CONFAVI PLAUDE IL PARLAMENTO PER BOCCIATURA EMENDAMENTO ANTI-CACCIA
La Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane plaude alla bocciatura effettuata dal Parlamento nazionale dell’emendamento “anti-caccia” ereditato dal defunto Governo Prodi-Pecoraro Scanio.
Con la scusa di mettere a riparo l’Italia da fantomatiche procedure di infrazione da parte dell’Unione europea il passato Governo aveva predisposto un provvedimento “salva infrazioni” che, se approvato avrebbe penalizzato ingiustificatamente l’attività venatoria in Italia.
Non essendo riusciti a farlo approvare a causa della fine prematura della precedente legislatura, il Governo di centro sinistra che è stato mandato a casa dal voto popolare del 13 e 14 aprile u.s., ha tentato di fare approvare questo provvedimento attraverso l’apparato burocratico che ancora è annidato all’interno di alcuni ministeri e che risponde ancora alle loro logiche.
Mentre la maggior parte dei Dirigenti venatori è indaffarata nel tentare di trovare pretesti per non appoggiare le proposte di modifica della legge statale 157/92 predisposte dall’on. Sergio Berlato ed in fase di presentazione al Parlamento nazionale, abbiamo attivato ogni utile conoscenza in Parlamento per chiedere ai Deputati di non approvare il provvedimento “anti-caccia” ereditato dal passato Governo e rigurgitato in Parlamento da un apparato burocratico che speriamo sia presto oggetto di una sana derattizzazione da parte del nuovo Governo di centro Destra.
Un sentito ringraziamento a tutti quei Parlamentari che ci hanno dato retta e che non hanno consentito l’approvazione di un provvedimento tanto dannoso per l’Attività Venatoria italiana.
Il Presidente
Maria Cristina Caretta
La Confederazione delle Associazioni Venatorie Italiane plaude alla bocciatura effettuata dal Parlamento nazionale dell’emendamento “anti-caccia” ereditato dal defunto Governo Prodi-Pecoraro Scanio.
Con la scusa di mettere a riparo l’Italia da fantomatiche procedure di infrazione da parte dell’Unione europea il passato Governo aveva predisposto un provvedimento “salva infrazioni” che, se approvato avrebbe penalizzato ingiustificatamente l’attività venatoria in Italia.
Non essendo riusciti a farlo approvare a causa della fine prematura della precedente legislatura, il Governo di centro sinistra che è stato mandato a casa dal voto popolare del 13 e 14 aprile u.s., ha tentato di fare approvare questo provvedimento attraverso l’apparato burocratico che ancora è annidato all’interno di alcuni ministeri e che risponde ancora alle loro logiche.
Mentre la maggior parte dei Dirigenti venatori è indaffarata nel tentare di trovare pretesti per non appoggiare le proposte di modifica della legge statale 157/92 predisposte dall’on. Sergio Berlato ed in fase di presentazione al Parlamento nazionale, abbiamo attivato ogni utile conoscenza in Parlamento per chiedere ai Deputati di non approvare il provvedimento “anti-caccia” ereditato dal passato Governo e rigurgitato in Parlamento da un apparato burocratico che speriamo sia presto oggetto di una sana derattizzazione da parte del nuovo Governo di centro Destra.
Un sentito ringraziamento a tutti quei Parlamentari che ci hanno dato retta e che non hanno consentito l’approvazione di un provvedimento tanto dannoso per l’Attività Venatoria italiana.
Il Presidente
Maria Cristina Caretta