....un cucciolo di qualsiasi razza da caccia e/o compagnia...dopo qualche giorno di ambientamento deve essere meno "selvatico".....se continua con questo comportamento a parer mio è perchè ha dei seri problemi caratteriali.....e probabilmente se li porterà dietro per tutta la vita....
Naturalmente spero per Te di sbagliarmi completamente.....

Due casi del genere ( ausiliari di amici ) osservati in oltre tre decenni di attività venatoria.
Il primo, ancora da adulto, si rifugiava nell'angolo più lontano del box persino al momento della pappatoria. Mai riuscito a socializzare col genere umano: inservibile a caccia.
Il secondo, portato fin da cucciolone in campagna, qui - a differenza dello spazio forzatamente angusto del box - sembrava affrancato da qualsiasi timore. Poi, dopo magari un'ora di corse, sentiva un rumore improvviso ed insolito ( ricordo una bottiglia di plastica inavvertitamente schiacciata col piede dal padrone ), oppure si incontrava altra gente durante il cammino... eran dolori: ogni precario equilibrio saltava, il soggetto si allontanava perdendo ogni interesse per qualsiasi cosa - come se gli si fosse paralizzata la mente - e si faceva riacchiappare soltanto dopo ore ed ore di richiami suadenti ed offerte di cibo. Inservibile a caccia anche questo.
In entrambi le circostanze si trattava di setter inglese.
Più volte si è discusso con gli amici di questi due insoliti casi, e qualcuno, in più di un occasione, ha usato, durante il discorso, l'espressione " tare ereditarie".
Io - da profano in materia - mi limito a riportare i fatti di cui son stato testimone, augurandomi, alla tua stessa stregua, che il cucciolo oggetto del post possa risultare in futuro un ottimo ausiliare.
Un saluto a tutti.
 
Non è un problema solo della razza setter, è un problema che hanno anche altre razze, lo hanno anche razze utilizzate per la difesa personale. Non sempre è facile stabilire se il problema deriva dalla genetica o dalla socializzazione. La paura del colpo di fucile difficilmente dipende dalla genetica, da quello che è la mia esperienza non ho trovato mai nessuno scritto che parlasse del gene della paura al colpo di fucile o di pistola. Eppure cani bravissimi sono stati scartati dalla riproduzione solo per questo motivo. Motivo che per la mia opinione dipende dall'addestramento e dalla socializzazione.
 
Rispondo a ruota su questa discussione moolto interessante.
A prescindere dal fatto che io e mia sorella abbiamo un carattere molto diverso, anche se non facciamo parte della stessa cucciolata, e che a volte, da genitori mediocri nascono figli buoni e viceversa, non essendo un "mago" nel settore, mi lmiterò a riportare la mia esperienza e le mie considerazioni.
Il mio cucciolo ha nove mesi, inizialmente era anche lui timoroso e diffidente, l'ho preso che aveva due mesi e subito ha preso come riferimento il vecchio Cocker, tanto è vero che quando lo facevo uscire dal recinto, si piazzava davanti al cancellino che non vedeva l'ora di rientrare per stare con gli altri due cani.
In principio, il "vecchio", consentiva al piccolo di mangiare nella sua ciotola ed era molto permissivo, io nel frattempo stavo a guardare e la mia presenza era limitata quasi solamente al portargli il cibo e una carezza.
Col passare del tempo il più vecchio ha iniziato a ringhiare contro il cucciolo (aveva ormai 4/5 mesi), non permettendogli più di condividere i suoi alimenti (fisiologico).
È qui che sono intervenuto, ho preso il collare ed il guinzaglio, cosa che non avevo quasi mai usato, ed ho iniziato a portare il piccolo con me in ogni dove, soprattutto in mezzo ad altre persone ed altri cani, ho iniziato a lavorare sulla chiamata e sull'obbedienza ed ho iniziato ad avere buone risposte, preciso che è uno springer.
In seguito ho iniziato un addestramento "casereccio" e si disinteressa oramai del cane più grande.
In questi casi è importante mantenere la calma, osservare il cane ed intervenire al momento giusto e nel modo giusto, non è facile, ti devi mettere in discussione, avere pazienza e non demoralizzarti, i risultati possono arrivare come sono arrivati per me, anche se costa tempo e fatica.
Questo lo puoi fare solo tu che sei davanti al cane.
Concludo il mio intervento sostenendo che, se non si instaura un rapporto di fiducia tra' il cane e il suo padrone, non si può pretendere di iniziare alcun addestramento.
 
