Deviazione proiettili arma rigata..per "sfrascare" devono essere pesanti e lenti o..? (1 utente sta leggendo)

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Anche noi per alcuni anni abbiamo utilizzato armi semi automatiche Brow. Bar il cal 338 Winc.Mag ed anche una carabina ad otturatore Sabatti Rover EDL cal. 338 W.M., calibri indubbiamente davvero stupendi per ogni tipologia di tiro (armi che alternavamo al cal. 9,3x62), calibri tra i migliori al mondo per ogni forma e/o situazione di caccia, sopratutto per chi ama sparare da una certa distanza. Condividiamo totalmente il pensiero, le esperienze e quanto riportato da Giovannit. Alabama in quanto purtroppo i rimbalzi più imprevedibili e pericolosi esistono eccome: insistiamo che il tanto buon senso è la base affidabile per l'incolumità nostra ed altrui (cautela nel maneggio ed utilizzo delle armi, estrema attenzione e rispetto in ogni sua forma nell'ambiente venatorio ecc.), cercando di assicuraci il meglio possibile che dove cacciamo non ci siano persone, animali o cose a rischio nel raggio di azione della nostra palla proprio perché può facilmente deviare quando meno ce lo aspettiamo, al fine di cercare di fare in modo che la nostra ogiva non danneggi nessuno. Il giubbetto arancione può essere utile, come no, ma come giustamente indica anche Giovannit. non tutti lo indossano, ovviamente e sopratutto in certe occasioni, motivo per il quale noi riteniamo appunto che siamo solamente noi con il nostro buon senso che dobbiamo garantire l'incolumità agli altri. Per questo affermiamo che non è certo un giubbino arancione che ci salva la vita ... Personalmente (da sempre) non lo indossiamo mai anche perchè ci nascondiamo "ben mascherati" con sofisticati indumenti adatti all'uopo, ovvero fogliari bosco-autunnale in agosto>novembre oppure fogliari bosco-neve invernale in dicembre>febbraio: ci limitiamo farci notare bene dai nostri compagni più prossimi (loro idem) ed utilizzare le medesime accortezze: se necessario non si spara e basta! In questi casi ci accontentiamo (e proviamo soddisfazione ugualmente) per aver avuto la possibilità di vedere un selvatico. In più occasioni così "camuffati" il selvatico ci è arrivato a 3-5 mt. .... anche gli orsi ed i lupi... e qui tutti ci conoscono anche per questi "travestimenti" ! Ecco perchè tiriamo sempre da molto vicino .... colpi molto ravvicinati .... una tecnica che ci piace perché aumenta la sfida con il selvatico autentico e ci regala grandi soddisfazioni... anche quando non si deve sparare ... ! Basta un pò di calma e sangue freddo, proprio niente di speciale ! Anche noi come Giovannit. pensiamo sia molto pericoloso mettere le poste dei Cacciatori vicine l'una con l'altra: è necessario rispettare una certa distanza per cercare di avere un maggiore margine di sicurezza (sicurezza... discutibile...), guardando bene se ci sono ostacoli davanti a noi prima di sparare (battitori, cani ecc.), meglio se possibile aspettando che il selvatico attraversi uno spazio un pò libero e sparare soltanto lì.....facile da dirsi ma non sempre fattibile... è accaduto anche a me ..... testimone Barone Rosso.... Giorgio
 
