Smantellati e posti sotto sequestro decine di apparati, incastrati nelle rocce o camuffati nella vegetazione, con funzione di richiami acustici per la cattura di avifauna
Decine e decine di richiami acustici per avifauna, veri e propri apparati per il bracconaggio costituiti da impianti elettronici, fonofili, altoparlanti, cavi elettrici, batterie ed altro, posizionati tra rocce e vegetazione della penisola sorrentina, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro dal Corpo forestale dello Stato.
A condurre l'operazione è stato il personale del Comando Stazione di Castellammare di Stabia (NA) intervenuto in piena notte sia in località Arola, nel comune di Vico Equense (NA) che in località Monte Vico Alvano nel comune di Piano di Sorrento (NA).
Gli impianti sono composti da casseforti in ferro, saldate e cementate tra le rocce calcaree, che contengono sofisticati congegni e timer per riprodurre i versi degli uccelli (in particolare delle quaglie). Da lì fuoriescono i cavi elettrici, interrati e fissati al suolo per decine di metri, che conducono alle cosiddette "campane" ovvero altoparlanti nascosti tra la vegetazione. Così per l'intera durata della notte riecheggiano i canti dei volatili da catturare e attraggono nei pressi delle postazioni un gran numero di esemplari, rendendoli facili prede per i bracconieri che sopraggiungeranno sul fare dell'alba.
Talvolta gli stessi fucili non vengono portati da casa ma sono recuperati sul posto dove rimangono nascosti nei muri, all'interno di grotte o tra la vegetazione.
Questo tipo di impianti sono ricorrenti soprattutto in autunno e inverno, nei periodi di maggiore flusso migratorio, e provocano anche un problema d'inquinamento acustico per gli abitanti delle zone interessate dal fenomeno. Problema amplificato anche dai rumori di spari udibili fin dalle prime luci dell'alba. Per questo il blitz della scorsa notte rientra in una serie di attività facenti capo a quella che ironicamente è stata definita "Operazione Sogni d'Oro".
Questo tipo di attività venatoria è diffusa nella Penisola Sorrentina così come in altre pregevoli località del napoletano tra cui Ischia, Procida e Vivara. Grave è l'impatto sull'ambiente e sull'avifauna dal momento che colpisce anche specie molto rare e in via di estinzione, che in questo periodo arrivano dal nord Europa e attraversano il nostro Paese per andare a svernare in Africa.
Decine e decine di richiami acustici per avifauna, veri e propri apparati per il bracconaggio costituiti da impianti elettronici, fonofili, altoparlanti, cavi elettrici, batterie ed altro, posizionati tra rocce e vegetazione della penisola sorrentina, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro dal Corpo forestale dello Stato.
A condurre l'operazione è stato il personale del Comando Stazione di Castellammare di Stabia (NA) intervenuto in piena notte sia in località Arola, nel comune di Vico Equense (NA) che in località Monte Vico Alvano nel comune di Piano di Sorrento (NA).
Gli impianti sono composti da casseforti in ferro, saldate e cementate tra le rocce calcaree, che contengono sofisticati congegni e timer per riprodurre i versi degli uccelli (in particolare delle quaglie). Da lì fuoriescono i cavi elettrici, interrati e fissati al suolo per decine di metri, che conducono alle cosiddette "campane" ovvero altoparlanti nascosti tra la vegetazione. Così per l'intera durata della notte riecheggiano i canti dei volatili da catturare e attraggono nei pressi delle postazioni un gran numero di esemplari, rendendoli facili prede per i bracconieri che sopraggiungeranno sul fare dell'alba.
Talvolta gli stessi fucili non vengono portati da casa ma sono recuperati sul posto dove rimangono nascosti nei muri, all'interno di grotte o tra la vegetazione.
Questo tipo di impianti sono ricorrenti soprattutto in autunno e inverno, nei periodi di maggiore flusso migratorio, e provocano anche un problema d'inquinamento acustico per gli abitanti delle zone interessate dal fenomeno. Problema amplificato anche dai rumori di spari udibili fin dalle prime luci dell'alba. Per questo il blitz della scorsa notte rientra in una serie di attività facenti capo a quella che ironicamente è stata definita "Operazione Sogni d'Oro".
Questo tipo di attività venatoria è diffusa nella Penisola Sorrentina così come in altre pregevoli località del napoletano tra cui Ischia, Procida e Vivara. Grave è l'impatto sull'ambiente e sull'avifauna dal momento che colpisce anche specie molto rare e in via di estinzione, che in questo periodo arrivano dal nord Europa e attraversano il nostro Paese per andare a svernare in Africa.