E' giusto e i cani insegnano. Ad un certo punto il cane si è "scrollato da dosso" il cucciolo, il rapporto si è trasformato in quello di dominanza-sottomissione. La madre del cucciolo incomincia ad insegnare al cucciolo questo tipo di rapporto nel periodo dello svezzamento, quando non pulisce più i cuccioli. Alcuni padroni fanno fatica a stabilire questo tipo di rapporto gerarchico, umanizzano e trattano il cucciolo come se fosse un bambino. Per il resto se al cucciolo nel periodo giusto gli sono stati negati i rapporti con l'essere umano è difficile ristabilire un rapporto normale, il cucciolo da grande continuerà ad essere indipendente. Quello che si è perso non si riesce a recuperare. Sempre per esperienze avute, un cucciolo non socializzato bene, le carenze di questa cattiva socializzazione le manifesta da subito, a differenza del cucciolo che ha tare genetiche, che le incomincia a manifestare intorno ai sei sette mesi. Tutto questo senza motivo o senza apparente motivo. Il cucciolo che ha avuto problemi di socializzazione non gravi, cioè ha visto la presenza umana anche se per brevi periodi, avrà piccoli e lenti miglioramenti, la tara genetica incomincia con piccoli problemi e dopo va sempre peggiorando. La maggior parte dei cani ha problemi perché è soggetta ad un tipo di allevamento che non ha più nulla di naturale, questa è una mia opinione.
 
E' giusto e i cani insegnano. Ad un certo punto il cane si è "scrollato da dosso" il cucciolo, il rapporto si è trasformato in quello di dominanza-sottomissione. La madre del cucciolo incomincia ad insegnare al cucciolo questo tipo di rapporto nel periodo dello svezzamento, quando non pulisce più i cuccioli. Alcuni padroni fanno fatica a stabilire questo tipo di rapporto gerarchico, umanizzano e trattano il cucciolo come se fosse un bambino. Per il resto se al cucciolo nel periodo giusto gli sono stati negati i rapporti con l'essere umano è difficile ristabilire un rapporto normale, il cucciolo da grande continuerà ad essere indipendente. Quello che si è perso non si riesce a recuperare. Sempre per esperienze avute, un cucciolo non socializzato bene, le carenze di questa cattiva socializzazione le manifesta da subito, a differenza del cucciolo che ha tare genetiche, che le incomincia a manifestare intorno ai sei sette mesi. Tutto questo senza motivo o senza apparente motivo. Il cucciolo che ha avuto problemi di socializzazione non gravi, cioè ha visto la presenza umana anche se per brevi periodi, avrà piccoli e lenti miglioramenti, la tara genetica incomincia con piccoli problemi e dopo va sempre peggiorando. La maggior parte dei cani ha problemi perché è soggetta ad un tipo di allevamento che non ha più nulla di naturale, questa è una mia opinione.

Scusa germano cosa intendi soggetta ad un tipo di allevamento che non ha più nulla di naturale potresti approfondire di più
 
Scusa germano cosa intendi soggetta ad un tipo di allevamento che non ha più nulla di naturale potresti approfondire di più

Per me non è naturale tenere la mamma con i cuccioli un uno spazio di m.4x4 in alcuni casi anche spazi più piccoli. Non è naturale lasciare i cuccioli da soli è mettere la madre a contatto con i cuccioli solo il tempo per l'allattamento. Idem per lo svezzamento, la madre non svezza più, non rigurgida e non porta il cibo alla cucciolata, ci pensa l'allevatore. I cuccioli non competono più per il cibo, difficilmente possono abboccare qualche pezzo di carne e sottrarsi al resto della cucciolata per non farselo rubare, hanno tutti la loro ciotola, devono mangiare tutti lo stesso quantitativo. Il riporto non è geneticamente trasmissibile è acquisito, tutto quello che non viene trasmesso geneticamente non può essere insegnato. La prima esplorazione dei cuccioli avviene allo svezzamento, quando la madre non pulisce più i cuccioli, dopo i primi pasti la cucciolata contemporaneamente si allontana dalla cuccia ad effetto schegge per fare i bisogni, e con il passare dei giorni si allontanano sempre di più, in uno spazio stretto questo non è possibile. Per socializzare bene i cuccioli ci vuole anche la presenza del cane maschio, e anche di tutti gli altri componenti del branco. Io ho avuto la fortuna di poter allevare qualche cucciolata in questo modo.
 
