Caccia in Romania.... Alla frutta... (2 utenti stanno leggendo)

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il problema è che non si parla male della caccia, ma del popolo italiano...siamo sempre ladri, furbi, irrispettosi delle regole, delinquenti...perché in america e nel resto del mondo bevono tutti acqua santa...
 
Prima che il Tribunale di Brasov emenasse quest'assurda nuova disposizione in tema di Attività Venatoria (fortemente restrittiva riguardante principalmente i Migratori, ovvero attualmente su n. 40 specie ben n. 36 non sono momentaneamente cacciabili), tutta la Selvaggina presente sul territorio Romeno era soggetta a limiti di prelievo (capi abbattibili) salvo rare eccezioni e/o disposizioni locali. Nei nostri due Fondi Venatori Privati locali (nei quali Maria, Michele ed io siamo entrambi Soci) la storia funzionava così: ogni anno entro il mese di Marzo il Presidente di ogni Fondo Venatorio doveva presentare alla Commissione della Associazione Regionale (per la nostra zona è competente la Giurisdizione di Baia Mare - Maramures) una lista scritta nella quale elencare la tipologia dei selvatici previsti dalla Legge per i quali chiedeva l'autorizzazione ai fini degli abbattimenti specificando il numero massimo di ogni singola specie in virtù del numero dei Cacciatori regolarmente iscritti nel proprio Fondo Venatorio. Questo era valido sia per ciò che "cammina" che per ciò che "vola" : pertanto non solo per gli Ungulati, ma anche per la Selvaggina Stanziale minore (Fagiano, Lepre, Starna, Francolino di Monte ecc.) e per la Migratoria (Colombaccio, Colombelle, Piccioni, Allodole <quando una volta erano permesse>, Beccaccia, Anitre, Quaglie, Tordi, Storni ecc. ecc.). Ovvero il Presidente prima chiedeva ai propri iscritti quali specie volevano cacciare e poi per i "Migratoristi" (all'inizio eravamo solamente in due: Maria ed io, poi si è aggiunto Michele) chiedeva anche quali e qaunti selvatici volevano abbattere, e quindi chiedeva l'autorizzazione per la tipologia ed il numero dei migratori che intendavamo cacciare nella successiva Stagione Venatoria (ad esempio per ogni cacciatore poteva chiedere n. 200 Colombacci, 200 Colombelle, 200 Piccioni, 50 Anatre, 300 Allodole, 300 Cesene, 300 Tordi, 200 Tordele, 200 Beccacce e via dicendo, talvolta anche meno come numero). Ovviamente oltre tutto questo c'era un limite giornaliero dei capi abbattibili, limite che era limitato più dal Buon Senso che dalle Disposizioni di Legge. Lo stesso discorso era valido per gli ungulati: cioè veniva stabilito quanti (Cervi, Caprioli, Cinghialii ecc.) potevano essere uccisi in base all numero dei Cacciatori partecipanti. Qui della parola "Strage" non si è mai conosciuto affatto il significato !! Senza contare oltretutto che qui da noi cacciare gli Ungulati (ma anche Colombacci, Beccacce ecc.) in foresta è molto impegnativo, da esercitare con tanta prudenza causa la massiccia presenza di selvatici pericolosi fra i quali i grandi carnivori (Orsi, Linci e Lupi), quindi più con le "orecchie" ben aperte che con gli occhi !! Per questo motivo di pericoli sempre in agguato (anche per una stupida lesione dovuta a caduta, slogatura o frattura in bosco sopratutto d'inverno con neve e ghiaccio, perciò non solo per il rischio "Carnivori" o altro) la caccia agli ungulati si può fare in numero minimo di 5 persone e per la migratoria in minimo 2 persone. Facciamo anche una precisazione importante: prima di qualsiasi uscita venatoria è obbligatorio avere in mano l'Autorizzazione scritta firmata dal Presidente del Fondo Venatorio, autorizzazione composta da un modulo sul quale si indica la data, il luogo, l'orario d'inizio cacciata, la tipologia di selvatici che si intende perseguire, il numero dei selvatici che si intende abbattere, il Cognome e Nome di ogni cacciatore, il Cognome e Nome di ogni Battitore o partecipante in quella specifica cacciata. Alla fine della battuta di caccia si scriverà l'orario del termine, il numero dei capi abbattuti ed eventuali altre note qualora importanti. Una copia di questo modulo verrà mandata anche presso la sede dell'Associazione Regionale. Pe rchè abbiamo precisato questo ? Semplice: se domattina Maria, Michele ed io ci alziamo presto e vogliamo uscire a caccia NON lo possiamo fare !!! Ci serve avere in mano l'Autorizzazione scritta del nostro Presidente del Fondo Venatorio: se questa non ce l'abbiamo già dalla sera precedente NON si va a caccia proprio di nulla, nemmeno della selvaggina Migratoria !!!!! La caccia da singoli poi assolutamente mai: anche per questa forma il minimo è di due persone (speriamo che modifichino questa disposizione). Con rinnovata stima e rispetto, Giorgio e Maria.
 