Pensiamo altresì che in certi frangenti (come quando s'insidiano selvatici di una certa mole e/o potenziale pericolosità) le poste a terra fossero formate da "coppie" di Cacciatori, o comunque estremamente vicini per essere d'appoggio l'uno con l'altro per ogni evenienza (capacità di fuoco, malore o peggio in caso di pericolo). Abbiamo scritto Cacciatori con la "C" maiuscola per differenziarli dai cacciatori occasionali e dagli sparatori che sono tutta un'altra cosa ! Cioè persone con la testa sulle spalle, Cacciatori accorti e prudenti che pensano e si concentrano con senso ri responsabilità solamente sul momento che stanno vivendo, e non pensano nè al conto in banca, nè ai crediti o debiti, nè tanto meno all'amante in vacanza da sola e che non risponde al telefono.... Nei vari corsi preparativi per sostenere gli esami di caccia (che qui purtroppo non esistono ed è una mancanza estremamente super-grave !!!!!!) sarebbe utile che invece d'insistere per esempio sul "riconoscimento del verso" o del "colore delle penne" degli uccelli ecc. insistessero all'inverosimile sulla sicurezza nel brandeggio ed utilizzo delle armi, sulle loro doti balistiche di gittata e di conseguenza proprio sulla pericolosità e potenzialità lesiva anche dei rimbalzi delle palle. Il comportamento responsabile e l'etica venatoria devono fare parte integrante, meglio dire Primaria, del nostro "status" di Cacciatori. Molto meglio che i controlli della Vigilanza si concentrino verificare se un Cacciatore è davvero capace e responsabile nel maneggio di un'arma piuttosto che controllare se ha pagato la tassa venatoria ecc., che se anche la paga dopo il termine non deve succedere nulla. Mi ricordo che negli anni '75 quando iniziai cacciare Caprioli e Cervi con un Amico socio in una nostra "riserva privata" in Baviera (confini con l'Austria), quando rare volte incontravamo le Guardie venatorie Federali, la prima cosa che ci chiedevano non era se avevamo pagato la tassa governativa e/o l'assicurazione, ma bensì se avevamo frequentato le prove di tiro al poligono di Rosenheim (obbligatorio ogni 6 mesi) per il quale veniva rilasciata l'attestazione che eravamo perfettamente in grado di maneggiare un'arma rigata, che avevamo delle buone cognizioni inerenti armi, munizioni ed effetti della balista -si consideravano importanti i rimbalzi già a quel tempo!- e che i nostri 5 colpi entravano tutti nel bersaglio a 100 mt. Se non fosse stata pagata in tempo la Tassa Federale questa doveva essere pagata entro 3 giorni e non veniva applicata nessuna sanzione. Se invece non avessimo avuto l'attestazione rilasciata dal "Maestro di tiro" del Poligono ci sarebbe stata l'immediata confisca temporanea delle armi e munizioni (6 mesi), un'ammenda pesantissima (mi sembra 500 Marchi - tantissimi a quel tempo, circa 4000 euro oggi !) ed il divieto di esercitare qualsiasi forma venatoria per 6 mesi !!! Non solo: poi si doveva sostenere una serie di esami "pesantucci" psico-fisici, medici (vista, udito, articolazioni), di pronto soccorso e di tiro !!! Un Calvario..... Tedeschi... ma avevano ragione e proprio lì per molti anni (fino al 1996) mi sono fatto per così dire "la scuola", oltre che aver avuto la fortuna di conoscere Cacciatori con tantissima esperienza di caccia grossa praticata un pò in tutto il mondo ma sopratutto in Africa, mettendo io in discussione di tutto e di più.... tribulazioni ed anche umiliazioni...(mi chiamano "Varum" tradotto = perché) in quanto io "giovinastro" rispetto a loro ero sempre assetato di conoscere, di sapere e di apprendere (venatoriamente parlando): chiedevo sempre il "Perchè" o spiegazioni su tantissime cose, anche le più banali, talvolta prendevo "in prestito" le loro armi (cannoni per la mia esile costituzione...), ma oggi mi ritrovo contento perchè al notevole bagaglio di esperienza acquisita ho associato il loro coraggio e l'autodisciplina, fattori che mi hanno aiutato evitare tanti disagi, rischi e pericoli....... anche se non tutti..... vero Barone Rosso ??.......
 
I tuoi consigli sono giusti e ben accetti, ma io come bastian contrario voglio ribattere alcuni passi. In base a dove caccio io, che sicuramente il territorio, le zone e altro sono diverse da dove cacci tu.
In primis, voglio ritornare al giubetto alta visibilità, che secondo me è indispensabile nelle battute al cinghiale, per i motivi già detti. Per quanto riguarda la mimetizzazione, mi risulta che gli animali, (forse sbaglierò), vedono in bianco e nero, ma vedono le masse in movimento di qualsiasi colore esse siano, per questo alcuni giubbotti/gilet alta visibilità adottano delle strisce deformate per non far vedere la massa,...per spezzare, (io uso questi).
Rimbalzi: per quanto possiamo stare attenti, non possiamo mai e poi mai, prevedere dove colpisce un proiettile, se si sbaglia l'animale e comunque anche se si centra l'animale, il proiettile può fuoriuscire, facendo la passata e mantenendo ancora quella potenza che se colpirebbe una pietra, potrebbe rimbalzare in qualsiasi direzione. Credo che se la posta vicina sia anche a 100 mt. potrebbe essere colpito dal rimbalzo.
Secondo la mia grande ignoranza in materia, si dovrebbe invece, usare una palla che riduca al massimo il pericolo di rimbalzo, magari con punta di piombo dolce per favorire lo schiacciamento e non dare importanza ai danni che provoca sulla carcassa, sciupando carne.
Credetemi che questo fatto del rimbalzo della canna rigata mi ha sconcentrato, in un certo senso, spaventato. Ero sicuro al 100% che la palla del rigato non rimbalzasse e quindi mi regolavo di ciò.
Anche quando vengo appostato nel gretto di un fiume ghiaioso e con molti massi grossi, ero sicuro che la palla della mia 30.06 non sarebbe rimbalzata. In questa posta, ho abbattuto un cinghialotto di circa 40 kg. preso in corsa al terzo colpo, ora mi domando; chissà dove sono andate a finire i primi due colpi. E se penso che d'avanti a me, spostato sulla mia sinistra, in posizione alta rispetto a me, c'era appostato un mio carissimo amico di trentennale conoscenza, mi si accappona la pelle.....porca miseria!
Con queste informazioni che mi date, sono convinto che molti cinghiali che usciranno nella mia posta, andranno via illesi.
 
