Consiglio Calibro capriolo daino (1 utente sta leggendo)

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biagio

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Buongiorno a tutti! Chiedo consiglio ai piu esperti per la scelta del calibro idoneo per la selezione a capriolo e daino...sarei indirizzato su 3 calibri....243, 6,5x55 o 7x64...cosa mi consigliate?i tiri saranno tutti rigorosamente entro i 200 m e non pratico la ricarica domestica quindi mi dovrei rivolgere al mercato munizioni commerciali...grazie a chi partecipera alla discussione!
 
Sebbene non mi ritenga un esperto in materia, avendo conseguito l'abilitazione per selezionatore del cinghiale l'anno scorso ed iniziato ad uscire da quest'anno (circa 40 uscite compresa quella prenotata per stasera) senza alcun abbattimento all'attivo, mi sento di darti un consiglio su ciò che chiedi: basculante in uno dei calibri 7 mm, non magnum, perché leggero, piegato entra nello zaino, munizionamento reperibile in ogni dove. Io che faccio solo cinghiale ho intenzione di acquistarne uno in .243 w: un 6 mm con bossolo del .308 ristretto nel colletto appunto per adattarvi quel diametro di palla, in quanto dovendo percorrere lunghi tratti per recarmi alla posta il peso della carabina in mio possesso: una Remington che con l'ottica si superano i 6 chili + lo zaino, nonostante abbia una età vicino alla settantina ma ancora sia un uomo forte e massiccio, si fa sentire assai.
setterman1
 
Io, al contrario del buon Setterman, sconsiglio assolutamente, dopo averlo avuto, il basculante.....specie se si è alle prime armi. Hanno tutte, indipendentemente dal costo di acquisto un limite insito nel loro essere appunto monocolpo......non puoi doppiare un capo ferito in tempi ragionevolmente brevi.

L' arma d' eccellenza per la caccia di selezione (aspetto o cerca che sia) è la bolt.....semplice, semplice, precisa, economica nella costruzioni, consente di riarmare con celerità e ci sono modelli molto leggeri e maneggevoli.

Venendo al tuo quesito......esiste un calibro che è radente, docile alla spalla, economico, preciso, diffusissimo, perfetto per il daino e solo leggermente esuberante per il capriolo (come lo sono quelli da te menzionati)......è il vecchio 270 WINCESTER.

Io ti consiglio senza meno quello......l ho usato intensamente per 15 anni su capriolo e cinghiale e......è perfetto!! Veloce e radentissimo...tanto che una volta tarata l' arma a 200 mt con la palla da 130 grs spari in sagoma al capriolo fino ai 230/240 mt e a 300 devi solo mirare filo schiena....efficacissimo sul selvatico anche a lunga distanza, anzi i tiri lunghi su animali a pelle tenera sono proprio il suo campo di elezione essendo nato per quello.......tutte le case camerano armi anche entry level (che però sparano molto bene) in questa cameratura e le cartucce le trovi persino in farmacia.....la "sua" palla è la 130 grs che spinge oltre i 900 ms ma con un rinculo ben gestibile......insomma, sopratutto per le cacce che andrai a fare te, difficilmente troverai di meglio.....
 
Il .243 puo' essere un po' poco per il daino (e certamente poco per il cervo europeo). Mi dicono che queste due specie sono incassatrici formidabili. Io opterei per la vecchia .30-06, che offre una gran versatilita' nel peso delle pallottole. Come seconda scelta, il 6,5x55, che ancora oggi, nella Scandinavia, fa stragi di alci europee. Il 7x64 va bene anche, come pure il .270. La belleza della .30-06 (e in leggermente minor parte del .270) e' che le munizioni le trovi pure all'Esselunga...
 
Ciao Biagio! Io non aggiungo altro a proposito di calibri. Gli altri amici ti hanno già detto tutto! Scegli quello che ti pare. Ma mi raccomando.. Buoni attacchi, la miglior ottica che ti possa permettere e, prima di sparare a un animale, spara almeno 40 colpi al poligono.
IBAL
Alessandro
 
Faccio la selezione da 25 anni, ma non sono certo un esperto. Comunque la prima carabina che ho comprato una bolt action in .270 Win continua a farmi spesso compagnia, nonostante l'abbia affiancata a calibri diversi, e si fa sempre valere con onore. Uso palla Soft point da 130 grani e ci ho abbattuto di tutto, dalla volpe al capriolo, daino, cinghiale e anche qualche cervo.
D'accordo con Springer è questo il calibro che consiglio ai neofiti che mi chiedono un consiglio.

Ciao

Claudio - siena
 
Beh! Se un praticante dopo 25 anni di attività non possa essere annoverato negli esperti….E' vero che non si finisce mai di imparare e questo vale anche per i professori che per essere tali una certa esperienza l'han fatta. Non credi? Sperienza latina è conoscenza diretta di una realtà.
 