Per me non è naturale tenere la mamma con i cuccioli un uno spazio di m.4x4 in alcuni casi anche spazi più piccoli. Non è naturale lasciare i cuccioli da soli è mettere la madre a contatto con i cuccioli solo il tempo per l'allattamento. Idem per lo svezzamento, la madre non svezza più, non rigurgida e non porta il cibo alla cucciolata, ci pensa l'allevatore. I cuccioli non competono più per il cibo, difficilmente possono abboccare qualche pezzo di carne e sottrarsi al resto della cucciolata per non farselo rubare, hanno tutti la loro ciotola, devono mangiare tutti lo stesso quantitativo. Il riporto non è geneticamente trasmissibile è acquisito, tutto quello che non viene trasmesso geneticamente non può essere insegnato. La prima esplorazione dei cuccioli avviene allo svezzamento, quando la madre non pulisce più i cuccioli, dopo i primi pasti la cucciolata contemporaneamente si allontana dalla cuccia ad effetto schegge per fare i bisogni, e con il passare dei giorni si allontanano sempre di più, in uno spazio stretto questo non è possibile. Per socializzare bene i cuccioli ci vuole anche la presenza del cane maschio, e anche di tutti gli altri componenti del branco. Io ho avuto la fortuna di poter allevare qualche cucciolata in questo modo.

Concordo con te ora è tutto più sistematico
 
tienici aggiornati, non fare come tanti che poi spariscono e non ci fanno sapere più nulla, ti garantisco che se ti rispondono 10 persone ce ne sono 100 che leggono, son casi interessanti!
Aggiornamento: Ormai Björn ha accettato la presenza dei suoi padroni. Il veicolo è stato (ovviamente) il cibo. ho iniziato a mettergli la scodella in un luogo di cui si mostrava timoroso ed a sedermici affianco quando mangiava. Dopo la prima giornata in cui ha preferito non mangiare, il giorno seguente è entrato diffidente, ma ha mangiato. Ho ripetuto la cosa per le due settimane seguenti ed è stato un miglioramento continuo. Adesso pur rimanendo il suo un carattere tendenzialmente diffidente, non ha più problemi con la mia presenza, anzi è lui a cercarmi.
Ho continuato ad usare il riportello è dà grandi soddisfazioni, non mancando un riporto anche nell'erba alta o oltre ostacoli naturali. Ho iniziato anche a fargli vedere un'ala di beccaccino attaccata ad uno spago e piano piano si mostra più interessato.
Ora temo solo lo sparo. Voi come vi comportereste?
 
Aggiornamento: Ormai Björn ha accettato la presenza dei suoi padroni. Il veicolo è stato (ovviamente) il cibo. ho iniziato a mettergli la scodella in un luogo di cui si mostrava timoroso ed a sedermici affianco quando mangiava. Dopo la prima giornata in cui ha preferito non mangiare, il giorno seguente è entrato diffidente, ma ha mangiato. Ho ripetuto la cosa per le due settimane seguenti ed è stato un miglioramento continuo. Adesso pur rimanendo il suo un carattere tendenzialmente diffidente, non ha più problemi con la mia presenza, anzi è lui a cercarmi.
Ho continuato ad usare il riportello è dà grandi soddisfazioni, non mancando un riporto anche nell'erba alta o oltre ostacoli naturali. Ho iniziato anche a fargli vedere un'ala di beccaccino attaccata ad uno spago e piano piano si mostra più interessato.
Ora temo solo lo sparo. Voi come vi comportereste?
Io inizio ad inserire lo sparo come un rumore naturale che si verifica mentre mangia....poi sempre più diretto e solo alla fine dell'addestramento, al termine dell'azione di caccia.
 
