G
Autore
Guest
Azzeruolo(Crataegus azarolus)
famiglia:Rosaceae
Nome volgare: lazzeruolo, gasariolo, nazzeruolo, razzeruolo
ETIMOLOGIA
La pianta è forse originaria della Spagna e della Provenza e la voce spagnola corrispondente è "acerola". Segue l’ipotesi di "a-zeruola", dove la "a" è vocale iniziale e la voce si spiega col significato originario della radice "k-r".
MORFOLOGIA
L’azzeruolo è un piccolo albero o un arbusto deciduo, di lenta crescita, che può raggiungere gli 8-10 m di altezza. La chioma ha forma arrotondata o piramidale ed i rami sono più o meno tomentosi, inermi o con rare spine nelle varietà coltivate. Le foglie sono caduche, alterne, più o meno coriacee, con peduncolo breve, dotate di stipole poco persistenti. La forma del lembo fogliare e della stipola varia in dipendenza del tipo di ramo, a legno o a frutto, su cui è inserita. Nel ramo a frutto la lamina è cuneata o arrotondata alla base, lobata, con 1-3 paia di lobi a seconda della varietà. Il margine è pressoché intero o inciso all’apice. La pagina superiore è generalmente quasi glabra, lucida, quella inferiore verde pallido-grigiastro, glabra o pubescente. I fiori sono bianchi, con peduncolo breve e tomentoso, riuniti in numero di 5-25 in corimbi. Il fiore è pentamero, con calice tomentoso, 5 sepali brevi e triangolari, petali arrotondati, 2-3 stili e 16-27 stami. Fiori e frutti si formano all’apice del germoglio dell’anno, originatosi da una gemma mista; dopo la raccolta dei frutti l’apice dissecca e una gemma laterale sottostante dà origine alla crescita dell’anno successivo. Il frutto è un pomo sferoidale, sferico-appiattito o quasi piriforme, con diametro di 2-2,7 cm, altezza fino a 3,5 cm, che contiene generalmente 2-3 semi rivestiti da tegumenti spessi e legnosi. Il peso del frutto varia dai 2-3 g ai 10-12 g nelle varietà coltivate. Il colore della buccia va dal giallo pallido al giallo intenso, talora soffuso di rosso, all’arancio-rosso, al rosso. La polpa è dolce, più o meno acidula, succosa, saporita ed aromatica a seconda della varietà. La maturazione si verifica a fine agosto-inizi di ottobre; i frutti possono essere conservati per qualche mese
La fioritura si verifica generalmente da fine aprile alla prima quindicina di maggio, scalarmente nel corimbo e nella pianta e con differenze tra le varietà
DIFFUSIONE e HABITAT
Gran parte dei botanici ritiene che questa specie sia originaria dell'Asia Minore o dell'isola di Creta, da cui si sarebbe diffusa come coltivazione in tutto il resto del Mediterraneo e dell'Europa.
Tuttavia anche in Italia essa si incontra a volte in una forma del tutto spontanea che si potrebbe interpretare sia come inselvatichimento secondario dovuto agli uccelli, sia come relitto di una antica distribuzione naturale della specie, molto piu' ampia di quella attuale. In Italia si incontra qua e la' in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia.
Specie termofila, predilige i pendii collinari in buona esposizione, in particolare nella fascia climatica della roverella e del leccio, con substrato argilloso o calcareo.
Preferisce un clima mite e tollera tutti i tipi di terreno ad esclusione di quelli molto argillosi e umidi. Resiste senza problemi a periodi di siccità prolungata
IMPIANTO
Per moltiplicare l’azzeruolo si ricorre all’innesto, che dà la certezza di ottenere piante uguali a quella preferita. Come portinnesto viene utilizzato soprattutto il biancospino, che ha ottima affinità e favorisce una precoce entrata in produzione; emette tuttavia numerosi succhioni e polloni e presenta uno sviluppo più limitato rispetto al nesto, con evidente differenza diametrale nei due bionti. Il cotogno viene talora utilizzato dai vivaisti, per la rapida crescita in vivaio, ma le piante hanno vita più breve anche per disaffinità. Il franco è pure impiegato con migliori risultati. L’innesto viene effettuato a triangolo, gemma dormiente o vegetante. La propagazione per seme non è facile. Alcune varietà erano ritenute sterili. La germinabilità dopo stratificazione a 4°C è scarsa ed i semenzali presentano difficoltà di sopravvivenza e lenta crescita. Prove effettuate su ecotipi della Giordania hanno indicato nella stratificazione al freddo per 120 giorni un mezzo per migliorare la germinazione, ma le percentuali ottenute (25%) sono comunque inferiori a quelle di altre specie di Crataegus.
Altri portainnesti possibili sono rappresentati dal dal pero e dal nespolo comune, ma frequenti casi di disaffinità d’innesto (l’innesto non "attacca") ne sconsigliano l’uso.