Faccio la selezione da 25 anni, ma non sono certo un esperto. Comunque la prima carabina che ho comprato una bolt action in .270 Win continua a farmi spesso compagnia, nonostante l'abbia affiancata a calibri diversi, e si fa sempre valere con onore. Uso palla Soft point da 130 grani e ci ho abbattuto di tutto, dalla volpe al capriolo, daino, cinghiale e anche qualche cervo.
D'accordo con Springer è questo il calibro che consiglio ai neofiti che mi chiedono un consiglio.

Ciao

Claudio - siena

Buongiorno, usando le soft point da 130 grs (tipo Sierra???) I danni a breve distanza sono importanti? E come precisione com'è? Grazie mille
 
Mi permetto di dare una risposta a Merlo.....i danni alla spoglia sono importanti se colpisci grandi ossa.....COME DEL RESTO LO SONO CON TUTTI I CALIBRI!!

Io ho sempre utilizzato per il capriolo la bal tip da 130 grs e se colpivo nel costato i danni erano gli stessi che fa il mio attuale 308.

Per il cinghiale usavo le accubond sempre da 130 grs e avevano un' ottimo stopping power (devo verificare bene ancora ma....per me era superiore al 308 che uso adesso. Almeno con colpi nei polmoni).

Riguardo la precisione ti dico che la mia super economica remington 710 a 200 mt faceva rosare costanti di 4/ 4,5 cm......con le bal tip e l' ottica con 10x.....ma le potenzialità di arma e calibro sarebbero state superiori..

Io il 270 l' ho venduto, per provare il 308 ( e perchè ho un 7 remington che gli è simile...) ma in futuro un' arma in questo calibro credo proprio che la riprenderò.

Personalmente per caprioli e cinghiali (per questi ultimi o accubond o comunque palle dure se del peso di 130 grs...) mi sono trovato benone.
 
Ragazzi grazie mille per i consigli siete una fonte preziosa per chi,come me,non è espertissimo. ..potete gentilmente indicare anche munizioni commerciali per tale calibro per capriolo e daino?!grazie ancora infinite
 
Per le munizioni commerciali io mi sono trovato bene con le Geko teilmantell nel mio caso cal 308 .
170 granì con alto potere di shock.
Prezzo onestissimo


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Ciao Biagio... io avendo in casa 2 carabine una in .223 e una in 6.5x55, ti consiglio vivamente il 6.5x55 (per le specie che hai menzionato)... spari tranquillamente 140 grani di palla che ti offrono una eccellente precisione e ottima penetrazione.
Lascia perdere che io non mi farei problemi ad andare al daino con il .223 ... chi mi conosce sa che io sono innamorato pazzo di questo calibro.
Il 243? lascialo perdere.
 
(Untitled)

Dovessi scegliere io opterei per il 7x64, con la giusta palla ci fai tutti e due i selvatici da te citati, un palancone può tranquillamente superare il quintale, quindi quando spari con questo calibro hai margine.... Sicuramente non si vergogna nemmeno di un bel Verro, per il capriolo I danni alla spoglia non dovrebbero essere eccessivi, ma dipende sempre dalla palla utilizzata e non ultimo la zona colpita, io sperimentali il 7rm sul capriolo che è la sorella maggiore, ma di poco del 7x64, ho avuto ottimi risultati. La verità però sta nel mezzo, secondo me, portafoglio permettendo, ogni selvatico ha il suo calibro eletto, il meglio è sempre meglio... Anche chi ti ha consigliato il il 270 non ha detto una fesseria.....
 
Perché?
Con il 223 fai tutto col 243 nulla?
Ho visto fare mirabilie con 243 win e palle SP da 100 grs su tutto.

Ti quoto al 100%. Mia moglie ed io abbiamo ucciso cervi mulo col .243. Io ne uccisi una femmina di proporzioni eccezionali, enorme. Una botta in zona cuore/polmoni a piu' di 200 metri, forse 250, e venne giu' dopo due o tre passi in avanti. Palla Nosler Partition da 95 grani.
 
Confermo quanto detto da Ruby72. Sono anni che nel 7 sparo RWS KS 10,5 grammi, i caprioli non si sono mai lamentati, sono quasi sempre caduti nel punto dove sono stati tirati. I danni, se preso nel punto giusto sono inesistenti. L'ultimo capriolo aveva una costola rotta all'entrata e tre all'uscita. La palla è entrata leggermente alta dietro la spalla, non ha toccato né cuore né polmoni e il capriolo è crollato sulle zampe. Il 7 r m lo utilizzo quando il tiro potrebbe andare oltre i 110/120 m. Per i tiri più corti utilizzo i 223 sia per il capriolo che per il cinghiale. Logicamente va utilizzato con la massima precisione sia per il capriolo che per il cinghiale. Anche per questo calibro utilizzo le RWS TM 3,5 grammi. L'ultimo cinghiale ho dovuto tirarlo frontale di tre quarti, la palla è entrata sotto l'occhio ha spaccato l'attaccatura della mascella, non è uscita. Questo a una distanza di una quarantina di metri, e da un'altezza di circa 7 metri. Come sempre il cinghiale è rimasto sul posto. Se tirato in cassa con calibri più potenti non sempre rimane sul posto anche se preso bene.
 
