - 20m (0,066) – 25m (0,0545) - 30m (0,0426) – 35m (0,0338) – 40m (0,0272) – 45m (0,0214) – 50m (0,0162)
Pallino n. 10 - 10m (0,167) – 15m (0,135) - 20m (0,104) – 25m (0,083) - 30m (0,066) – 35m (0,054) – 40m (0,0436) – 45m (0,0358) – 50m (0,0279) – 55m (0,0228) – 60m (0,0178)
Pallino 9 - 10m (0,236) – 15m (0,193) - 20m (0,150) – 25m (0,123) - 30m (0,0986) – 35m (0,082) – 40m (0,068) – 45m (0,0574) – 50m (0,0456) – 55m (0,0383) – 60m (0,0311)
Pallino n. 8 - 10m (0,321) – 15m (0,267) - 20m (0,213) – 25m (0,176) - 30m (0,144) – 35m (0,121) – 40m (0,101) – 45m (0,086) – 50m (0,0705) – 55m (0,0600) – 60m (0,049)
Pallino n. 7 - 10m (0,426) – 15m (0,357) – 20m (0,288) – 25m (0,243) – 30m (0,201) – 35m (0,172) – 40m (0,144) – 45m (0,124) – 50m (0,105) – 55m (0,09) – 60m (0,075)
Pallino n. 6 - 10m (0,556) – 15m (0,468) – 20m (0,381) – 25m (0,325) – 30m (0,276) – 35m (0,235) – 40m (0,200) – 45m (0,173) – 50m (0,150) – 55m (0,130) – 60m (0,108)
Pallino n. 5 - 10m (0,700) – 15m (0,597) – 20m (0,492) – 25m (0,421) – 30m (0,362) – 35m (0,31) – 40m (0,268) – 45m (0,234) – 50m (0,200) – 55m (0,178) – 60m (0,153)
Pallino n. 4 - 10m (0,881) – 15m (0,757) – 20m (0,633) – 25m (0,544) – 30m (0,484) – 35m (0,411) – 40m (0,354) – 45m (0,310) – 50m (0,272) – 55m (0,240) – 60m (0,207)
Pallino n. 3 - 10m (1,08) – 15m (0,936) – 20m (0,792) – 25m (0,682) – 30m (0,605) – 35m (0,528) – 40m (0,461) – 45m (0,406) – 50m (0,355) – 55m (0,314) – 60m (0,272)
Pallino n. 2 - 10m (1,2) – 15m (1,051) – 20m (0,901) – 25m (0,778) – 30m (0,698) – 35m (0,611) – 40m (0,535) – 45m (0,473) – 50m (0,419) – 55m (0,377) – 60m (0,354)
Pallino n. 1 - 10m (1,55) – 15m (1,36) – 20m (1,18) – 25m (1,03) – 30m (0,932) – 35m (0,825) – 40m (0,719) – 45m (0,643) – 50m (0,572) – 55m (0,510) – 60m (0,488)
Pallino n. 0 - 10m (1,85) – 15m (1,64) – 20m (1,42) – 25m (1,25) – 30m (1,132) – 35m (1,01) – 40m (0,881) – 45m (0,792) – 50m (0,705) – 55m (0,633) – 60m (0,561)
Pallino n. 2/0 - 10m (2,24) – 15m (1,95) – 20m (1,71) – 25m (1,51) – 30m (1,38) – 35m (1,22) – 40m (1,098) – 45m (0,988) – 50m (0,884) – 55m (0,793) – 60m (0,707)
Pallino n. 3/0 - 10m (2,62) – 15m (2,28) – 20m (2,0) – 25m (1,78) – 30m (1,62) – 35m (1,45) – 40m (1,308) – 45m (1,181) – 50m (1,061) – 55m (0,956) – 60m (0,857)
Pallino n. 4/0 - 10m (3,32) – 15m (2,66) – 20m (2,33) – 25m (2,09) – 30m (1,90) – 35m (1,71) – 40m (1,55) – 45m (1,40) – 50m (1,26) – 55m (1,14) – 60m (1,03)
Comprendo che tutta questa accozzaglia di numeri possa suscitare in alcuni tanta noia, ma vi assicuro che se comprenderete bene la relazione fra la forza viva residua alle varie distanze e l’energia necessaria per abbattere un volatile quelle tabelle diventeranno utilissime specie per chi carica da se le proprie cartucce per destinarle ad un uso specifico.