Poiché l’azzeruolo sopporta bene la potatura, non servono regole particolari e perciò ci si potrà limitare ad effettuare i tagli necessari a far assumere all’ albero la forma che si preferisce e per eliminare qualcuno dei rami deperiti o diradare quelli troppo fitti, anche per agevolare la raccolta, specialmente se i rami sono provvisti di spine. Va da sé che più si taglia più si ritarda la messa a frutto, come succede per tutte le piante.
L'unica attenzione che dobbiamo prestare nel collocare l'azzeruolo nell'interno del giardino è l'esposizione al sole e al riparo dai venti dominanti freddi.
Pianta mediterranea, ama il caldo e i luoghi soleggiati, dove riesce a prosperare con facilità. Per il resto, infatti, è poco esigente, molto adattabile in fatto di terreno, rustico e resistente alle principali avversità delle altre Rosacee.
Al momento dell'acquisto ricordiamoci che una pianta innestata (come si può trovare facilmente) su però selvatico o biancospino tende a spogliarsi della vegetazione nella parte prossimale dei rami, formando una vegetazione a ombrello
USI e PROPRIETA’
Le azzeruole consumate fresche sono dissetanti, rinfrescanti, diuretiche e ipotensive; la polpa ha proprietà antianemiche ed oftalminiche per il contenuto di provitamina A. fiore e frutto contengono principi attivi ad azione cardiotonica, ipotensiva ed antiossidante
I frutti, dal sapore gradevole, dolce ed acidulo, vengono consumati allo stato fresco, soprattutto nelle regioni meridionali. Possono essere trovati in vendita in settembre ed ottobre, spesso a prezzi da ‘amatore’, nei mercati locali e nei negozi di primizie di alcune città. Vengono talora riproposti come ingredienti di ricette antiche e nuove, come confetture, marmellate e gelatine, insalate e macedonie di frutta; si utilizzano in pasticceria, si conservano sotto spirito e grappa.
MALATTIE
L’azzeruolo è una pianta rustica che, soprattutto nel piccolo frutteto di famiglia, dove si vogliono ottenere frutti privi di residui di antiparassitari, può essere coltivata senza trattamenti con fitofarmaci. Non ha però bisogno di cure particolari
CURIOSITA’
I frutti migliori di questo arbusto, che hanno buccia liscia e sono di colore giallo/rosso, si ottengono solo dopo il primo decennio di vita della pianta.
COME PASTURA
famiglia:Rosaceae
Nome volgare: lazzeruolo, gasariolo, nazzeruolo, razzeruolo
ETIMOLOGIA
La pianta è forse originaria della Spagna e della Provenza e la voce spagnola corrispondente è "acerola". Segue l’ipotesi di "a-zeruola", dove la "a" è vocale iniziale e la voce si spiega col significato originario della radice "k-r".
MORFOLOGIA
L’azzeruolo è un piccolo albero o un arbusto deciduo, di lenta crescita, che può raggiungere gli 8-10 m di altezza. La chioma ha forma arrotondata o piramidale ed i rami sono più o meno tomentosi, inermi o con rare spine nelle varietà coltivate. Le foglie sono caduche, alterne, più o meno coriacee, con peduncolo breve, dotate di stipole poco persistenti. La forma del lembo fogliare e della stipola varia in dipendenza del tipo di ramo, a legno o a frutto, su cui è inserita. Nel ramo a frutto la lamina è cuneata o arrotondata alla base, lobata, con 1-3 paia di lobi a seconda della varietà. Il margine è pressoché intero o inciso all’apice. La pagina superiore è generalmente quasi glabra, lucida, quella inferiore verde pallido-grigiastro, glabra o pubescente. I fiori sono bianchi, con peduncolo breve e tomentoso, riuniti in numero di 5-25 in corimbi. Il fiore è pentamero, con calice tomentoso, 5 sepali brevi e triangolari, petali arrotondati, 2-3 stili e 16-27 stami. Fiori e frutti si formano all’apice del germoglio dell’anno, originatosi da una gemma mista; dopo la raccolta dei frutti l’apice dissecca e una gemma laterale sottostante dà origine alla crescita dell’anno successivo. Il frutto è un pomo sferoidale, sferico-appiattito o quasi piriforme, con diametro di 2-2,7 cm, altezza fino a 3,5 cm, che contiene generalmente 2-3 semi rivestiti da tegumenti spessi e legnosi. Il peso del frutto varia dai 2-3 g ai 10-12 g nelle varietà coltivate. Il colore della buccia va dal giallo pallido al giallo intenso, talora soffuso di rosso, all’arancio-rosso, al rosso. La polpa è dolce, più o meno acidula, succosa, saporita ed aromatica a seconda della varietà. La maturazione si verifica a fine agosto-inizi di ottobre; i frutti possono essere conservati per qualche mese
La fioritura si verifica generalmente da fine aprile alla prima quindicina di maggio, scalarmente nel corimbo e nella pianta e con differenze tra le varietà
DIFFUSIONE e HABITAT
Gran parte dei botanici ritiene che questa specie sia originaria dell'Asia Minore o dell'isola di Creta, da cui si sarebbe diffusa come coltivazione in tutto il resto del Mediterraneo e dell'Europa.