Pensiamo altresì che in certi frangenti (come quando s'insidiano selvatici di una certa mole e/o potenziale pericolosità) le poste a terra fossero formate da "coppie" di Cacciatori, o comunque estremamente vicini per essere d'appoggio l'uno con l'altro per ogni evenienza (capacità di fuoco, malore o peggio in caso di pericolo). Abbiamo scritto Cacciatori con la "C" maiuscola per differenziarli dai cacciatori occasionali e dagli sparatori che sono tutta un'altra cosa ! Cioè persone con la testa sulle spalle, Cacciatori accorti e prudenti che pensano e si concentrano con senso ri responsabilità solamente sul momento che stanno vivendo, e non pensano nè al conto in banca, nè ai crediti o debiti, nè tanto meno all'amante in vacanza da sola e che non risponde al telefono.... Nei vari corsi preparativi per sostenere gli esami di caccia (che qui purtroppo non esistono ed è una mancanza estremamente super-grave !!!!!!) sarebbe utile che invece d'insistere per esempio sul "riconoscimento del verso" o del "colore delle penne" degli uccelli ecc. insistessero all'inverosimile sulla sicurezza nel brandeggio ed utilizzo delle armi, sulle loro doti balistiche di gittata e di conseguenza proprio sulla pericolosità e potenzialità lesiva anche dei rimbalzi delle palle. Il comportamento responsabile e l'etica venatoria devono fare parte integrante, meglio dire Primaria, del nostro "status" di Cacciatori. Molto meglio che i controlli della Vigilanza si concentrino verificare se un Cacciatore è davvero capace e responsabile nel maneggio di un'arma piuttosto che controllare se ha pagato la tassa venatoria ecc., che se anche la paga dopo il termine non deve succedere nulla. Mi ricordo che negli anni '75 quando iniziai cacciare Caprioli e Cervi con un Amico socio in una nostra "riserva privata" in Baviera (confini con l'Austria), quando rare volte incontravamo le Guardie venatorie Federali, la prima cosa che ci chiedevano non era se avevamo pagato la tassa governativa e/o l'assicurazione, ma bensì se avevamo frequentato le prove di tiro al poligono di Rosenheim (obbligatorio ogni 6 mesi) per il quale veniva rilasciata l'attestazione che eravamo perfettamente in grado di maneggiare un'arma rigata, che avevamo delle buone cognizioni inerenti armi, munizioni ed effetti della balista -si consideravano importanti i rimbalzi già a quel tempo!- e che i nostri 5 colpi entravano tutti nel bersaglio a 100 mt. Se non fosse stata pagata in tempo la Tassa Federale questa doveva essere pagata entro 3 giorni e non veniva applicata nessuna sanzione. Se invece non avessimo avuto l'attestazione rilasciata dal "Maestro di tiro" del Poligono ci sarebbe stata l'immediata confisca temporanea delle armi e munizioni (6 mesi), un'ammenda pesantissima (mi sembra 500 Marchi - tantissimi a quel tempo, circa 4000 euro oggi !) ed il divieto di esercitare qualsiasi forma venatoria per 6 mesi !!! Non solo: poi si doveva sostenere una serie di esami "pesantucci" psico-fisici, medici (vista, udito, articolazioni), di pronto soccorso e di tiro !!! Un Calvario..... Tedeschi... ma avevano ragione e proprio lì per molti anni (fino al 1996) mi sono fatto per così dire "la scuola", oltre che aver avuto la fortuna di conoscere Cacciatori con tantissima esperienza di caccia grossa praticata un pò in tutto il mondo ma sopratutto in Africa, mettendo io in discussione di tutto e di più.... tribulazioni ed anche umiliazioni...(mi chiamano "Varum" tradotto = perché) in quanto io "giovinastro" rispetto a loro ero sempre assetato di conoscere, di sapere e di apprendere (venatoriamente parlando): chiedevo sempre il "Perchè" o spiegazioni su tantissime cose, anche le più banali, talvolta prendevo "in prestito" le loro armi (cannoni per la mia esile costituzione...), ma oggi mi ritrovo contento perchè al notevole bagaglio di esperienza acquisita ho associato il loro coraggio e l'autodisciplina, fattori che mi hanno aiutato evitare tanti disagi, rischi e pericoli....... anche se non tutti..... vero Barone Rosso ??.......

