Deviazione proiettili arma rigata..per "sfrascare" devono essere pesanti e lenti o..? (2 utenti stanno leggendo)

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Deviazione proiettili arma rigata..per "sfrascare" devono essere pesanti e lenti o..?

Abbiamo iniziato la discussione nell' altro 3d ma, credo sia vasta e interessante, tanto da aprire un 3d dedicato.

Parto riportando i link di due video....molto molto interessanti e a dire il vero gli unici "pratici" che sono riuscito a trovare (un like all' autore!!).

https://www.youtube.com/watch?v=snFU1-TNgo0

https://www.youtube.com/watch?v=8X23Gt6nzWo

Dateci un' occhiata e.....poi ne riparliamo....io ho una teoria che mi piacerebbe poi discutere....
 
Quando ho visto quei video lo scorso anno non potevo credere a quello che vedevo, mai avrei pensato che gli steli di grano potessero avere un tale impatto negativo sulle palle di un rigato.
 
Mi sembra di aver capito che molto dipenda dalla struttura della palla. Palle veloci come 223 e 300 deviano. Palle veloci in 7x64 molto meno da centrare il bersaglio in modo utile. La Nosler le costruirebbe con un tecnica migliore.
setterman1
 
Mi sembra di aver capito che molto dipenda dalla struttura della palla. Palle veloci come 223 e 300 deviano. Palle veloci in 7x64 molto meno da centrare il bersaglio in modo utile. La Nosler le costruirebbe con un tecnica migliore.
setterman1

Miti da sfatare a caccia ce ne sono tantissimi!!

Ho sentito spesso dire che palle velocissime e leggere come quelle tirate dal 223 se toccano un filo d erba esplodono (??!!) mentre una 180 grs del 300....hai voglia se frasca!!??
A quanto pare non sempre e' cosi....e che il 223 non esplode con filo d erba l ho provato piu volte anche io!!

Il 7x64 caricato con la leggerissima accubond da 140 grs riesce a fare meglio secondo me perche alla palla in questione il passo di rigatura (corto e adatto a palle piu pesanti tipiche del 7x64) abbinato alla altissima velocita (e quindi altissima velocita' di rotazione sul roprio asse) la rendono, secondo la legge di Miller iperstabile e quindi piu' difficile da deviare.

​​​​​​All opposto invece la 180 grs del 308...proiettile piu' peso e piu' lento dello standard del calibro, potrebbe non essere stato stabilizzato a dovere(per dirlo con certezza ci vorrebbe il passo di rigatura e la v0) quindi leggermente ipostabile e soggetto a deviazioni nonostante il suo essere lento e pesante.

Questo e' solo il mio pensiero per cercare di dare una spiegazione a questi risultati nettamente contrastanti con quello che e' il comune sentire.....magari ho scritto una caxxata..
 
Miti da sfatare a caccia ce ne sono tantissimi!!

Ho sentito spesso dire che palle velocissime e leggere come quelle tirate dal 223 se toccano un filo d erba esplodono (??!!) mentre una 180 grs del 300....hai voglia se frasca!!??
A quanto pare non sempre e' cosi....e che il 223 non esplode con filo d erba l ho provato piu volte anche io!!

Il 7x64 caricato con la leggerissima accubond da 140 grs riesce a fare meglio secondo me perche alla palla in questione il passo di rigatura (corto e adatto a palle piu pesanti tipiche del 7x64) abbinato alla altissima velocita (e quindi altissima velocita' di rotazione sul roprio asse) la rendono, secondo la legge di Miller iperstabile e quindi piu' difficile da deviare.

​​​​​​All opposto invece la 180 grs del 308...proiettile piu' peso e piu' lento dello standard del calibro, potrebbe non essere stato stabilizzato a dovere(per dirlo con certezza ci vorrebbe il passo di rigatura e la v0) quindi leggermente ipostabile e soggetto a deviazioni nonostante il suo essere lento e pesante.

Questo e' solo il mio pensiero per cercare di dare una spiegazione a questi risultati nettamente contrastanti con quello che e' il comune sentire.....magari ho scritto una caxxata..

Non credo alla cazzata. Ora io non sono in grado di giudicare non conoscendo le leggi della fisica. Non sono andato a scuola e a rigor di logica mi parrebbe che il tuo ragionamento fili e sia espressione di una teoria acquisita nello studio. Poi le varianti sono così tante che, credo, non si finisca di imparare mai. Uno scienziato diceva che una esperienza scientifica è tale quando può essere confutata.
setterman1
 
Per me dipende molto dalla forma della palla e dall' angolo di incidenza con cui colpisce l'ostacolo. Io uso palle Hornady RN da 180 gn sul 30-06 e ho visto DI PERSONA queste palle spaccare tre quercioli di circa 2cm di diametro e finire nel piede di un cinghiale lasciando solo il moncherino a circa 15 m di distanza. Altro non posso aggiungere. Fate voi..io nel bosco fitto uso solo quelle e nel 308 userò le sorelline da 150 gn.
 
Altra cosa che secondo me riporta alla stabilità secondo Miller piuttosto che al peso del proiettile e al mito del "lento e pesante"..