Grazie Giorgio x le delucidazioni....
Come sapevo....xché ce ne avevi parlato altre volte...la Romania non è terra di nessuno come qualcuno vuol far credere ma probabilmente la caccia e' gestita meglio che in tanti altri paesi europei.
Vi auguro di cuore che la situazione si sistemi quanto prima!!!
 
Pochi minuti fa abbiamo parlato telefonicamente con il Sig. Doru, Funzionario impiegato presso la sede Regionale AJPVS - Maramures, città di Baia Mare: alla nostra richiesta circa gli ultimi sviluppi inerenti la recente decisione attinente la sospensione dell'attività venatoria ai Migratori emanata del Tribunale di Brasov, molto cortesemente ci ha risposto che sono stati proposti ricorsi avverso tale decisione, e che purtroppo questa situazione "anomala" potrà protrarsi per due o forse tre mesi prima di ottenere una sentenza che speriamo sia positiva per i Cacciatori Romeni ecc.. La protesta ed il malcontento generale dei Cacciatori Romeni, delle Associazioni Cacciatori, delle Armerie e delle Agenzie che organizzano battute di caccia per cittadini stranieri è connesso per chi esercita l'attività venatoria principalmente nei riguardi di Anatidi, Tordi ecc., soprattutto nelle Giurisdizioni dove queste forme di caccia sono oggetto di grande interesse sia sportivo che di carattere economico.
 
Noi quali appassionati Cacciatori soprattutto dei Migratori (diciamo che "viviamo" per la caccia!), non abbiamo parole per esprimere il nostro prondissimo rammarico, dispiacere e disgusto per questa situazione nei confronti di persone che personalmente riteniamo altamente "sprovvedute" infieriscono continuamente contro la nostra Categoria calpestando e danneggiando con tanta "disinvoltura" ogni nostro sacro diritto.
 
Grazie Ozannagh: speriamo proprio che qui avvenga in fretta quache rapido "miracolo" venatorio ...... soprattutto perchè alcuni Ambientalisti hanno cambiato connotati: sono diventati "Indiani sul sentiero di guerra..... con l'ascia in mano" ........ intanto domani andremo io dal barbiere e Maria dalla parrucchiera per farci tagliare i capelli a forma di Colombaccio e Beccaccia................... crediamo che in questo modo i nuovi "Indiani" ci risparmieranno dal toglierci lo "scalpo" ............
 
Io auguro di tutto cuore ai cacciatori romeni e agli stranieri che vanno a cacciare in Romania che la caccia ai migratori--quelli la cui caccia e' ancora sostenibile--si riapra il piu' presto possibile. Ma con limiti di carniere giornalieri ed annuali uguali a quelli in Italia. Sono sicuro che i veri cacciatori sia romeni che stranieri, quelli che non cacciano soltanto per portare a casa un carniere stragonfio ma per passione, sarebbero piu' che soddisfatti di una tale soluzione. E sono convinto che mentre gli annoccatori, gli stragisti, se ne starebbero a casa loro o andrebbero altrove (finche' dura la pacchia, perche' credo e spero che tutto il mondo prima o poi comincera' a non permettere eccessi), il turismo venatorio (ed i relativi introiti) in Romania continuera', anche se limitato a quelli che ci vanno perche' li' le opportunita' venatorie ancora ci sono e ci saranno per tanti anni da venire se gli abbattimenti saranno coerenti con la sostenibilita' delle risorse e limitati all'interesse, non al capitale, dei migratori alati (cioe' al sovrappiu'). E naturalmente sia i cacciatori locali che i turisti/cacciatori dovranno essere i primi a denunciare quelli che fanno la volpe nel pollaio, chi li guida, e chi ha organizzato la loro trasferta. E tutti quelli che trasgrediscono alle norme dovranno pagare molto salato le loro trasgressioni. I cacciatori/annoccatori con il sequestro permanente di selvaggina, armi e attrezzatura, e dalla privazione del diritto di entrare di nuovo in Romania anche come semplici turisti. Guide ed organizzatori che permettono trasgressioni dovranno essere colpiti con prigione, multe mostruose, e divieto di organizzare e guidare cacciatori stranieri e locali. Se non si fanno queste cose, se le regole non hanno denti aguzzi e pronti a mordere, se non c'e' abbastanza sorveglianza ma c'e' la complicita' e collusione di individui e gruppi addetti a far rispettare le regole, allora e' meglio che la caccia a quasi tutti i migratori rimanga chiusa per sempre in Romania ed in qualsiasi paese del Mediterraneo che non regoli ferreamente il prelievo di selvaggina e non punisca severamente gli abusi. La migratoria e' patrimonio di tutti quelli che abitano nelle zone frequentate da essa, e percio' il prelievo deve essere limitato allo stesso modo in ognuna di quelle zone.

