Cari Colleghi, cacciatori di braccata, selettori, selecontrollori,
faccio una considerazione apparentemente simile alla proverbiale zappa sui piedi.
perché uno sparatore dovrebbbe essere contento di dare fuoco alle polveri...ma non siamo solo sparatori.
Quando sarà sufficiente questa carneficina?
Non mi reputo un ingordo: anche quando possibile, alla penna mi attengo a numeri di carniere molto inferiori a quelli previsti dal calendario regionale. Così, stesso comportamento nei confronti del cinghiale.
Non sono uno da bruch o da usanze nordiche che non mi appartengono e che non scimmiotto per darmi delle pose.
Sono per il rispetto delle vite che tolgo, che abbiano un senso, vengano rispettate, soffrano il meno possibile.
Ed è pure inutile fare il moralista inutile: il cacciatore "preleva", ucc1de, e prova una scarica di adrenalina nel farlo, pur attenendosi con responsabilità e rispetto di norme scritte e non.
Ma se il contenimento del cinghiale diventa una carneficina, come schiacciare topi in una fogna, solo perché un ministero deve prendere voti dai coltivatori e dagli sparatori, no.
I selvatici arrecheranno sempre danni, è la loro natura.
Ma se non esistono colture a perdere, la macchia brucia, i boschi li tagliano, le strade sono ovunque, dove dovrebbero andare?
Non siamo i padroni del mondo. siamo ospiti così come lo sono le altre anime e inanimati che formano l'ecosistema che abbiamo sovvertito e piegato alle nostre esigenze.
Preleverò, perché mi piace farlo, sceglierò i capi che ha senso prelevare e nel modo che la m0rte possa significare qualcosa e possa onorarla nella memoria e se possibile anche in tavola.
Ma pure nel sovrappopolamento, non vedo come possa essere etico e soprattutto sensato dispiegare centinaia di sparatori spesso impreparati, in braccata tutto l'anno, alla cerca con veicolo, a casaccio... in precarie condizioni di sicurezza e pessima efficienza di tiro, senza alcuna forma di limite, fino a ridurre di un ulteriore 70% la popolazione.
Non sono un animalaro, ma neppure uno stragista sparatore.
Un selecontrollore non deve dimenticare di essere un cacciatore e di rispettare il suo avversario.
Persino in guerra ci sono delle regole...e dei crimini.
faccio una considerazione apparentemente simile alla proverbiale zappa sui piedi.
perché uno sparatore dovrebbbe essere contento di dare fuoco alle polveri...ma non siamo solo sparatori.
Quando sarà sufficiente questa carneficina?
Non mi reputo un ingordo: anche quando possibile, alla penna mi attengo a numeri di carniere molto inferiori a quelli previsti dal calendario regionale. Così, stesso comportamento nei confronti del cinghiale.
Non sono uno da bruch o da usanze nordiche che non mi appartengono e che non scimmiotto per darmi delle pose.
Sono per il rispetto delle vite che tolgo, che abbiano un senso, vengano rispettate, soffrano il meno possibile.
Ed è pure inutile fare il moralista inutile: il cacciatore "preleva", ucc1de, e prova una scarica di adrenalina nel farlo, pur attenendosi con responsabilità e rispetto di norme scritte e non.
Ma se il contenimento del cinghiale diventa una carneficina, come schiacciare topi in una fogna, solo perché un ministero deve prendere voti dai coltivatori e dagli sparatori, no.
I selvatici arrecheranno sempre danni, è la loro natura.
Ma se non esistono colture a perdere, la macchia brucia, i boschi li tagliano, le strade sono ovunque, dove dovrebbero andare?
Non siamo i padroni del mondo. siamo ospiti così come lo sono le altre anime e inanimati che formano l'ecosistema che abbiamo sovvertito e piegato alle nostre esigenze.
Preleverò, perché mi piace farlo, sceglierò i capi che ha senso prelevare e nel modo che la m0rte possa significare qualcosa e possa onorarla nella memoria e se possibile anche in tavola.
Ma pure nel sovrappopolamento, non vedo come possa essere etico e soprattutto sensato dispiegare centinaia di sparatori spesso impreparati, in braccata tutto l'anno, alla cerca con veicolo, a casaccio... in precarie condizioni di sicurezza e pessima efficienza di tiro, senza alcuna forma di limite, fino a ridurre di un ulteriore 70% la popolazione.
Non sono un animalaro, ma neppure uno stragista sparatore.
Un selecontrollore non deve dimenticare di essere un cacciatore e di rispettare il suo avversario.
Persino in guerra ci sono delle regole...e dei crimini.
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