Poniamo il cinghiale e un querciolo rammentati da Ale60.

Primo caso.....Ale60 ;)...spara al cinghiale che transita a 30 mt da lui ma a 20 mt dalla dalla bocca della sua arma (e quindi 10 mt prima del cinghiale) la palla impatta in un querciolo da 5cm di diametro di tronco......

Secondo caso.....stesso cinghiale sempre Ale60 alla posta ma....il cinghiale transita a 150 mt e il querciolo, e' a 140 mt dalla bocca della carabina....

quale palla subira più deviazione? Nei 10 mt che separano il querciolo dal cinghiale....quale delle due si allontanera' di piu dal punto mirato?

Il peso e' lo stesso e....a 150 mt e' la palla subira meno deformazione nell impatto col querciolo...

Scusami Ale;);)
 
Teddy, e se fosse la somma che fa il totale? Cioè: un conto è se la palla subisce UNA deviazione, come nel caso dell esempio tuo del querciolo, un altro invece quando la palla subisce UNA SERIE di deviazioni procurate dagli steli del grano, come nel video di Giangio, o da foglie e rami del bosco.
 
Leggo piu' sopra che la deviazione dovuta ad ostacoli puo' essere prevenuta o ridotta iperstabilizzando la palla (rigatura a passo molto corto e palla lanciata a gran velocita'). Ma... e c'e' un ma! Le palle iperstabilizzate perdono precisione alle distanze piu' lunghe e possono anche presentarsi lateralmente rispetto al bersaglio a tali distanze, come ho letto su articoli di balistica. Sembra un paradosso, ma e' cosi'.
 
Arrivo in ritardo, come al solito. Ho visto anche io la prova. In considerazione che, nell'ambito dello stesso calibro e cartuccia, i risultati sono stati diversi, più che la differenza di palla e/o calibro, non è che ci sia la possibilità che sia solo un caso, nel senso che quella data fucilata ha incontrato più ostacoli rispetto a un'altra?
 
A parte questi filmati, io ho letto almeno una decina di articoli scritti da esperti della National Rifle Association o da articolisti che scrivono per Guns & Ammo e altre riviste serie di settore che in genere non sparano caxxate. Tutti, e ripeto tutti, gli esperimenti fatti in vari modi che in comune avevano qualche ostacolo grosso o piccolo fra la volata e il bersaglio hanno provato che anche un filo d'erba puo' deviare una palla e che la palla "scassacespugli" non esiste. No, una velocissima palla di .223 o di 7mm magnum o qualsiasi calibro, peso, e forma non "esplodera'" a contatto con uno stelo, un ramoscello o una foglia, ma ne verra' deviata e/o destabilizzata nella maggioranza dei casi. Naturalmente siccome le variabili non possono essere uniformi in tali esperimenti, puo' essere benissimo che una palla deviata o destabilizzata possa abbattere lo stesso l'animale a cui e' destinata. E puo' anche essere che non venga essere deviata o destabilizzata. Due esempi che, essendo isolati, contano poco? Kodiak, parecchi anni fa. Sparo ad un fusone col mio .338 WM a circa 80 metri. Al colpo l'animale salta in aria e vedo che gli penzola una zampa anteriore. L'animale scatta fra gli alberi e gli tiro un'altra botta di stoccata. Cade. Quando lo vado a sventrare noto che la prima palla non gli aveva rotto una zampa, ma gli era penetrata nel torace all'entrata, ed all'uscita aveva spezzato la spalla. Ecco perche' la zampa penzolava. Ma poi noto un altro buco nel torace, ma un buco strano, "sporco." C'erano pezzettini di corteccia intorno al buco e dentro. Guardo bene la scena dell'abbattimento e trovo un abete del diametro di 25 cm con un buco netto da un lato ed un buco piu' grosso, scheggiato, dal lato opposto. La palla, una Nosler Partition da 250 grani, aveva trapassato l'albero ed era entrata nel torace del cervo. Non era fuoriuscita dal lato opposto, e purtroppo non riuscii a trovarla, persa nelle interiora del'animale.
Alabama, molti anni dopo: sparo con lo stesso fucile e stessa cartuccia ad un cinghiomaiale di dimensioni medie. L'animale e' a 15 metri da me. E' dietro un cespuglio rado, con ramoscelli esili. Sparo da appoggio, metodicamente, mirando alla punta della spalla. Il colpo parte, e parte a razzo anche l'animale, visibilmente illeso, e si infila nella macchia senza darmi la possibilita' di tirargli una seconda botta. Vado a vedere il punto dove era stato allo sparo per vedere se ci fossero peli o sangue. Niente. Pero' noto il tronco di un alberello con una grossa scheggiatura fresca, ovviamente l'impatto di una palla di traverso. Da dove era l'animale quando gli avevo sparato al punto d'impatto della palla sull'alberello ci saranno stati due metri.
Quindi di regole fisse non ce ne sono, ma non esiterei a dire che quando una palla incontra un ramoscello, un filo d'erba, una spiga di grano, una pigna, o un uccellino scalognato, la palla puo' essere deviata anche di tanto e/o destabilizzata nella maggioranza dei casi--ma sempre con le dovute eccezioni che non fanno la regola.
 