Pero'--e c'e' un pero'--bisognerebbe anche esigere che gli organismi preposti alla formulazione di limiti, divieti, piani di abbattimento, ecc., facciano tutto cio' su basi scientifiche, non politiche, sentimentali, o per placare gli animalZisti. Ancora non riesco a capire perche' in Italia per uccidere gli storni occorrano deroghe, perche' le tortore dal collare orientali siano protette, perche' non si possa sparare ai piccioni torraioli, e tante altre regole assurde, ridicole, inutili, e anche dannose ai coltivi e ad altre specia di uccelli. A questo dovrebbero pensare le AA.VV. che, da qualche migliaio di km di distanza, mi sembrano essere piu' interessate agli stipendi e ai privilegi loro che agli interessi dei cacciatori.
 
Opinioni personali.
Osservando nel corso degli anni alcune ingenti flotte di migratori transitare nei due sensi Autunnale>Primaverile in tante zone dell’Est Europa (particolarmente sui cieli della Romania e dell’Ungheria) fiumi di uccelli che abbiamo notato oltretutto intensificarsi ogni anno, non capiamo con quale criterio alcuni Ambientalisti “sparano” il contrario.
Pensiamo che la soppressione drastica di alcune forme di attività venatoria siano più deleteria e controproducente che non positiva. Al di là di inequivocabili danni personali ed individuali ad ogni singolo Cacciatore ed al di là degli ingenti danni di carattere economico, strategico, commerciale, d’immagine ecc. ecc. ecc. che possono ipotecare sia negativamente il futuro di tante strutture e/o aziende, pensiamo ai danni sicuramente ingenti (immediati e futuri) nel settore Agricoltura particolarmente per le più svariate colture specializzate. La normale necessità di alimentazione per milioni di uccelli granivori (esempio Tortore, Colombacci, Colombelle, Storni, Cornacchie, Corvi, Tordi, Cesene, Fringillidi ecc.) ed anche per quelli insettivori (esempio Allodole, Prispoloni ecc.) obbligherà gioco forza gli agricoltori locali incrementare anche a dismisura le loro coltivazioni per cercare di sopperire in qualche modo ai “ladri volatili” il furto di buona parte del raccolto nel periodo estivo-autunnale. Per ottenere questo dovranno altresì effettuare costosi massicci trattamenti Fitosanitari velenosi, tossici, nocivi e mortali (già di per se stessi pericolosi per l’ambiente) contro svariate tipologie d’insetti succhiatori e masticatori si sviluppano maggiormente data la maggiore vicinanza delle singole piante (sovraffollamento), con l’effetto di ovvia immediata elevata moria di uccelli (una vera strage particolarmente anche dei loro nidiacei perché i trattamenti più forti e pericolosi anche a livello umano vanno eseguiti con temperature “fresche”, per lo più in Febbraio e Marzo, ovvero nel momento più delicato ed intenso della migrazione primaverile. Per non parlare (se non a denti stretti…) dell’elevata concentrazione di veleni nella frutta e negli ortaggi, il cui costo e consumo si rifletterà nella salute e nelle tasche dei consumatori (senza contare i possibili gravi danni alla nostra salute).
Per certi Ambientalisti è preferibile salvaguardare poche migliaia di migratori dai fucili dei Cacciatori rispetto al pensare alle pesantissime ripercussioni sulla salute e sull’economia umana, preferenza che potrebbe incidere negativamente molto peggio del Coronavirus Covid 19 ….
Per alcuni di loro gli animali selvatici sono di primaria importanza, ben più importati dell’essere umano e della sua condizione, ovvero …. l’uomo dev’essere al servizio del Selvatico …..