Il cucciolone ha quasi 5 mesi è timido e ha preso consapevolezza, bisogna avere molta più cautela adesso che prima. Comunque in questo periodo è meglio escludere la selvaggina. Se come hai detto è molto preso dal riportello devi sfruttare il gioco del riportello. Io a caccia chiusa, il colpo di fucile glielo faccio sentire al tiro a volo, metto un amico in lontananza con il fucile e gioco con il cucciolo, quando il cucciolo è molto concentrato sul gioco, tramite un altro amico do il via allo sparatore, all'esplosione posso vedere la reazione del cucciolo, se rimane sul colpo lo incito a giocare, se invece non accusa il colpo continuo a giocare. Se dovesse accusare il colpo, il giorno dopo posso decidere se allontanare il fucile o lasciarlo sempre alla stessa distanza. Se è andato tutto per il meglio si può accorciare la distanza del fucile. Con la selvaggina più o meno è la stessa cosa. Bisogna vedere con che grinta il cane insegue la selvaggina. Comunque il primo colpo va esploso quando il cane insegue a fondo e prima che rinuncia all'inseguimento, quindi il cane deve essere molto lontano dal fucile, e per attutire il rumore del colpo è meglio tirare dalla parte opposta al cane. Meglio fare tutto per gradi senza avere fretta. L'abbattimento si farà a 30/40 metri, però bisogna essere sicuri che il cane non ha reazioni negative prima a distanze più lunghe, altrimenti alla distanza di 30/40 metri potrebbe associare in modo negativo la fucilata al selvatico. Ognuno ha un suo metodo, ho visto una persona stringere il cucciolone fra le gambe ed esplodere il colpo. P.S. Lo sparo glielo faccio sentire appena possibile, mai oltre i quattro mesi. Il tuo ha quasi cinque mesi, come ho detto sopra più il cane diventa grande più ci vuole cautela. Nel tuo caso esagera pure a mettere il fucile lontano dal cucciolone.
 
Buongiorno, visto che giustamente qualcuno mi chiedeva di non chiudere la discussione ma di dare aggiornamenti sulla crescita del cucciolo, eccomi qua.
Pur rimanendo un filo diffidente, abbiamo fatto passi da gigante, il mezzo più efficace è stato il cibo.
Facendo l'esatto opposto di quanto dicono gli addestratori, cioè facendogli accettare la mia presenza durante il pasto, ho notato un avvicinamento ed in generale una maggiore sottomissione. Molto utile è stato anche il gioco con il riportello.
In bosco, dove lo conduco da un paio di mesi, si muove egregiamente e, salvo che in un'occasione, sostanzialmente risponde bene al richiamo; ai primi spari poi non ha reagito male, lì per lì spaventato ma anzichè fuggire è venuto a trarre sicurezza vicino a me per poi, ricevuto il solito premio, ripartire nelle esplorazioni.
Qualche tempo fa però, uscendo in giardino, dove sta normalmente, l'ho trovato tutto intento a mangiare di gusto un piccione, che probabilmente ha ammazzato assieme all'altro cane che ho, un pastore tedesco di nove anni. Naturalmente l'ho sgridato e lui dopo un accenno di fuga col corpo del reato, lo ha subito mollato, fuggendo al riparo. Poco dopo ho provato con un altro piccione il solito gioco del riporto, ma lui ha evidentemente inteso che l'animale fosse cibo. Voi come vi comportereste a questo punto?
 