Sono anni che cerco di capirci qualcosa, ma non ci sono riuscito perché le diverse fonti riportano risultati sperimentali diversi.
Comunque una cosa che ho ben capito e che non va fatta confusione fra la frammentabilità della palla e la sua deviabilità. Mi è sembrato il caso di precisarlo perché mi sembra di aver colto qualche accenno di confusione.
Il discorso frammentabilità è presto liquidato (almeno sulla carta): è da porsi in relazione alla sua più o meno robusta costruzione e alla velocità d'impatto sul frascame.
Sulla deviabilità invece si è letto tutto ed il contrario di tutto.
Fino agli anni '80 era opinione condivisa (in tutta la letteratura da me consultata) che le palle spizer fossero molto più deviabili delle round nose o flat point (una acquisizione per me piuttosto nuova, ma, a quanto pare, ben accertata e condivisa dagli esperti è che le spizer boat tail sono meno deviabili delle flat base).
Dagli anni '90 sono cominciate a comparire alcune pubblicazioni che citavano soprattutto esperimenti eseguiti dalla DEVA (equivalente tedesco del nostro BNP) i quali smentivano o comunque mettevano molto in discussione questa opinione
Ricordo in particolare di aver appreso con grande stupore che il 5.6x50r e aveva fatto riscontrare deviazioni inferiori al 9.3x74r.
Da alcune parti si era sostenuto che la regola del "punta tonda è meglio che spizer" andasse riferito a palle indeformabili, ma non potesse essere applicato alle espansive perché queste ultime, deformandosi all'impatto col frascame, mutano forma in maniera poco prevedibile e poco verificabile.
Questo aspetto metterebbe anche in discussione tutti i risultati comparativi fra una cartuccia e l'altra ottenuti nelle prove.
Mi sono fatto la personalissima idea che alla fine nessun ente o istituto che si occupa di sperimentazione sia riuscito a trarre conclusioni certe e univoche, altrimenti gli esperimenti non continuerebbero a protrarsi dopo 30 o più anni
Umberto
 