A suo tempo in Italia ho seguito dei corsi specifici e conseguito il possesso della regolare Autorizzazione <“Tesserino”> per poter applicare i prodotti Fitosanitari anche di 1° classe A (i più pericolosi), prodotti che applichiamo sistematicamente sia sulle nostre postazioni di caccia <contro funghi, afidi, insetti succh. e mastic., vespe, calabroni> e sia su alcune coltivazioni agricole distinguendoli e dosandoli per tipologia in base alle necessità.
Una volta spruzzati, i prodotti Fitosanitari cadono a terra per forza di gravità e/o per effetti meteorologici e vi rimangono anche per molto tempo (alcuni per settimane o mesi!)
Pertanto nel corso degli anni abbiamo imparato conoscere molto bene tanti effetti collaterali che certi Fitosanitari sviluppano sui prodotti, anche su quelli che prima o poi arrivano sulle nostre tavole: purtroppo la stragrande maggioranza di questi sono quasi sempre assai nocivi e tanto dannosi per la nostra salute … basta leggere in calce all’etichetta esposta sulle confezioni.
Per darvi un’idea dell’elevata pericolosità di alcuni, quando nel tardo autunno (verso metà Dicembre) noi applichiamo alcuni prodotti sui tronchi e sui rami di alcune nostre postazioni di caccia, dopo l’applicazione con l’atomizzatore Maria ed io rimaniamo ben lontani da quella zona per almeno una settimana per non inalare i vapori residui (anche se prescrivono 72 ore), e non tocchiamo alcunché per almeno 60 giorni, anche se sull’etichetta di alcuni prodotti è riportato chiaramente “40 o 50 giorni di carenza” !!! Adesso immaginate i danni che possono arrecare ai passeracei, soprattutto nel periodo della schiusa e quindi nei confronti dei nidiacei ! Facciamo annualmente questi trattamenti prima di Natale per non rischiare di danneggiare i migratori al loro arrivo e tanto più nel periodo della riproduzione (noi, che siamo Cacciatori e non Ambientalisti, rispettiamo l’Ambiente !!!). Invece qualora nel periodo primavile-estivo fosse necessario ripetere i trattamenti (spesso dovuti a causa delle continue piogge che possono dilavare il prodotto applicato), riduciamo drasticamente le dosi (anche del 50<70%) preferendo ripetere più volte le medesime applicazioni più “blande” per tanti motivi: 1° siamo noi che ne possiamo venire a contatto o respiriamo i vapori pur rispettando alla grande i giorni di carenza; 2° non “bruciamo” la vegetazione presente; 3° rispettiamo l’ambiente (terreno, falde acquifere, flora e fauna) in modo che anche se un animale si nutrisse degli insetti presenti o altri di altro tipo quali lombrichi, cavallette, grilli ecc., non subirebbero alcun danno serio e tanto meno “irreversibile”: più di una diarrea non succede altro ! Abbiamo scritto questo perché secondo il nostro punto di vista riteniamo che un’adeguato prelievo venatorio (fatto con la “Testa” anche nei riguardi dei Migratori, ovvero nelle misure, nei modi, nei tempi ecc. da CHI con cultura e seria capacità se ne intende davvero di Natura, Ambiente ecc.) non arreca affatto alcun danno all’intero Eco-Sistema, anzi aiuta a far sì che l’ambiente stesso rimanga meno contaminato e più vivibile sia per noi che per i selvatici.
Se di tante specie di Migratori ce ne fossero di meno sarebbe un toccasana anche per gli agricoltori (qui sono i primi che ce lo dicono !!!), senza contare le numerose malattie anche infettive che certi pennuti (Anatre e Colombacci in testa!!) portano in giro per il mondo !
Scusateci se ci siamo divulgati, ma certe osservazioni devono essere conosciute nella loro integrità e realtà dei fatti …. e grazie per la cortese pazienza nell’averci letto. Giorgio e Maria
 