Non lo so cosa farei sinceramente, un cucciolo che già presentava diffidenza rimproverato perché stava mangiando, non so cosa avrà pensato e cosa penserà nel futuro, perciò non lo so come mi comporterei ora, il cane non lo conosco e non vive con me, ti posso dire cosa non avrei fatto: non lo avrei rimproverato. Il piccione non era tuo, non gli avevi chiesto di riportarlo, nulla ti legava al piccione, era una sua preda( o dell altro cane, fa lo stesso) , aveva soltanto agito secondo il suo istinto di predatore, ottimo segno in un cane, inibirlo è controproducente. Riflettendo, forse lascerei correre, smetterei con gli esercizi con il riportello anche, continuerei solo con il consolidamento della fiducia.[2]
 
Esatto, concordo con il moderatore sul fatto che non andava sgridato, perché non lo avevi preso tu quel piccione, perciò era suo....
Se quando gli occorre sicurezza viene da te, è quello il momento giusto di confortarlo e rassicurarlo, è molto importante...
Adesso prova a fare un periodo di pausa e poi per passare dalla palletta al selvatico, per rendere meno "brusco" il passaggio, puoi provare il King dove puoi mettere le piume di un selvatico...
È un setter e non è che abbia una grande predisposizione genetica al riporto, dovrai lavorarci un po'.
 

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Grazie delle risposte molto rapide e certamente molto competenti, trovo molto piacevole scambiare impressioni su questo cane, che si sta dimostrando un tantino complicato (e la mia inesperienza ci mette su il carico :eek:).
Per il momento in effetti ho smesso come pure mi suggerite, con tutti i giochi "venatori" in favore di lunghe passeggiate nei boschi, dove si dimostra collegato, ma non statico.
Sul punto in cui era partita una lepre di fresco (l'ho alzata io e purtroppo non l'ha vsta), ho anche notato che si soffermava, cosa che pure fa su ogni fatta di volpe, non ha accennato la ferma, ma sono fiducioso che si farà.
Considerato il punto di partenza, mi pare che ci siano miglioramenti notevoli, anche grazie ai vostri consigli!
 
Quando si sofferma sulle fatte lo devi incitare ad "andare".
Non penso andrai a volpi con un setter .....
Mettilo, quando puoi, giusto nel vento e non farlo dettagliare
 
Visto che i piccioni non ti mancavano io lo avrei fatto mangiare, e mentre mangiava lo avrei elogiato, dopo gli avrei fatto riportare un altro piccione. Per qualche giorno non fargli fare più il riporto, dopo incomincia con i riportelli. Io eviterei per i primi riporti il piccione, sarebbe meglio non ricordargli lo spiacevole incidente, una starna, una marzaiola o qualcosa di media grandezza è sicuramente più conveniente del piccione.
 
Visto che i piccioni non ti mancavano io lo avrei fatto mangiare, e mentre mangiava lo avrei elogiato, dopo gli avrei fatto riportare un altro piccione. Per qualche giorno non fargli fare più il riporto, dopo incomincia con i riportelli. Io eviterei per i primi riporti il piccione, sarebbe meglio non ricordargli lo spiacevole incidente, una starna, una marzaiola o qualcosa di media grandezza è sicuramente più conveniente del piccione.

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Io non mi ci raccapezzo più![42]. Cioè, tu stai dicendo che gli avresti fatto mangiare il piccione e lo avresti elogiato? E addirittura dopo gliene avresti lanciato un altro per fartelo riportare?..... e quando te lo riportava! Quello se lo andava a pappare col tuo consenso! Avrebbe pensato; posso farlo, ho il consenso.
Poi dici che per i primi giorni eviteresti per i primi riporti il piccione, per non ricordargli lo spiacevole incidente. Che senso ha se prima dopo l'incidente glielo avresti fatto riportare e dopo no?

Io avrei agito cosi: calcio in culo e mi sarei preso il piccione rimasto, (il capo branco usa così). La selvaggina è mia, lui non la può mangiare, lui può mangiare solo quello che gli do io e nient'altro. Lui mi porta la selvaggina, io gli do un premio, (leccornia), fino a che il suo premio, sarà il riporto.
 
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Io non mi ci raccapezzo più![42]. Cioè, tu stai dicendo che gli avresti fatto mangiare il piccione e lo avresti elogiato? E addirittura dopo gliene avresti lanciato un altro per fartelo riportare?..... e quando te lo riportava! Quello se lo andava a pappare col tuo consenso! Avrebbe pensato; posso farlo, ho il consenso.
Poi dici che per i primi giorni eviteresti per i primi riporti il piccione, per non ricordargli lo spiacevole incidente. Che senso ha se prima dopo l'incidente glielo avresti fatto riportare e dopo no?