Innanzitutto tanti auguri per un Buon Anno nuovo a tutti.
In base alle nostre esperienze condividiamo pienamente ciò che dice Giovannit-Alabama, e precisiamo di seguito il perché.
Innanzi tutto dobbiamo premettere che la “Balistica” è una scienza così vasta e complessa (senza contare che va applicata e trova risposte in base al tipo di arma -semi automatica, otturatore girevole scorrevole, basculante, tipo di basculante, monocanna o a due colpi, canne sovrapposte oppure giustapposte, drilling-, calibro, qualità, lunghezza e tipologia di costruzione della canna, passo di rigatura, tipo di proiettile –forma, costruzione, peso, densità sezionale, coefficiente balistico ecc., luogo e destinazione d’impiego …, tipo d’innesco, tipo di polvere, tipo di bossolo – largo, corto, lunghezza normale o Magnum anche se pure per lo stesso tipo di ogiva e calibro, ecc. ecc. ecc.) da poter diventare assai “rognosa” perché magari oltretutto talvolta, dopo qualche strana esperienza non proprio “ortodossa”, dobbiamo rimettere tutto in discussione ….. Materia sulla quale possiamo discutere a tempo indeterminato perché i “risvolti” sono tantissimi e non sempre compatibili con la teoria della balistica … E come se questo non bastasse anche la Meteorologia entra in campo mettendoci anche Lei del suo ... eccome ce lo mette … con le sue “menate” di Alta o Bassa pressione, legate al grado di umidità ed alla temperatura, il vento, le raffiche di vento ….. senza poi contare il fatto di dove utilizzeremo quest’arma e questo proiettile (livello mare, in collina, in alta montagna ecc.), ai Poli o in centro Africa ?
Al di là che poi bisogna “sfatare” la gran bella “balla” che le palle delle armi rigate non deviano (al contrario di quanto si crede, invece, rimbalzano notevolmente, dipende dal tipo di ogiva -soprattutto le monolitiche in rame che sono estremamente pericolose-, la velocità, su cosa impattano, il grado d’inclinazione, le condizioni meteo ecc. per cui le deviazioni possono essere anche molto pericolose -in certi casi anche 90°- quasi come la palla tipo “Brenneke” sparata nei fucili a canna liscia). Teoricamente in alcuni calibri ed in certi frangenti le palle leggere avrebbero la tendenza di deviare di più, ma non è sempre vero, anzi a volte, in certe condizioni, le palle pesanti possono assumere angoli di deviazione impensabili ed imprevedibili ! Finora le nostre esperienze “sul campo” ci hanno dimostrato che la palla pesante (entro distanze 50>60 mt.) ha la tendenza di rimanere più in “asse” con la linea di sparo rispetto ad una più leggera, ovvero più stabile anche in presenza di piccoli ostacoli facilmente “friabili” o disintegrabili, ma questo dipende molto anche dal tipo e conformazione della palla.
Attualmente per le nostre esigenze venatorie noi utilizziamo le carabine Brow. Bar Long Trac camerate nel cal. 9,3x62 (siamo nel nord-est della Transilvanjia, sui Carpazi orientali in Romania e cacciamo prevalentemente dentro grandi foreste dove sono presenti Faggi, Abete rosso, Pini, Querce, Carpine e talvolta un’infinità di cespugli o arbusti minori, ostacoli insidiosi quasi sempre “invisibili”) per insidiare soprattutto i grossi Cinghiali, Caprioli ed i grandi Cervi (quando capita anche le Volpi). Impieghiamo 4 tipi di cartucce (fatte su misura qualche anno fa da tecnici Italiani specialisti nel settore “ricarica”, e con le seguenti palle: Hornady Interlock 286 grs. (non bonderizzata) solo per le Volpi, cani randagi ecc.; Lapua Mega 285 grs. (semidura), Swift A-Frame 250 grs. + Swift A-Frame 300 grs. (entrambe molto più dure della Nosler Partition) per tutta l’altra selvaggina. La palla Swift A-Frame 250 grs. è ottima anche per il Capriolo perché fa solo un buco di entrata e di uscita senza danneggiare la carne del piccolo Cervide (che qui può raggiungere anche 40 kg.), mentre le altre palle sono ottime per Cinghiali (anche 300 kg.) e per i Cervi (anche 350 kg.). Se non siamo costretti (in qualche radura aperta), non ci piace sparare da lontano anche per non correre il rischio (possibile!!) che la palla possa “gavitare e/o capovolgersi” inficiando il risultato sperato: poi le stesse foreste sempre ricche di ostacoli ci obbligano ai tiri ravvicinati, brevi e medio-brevi. Provate al tachigrafo (a 2 mt. dalla volata) le Swift A-Frame 250 grs. su queste nostre armi sviluppano la velocità di 743 mts., contro i 685 mts. delle palle Lapua Mega da 285 gr. e contro i 643 mts. delle palle Swift A-Frame da 300 grs.
Le palle “leggere” Swift A-Frame da 250 grs. noi le utilizziamo solamente per i tiri lunghi (oltre i 100 mt.) oppure quando le condizioni Meteo sono avverse, come attualmente che, causa il freddo intenso (-15>-17°C.), c’è poca umidità a terra e quindi tanta pressione d’aria verso il suolo (Alta pressione), condizioni nelle quali è necessario sparare una palla il più possibile “veloce” indispensabile per vincere la tanta resistenza dell’aria. Al contrario con la Bassa pressione (cioè con il caldo ed il bel tempo, ovvero con poca pressione d’aria verso il suolo) utilizziamo le palle più pesanti da 285>300 grs. che viaggiano più lentamente (645>685 mts.) ma mantengono una traiettoria abbastanza tesa e “lunga” senza scendere molto.
Stessa storia e stesso sistema di utilizzo (per non dire “peggio”) con il monocanna basculante Sabatti mod. SKL 98 DL cal. 6x62R che impieghiamo specificatamente per insidiare da molto lontano (200>300 mt.) giovanissimi Cervi, Caprioli con palle dure monolitiche Nosler E-Tip e con palle morbide Ballistic Tip da 90 grs. , ma quest’ultime essendo espansive e quindi molto distruttive sono adatte solo contro le Volpi. Utilizzando questo calibro, prima di pensare di sparare, dobbiamo fare molta attenzione non soltanto al vento laterale (oltre i soliti calcoli attinenti l’inclinazione per la radenza della palla, dobbiamo calcolare velocità e deriva perché il vento è micidiale, straordinario per mandare il colpo fuori bersaglio) ma soprattutto nel limite del possibile (previa scrupolosa attenta osservazione sia con il binocolo che con il cannocchiale “lungo” alti ingrandimenti 60x80 su treppiede quando il bersaglio è molto lontano) accertarci che non ci siano ostacoli sul percorso della palla. E per ostacoli intendiamo proprio certi fili d’erba un pochino “spessi”, oppure rametti extra-sottilissimi di giovani arbusti che quando meno ce l’aspettiamo spuntano dal suolo (quasi invisibili) sui prati in mezzo al fieno, o altri analoghi sul limitare del bosco … in penombra … ostacoli “insignificanti” che sono tuttavia in grado di deviare la nostra palla da 90 grs. che esce della volata a circa 1200 mts. In particolare la palla Nosler Ballistic Tip si può facilmente deviare (e di molto) se nel suo percorso tocca uno stelo robustino del diametro di appena 2>3 mm., mentre si può letteralmente disintegrare data l’alta velocità (butta schegge da tutte le parti) se tocca un rametto 3-4 mm. di diametro !!!
Pertanto contro selvatici autentici di una certa mole e peso, noi utilizziamo solamente il cal. 9,3x62 impiegando palle pesanti e/o molto pesanti della tipologia sopra indicata, palle che spesso nei tiri ravvicinati o medio-brevi in foresta ci hanno dimostrato di poter “sfrascare” con una certa disinvoltura, in particolare le splendide ed affidabili Swift A-Frame. Per le nostre esigenze dopo tanti anni di utilizzo pensiamo che non ci sia niente di migliore di questa palla. Un consiglio spassionato: se e quando potete fatevi ricaricare (su bossoli nuovi) le cartucce per arma rigata … riscontrerete ben altri risultati rispetto quelli decantati per le cartucce commerciali ….. perché talvolta alcune Case sono un po’ “buggiardine” in quanto i loro risultati derivano da prove fatte su armi pesanti con canne molto lunghe o lunghissime (anche cm. 76), armi improponibili da portarsi appresso a caccia …….
Abbiamo espresso la nostra opinione su base di esperienze vissute realmente sulla nostra pelle: scusateci se ci siamo divulgati un po’: auguriamo un buon “In bocca al Lupo” ed un grazie di cuore a chi ha avuto la pazienza e la costanza di leggerci ! Giorgio e Maria
 