Tuttavia anche in Italia essa si incontra a volte in una forma del tutto spontanea che si potrebbe interpretare sia come inselvatichimento secondario dovuto agli uccelli, sia come relitto di una antica distribuzione naturale della specie, molto piu' ampia di quella attuale. In Italia si incontra qua e la' in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia.
Specie termofila, predilige i pendii collinari in buona esposizione, in particolare nella fascia climatica della roverella e del leccio, con substrato argilloso o calcareo.
Preferisce un clima mite e tollera tutti i tipi di terreno ad esclusione di quelli molto argillosi e umidi. Resiste senza problemi a periodi di siccità prolungata
IMPIANTO
Per moltiplicare l’azzeruolo si ricorre all’innesto, che dà la certezza di ottenere piante uguali a quella preferita. Come portinnesto viene utilizzato soprattutto il biancospino, che ha ottima affinità e favorisce una precoce entrata in produzione; emette tuttavia numerosi succhioni e polloni e presenta uno sviluppo più limitato rispetto al nesto, con evidente differenza diametrale nei due bionti. Il cotogno viene talora utilizzato dai vivaisti, per la rapida crescita in vivaio, ma le piante hanno vita più breve anche per disaffinità. Il franco è pure impiegato con migliori risultati. L’innesto viene effettuato a triangolo, gemma dormiente o vegetante. La propagazione per seme non è facile. Alcune varietà erano ritenute sterili. La germinabilità dopo stratificazione a 4°C è scarsa ed i semenzali presentano difficoltà di sopravvivenza e lenta crescita. Prove effettuate su ecotipi della Giordania hanno indicato nella stratificazione al freddo per 120 giorni un mezzo per migliorare la germinazione, ma le percentuali ottenute (25%) sono comunque inferiori a quelle di altre specie di Crataegus.
Altri portainnesti possibili sono rappresentati dal dal pero e dal nespolo comune, ma frequenti casi di disaffinità d’innesto (l’innesto non "attacca") ne sconsigliano l’uso.
Poiché l’azzeruolo sopporta bene la potatura, non servono regole particolari e perciò ci si potrà limitare ad effettuare i tagli necessari a far assumere all’ albero la forma che si preferisce e per eliminare qualcuno dei rami deperiti o diradare quelli troppo fitti, anche per agevolare la raccolta, specialmente se i rami sono provvisti di spine. Va da sé che più si taglia più si ritarda la messa a frutto, come succede per tutte le piante.
L'unica attenzione che dobbiamo prestare nel collocare l'azzeruolo nell'interno del giardino è l'esposizione al sole e al riparo dai venti dominanti freddi.
Pianta mediterranea, ama il caldo e i luoghi soleggiati, dove riesce a prosperare con facilità. Per il resto, infatti, è poco esigente, molto adattabile in fatto di terreno, rustico e resistente alle principali avversità delle altre Rosacee.
Al momento dell'acquisto ricordiamoci che una pianta innestata (come si può trovare facilmente) su però selvatico o biancospino tende a spogliarsi della vegetazione nella parte prossimale dei rami, formando una vegetazione a ombrello
USI e PROPRIETA’
Le azzeruole consumate fresche sono dissetanti, rinfrescanti, diuretiche e ipotensive; la polpa ha proprietà antianemiche ed oftalminiche per il contenuto di provitamina A. fiore e frutto contengono principi attivi ad azione cardiotonica, ipotensiva ed antiossidante
I frutti, dal sapore gradevole, dolce ed acidulo, vengono consumati allo stato fresco, soprattutto nelle regioni meridionali. Possono essere trovati in vendita in settembre ed ottobre, spesso a prezzi da ‘amatore’, nei mercati locali e nei negozi di primizie di alcune città. Vengono talora riproposti come ingredienti di ricette antiche e nuove, come confetture, marmellate e gelatine, insalate e macedonie di frutta; si utilizzano in pasticceria, si conservano sotto spirito e grappa.
MALATTIE
L’azzeruolo è una pianta rustica che, soprattutto nel piccolo frutteto di famiglia, dove si vogliono ottenere frutti privi di residui di antiparassitari, può essere coltivata senza trattamenti con fitofarmaci. Non ha però bisogno di cure particolari
CURIOSITA’
I frutti migliori di questo arbusto, che hanno buccia liscia e sono di colore giallo/rosso, si ottengono solo dopo il primo decennio di vita della pianta.
COME PASTURA