Prima di fare qualche esempio su come utilizzare le tabelle voglio sottolineare che mentre i valori di energia necessaria per abbattere un selvatico come ho spiegato precedentemente sono grosso modo di riferimento i valori residui di energia alle varie distanze sono reali e assolutamente affidabili.
Se devo sparare un tordo (che necessita di 0,044 kgm di energia per essere abbattuto) noterò che la mia cartuccia dispersante con piombo 12 ha energia sufficiente per penetrare profondamente nel selvatico fino a circa 20 m. Poi certo, se il gran numero di pallini mi consente di colpire con buona probabilità il selvatico in un punto vitale come la testa o il collo, (magari perché i tiro avviene di traverso), il selvatico può essere abbattuto anche a distanze maggiori, ma questo rappresenta una PROBABILITA’ non una REGOLA.
A 25 metri il pallino del 12 ha già perso 1/4 dell’energia sufficiente per abbattere un tordo che se sparato da dietro raramente cadrà fulminato.
Di contro il piombo dell’11 possiede l’energia sufficiente a fermare un tordo fino a 30m, il 10 fino a 40m, il 9 fino a 50m. Quanti di noi fino ad oggi sono stati convinti che per sparare un tordo sulle lunghe distanze occorresse il piombo n.8 o il 7,5 ? Una ulteriore dimostrazione di come i numeri sfatino i miti.
L’amico Gianni che come me caccia le allodole noterà che il piombo n. 10 possiede energia sufficiente per abbattere il nostro amato folletto sicuramente fino a 45m. Considerando che spara con canne lunghe e cartucce con v0 più alta sicuramente avrà energia utile con tale piombo anche fino a 50 m. Se fino ad oggi ha usato alla borrita anche cartucce con piombo 9 è probabile che da ora in poi le userà per i tordi e non per le allodole.
Ultimo esempio con il colombaccio poi ognuno cercherà i suoi riscontri. I 200kgm necessari per il suo abbattimento un pallino del 7 li possiede fino a 30m, il 6 fino a 40m, il 5 fino a 50m, il 4 fino a 60m. Eppure conosco personalmente più di una persona che spara al colombaccio a distanza di 50/60 m. magnum a piombo 0... Interessante anche notare che la portata utile aumenta di 10metri man mano che cresciamo di un numero la grandezza del pallino.
Termina qui il mio secondo intervento. Appena posso completerò questa ricerca.
Tengo a ribadire che non sto qui a fare il professorino. Questo lavoro che mi costa diverse ore del mio tempo lo svolgo con gioia nella consapevolezza che tramite le indicazioni fornite - con l’INDISPENSABILE AIUTO DI TUTTI, - ragionando sui numeri veri e non sulle fandonie, approdiamo a delle intuizioni che, se condivise, sono l’unico concreto aiuto che possiamo darci reciprocamente e il miglior modo di crescere.
Confido nei vostri commenti costruttivi.
Un saluto
Maurizio
Come sempre OTTIMO.
Ammiro anche la tua pazienza per questo lavoro certosino. GRAZIE Maurizio.
..... una curiosità, se sul selvatico arriva 1 pallino con Forza Viva ideale, per esempio il 10 a 40 mt per il tordo, i famosi 5 pallini servono per un abbattimento certo. Se gli arrivano più pallini, la distanza aumenta? Si somma la forza viva dei pallini?
Per me vale sempre la cartuccia STRETTA e VELOCE. Almeno per le medie-lunghe distanze.
Io credo che questo splendido intervento dia l'ennesima riprova che non sono un visionario, e neanche un bugiardo quando affermo di sparare con regolarita a 50m. Per quanto riguarda la portata credo di aver gia' detto abbastanza, ma ci tengo a fare di nuovo alcune precisazioni:
1) Tali risultati sono stati calcolati senza tenere in considerazione le minori dispersioni ottenute dalle canne lunghe , le quali come si sa sono un elemento che concorre alla determinazione della portata.
2) Il miglior swing non dipende dal maggior piano di mira, ma dal maggior peso delle canne che determina l'effetto traino, e dalla maggiore lunghezza complessiva del fucile che consente un movimento piu ridotto per raggiungere i bersagli di traverso.(il fucile da caccia non e' una carabina!).Inoltre, come ho gia detto, la lunghezza del piano di mira non influisce sulla precisione di tiro sparando a bersagli in movimento con armi ad anima liscia, infatti ad arma imbracciata correttamente, e se il calcio e' giusto, focalizzando il bersaglio, non riusciamo a stimare precisamente quanti cm di bindella abbiamo davanti all'occhio, questo perche' non siamo in grado di focalizzare contemporaneamente tre oggetti posti a distanze cosi diverse, come la bindella, il mirino ed il bersaglio. Diciamo che del tratto terminale della bindella e del mirino ne abbiamo solo una visione "distratta", infatti come si dice il mirino viene traguardato non guardato.Nel tiro a fermo invece tutto cambia, in questo caso prima di focalizzare il bersaglio, abbiamo tempo per guardare l'allineamento bindella-mirino-bersaglio.