Pensa che noi qui siamo convinti che la palla della carabina, non rimbalzi!

Dovresti vedere i filmati di gente che spara proiettili traccianti di notte... Come rimbalzano in tutte le direzioni... Tutto puo' rimbalzare. Tutto dipende dalla velocita' della palla, dall'angolo di impatto, dalla durezza della superficie impattata, dalla forma e costruzione della palla, ecc. Chi ha sparato tanto con i rigati conosce bene il suono di una palla che rimbalza in una direzione imprevedibile. Anche sparando sulla superficie di un lago o corso d'acqua si ottengono rimbalzi. Le palle consuete da caccia possono rimbalzare, eccome! Le Varmint Grenades e altre palle da varmints costruite con un'incamiciatura leggera e un "core" non monosolido, ma da un aggregato di particelle di metallo invece "esplodono" anche se colpiscono un acino d'uva.

Una variabile che qui non si e' discussa e' la distanza fra l'indesiderato arbusto o filo d'erba ed il bersaglio. Oserei dire che se l'ostacolo e' molto vicino all'animale la palla, anche se deviata, probabilmente colpira' il bersaglio lo stesso, ferendolo gravemente o uccidendolo. Se l'ostacolo e' piu' lontano, se la palla devia potrebbe mancare il bersaglio del tutto. Una rondine non fa primavera, ma ho un altro esempio. Una volta tirai ad un fusone a non piu' di 50 metri. al colpo parti' a razzo. Mi ci volle un po' di tempo per ritrovarlo perche' a causa del mio daltonismo io non vedo il rosso del sangue sul verde del sottobosco. Fortunatamente (o sfortunatamente per me che mi riempii di spine) la zona era piena di "devil's clubs," piante spinose dalle foglie enormi e parallele al suolo. Su quelle foglie verde chiaro le macchie di sangue erano inconfondibili anche per me. Quando lo trovai vidi che la palla non lo aveva colpito dove avevo mirato, e all'interno del corpo aveva seguito una strana traettoria, dalla spalla sinistra a davanti alla coscia destra, sebbene l'animale mi si presentasse di fianco. Era uscita da li' lasciando un buco pulito con un "ricciolo" di intestino tenue, fortunatamente intatto, che fuoriusciva dal buco. Il buco d'entrata non era perfettamente tondo. Sono sicuro che la palla (una .338 Nosler Partition da 250 grani) deve aver colpito qualcosa (l'animale era nel folto) prima di colpire il fusone, e ne era stata deviata. Probabilmente l'ostacolo era vicino all'animale.
 
Abbiamo appena trovato un video molto interessante attinente la deviazione della palle nella armi rigate: per cortesia guardatelo, è molto interessante perché dimostra in modo evidente quanto purtroppo talvolta possa essere il grado di deviazione di una palla, ovvero rimbalzi assai imprevedibili anche con questo tipo di arma, e di conseguenza sia necessario prestare sempre moltissima attenzione prima di puntare e sparare.
https://www.youtube.com/watch?v=2Gjpv0oJTQg oppure su Internet digitate > Blaser in motion - Dangers of richocets
Giorgio e Maria
 
Abbiamo appena trovato un video molto interessante attinente la deviazione della palle nella armi rigate: per cortesia guardatelo, è molto interessante perché dimostra in modo evidente quanto purtroppo talvolta possa essere il grado di deviazione di una palla, ovvero rimbalzi assai imprevedibili anche con questo tipo di arma, e di conseguenza sia necessario prestare sempre moltissima attenzione prima di puntare e sparare.
https://www.youtube.com/watch?v=2Gjpv0oJTQg oppure su Internet digitate > Blaser in motion - Dangers of richocets
Giorgio e Maria

Spero che questo video arrivi a tutti coloro che tirano il grilletto senza pensare....
e fatelo vedere ad alcuni nostri amici con cui facciamo le battute ai cinghiali li da voi in Romania!!!!!
 
Azz.... Allora tutto quello che si dice riguardo alla sicurezza rigato, rispetto al liscio, per quanto riguarda i rimbalzi, sono tutte fesserie. E io che diramo notizie con i miei compagni di squadra e altri, sull'uso sicuro del rigato e della pericolosità del liscio, appunto per i rimbalzi! Devo modificare tutto!
 
