Le ns posizioni differenti nascono dal fatto che probabilmente tu ti stai arrendendo io non ho ancora voglia di farlo....e la sola possibilità di riuscire ancora a fare qualcosina è stare dentro e non fuori dalle AAVV....
Avevamo Marzo....poi Febbraio.....adesso senza un certo lavoro la caccia ai turdidi finirebbe il 10/01 o peggio al 31/12....che vuol dire farsi imbambolare????
Non mi hai ancora postato un'alternativa....percorribile....
Ripeto un concetto che ho già espresso più volte...quando a fronte di 110-120 lettere spedite x assemblee che parlano di caccia si presentano 20 persone significa chiaramente che il marcio sta nei cacciatori in primis....poi di riflesso da chi li rappresenta....ma i primi colpevoli sono i cacciatori che si lagnano ( SEMPRE ) e nulla fanno,neanche informarsi ( SPESSO )....
Poi se vogliamo parlare dei loschi individui ben presenti nei vertici delle AAVV possiamo andare avanti pagine e pagine....ne conosco diversi anch'io.....
Ma a cosa arriviamo???
Io preferisco parlare del buono che c'è e che opera x tutti e nonostante tutti....se in parecchie Regioni si caccia ancora con dignità lo si deve a loro e a chi ha permesso loro di distinguersi...
Hanno tracciato una strada che è percorribile...basta averne voglia e tanta pazienza....
P.S.: ti faccio notare che grazie agli imbambolatori da qualche parte si caccia di più e senza alcuna restrizione rispetto a prima dell'approvazione della " Comunitaria ".
In parziale risposta ai quesiti che mi poni, allego questa mio scritto che inviai al mio presidente di sezione 3 anni fa, rimasta finora nel cassetto.
Cari associati,
dopo diversi anni di gestione della sezione dei cacciatori di Valbrona ed avvicinandosi la scadenza di questo mandato, riteniamo doveroso una riflessione su quanto, quello che è stato fatto e che è nostra intenzione fare, sia di vostro gradimento.
L’elenco spazierebbe dagli interventi sul territorio, anche al fini di recuperare qualche soldino (sovvenzione) sempre ben accetto (vedi “bolla” nel tratto Maisano-Alpe di Monte), all’attenzione per le varie tipologie di caccia con l’allevamento amatoriale della lepre, al monitoraggio della presenza e riproduzione dei fagiani sul nostro territorio, (la messa in opera della “famosa voliera” per il loro ambientamento è sempre un nostro obiettivo), al tentativo di foraggiamento degli ungulati e non solo con i dispensatori di granaglie, al riconoscimento che esistono anche i capannisti (oggettivamente i più difficili da soddisfare in quanto “vivono” di migratoria ed in quanto tale difficilmente gestibile) con la distribuzione di piantine, al tentativo di fare informazione con giornate/serate a tema venatorio, all’aggiornamento sulle questioni e decisioni più importanti che riguardano il nostro mondo con le comunicazioni porta a porta e/o l’utilizzo delle bacheche pubbliche, con l’organizzazione della festa “Caccia Insieme” fiore all’occhiello della nostra sezione, con l’inserimento di una nuova forma di caccia che ha potuto dare un’occasione in più per vivere la nostra passione.
Come vedete e come dovrebbe essere per tutti o forse sarebbe meglio dire per la maggior parte di noi, la caccia si vive tutto l’anno e lo sforzo, l’impegno, compatibilmente con la disponibilità temporale di ognuno di noi, aumenta con l’aumentare degli obbiettivi che ci prefiggiamo o vogliamo mantenere.
Ora, i segnali che giungono, cronico assenteismo all’assemblea annuale, disinteresse per le attività sociali, non ultima la scarsa partecipazione alla cena sociale, ci inducono a pensare che qualcosa non va che forse qualcosa stiamo sbagliando o semplicemente non siamo riusciti o non riusciamo a cogliere le reali esigenze.
Ecco, appunto, quali sono le vostre reali esigenze? Che qualcuno consegni e ritiri i tesserini per voi e che vi faccia l’assicurazione (magari con l’AAVV che poco o niente ci tutela…., ma questo è un altro discorso e non è questo il contesto per approfondirlo), in modo che possiate andare a caccia nei tempi e nei modi previsti dalla legge? Oppure fare qualcosa che possa garantire la nostra sopravvivenza a dispetto di quanto la gestione e politica a livello nazionale tende propinarci, aiutata dalla nostra colpevole, ancestrale, incapacità di lottare per un unico obiettivo e non solo per il nostro orticello? Fare qualcosa che ci aiuti a mantenere ed a vive le nostre tradizioni, per vivere la caccia a 360° e 365 giorni l’anno e non essere sopraffatti dalla cultura ed abitudini urbane? (Eh si, in Italia siamo una specie in via di estinzione). Per non sentirci e non essere etichettati solo come “sparatori”? (per quelli ci sono i TAV).
Noi ne avremmo la volontà, ma abbiamo bisogno del vostro sostegno, non solo morale, vocale, ma nelle proposte, nei suggerimenti e
soprattutto nei fatti. Non chiediamo la luna, consapevoli che ognuno di noi ha la propria vita, ma almeno a render noto e poter contare sulla vostra disponibilità.
L’alternativa? Beh, non difficile da immaginare, una lenta e progressiva dismissione degli impegni presi, delle energie profuse, limitandoci alle attività che la collettività dei cacciatori decreterà, una vera “caccia a misura d’uomo”.