Dici bene Giovanni: la selvaggina è un patrimonio di tutti, ed in tutti dobbiamo fare la nostra parte per gestirla al meglio. Cacciatori si diventa, Uomini si nasce: il rispetto, la dignità, il buon senso devono rimanere valori ben radicati in noi, ovvero "regole" fisse e ben precise nell'interesse reciproco di ognuno applicabili in ogni campo. Le Leggi, l'ordine e la disciplina vanno applicate e rispettate da tutti. Si può sbagliare, come no, ma sbagliare è un conto, avere un continuo comportamento tanto scorretto e perseverare è un'altra cosa. Il primo si perdona, il secondo lo si richiama sensibilmente e, se è il caso, lo si penalizza... L'ignoranza può fare tanto male ma l'indifferenza o peggio il menefreghismo fa disastri.... talvolta irreversibili incidendo negativamente anche su Persone serie ed oneste.
 
giovannit argomenta su argomenti, nazioni, leggi che NON CONOSCE perchè mai li ha vissuti.
Mentre il sottoscritto può parlare di caccia alla migratoria in decine di paesi, compreso il suo.
Dipinge stragi che solo lui vede, addita a sparatori a chi si concede 3 giorni di caccia,magari in Romania e sempre RISPETTANDO le leggi del paese ospitante come documenti, zone, mezzi e modi di caccia.
Le argomentazioni poste mi fanno solo fare un sorriso compassionevole.
Punto.
Il resto è fantasia, un film tutto suo.
 
Vinicio 57: nel lungo periodo della migrazione i Colombacci hanno l'abitudine di volare in gruppi più o meno numerosi, susseguendosi a ruota in stormi anche tanto consistenti, ad altezze piuttosto elevate, percorrendo tragitti molto lunghi: chiaramente durante il volo bruciano tanta energia e quindi dopo un certo tempo accusano fame. Quando avvistano un'appezzamento di terreno di loro gradimento scendono in "pastura" ed è proprio in questi momenti che lo stormo fa "man bassa" di quello che trova, ed essendo gruppi piuttosto consistenti non impiegano molto tempo per "creare danni anche gravi" alla coltura (che può essere di Girasole, grano, tricale, mais o altro). Se si è presenti in quella zona (o ci si apposta conoscendo le giornate più favorevoli dell loro transito) bastano pochi colpi di fucile per allontanarli, anche se è pur vero che possono ritornare qualora il cibo piaccia e sia abbondante. Una volta ben rifocillati ripartono per seguire la loro meta (ma anche per fermarsi più avanti in altre "pasture") .... e dietro arrivano sempre altri branchi ... E' proprio in questi frangenti che gli agricoltori invocano l'aiuto dei cacciatori, almeno qui da noi. Cioè non si tratta di sparare centinaia di colpi in breve tempo nella stessa zona, almeno per noi, soltanto che la Romania ha vastissime zone agricole coltivate prevalentemente con cereali di facile attrazione per questi pennuti, e pertanto i danni sono spesso davvero molto ingenti ! Pensiamo ovviamente che questo sia un problema che riguarda anche altre Nazioni. Vogliamo dire che secondo noi sarebbe preferibile "pianificare" la consistenza di certi Migratori consentendo un certo numero di prelievo venatorio piuttosto che riempirci noi e l'ambiente di "veleni" oltretutto molto costosi, costi che inizialente incidono sugli agricoltori ma poi indirettamente peseranno anche sulle nostre tasche.
 