Per quanto riguarda il potere lesivo del pallino n°9 sul tordo e l'allodola spero ricordiate che piu volte ho parlato di tiri possibili fino a 50/55m, e anche su questo non mi ero sbagliato. Per questi piccoli migratori uso canne da 73, ** *,sul sov, e 75** sul benelli centro. Uso max 33/34gr di piombo del 12/11/10/9 a seconda di dove e come caccio. Alla borrita rigorosamente piombo 10 32 gr in prima canna e 9 / 9,5 in seconda 33/34gr. Recentemente pero sto utilizzando principalmente una cartuccia straordinaria da 33gr che fa miracoli, perche' tira a distanze siderali.
Il piombo n°8 consentirebbe pure tiri a 60m, ma come si sa non garantisce rosate sufficientemente guarnite su questi uccelli neanche a 35m, pur utilizzando lunghe canne full, percio' e' utile solo per tiri d'azzardo.
Come sempre OTTIMO.
Ammiro anche la tua pazienza per questo lavoro certosino. GRAZIE Maurizio.
..... una curiosità, se sul selvatico arriva 1 pallino con Forza Viva ideale, per esempio il 10 a 40 mt per il tordo, i famosi 5 pallini servono per un abbattimento certo. Se gli arrivano più pallini, la distanza aumenta? Si somma la forza viva dei pallini?
Per me vale sempre la cartuccia STRETTA e VELOCE. Almeno per le medie-lunghe distanze.
Per quel che mi riguarda, una ferita devastante rimane tale. Es. un pallino dell'8 su un tordo gli fa tanto male che difficilmente può proseguire oltre... E quel pallino a 60 metri conserva taaaanta enegia ...
A buon intenditori poche parole....[3]
un pallino significa...una scommessa. Un tiro che non si doveva fare perchè la rosata pure se energica sarebbe stata troppo diradata...e torniamo sempre al solito punto.
C'è un limite di abbattimento "pulito" dato dalla probabilità dei pallini di colpire in numero sufficiente e la dimensione/energia di ciascuno.
E siamo sempre, appunto, attorno a quei 35-40.
E scusate ma l'8 non è il pallino per il tordo. come non lo è il 2-3 per i colombacci al valico.
Queste sono scommesse. Non è la caccia che voglio fare
Parere personale:
l'energia residua di un pallino è un ottimo elemento di riferimento per quanto riguarda la possibilità di abbattimento di un selvatico, ma solo nel'ipotesi che TUTTA l'energia sia assorbita dal corpo e ne causi la **** istantanea o quasi. Vale la pena ricordare che alle massime distanze la rosata è composta da "una parte" di pallini che conserva tutta l'energia massima teorica e "molti altri" pallini che, per un motivo o l'altro, ne hanno dissipata una parte.
Suppongo siate tutti d'accordo che passa tutta la differenza del mondo nel considerare "abbattuto" un oggetto inanimato come un piattello rispetto ad un essere vivente.
Nel momento in cui l'abbattimento di una preda diventa possibile, ma aleatorio, sono convinto che ciascuno di noi abbia il suo personale limite, dato non solo dalle capacità, ma anche dalla convinzione, più o meno corretta, di poter recuperare SEMPRE il capo abbattuto.
Vi porto un esempio che esula dalle capacità di tiro a volo, così limitiamo le variabili.
Chi non ha mai provato non ci crederà, ma uno dei tiri più difficili nella caccia agli acquatici è il tiro a fermo "long range".
Oserei dire che, a parità di distanza, è più probabile abbattere un uccello al volo piuttosto che a fermo, per vari motivi, in primis per la superficie utile disponibile.
Faccio questo esempio per far capire che benché sia "facile" colpire una preda di dimensioni medie, meno facile è recuperarla morta, o quasi morta.
Questo per dire che sebbene l'esuberanza di un pallino, ad esempio, del 4 sia sufficiente ad abbattere una preda a data distanza, non significa assolutamente che quella stessa ditanza sia "utile" per cacciare (dico cacciare, non abbattere) quella stessa preda.