Che dire,tutto quello che leggo in questi post io l'ho gia' sentito di persona durante le lunghe chiacchierate con l'AMICO Giorgio..mamma mia quanto parla!!! sarebbe capace di parlare per 72 ore di fila....
Lo reputo un CACCIATORE tutto maiuscolo e non solo la C, poiche' pensa prima di tirare il grilletto,soprattutto nella caccia agli ungulati.
Tutto quello che so di questa caccia lo devo a Lui,e i suoi consigli e insegnamenti mi sono stati utili nelle varie battute di caccia in Romania,e spero che questi insegnamenti mi aiutino a superare l'esame per l'abilitazione all'esercizio venatorio romeno(si basa principalmente sugli ungulati perche' i pennuti non interessano a nessuno).....
Esperto di camuflage estremo(non lo vedi nel bosco in qualsiasi configurazione...estiva,autunnale o invernale),maniaco perfezionista nella preparazione degli appostamenti sia fissi (ne abbiamo diversi in Romania) che temporanei...ottimo tiratore sia con rigato che con liscio,l'ho visto mandar via selvatici senza sparare solo per preservare l'incolumita' dei cani che braccavano l'animale(venendo poi cazziato dagli organizzatori che pensano piu' al selvatico morto che alla vita di un ausiliare che rischia la vita per fare il suo dovere)...
Ma Giorgio e' cosi,e' il compagno di caccia perfetto!(a parte quando ha deciso di andare a recupero di un colombaccio senza avvertirmi e mi ha deviato una curata di una settantina di colombacci che stavano piombando sugli stampi-se non gli ho sparato allora non so se lo faro' mai piu'-)
avvisa i selvatici che arrivano,non spara se non e' sicuro al 100% di non arrecare danni....
Ma nonostante la sua esperienza decennale,sono stato costretto a salvargli la pelle per una mancanza di lucidita'(su un verrone in carica)...
da allora preferiamo posizionarci a vista perche' in quei boschi del MARAMURES c'e' poco da scherzare tra lupi e orsi
Nei vari incontri in Romania cerchiamo di inculcare la cultura del PRIMA DI SPARARE PENSA a tutti quei cacciatori che per uno **** selvatico(che sia per la carne, per il trofeo o per una foto da condividere sui social) metterebbero a rischio la vita altrui...
A tutti piacerebbe concludere ogni azione di caccia con l'abbattimento......
.....ma poi senti uno sparo, il sibilo di una palla sparata con carabina per errore e vedi un collega amico cacciatore morire in un modo assurdo(CIAO GRIGORIE R.I.P.),ti viene di pensare FANCULO CINGHIALE non ti sparo se non son sicuro di non far danni.....
Detto cio' ragazzi (lo porto scritto anche nella mia firma su mygra) PRIMA DI SPARARE PENSIAMO!!!
Barone Rosso
 