E concordo con il concetto che se non ci pensano i cacciatori a ridurre il numero di certe specie abbondanti e a spaventare i superstiti, poi gli agricoltori ricorrerano a metodi piu' drastici e molto pericolosi se dispersi nell'ambiente. Faccio l'esempio di alcune specie non di uccelli migratori ma di mammiferi, ovviamente stanziali: le lepri e gli scoiattoli di terra di Richardson del Montana. Io uccidevo centinaia di questi animali con carabine a palla centerfire e rimfire e col liscio, sparando alle lepri col faro e carabina o inseguendole con la Jeep e sparando dal finestrino con un pompa a canna mozza. e gli scoiattoli di terra con una .22 LR. Se io ed altri non avessimo fatto vere stragi di questi due animali nocivi (si' le lepri li' sono considerate nocive), gli agricoltori avrebbero dovuto ricorrere ai veleni. Ma quando si usano i veleni, poi le carcasse degli animali avvelenati verrebbero consumate da falchi, gufi, tassi ed altri animali utili che poi sarebbero a loro volta stati avvelenati.
Ho letteralmente logorato, consumato una carabina .22 semiautomatica sparando da 500 a 1000 cartucce alla settimana da Aprile a Settembre agli scoiattoli di terra, finche la carabina cadde a pezzi. Ne comprai un'altra, bolt action, e dopo due o tre anni dovetti mandarla in fabbrica per rimppiazzare il percussore e uno dei due estrattori, logorati e/o rotti dall'uso.
A parte il divertimento di questo "varminting," le mie azioni mi aprivano tanti terreni privati a cacce piu' serie (starne, conigli, anatre, fagiani, cervi) perche' gli agricoltori che li possedevano mi conoscevano e mi erano riconoscenti per averli aiutati a proteggere i loro raccolti.
Per quelli che si sono scandalizzati, sia la caccia notturna col faro ai nocivi, che inseguirli con un veicolo sono legali nel Montana con permesso scritto del proprietario del fondo. Per quanto riguarda l'utilizzo delle prede, be', che cosa vuoi fare con trenta o quaranta lepri uccise? Io me tenevo qualcuna, le piu' giovani e tenere. Quelle lasciate in terra dove erano cadute il giorno dopo non le trovavi piu'. Coyotes, volpi, tassi, gufi, falchi aquile, moffette, procioni ripulivano tutto. Gli scoiattoli di terra non sono buoni da mangiare. Non sono solo granivori, ma anche carnivori e cannibali. Devi vedere come si pappano i loro simili investiti dalle auto e gia' mezzo putrefatti...
 
Concordo pienamente con le cosi dette stragi, o piu giusto dire piani di contenimento di specie per vari motivi problematiche, per le altre noooo. Chi vuole intendere.........
 
Speriamo che qui riaprano la caccia ai migratori perchè crediamo che se applicata seriamente dappertutto come era regolamentata anni addietro, ovvero con numero limitato di abbattimenti pro capite (come abbiamo sempre avuto noi nei nostri due fondi venatori privati), sia praticamente impossibile fare "stragi" come vogliono sostenere alcuni Ambientalisti, salvo "forse ... forse ... forse ..." rarissime eccezioni che potrebbero anche accadere <ma comunque da dimostare> e che non fanno la "regola"). Che ci risulti di migratori ce ne sono in ogni caso davvero tanti, almeno da quello che vediamo transitare qui nei due versi (primaverile-autunnale). Crediamo che sarebbe sufficente pretendere da ogni Cacciatore la "legge del buon senso e dell'accontentarsi" rispettando dignitosamente i reciproci diritti e doveri senza calpestare, al fine di non dare alito ad inutili discussioni sterili, diattribe o quant'altro di biasimevole rischiando di perdere non solo la faccia, ma soprattutto l'Onore ......
 
Pensandoci mi viene in mente adesso che molti anni fa, mi sembra negli anni 1965-1966 (prendete con le pinze questa informazione) a Verona alcuni cacciatori <ed anche in alcune armerie del mio paese> dicevano che per telesione erano state proiettate alcune immagini commentate dal cronista nelle quali si vedevano che in Marocco (o Algeria o Tunisia, non ricordo con precisione quale Nazione Nord-Africana) nel periodo della migrazione -credo degli Storni- lungo alcune piantagioni venivano dispiegati soldati armati di lanciafiamme che avevano l'ordine di decimare questi uccelli perchè ritenuti responsabili delle distruzioni di raccolti agricoli importanti per l'economia di quel Paese. Mi ricordo che se n'è parlato a lungo di questo fatto: che poi fosse una realtà vera o falsa questo non lo posso affermare, ma mi ricordo bene quanto si parlava di questa storia che in fondo non ci ha colpito più di tanto poiché erano tempi nei quali in Italia si sparava veramente a tutto, dallo Scriccolo all'Oca, senza limiti di niente (nè di specie, nè di carniere, nè delle distanze, nè di orari, nè di mezzi impiegati nell'attività venatoria, si utilizzavano anche il vischio e le trappole di ogni genere, ecc.). Allora era troppo ...... adesso stiamo rischiando il quasi niente ......
 