Salvo che si cacci in un ambiente strettamente confinato, tipo il lago dt [spocht_2.gif], per intenderci, un anatide non fermato sul posto è quasi sempre un anatide perso. Ed io, personalmente, odio perdere uccelli colpiti.
L'ho raccontato più volte: fuori dal gioco dei richiami ho dei riferimenti misurati a 50 metri. A quella distanza, col secondo fucile caricato come si deve, ho praticamente la certezza di raccogliere qualsiasi selvatico posato. Questo significa che potrei osare un po' oltre? Certo, capita di farlo. Ma quando questo "oltre" aumenta troppo e non mi garantisce più un abbattimento certo, quando i successi si alternano agli insuccessi, allora preferisco, una volta fatta l'esperienza, esimermi dal tiro.
Avrei decine di episodi da raccontare, per assurdo è meglio quando l'uccello non sia colpito seriamente e diviene un bersaglio "fattibile" al salto, piuttosto che si immerga ferito o si allontanti a nuoto e, in tal caso, è spesso irrecuperabile.
Qualcuno la chiama etica, per me è solo un modo di evitare giramenti di balle se perdo un uccello.
Anche nel lago d.t., a volte gli uccelli si posano oltre, ben oltre il tiro utile del mio superlativo Cosmicaricato con munizioni tungsteno. Il tungsteno mi ha permesso l'ingaggio con uccelli posati che nessun'altra munizione neanche supermagnum, neanche una doppia supermagnum in doppiettoni mi garantirebbe. Ovviamente, come hai anche precisato nel tuo intervento, importante avere punti riferimento misurati e non " percepiti ". Col tungsteno questi riferimenti " limite " sono stati spostati nel mio chiaro di 20 mt., sino a quella distanza il malcapitato uccello è recuperato con certezza, un briciolo di vità e sarebbe perso. Non sono molto d'accordo sul fatto che un pallino non dia la quasi certezza di recuperare il selvatico sparato, il tungsteno del 6 a distanze anche di 60 mt., in acqua devasta il corpo del selvatico. Mi ricordo un mestolone a 70 mt. sparato a fermo " di culo " che aveva un foro sopra la schiena e quello d'uscita sotto il collo. Quindi, credo che è giusto dedicare ad ogni selvatico il giusto pallino per avere densità di rosata tale che il selvatico non ci passi in mezzo, ma se utizzo un pallino ai tordi che abitualmente uso per i colombi, non vedo quali parti non vitali non abbiano uno shock così violento da non garantire il recupero anche con un solo pallino a bersaglio. Le zampe ? Un pallino grande che colpisce le gambe di un tordo, necessariamente interesserà anche gli organi della pancia, mica il tordo è un airone !!!.
Comunque mi chiedo chi sia che a tordi si porta dietro munizioni del 5
Anche nel lago d.t., a volte gli uccelli si posano oltre, ben oltre il tiro utile del mio superlativo Cosmicaricato con munizioni tungsteno. Il tungsteno mi ha permesso l'ingaggio con uccelli posati che nessun'altra munizione neanche supermagnum, neanche una doppia supermagnum in doppiettoni mi garantirebbe. Ovviamente, come hai anche precisato nel tuo intervento, importante avere punti riferimento misurati e non " percepiti ". Col tungsteno questi riferimenti " limite " sono stati spostati nel mio chiaro di 20 mt., sino a quella distanza il malcapitato uccello è recuperato con certezza, un briciolo di vità e sarebbe perso. Non sono molto d'accordo sul fatto che un pallino non dia la quasi certezza di recuperare il selvatico sparato, il tungsteno del 6 a distanze anche di 60 mt., in acqua devasta il corpo del selvatico. Mi ricordo un mestolone a 70 mt. sparato a fermo " di culo " che aveva un foro sopra la schiena e quello d'uscita sotto il collo. Quindi, credo che è giusto dedicare ad ogni selvatico il giusto pallino per avere densità di rosata tale che il selvatico non ci passi in mezzo, ma se utizzo un pallino ai tordi che abitualmente uso per i colombi, non vedo quali parti non vitali non abbiano uno shock così violento da non garantire il recupero anche con un solo pallino a bersaglio. Le zampe ? Un pallino grande che colpisce le gambe di un tordo, necessariamente interesserà anche gli organi della pancia, mica il tordo è un airone !!!.
Comunque mi chiedo chi sia che a tordi si porta dietro munizioni del 5