Mi considero un un Cacciatore come tutti voi, tale e quale, alla vostra stessa stregua, solo che ho avuto la fortuna di avere Persone che con pazienza e tenacia mi hanno sempre inculcato in testa un termine del quale ho dovuto farne una ragion di vita : RISPETTO ! Rispetto in ogni forma e, nel limite del possibile, a qualunque costo perché rispetto vuol dire anche prudenza ed umiltà, soppesare attentamente e meglio che si può pensieri ed opere, ascoltare più che parlare, ascoltare anche "con gli occhi". E la tua amicizia Barone Rosso ci è diventata particolarmente cara (per me, Maria ed il nostro gruppo Cacciatori Tara Lapusului nella quale siamo orgogliosi tu sei parte integrante), e non soltanto per avermi salvato la vita in quella pessima esperienza venatoria cacciando i cinghiali .... con gli orsi alle spalle...... Cerco di fare la mia parte di Cacciatore meglio che posso, disturbare persone ed ambiente il meno possibile, non essere nè invidioso nè tanto meno geloso se un selvatico s'indirizza meglio verso un'altro Cacciatore rispetto a me, anzi, perchè il suo risultato positivo mi felicita, mi premia e provo grande soddisfazione quando poi vedo che il suo abbattimento è stato anche grazie al mio massimo rispetto, al mio silenzio, all'aver mortificato dentro quella piccola punta di egoismo che fa parte della natura umana. Ritengo (credo come tutti) che la Caccia è un'arte pura che , si esprime facendoci apprezzare un'atmosfera particolare, oserei dire talvolta quasi irreale e magica fatta di attese, di suspense, di emozioni forti, ma anche di delusioni, magari per un colpo non andato a segno come avremo voluto: e quest'ultime sono le più importanti, quelle da ricordare di più e farne tesoro perchè c'insegnano tante cose ed arricchiscono il nostro bagaglio di esperienze. L'ambiente che ci accoglie è la casa del Selvatico, è il Suo ambiente, immedesimiamoci e gustiamo anche noi quei luoghi fatti di silenzi, di fruscii di vento, di rigoglii d'acqua, di neve ovattata che scendendo copre ogni traccia, oppure di scricchiolare lieve di foglie secche che ci fa percepire l'arrivo soft di un selvatico, accompagnata da quella musica molto tenue che si sente lontano dentro la foresta .... l'abbaio sommesso dei cani .... l'incitare dei battitori.... e poi come d'incanto si materializza all'improvviso molto vicino la nostra tanto ambita preda.... Walker 960, sono convinto che leggendo le esperienze di tutti noi Cacciatori, positive o negative, sparerai certamente meglio perché con più sicurezza. Cerco di infondere e trasmettere continuamente le mie esperienze e quelle di altri in mia moglie Maria, ma............. la femmina che ho amato di più in vita ..... si chiama Diana.................. è una Dea....
 
Valker 960: quello che dici sui rimbalzi è verissimo, come credo che sia altrettanto molto attendibile la tua opinione (che condivido) sulle reazioni della palla morbida: è proprio meglio rovinare un pò di carne piuttosto che rischiare di rovinare la vita di un'essere umano, o anche di un animale che non sia la preda da noi perseguita in quel momento. Purtroppo i rimbalzi sono sempre tutti imprevedibili ed è uno dei motivi per i quali preferiamo (se e quando possibile, così mi hanno insegnato) cercare di sparare sempre da molto vicino, anche se (come ben dici anche tu) non abbiamo mai la certezza di sapere dove va a finire la nostra palla una volta che ha lasciato la volata dell'arma...
 
Anche sul tema dei rimbalzi si è detto molto…….ma purtroppo molto diluito nel tempo, e perciò si tende a perderne memoria. Anche qui la DEVA ha effettuato fior di studi ed esperimenti, in parte riassunti in un articolo comparso su cacciare a palla nel 2018.
Pare unanimemente condiviso che le palle asciutte cal 12 rimbalzino più di quelle da carabina. Ma si parla sempre di carabine ad alta velocità iniziale, come 30 06 ecc.; non mi è mai stato chiarito come si comportino palle da carabina più lente, come 44 mag. 45 70 ecc.
Per ciò che concerne le carabine ad alta velocità sembrerebbe che a far la differenza sia la loro struttura, in quanto condizionerebbe la dimensione dei frammenti risultanti dall' l'impatto. In palle a struttura semplice come le teilmantel, Sierra, Hornady interlock ecc i frammenti sarebbero piccoli, più o meno come pallini del 7 o del 10, con analogo, ridotto, range di pericolosità e capacità di penetrazione.
In palle "strutturate" come H Mantel, Partition, Swift ecc., per non parlare delle monolitiche, invece i frammenti (o almeno alcuni frammenti) tenderebbero a conservare una certa massa, e relativa pericolosità per un tragitto assolutamente imprevedibile.
Anche su questo punto però non tutti sarebbero concordi. C'è infatti chi ha affermato che le monolitiche non sarebbero affatto più pericolose delle "altre con nucleo in piombo", senza definire però a quali "altre" facessero specifico riferimento.
Complessivamente quindi mi pare che si sia fatta una gran confusione, senza apportare grandi dati oggettivi.
Per esempio non sono mai riuscito a trovare (sarei grato a chi me le potesse segnalare) trattazioni dove fossero riportate e comparate le misurazioni delle gittate e penetrazioni dei frammenti generatisi dopo un rimbalzo di palle di diverso tipo.
Forse si tratta di sperimentazioni troppo complesse o costose da effettuarsi, o forse nessuno ha ritenuto opportuno pubblicarli.
Quanto al rischio per il tiratore stesso ricordo di avere letto di un cacciatore che, avendo tirato il colpo di grazia da distanza ravvicinata (non ricordo a che animale) era stato ferito abbastanza seriamente non da un frammento di palla, bensì da una scheggia d'osso fuoriuscito dal foro d'entrata!!!!!!!!!!!!!!!!
Comunque m piacerebbe davvero trovare un testo che trattasse la materia in maniera unitari ed esaustiva
Umberto
 