Io avrei agito cosi: calcio in culo e mi sarei preso il piccione rimasto, (il capo branco usa così). La selvaggina è mia, lui non la può mangiare, lui può mangiare solo quello che gli do io e nient'altro. Lui mi porta la selvaggina, io gli do un premio, (leccornia), fino a che il suo premio, sarà il riporto.

Giovanni, il tuo metodo non è sbagliato, il metodo " bastone e carota" è ancora molto usato, e devo dire che è molto sbrigativo, dipende sempre dal cane. Ti rispondo per spiegarti perché avrei fatto così come ho scritto. Il cane che mangia un pezzo di pane o un piccione quando il padrone non c'è non sta facendo niente di male è assolutamente naturale. Il piccione dopo morto è come il pane, è pappatoria. Se hai letto bene ho detto "io avrei fatto così" La cosa che non sopporto quando devo insegnare qualcosa al cane è fermarmi per indisponibilità del cane. Adesso neanche discuto se il cane ha capito o non ha capito perché è stato sgridato, discuto che con quel cane difficilmente riuscirei a fargli riportare un altro piccione dopo averlo cazziato, la possibilità che il cane rifiuti l'abbocco, ammesso che è nelle condizioni di poter andare sul lancio del piccione è possibilissima. Se invece il cane non fosse stato cazziato si poteva valutare il comportamento del cane su un altro piccione. Anche perché il cane non è scappato appena ha visto il padrone, ha continuato a mangiare, è scappato dopo essere stato sgridato. Forse adesso mi sono spiegato meglio. Io dico quello che dicevano gli antichi quando qualcuno gli chiedeva cosa fare con il cane che mangiava la selvaggina, rispondevano "lascialo che mangi". Il capo branco se lo sceglie il cane. Quindi tu sei dell'opinione che se un cane mangia una fetta biscottata, o una quaglia o qualsiasi cosa concessagli dal padrone si mangia anche quella che dopo l'abbattimento deve riportare? Neanche per sogno, il mangiare con il riportare sono due cose completamente diverse. Il cane educato (socializzato) se effettivamente riconosce il padrone come leader, non ha nessuna convenienza a mangiare la selvaggina, come non ha nessuna convenienza mangiare la selvaggina che serve per lo svezzamento.
 
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Io non mi ci raccapezzo più![42]. Cioè, tu stai dicendo che gli avresti fatto mangiare il piccione e lo avresti elogiato? E addirittura dopo gliene avresti lanciato un altro per fartelo riportare?..... e quando te lo riportava! Quello se lo andava a pappare col tuo consenso! Avrebbe pensato; posso farlo, ho il consenso.
Poi dici che per i primi giorni eviteresti per i primi riporti il piccione, per non ricordargli lo spiacevole incidente. Che senso ha se prima dopo l'incidente glielo avresti fatto riportare e dopo no?

Io avrei agito cosi: calcio in culo e mi sarei preso il piccione rimasto, (il capo branco usa così). La selvaggina è mia, lui non la può mangiare, lui può mangiare solo quello che gli do io e nient'altro. Lui mi porta la selvaggina, io gli do un premio, (leccornia), fino a che il suo premio, sarà il riporto.

Io quello che catturano i cani senza il mio aiuto se lo possono mangiare, mai sgridati.
Certo dopo un minuto non gli lancio lo stesso animale per farglielo riportare.
Perché sgridarlo? Dove ha sbagliato? Tu non eri li, a chi lo portava? Calcola poi che c'era anche un altro cane ....
 
Io quello che catturano i cani senza il mio aiuto se lo possono mangiare, mai sgridati.
Certo dopo un minuto non gli lancio lo stesso animale per farglielo riportare.
Perché sgridarlo? Dove ha sbagliato? Tu non eri li, a chi lo portava? Calcola poi che c'era anche un altro cane ....

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Be.... devo ammettere che forse questo è un caso ambiguo, dove io non saprei come comportarmi, ma avrei pensato che sarebbe stato il caso di non farglielo mangiare, solamente per il fatto che non prendesse palato e gli sarebbe piaciuto. Non vorrei che con la selvaggina sparata si ripresentasse questo "vizio".
Sai come sono le tigri in India? Una volta assaggiata la carne umana, ne vanno in cerca.....
 