No,no. Non facciamo della demagogia. Come posso avere proposizioni che abbiano lo stesso peso non solo delle tue ma di tutti gli altri che scrivono sulla base delle loro esperienze le quali mancano a me sulla caccia agli ungulati.
 
Mi sembra che è stato consigliato il 6.5x55 e sconsigliato il 243. Il 223 è storia a parte. Per il resto se ammazza il 6.5x55 ammazza anche il 243. Penso che qualsiasi munizione per arma rigata consentita in Italia per la caccia, è in grado di uccidere un capriolo o un cinghiale, se tirata a giusta distanza e con precisione. Ho sentito dire spesso che il calibro usato dai bracconieri è lo 0,22 tirato a distanza giusta lascia sul posto sia il cinghiale che il capriolo.
 
Un mio vecchio collega, espertissimo di armi, interpellato via email per avere delucidazioni sulle armi rigate mi ha riferito che i massimi effetti balistici terminali si hanno quando riusciamo a spedire una pallottola ad altissima velocità all'impatto di un corpo, che abbia una durezza da mantenere tutto il suo peso o meglio la sua massa e si affunghi quel tanto di aumentare il diametro originale del proiettile ( e quì che un 6 mm diventa che so un 7 od 8) ma che possa continuare il suo tramite fino ad uscire dalla parte opposta attingendo ambedue i polmoni. Se lavora così non ce n'è per tutti: rimangono sul posto, che sia 5,6 mm o 6; caprioli, daini, cinghiali, cervi. Pensa, mi scrive, il dittatore Ceausesco nelle riserve di Stato della Romania dove cacciava, aveva abbattuto ogni sorta di selvatico dai caprioli agli orsi con un 6,5 manlicher. Una certa proporzionalità ci vuole, certo, ma è sempre la cartuccia che è determinante: chi sa assemblare le munizioni abbatte di tutto senza seghe mentali.
setterman1
 
Setterman, il tuo amico espertissimo di armi è cacciatore? Probabilmente non lo è, altrimenti avrebbe avuto occasione di andare a cercare più di qualche cinghiale con i polmoni bucati a qualche metro di distanza dal punto dove l'ha sparato. Io invece ho un amico che di armi non capisce niente, però ammazza ogni anno più di trenta cinghiali. Io non ammazzo così tanto, ma ho capito che per lasciare un cinghiale sul posto o per farlo allontanare il meno possibile, il colpo va tirato all'articolazione della spalla, fra scapola e omero. Però bisogna stare attenti di rovinare la carne il meno possibile. Per questo, quando la distanza lo consente e comunque in base alle proprie possibilità si mira al collo o in qualsiasi alta zona della testa. In queste zone il cinghiale casca per terra anche se venisse solo toccato, non bisogna abbandonare l'azione, bisogna essere pronti a tirare il secondo colpo qualora si rendesse necessario.
 
No, Germano, non è cacciatore. Era l'armiere che ci preparava le armi quando facevo parte dell'unità operazioni speciali. Comunque con questo non metto in dubbio le tue esperienze, per carità; tanto di cappello. Se il tempo è galantuomo e potrò continuare questa caccia valuterò in merito.
saluti
 
Un mio vecchio collega, espertissimo di armi, interpellato via email per avere delucidazioni sulle armi rigate mi ha riferito che i massimi effetti balistici terminali si hanno quando riusciamo a spedire una pallottola ad altissima velocità all'impatto di un corpo, che abbia una durezza da mantenere tutto il suo peso o meglio la sua massa e si affunghi quel tanto di aumentare il diametro originale del proiettile ( e quì che un 6 mm diventa che so un 7 od 8) ma che possa continuare il suo tramite fino ad uscire dalla parte opposta attingendo ambedue i polmoni. Se lavora così non ce n'è per tutti: rimangono sul posto, che sia 5,6 mm o 6; caprioli, daini, cinghiali, cervi. Pensa, mi scrive, il dittatore Ceausesco nelle riserve di Stato della Romania dove cacciava, aveva abbattuto ogni sorta di selvatico dai caprioli agli orsi con un 6,5 manlicher. Una certa proporzionalità ci vuole, certo, ma è sempre la cartuccia che è determinante: chi sa assemblare le munizioni abbatte di tutto senza seghe mentali.
setterman1

Il suddetto 6.5 M.S. (capolavoro di meccanica) spara/ava delle palline :) da 165 grani conformazione Tmantell (ora difficili da reperire), ottime palle che "lavorano" sul selvatico senza la necessità di essere spinte a velocità ultrasoniche.
 

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