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Non invidio proprio il tuo cane quando alle 7 di mattina deve uscire con -10 per andare a caccia.
Il cane va tenuto all aperto o al chiuso non metà e metà.
Prova a guardare la differenza tra la pelliccia di un cane che vive fuori e uno che vive in casa.
StamAtTina - 13 .... la setter giovane finalmente ha deciso di dormire nella cuccia ; ) e poi a caccia tutta la mattina.
Come papi ....

devo confermare anche se "a malincuore": la mì Gaia ha vissuto 6 anni in salute in campagna (box e cuccia di lusso eh!) poi l'ho dovuta far operare e l'ho portata a casa per la convalescenza. Da quel giorno "le padrone di casa" non me l'hanno più fatta portare via ed è rimasta a casa. Risultato: col freddo quando caccio da appostamento spesso trema, prima non lo faceva. Garantisco che è sana e ben nutrita (anche troppo)

per quanto riguarda il pelo sarà suggestione ma mi sembra che il sottopelo sia molto meno folto di prima
 
....pettirossi,scriccioli,cince ecc ecc dormono sottozero senza problemi.....il cane che vive stabilmente all'aperto si adegua...mette un sottopelo mooolto più fitto che se vivesse principalmente in casa......
Se il cane sta all'aperto il miglior coibentante da mettere nella cuccia potrebbe essere la cara vecchia paglia o foglia secca.....le coperte spesso sono pericolose perchè certi cani le fanno a pezzi e le mangiano e possono dare occlusioni intestinali....cani erbivori che mangiano la paglia non ne ho mai visto.....a volte farlo vivere "da cane" è la cosa più giusta che possiamo fare....."umanizzarlo" ....e confesso a volte lo faccio anch'io con la mia kurzhaar....serve a fare stare meglio noi....
 
dipende anche dall'eta' del cane e dalla razza. i cani anziani sono piu' soggetti al freddo, direi se possibile, almeno la notte farli dormire al chiuso, per il resto chi ha cucce fatte bene magari coibentate, puo mettere paglia in abbondanza e aumentare l'alimentazione con apporto proteico e calorico maggiore. Anche se spesso le mie nonostante cuccia protetta quando viene la neve le trovo raggomitolate fuori.... e comunque in inverno anche se aumento la razione.... sino a marzo sono magre... Ogni cane ha la sua soggettivita'.
 
Cuccia coimbentata. Se hanno freddo ci si ficcano in due. Se è da solo deve essere della misura adeguata. Non troppo grande. Ovviamente la cuccia dovrebbe essere collocata al riparo su almeno 3 lati. E poi un mangime ricco di proteine,energetico, anche per supportare la stagione in cui verranno chiamati allo forzo fisico della caccia.
Per il cane anziano invece, data la sua diminuita capacità di termoregolazione, è preferibile una bella ciotola dentro casa. ☺
 
A parte il fatto che i Labradors non temono troppo il freddo, a Kodiak avevo una bellissima cuccia coibentata: doppie pareti di fibra di vetro, e imbottitura di isolante termico fra i due strati. Sul fondo avevo due materassi di gomma (pneumatici riciclati) a basket-weave, per intrappolare aria "morta" fra fondo e cane. I due materassi erano poi coperti da diversi strati di ritagli di moquette tagliati a misura. Vicino al tetto (amovibile) c'era una lampada a raggi infrarossi che produceva molto calore. La lampada era collegata ad una spina speciale che faceva contatto soltanto quando la temperatura scendeva sotto un certo grado. La porta era con un "flap" che chiudeva l'entrata dopo che il cane entrava e si apriva quando ne usciva. Quando nevicava e la cuccia era coperta di neve, mi assicuravo che ci fosse sempre un sentiero che permettesse al cane di raggiungere la porta, ed al flap di aprirsi verso l'esterno, ma non spalavo mai la neve che copriva la cuccia perche' provvedeva ulteriore isolamento termico.

A caccia, quando l'acqua della laguna dove cacciavo formava una crosta di ghiaccio (se la crosta era troppo spessa niente caccia, perche' rompendo il ghiaccio e cadendo nel buco il cane inevitabilmente annega, non riuscendo a risalire sul ghiaccio), le mettevo addosso uno spesso giubbotto mimetizzato di neoprene che la copriva fino alle anche. Questo giubbotto aveva anche due pannelli piu' spessi sui fianchi, che incrementavano il suo galleggiamento in acqua in modo che si stancasse di meno a nuotare. Il giubbotto era assicurato lungo il dorso da una striscia di Velcro. Se si fosse impigliato in qualche cosa, il cane sarebbe riuscito a liberarsi dal giubbotto.

Ma l'Italia non e' l'Alaska, e tutte queste misure non sono necessarie. Pero' in Italia avevo una pointerina, e lei il freddo lo soffriva anche se la temperatura non era troppo bassa. La notte a casa. Aveva una stanzetta tutta per lei. A caccia la mattina presto tremava appena uscita dalla Cinquecento.
 
Be', gli ultimi due anni di caccia per Scout, all'apertura a tortore nella torrida Alabama (lei era nata e cresciuta e aveva cacciato soltanto in Alaska) dovetti portare con me una di quelle piscinette per bambini, taniche d'acqua per riempirla, e ghiaccio. Fra un riporto e l'altro lei ci si tuffava dentro e sguazzava. Un'altra volta, l'ultima cacciata, dovetti farla rinfescare ogni mezz'ora nel mio Kubota, col motore acceso e l'aria condizionata al massimo.
 

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