Onestamente il problema del cane che mangia la selvaggina mi è capitato una sola volta con un cane di razza breton non mio sul riporto di una quaglia abbattuta si è messo lì e stava masticando per mangiarla io lo preso da cobbettino muovendolo dicendogli molla dopo un po' la mollata di certo non stavo ha guardare che se la mangiava un cagnolo di 1 anno, altri episodi non ne ho riscontrati con i miei cani da quando mio padre mi ha regalato il primo springer ritirato da Cesenatico nel 96 ne sono seguiti altri da altri allevamenti ma di mangiare la selvaggina mai sarà fortuna ma non penso sono loro che c'è l'hanno nel dna cacciano per il loro leader cioè noi
 
Se il cane mangia la selvaggina è perché ha capito che lo può fare, se la mangia pensa di essere nel giusto. Sgridarlo o prenderlo e scuoterlo per il collo si evita al cane di mangiare la selvaggina, ma non si riesce a far capire al cane il perché non la deve mangiare. Un cane che non mangia la selvaggina per paura di essere sgridato (o peggio) potrebbe diventare un cane poco affidabile, potrebbe riportare solo quando è controllato a vista, nei riporti lunghi e nei recuperi potrebbe andare a nascondere o addirittura mangiarla di nascosto. La colpa non è mai del cane, prima di correggere il cane dobbiamo correggere noi stessi. Un cane ben educato, con un padrone equilibrato, dopo la sgridata non dovrebbe scappare o mettere la coda fra le gambe, o "chiudersi a riccio" dovrebbe continuare a pensare e ad interagire.
 
Se il cane mangia la selvaggina è perché ha capito che lo può fare, se la mangia pensa di essere nel giusto. Sgridarlo o prenderlo e scuoterlo per il collo si evita al cane di mangiare la selvaggina, ma non si riesce a far capire al cane il perché non la deve mangiare. Un cane che non mangia la selvaggina per paura di essere sgridato (o peggio) potrebbe diventare un cane poco affidabile, potrebbe riportare solo quando è controllato a vista, nei riporti lunghi e nei recuperi potrebbe andare a nascondere o addirittura mangiarla di nascosto. La colpa non è mai del cane, prima di correggere il cane dobbiamo correggere noi stessi. Un cane ben educato, con un padrone equilibrato, dopo la sgridata non dovrebbe scappare o mettere la coda fra le gambe, o "chiudersi a riccio" dovrebbe continuare a pensare e ad interagire.

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O perchè il dressaggio è stato sbagliato e l'istinto predatore da carnivoro prevale e se ne strafotte del padrone.
Siamo a caccia assieme, io comando, tu trovi, io uccido, tu recuperi e consegni, senza si e senza ma. Tu (cane) non potresti abboccare se non ci fossi io e quelle poche volte che ci riesci e perchè io ti ho messo in condizione di farlo e comunque sempre a me devi consegnare. Non ti è permesso di mangiare la selvaggina...punto.
Ogni tanto una mia Kurzhaar, durante la mia assenza, riusciva ad uscire dal box e riusciva ad entrare nel pollaio e ammazzava le galline, che depositava davanti porta di casa senza distruggerle o mangiarle ed ero costretto a mangiarle io, ma MAI ne mangiò una! A volte a caccia trovava selvaggina morta o ferita e me la riportava. Questo comportamento l'ho avuto anche con altri cani da me posseduti.

Una volta mi regalarono un bracco ungherese (vizla) di 4 mesi. A otto mesi lo cedetti, aveva questo maledetto vizio e io non avevo il tempo di toglierglielo. Chi lo ricevette, ci provò in tutti i modi, ma evidentemente ormai era cotto! Lo tenne come cane da compagnia...(meno male!).
In seguito, chi me lo cedette, mi disse che disgraziatamente l'età del cane combaciava con i primi voli di nidiacidi ai primi voli e lui vivendo libero in campagna ne approfittava, li prendeva e se li pappava. Uccellini teneri teneri e saporiti..... e quando glielo levi questo vizio culinario!? Me lo avesse detto prima, non lo avrei voluto!
 

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