Vorremmo precisare che non ci siamo mai scandalizzati e tuttora non ci scandalizziamo di nulla: sono termini che non ci riguardano nè ci toccano, ma che crediamo appartengano per lo più a certi Ambientalisti (neanche a tutti) .... semmai riteniamio che non sia simpatico leggere articoli troppo "abbondanti" o peggio vedere foto ricordo "eccezionali" solo perchè come le vediamo noi le possono vedere anche i nostri atavici antagonisti ..... che per o condirci poi con paprika, pepe e sale rosolandoci un pochino sulla padella c'impiegano un'attimo...........
 
Non vedo piu' il mio commento.Pazienza. Faccio pero' cortesemente notare a tutti, e specialmente a quelli che come Grifonenero (che probabilmente, anzi sicuramente e' un aficionado e promotore della caccia all'estero) mi chiamano "certa gente," che le lepri e gli scoiattoli di terra del Montana, in tremendo soprannumero a causa dell'agricoltura se not tenuti a bada non solo danneggiano le colture, ma distruggono anche l'habitat per diverse specie. Gli scoiattoli di terra sono anche carnivori e mangiano uova e nidiacei di starne, fagiani e tetraonidi (alcuni dei quali in pericolo d'estinzione) Le lepri, sopravvissute ai tremendi inverni del Montana in numeri enormemente piu' grandi di quanto avrebbero fatto prima dell'agricoltura estensiva ed intensiva grazie alle pianticelle di grano che provvedono al fabbisogno di proteine piu' delle erbe native, poi, finito l'inverno, invadono cio' che rimane della prateria distruggendo foraggi naturali dai quali dipendono tante altre specie. Inoltre, le lepri non sono considerate selvaggina da nessuno nel Montana e nessuno le mangia. Io almeno ne mangiavo tante. Gli scoiattoli di terra non sono commestibili.
C'e' una grande diifferenza fra cio' che facevo nel Montana e cio' che i miei connazionali fanno quando vanno in altri paesi vicini. E' vero che le tortore saranno dannose all'agricoltura, ma non vedo come possano essere dannose all'ambiente, cosi' come non lo erano i piccioni migratori che popolavano a milioni il continente americano prima di essere soggetti a stragi. Poi i miei connazionali vanno in Argentina non per aiutare gli agricoltori. Ci vorrebbero eserciti di cacciatori stanieri per eliminare o ridurre sostanzialmente il problema. Invece ci vanno per ammazzare anche mille, millecinquecento uccelli al giorno, e soltanto per divertirsi ad abbattere bersagli alati e piumati. Non nego che il controllo nocivi che facevo io era anche divertente, ma lo facevo anche per profitto. A parte le lepri che portavo a casa (chi va in Argentina non porta a casa nulla, e le tortore sono lasciate dove cadono nella maggioranza dei casi), come ho scritto mi ingraziavo gli agricoltori nei cui campi controllavo i nocivi, e cosi' facendo mi assicuravo il permesso di cacciare starne, fagiani, grouse e cervi. Negli U.S. non c'e' l'Art. 842. Ci vuole il permesso del proprietario del fondo per cacciare, raccogliere funghi, pescare, passeggiare, fermarsi a fare acqua, ecc. E spesso e' molto difficile ottenerlo. Ma un centinaio o due di lepri che notte dopo notte fanno strage di pianticelle di grano (di notte ne vedi veri "greggi." Sono bianche d'inverno, e nella luce dei fari sembrano pecorelle che pascolano) in una settimana o due ti distruggono il raccolto primaverile di qualche ettaro. E quando ne uccidi tante, e ne fai fuggire via il resto, gli agricoltori sono molto, molto riconoscenti. E poi persino ti ivitano a cacciare cervi e altra vera selvaggina sui loro terreni. Che cosa accade se alcuni come me (il mio tipo di "gente" spregevole secondo l'ingrifato nero) non fanno la caccia ai nocivi? Gli agricoltori sono costretti ad usare veleni. In Argentina gli agricoltori non si possono permettere i veleni, e del resto come fai ad avvelenere le spighe di grano ed i girasoli senza renderli velenosi anche per il consumo umano? Ma gli agricoltori americani sono sempre pronti ad usarli. Con le conseguenze di cui parlavo per il resto della fauna.
Nota, caro Ingrifato, che non ho criticato chi fa stragi di colombacci nell'UK o Irlanda. Li' sono dannosi perche' troppi, ed inoltre le spoglie, a differenza dell'Argentina, vengono utilizzate, donate ad istituti di beneficenza, trasformate in cibo per cani e gatti, mangiate da chi li ha abbattuti, non lasciate a marcire sul campo. In Scozia e' lo stesso con le lepri bianche. Non vengono sprecate.
Ne' critico i miei connazionali che abbattono migliaia di oche bianche gia' cn l'uovo al cq10 in risalita, perche' quelle oche stanno distruggendo le zone artiche di nidificazione e abbisognano di un grande sfoltimento.
Aggiungo poi che le stragi inutili e disgustose commesse dai miei connazionali che vanno nel Messico a cacciare anatre hanno come bersaglio molte specie che transitano dal Canada al Messico e che nel Canada e negli U.S. hanno uno status di semi-protezione, effettuata con limiti di carnieri. Di codoni, per esempio, finche' stanno al di sopra del confine messicano se ne possono in genere uccidere soltanto due al giorno. Ma quando arrivano nel Messico i cacciatori in trasferta ne ammazzano quante pare loro, senza limiti. Poi, figurati, con la corruzione che c'e' nel Messico, anche se ci fossero limiti una manciata di pesos ai locali glieli farebbe dimenticare... In Argentina magari non credo che si tratti in gran parte delle stesse anatre ed oche dell'America settentrionale.e del Messico Ma quando i cacciatori vanno a fare una strage poi arriva il trattore, scava una buca e seppellisce le trenta o quaranta o piu' carcasse di anatre ed oche. Domanda a un locale perche' non se le porta a casa, e ti dira': "Patos no son comida, saben barrio." "Le anatre non son buone da mangiare--sanno di fango." Per gli argentini c'e' solo un tipo di carne commestibile, ed e' il manzo.
Quindi, cari ozannah in excelsis e ingrifato, la differenza c'e', anche se voi non la riuscite a percepire. Ma mi va bene lo stesso. Poi pero' spiegatemi come i tordi, le allodole, le tortore, le beccacce e le anatre che si possono (o si potevano) cacciare con limiti di carniere generosissimi o addirittura senza limiti possano essere considerati nocivi. Ammetto che almeno avete la scusa che ve li potete portare a casa e mangiarli, ma e' una scusa soltanto per fare la volpe nel pollaio.