Vorrei aggiungere che sono perfettamente d'accordo con Barone Rosso e quanti altri sostengono la necessità di formazione sull'uso delle armi a palla (sia lisce che rigate). Soprattutto nei corsi di abilitazione alle cacce collettive (battuta) questo argomento è relegato un po' a ruolo di Cenerentola, dando per scontato che il cacciatore sia già sufficientemente esperto, in quanto ha già conseguito la licenza di caccia.
La parte del leone è riservata alla stima dell'età in base alla dentatura, alla biologia del cinghiale, l'alimentazione, ecc.
Tutte cose belle e sacrosante, ma in fase di consuntivo, per i capocaccia, per i gestori/pianificatori ecc. ma quando ti passa un cinghiale, non dico nel folto della macchia mediterranea, ma anche in un bosco d'alto fusto……… sarò forse andicappato, ma spesso ho sbagliato a stimare l'animale.
COMUNQUE NON GLI HO MAI POTUTO ESAMINARE I I PREMOLARI PRIMA DI SPARARE!!!!!!!!!
FONDAMENTALE, ESSENZIALE, E RELATIVAMENTE FACILE è invece essere rigidamente inquadrati sui criteri di sicurezza nell'uso dell'arma, e non parlo di essere semplicemente disciplinati nel rispettare i settori e le angolazioni di tiro assegnate da capocaccia; ognuno deve essere in grado di porsi delle autolimitazioni, anche a costo di sorbirsi un cazziatone da parte dei compagni di squadra faciloni! E per far questo è essenziale avere cognizioni elementari di balistica che normalmente sono trascurate sia nel contesto dei corsi che, molto peggio, in sede d'esame
Umberto
 
SACROSANTO quello che affermi, Lupozoppo !!! Al di là della prudenza necessariamente obbligatoria che non è mai eccessiva, anche noi siamo convinti come te che le adeguate importantissime informazioni attinenti la balistica insieme ad una buona istruzione coscienziosa sia nel maneggio che nell'utilizzo delle armi, siano assolutamente essenziali per evitare tanti "stupidi" incidenti venatori dovuti non alla volontà ma bensì all'uso maldestro dei nostri "acrchibugi" data la scarsa (o nulla) conoscenza dei comportamenti e degli effetti un pò di tutti i proiettili, compresi alcuni tipi di grossi pallettoni. Pensiamo inoltre che questo porterebbe anche ad un sensibile minor "attrito" con Guardie Venatorie, Ambientalisti e Protezionisti, categoria nella quale fortunatamente ci sono anche persone molto intelligenti ben istruite (poche purtroppo), che non sono contro la caccia ma bensì contro certe forme o nostri comportamenti affatto ortodossi nell'attività venatoria, e quindi non contempla soltanto elementi "spara cazzate"... che sono quelli con i quali rischiamo scontrarci di più ...... non diciamo rischiando di farci andare fuori di testa, ma quantomeno assumere un atteggiamento litigioso ...... Giorgio e Maria
 
Infatti.....pieno di formule com è leggerlo non basta, ci vorrebbe un professore di matematica e fisica che magari dopo averlo letto ci offrisse un compendio tipo Bignamino......:D

Altro che bignamino! Ringrazio l'ingegnere che ha voluto postare un documento senz'altro esplicativo sull'argomento in topic, senza considerare però che per comprendere un tale testo oltre ad un insegnante occorrerebbero basi solidissime di quelle materie.
 
Ma il prof. Giova l'americano insegna o insegnava materie umanistiche. Io lo vedrei più come drammaturgo che fisico matematico. Posto che di fisico gli interesserà ancora la ****; di questo ne sono certo.
 

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