Da quanto si osserva nell'istruttivo video, si deduce che sono più le situazioni che portano a rischi di quelle che ci fanno stare tranquilli, ahinoi.....
Detto ciò, si evince che, senza ombra di dubbio, contro ostacoli "duri", più il proiettile è grosso e lento e più pericoloso è, come la palla del 12, poiché i frammenti di palla saranno più grossi, sempre che si frammenti.
Il materiale di cui è fatto conta si, ma, come dimostra il cal. 12 a palla, in piombo puro, non sempre.
Una Barnes in rame da 150 grs all'impatto su roccia perderà quantomeno alcuni "riccioli" ed il pezzo di maggior grandezza starà sui 100/120 grs, non di più, penso.
Una palla da 300 grs "classica" con piombo si disintegrerà in parti inferiori? Non penso.
E le palle a doppio nucleo?
Proiettili sicuri non ne esistono purtroppo, occorre cercare sempre di immaginare cosa può capitare una volta tirato il grilletto puntando una certa direzione, essere assolutamente sicuri della posizione dei propri compagni e dei battitori.
Mi permetto di aggiungere la mia contrarietà alle armi semiautomatiche poiché, inconsciamente, il cacciatore incanala la preda e continua a sparare in rapida successione perdendo la cognizione di chi sta attorno, effetto tunnel.
 
Noi utilizziamo le semi auto Brow. Bar dall'anno 2000 e pensiamo che il rischio d'impiego sia il medesimo delle carabine ad otturatore girevole scorrevole in quanto in quest'ultime si possono inserire 4>5 colpi nel serbatoio (o anche più nel caricatore estraibile), dipende dal tipo di carabina e calibro: riteniamo che oltre dall'ambiente dove s'impiega, dipenda principalmente dal "manico", ovvero dalla Testa di chi le utilizza che deve adottare sempre la dovuta massima cautela, pur se in certi frangenti l'entusiasmo (o la paura per una carica improvvisa di un selvatico) può portare alla temporanea "dimenticanza" di queste precauzioni: anzi questo è proprio un motivo in più per darci un'ordine tassativo in testa di massima attenzione. Crediamo inoltre (supposizione, non certezza) che la palla a punta "morbida" possa essere un pò meno pericolosa perché pur producendo numerose "schegge" queste perdono rapidamente più velocità rispetto al nucleo sottostante (quindi hanno un minore grado di lesività e vanno meno lontano) rispetto ad una munizione più "dura" la quale invece può "camminare" quasi tutta intera fino a distanze inimmaginabili: dipende dalla tipologia di costruzione della palla, se pesante o leggera, su cosa impattano, grado d'inclinazione ecc. ecc. Riteniamo inoltre che sia importante cercare di sparare il più possibile da vicino (meno ostacoli e quelli presenti sono facilmente più visibili), evitando o limitando i tiri "lunghi", non solo: ma è anche indispensabile che i Cacciatori rimangano fermi, metro più metro meno, al loro posto assegnato fino al termine della battuta, facendosi ben individuare dai loro più prossimi vicini compagni di squadra (il "giubbetto arancione" non ci garantisce proprio un bel niente!!!) per non diventare un pericolo per se stessi e per gli altri cacciatori (con i tiri che il cacciatore "fuori posta" può fare dalla sua nuova improvvisata "postazione" mobile), oltre che crearsi ognuno di noi una precisa linea immaginabile limitata entro circa 35° (davanti e/o dietro di noi) oltrepassata la quale non si spara assolutamente mai, ma dev'essere un'auto imposizione ferrea ben "saldata" dentro noi stessi. Siamo Cacciatori, non sparatori....!
Qui talvolta nel periodo autunnale cacciamo anche fino a notte, magari per le pessime condizioni meteo che ci hanno sorpreso lontani da casa oppure per inseguire selvatici feriti oppure per cercare cani dispersi: quindi solo tiri ravvicinati e/o brevissimi (3>15 mt,) ..... tutto quello che è rosso diventa nero.... anche il giubbetto ...... ci salva solamente il buon senso !
Altresì dobbiamo sempre accertarci di non avere mai battitori, cani oppure oggetti-strutture importanti entro la nostra angolazione di tiro davanti a noi ed entro una certa distanza, ossia nella direzione di dove pensiamo mandare la nostra palla, oltretutto considerando che anche l'ossatura di un selvatico può deviare la stessa palla in non si sa quale direzione qualora questa non si fermi (o si frantumi) dentro il suo corpo. Invece purtroppo ci sono persone assai incoscienti (un paio anche qui da noi che Barone Rosso conosce bene... "B..zo".... ci fanno paura e per questo li vogliamo sempre molto super-lontanissimi !) che "vagabondano" quando sentono la canizza arrivare o il vociare dei battitori, talvolta con la semplice scusa di "sentire freddo"; questi qui da noi si spostano anche 100 o più metri (anche se c'è da dire che talvolta noi distanziamo 300>800 mt. o più un cacciatore dall'altro in quanto siamo in pochi (36 cacciatori compresa Maria ed il territorio di caccia montano con tante foreste è vastissimo, circa 35.000 ettari). Dal momento che noi spariamo quasi sempre da vicino, preferiamo le armi semi automatiche perché grazie al loro cinematismo e rapidità di fuoco possiamo rimanere tranquillamente concentrati soltanto sul bersaglio senza allentare l'imbracciata e perdere istanti preziosi per spostare una mano per scaricare e ricaricare l'arma e ritornare a re-imbracciare e ripuntare l'arma: se il selvatico è lontano non sarebbe un gran problema, ma se invece è vicino .... o molto vicino.....inoltre in certe situazioni quel colpo in più in rapidissima successione ci è molto comodo dacchè ci può salvare la pellaccia.... e non soltanto contro Orsi, Lupi e Linci... Oltre che noi per esperienza diretta con "semi automatiche salva pellaccia" ne sa bene qualcosa Barone Rosso.... (grazie di cuore mille volte Barone Rosso !!!) .... Ognuno sceglie l'arma che meglio si adatta alle proprie esigenze ambientali-venatorie..... e qualche volta qualche tiro al poligono sopratutto per i neofiti non sarebbe proprio male..... o almeno di tanto in tanto maneggiare l'arma scarica per simulare una fase venatoria, oltretutto una buona "scusa" per verificarla attentamente mantenendola pulita e lubrificata. Giorgio e Maria.
 