E a chi mi cancella anche quanto sopra scritto, IBAL!

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Io ti parlo di tortore argentine e tu mi rispondi di anatre...qualche giorno fa in questo thread tu hai pubblicamente detestato i tuoi connazionali che vanno in Argentina a fare i record di tortore e poi scrivi che hai fatto montagne di lepri e scoiattoli...un po' di coerenza non guasterebbe,non trovi?
Sulla Romania ti è stato risposto sa chi vive lì che x tutte le specie esiste un limite di carniere ,quindi anche qui dimostri di non sapere...eppure pontifichi.
Poi che ci siano imbecilli che non rispettano le norme è altrettanto vero....ma non x questo devono rimetterci chi le regole le rispettive dentro e fuori l'Italia....
 
... e parlando sempre di "Ambientalisti" abbiamo appreso anche un'altra notizia molto raccapricciante: a Bruxelles abbiamo perso una battaglia importante .... quella dell'utilizzo del piombo in zone umide, anzi megli precisare che adesso con questa nuova "menata" si tratta di non poter nè cacciare nè avvicinarsi nè attraversare laghi o stagni ecc. , neppure fiumi, canali, corsi d'acqua, torbiere, terrenii umidi o inzuppati d'acqua dopo una pioggia, e pertanto se mentre siamo fuori a caccia cominciasse a priovere formando pozzanghere....o abbiamo con noi cartucce con pallini di acciaio da sostituire immediatamente, oppure dobbiamo addirittura abbandonare la zona anche se stiamo cacciando altre specie che non sono "anatidi ecc." Ovvero se stiamo cacciando (fuori dalla Romania) altri migratori, oppure selvaggina stanziale come lepri, fagiani, starne ecc., dobbiamo ugualmente sostituire le cartucce.... o scappare come ladri........ ci sembra davvero troppo...... un gran bel casino .... ci mancava anche questa...............Grazie Verdi, grazie di cuore..... .
 

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