Noi utilizziamo le semi auto Brow. Bar dall'anno 2000 e pensiamo che il rischio d'impiego sia il medesimo delle carabine ad otturatore girevole scorrevole in quanto in quest'ultime si possono inserire 4>5 colpi nel serbatoio (o anche più nel caricatore estraibile), dipende dal tipo di carabina e calibro: riteniamo che oltre dall'ambiente dove s'impiega, dipenda principalmente dal "manico", ovvero dalla Testa di chi le utilizza che deve adottare sempre la dovuta massima cautela, pur se in certi frangenti l'entusiasmo (o la paura per una carica improvvisa di un selvatico) può portare alla temporanea "dimenticanza" di queste precauzioni: anzi questo è proprio un motivo in più per darci un'ordine tassativo in testa di massima attenzione. Crediamo inoltre (supposizione, non certezza) che la palla a punta "morbida" possa essere un pò meno pericolosa perché pur producendo numerose "schegge" queste perdono rapidamente più velocità rispetto al nucleo sottostante (quindi hanno un minore grado di lesività e vanno meno lontano) rispetto ad una munizione più "dura" la quale invece può "camminare" quasi tutta intera fino a distanze inimmaginabili: dipende dalla tipologia di costruzione della palla, se pesante o leggera, su cosa impattano, grado d'inclinazione ecc. ecc. Riteniamo inoltre che sia importante cercare di sparare il più possibile da vicino (meno ostacoli e quelli presenti sono facilmente più visibili), evitando o limitando i tiri "lunghi", non solo: ma è anche indispensabile che i Cacciatori rimangano fermi, metro più metro meno, al loro posto assegnato fino al termine della battuta, facendosi ben individuare dai loro più prossimi vicini compagni di squadra (il "giubbetto arancione" non ci garantisce proprio un bel niente!!!) per non diventare un pericolo per se stessi e per gli altri cacciatori (con i tiri che il cacciatore "fuori posta" può fare dalla sua nuova improvvisata "postazione" mobile), oltre che crearsi ognuno di noi una precisa linea immaginabile limitata entro circa 35° (davanti e/o dietro di noi) oltrepassata la quale non si spara assolutamente mai, ma dev'essere un'auto imposizione ferrea ben "saldata" dentro noi stessi. Siamo Cacciatori, non sparatori....!
Qui talvolta nel periodo autunnale cacciamo anche fino a notte, magari per le pessime condizioni meteo che ci hanno sorpreso lontani da casa oppure per inseguire selvatici feriti oppure per cercare cani dispersi: quindi solo tiri ravvicinati e/o brevissimi (3>15 mt,) ..... tutto quello che è rosso diventa nero.... anche il giubbetto ...... ci salva solamente il buon senso !
Altresì dobbiamo sempre accertarci di non avere mai battitori, cani oppure oggetti-strutture importanti entro la nostra angolazione di tiro davanti a noi ed entro una certa distanza, ossia nella direzione di dove pensiamo mandare la nostra palla, oltretutto considerando che anche l'ossatura di un selvatico può deviare la stessa palla in non si sa quale direzione qualora questa non si fermi (o si frantumi) dentro il suo corpo. Invece purtroppo ci sono persone assai incoscienti (un paio anche qui da noi che Barone Rosso conosce bene... "B..zo".... ci fanno paura e per questo li vogliamo sempre molto super-lontanissimi !) che "vagabondano" quando sentono la canizza arrivare o il vociare dei battitori, talvolta con la semplice scusa di "sentire freddo"; questi qui da noi si spostano anche 100 o più metri (anche se c'è da dire che talvolta noi distanziamo 300>800 mt. o più un cacciatore dall'altro in quanto siamo in pochi (36 cacciatori compresa Maria ed il territorio di caccia montano con tante foreste è vastissimo, circa 35.000 ettari). Dal momento che noi spariamo quasi sempre da vicino, preferiamo le armi semi automatiche perché grazie al loro cinematismo e rapidità di fuoco possiamo rimanere tranquillamente concentrati soltanto sul bersaglio senza allentare l'imbracciata e perdere istanti preziosi per spostare una mano per scaricare e ricaricare l'arma e ritornare a re-imbracciare e ripuntare l'arma: se il selvatico è lontano non sarebbe un gran problema, ma se invece è vicino .... o molto vicino.....inoltre in certe situazioni quel colpo in più in rapidissima successione ci è molto comodo dacchè ci può salvare la pellaccia.... e non soltanto contro Orsi, Lupi e Linci... Oltre che noi per esperienza diretta con "semi automatiche salva pellaccia" ne sa bene qualcosa Barone Rosso.... (grazie di cuore mille volte Barone Rosso !!!) .... Ognuno sceglie l'arma che meglio si adatta alle proprie esigenze ambientali-venatorie..... e qualche volta qualche tiro al poligono sopratutto per i neofiti non sarebbe proprio male..... o almeno di tanto in tanto maneggiare l'arma scarica per simulare una fase venatoria, oltretutto una buona "scusa" per verificarla attentamente mantenendola pulita e lubrificata. Giorgio e Maria.


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Be, su queste due affermazioni, non mi trovi d'accordo. Ho avuto modo di constatare personalmente che già da un colpo d'occhio il risaltare del giubbotto arancione nel folto, che senza sarebbe stato impossibile notare la presenza di un uomo immobile.

Per la notte o scarsa visibilità, ci sono dei giubbotti o gilet che hanno strisce caterinfrangenti, che si notano col minimo chiarore, anche quello della luna. Se non c'è luna, una lampada da testa fa il suo dovere.
Questo perchè secondo me in questo tipo di caccia, l'alta visibilità aiuta molto, più di quanto si possa credere.

Quello che mi lascia ancora basito è il rimbalzo della palla. Stando al video da te postato, dai rimbalzi visti con i traccianti, nessuno è al sicuro. Se andiamo a calcolare l'angolazione del ribalzo, lo sfarfallio e i cambi repentini di traiettoria dovuti alla forza impressa dall'aria, neanche chi spara è al sicuro.
 
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Quello che mi lascia ancora basito è il rimbalzo della palla. Stando al video da te postato, dai rimbalzi visti con i traccianti, nessuno è al sicuro. Se andiamo a calcolare l'angolazione del ribalzo, lo sfarfallio e i cambi repentini di traiettoria dovuti alla forza impressa dall'aria, neanche chi spara è al sicuro.

Non so se hai mai visto su You Tube il filmato di un tale che spara un fucile cal. .50 BMG e la palla rimbalza all'indietro, colpisce il suolo davanti a lui, e poi rimbalza di nuovo colpendogli la cuffia e facendola volar via. 4 cm di piu' verso la testa, e gliel'avrebbe fracassata. Io prego i miei santi protettori ogni volta che vado a caccia chiedendo loro di non lasciarmi causare danni a me stesso o ad altri. Ogni volta che premi il grilletto c'e' rischio per te e/o altri. Tutto cio' che possiamo fare e' cercare con la prudenza di ridurre il rischio il piu' possibile.

E voglio aggiungere che sebbene le palle di liscio mostrino una maggiore propensita' a rimbalzare, almeno non hanno la gittata di una palla di rigato. Anche l'umile .22 LR puo' arrivare, con l'angolo giusto (33 gradi) a un miglio e mezzo di distanza. Figurati una .30-06, o un 7 mm Magnum... Una palla di cal. 12 sparata a 33 gradi probabilmente non arrivera' neanche a 700 metri (circa mezzo miglio). Io, francamente parlando, non parteciperei mai a una battuta al cinghiale come la fate voi in Italia, con postaiuoli, canai, battitori, ecc. tutti concentrati in un'area relativamente ristretta, e magari con strade e fattorie dove una palla "vagante" puo' arrivare benissimo, anche se di rimbalzo. Io caccio da solo, ed i miei capanni sono posizionati in modo che una palla che manca il bersaglio o che prosegue dopo averlo trapassato (le palle del mio .338 non si fermano mai nell'animale) finisce negli alberi e nella boscaglia fitta. E da questo punto di vista, la mancanza dell'Art. 842 negli States e' una cosa buona: nessuno puo' cacciare, andare a funghi, o soltanto passeggiare nei terreni altrui. Leggo spesso di fungaioli o amanti del motocross o giovani coppie che cercano una comoda fratta per scambiarsi escrezioni corporee che interferiscono con le vostre battute. lo sapete chi c'e' su quello stradello o in quella fratta quando premete il grilletto? Gli amanti non hanno l'obbligo di indossare giubbetti arancioni, o mutande e reggipetti arancione, o preservativi arancione...
 

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