A poca distanza, fa come dice Claudio. Ma se la distanza e' molto maggiore (diciamo cento o piu' metri) un po' d'anticipo ci vuole. Te lo dice uno che tanti anni fa, sparando a una cerva in piena corsa a 150 metri di distanza, la colpi' nelle cosce, credendo di averla colta nel petto o in testa avendola vista crollare al colpo. Poi la povera bestia comincio' a muovere la testa ed il collo in quella che credevo fosse l'ultima agonia, e mia moglie le sparo' in testa, fulminandola. Andai alla spoglia (a proposito, pochi attimi prima che io colpissi la mia, lei ne aveva abbattuta un'altra in corsa con un preciso colpo al cuore) e vedendo le cosce colpite (e abbastanza rovinate) me la presi con mia moglie, pensando che la palla in testa fosse la mia, e quella nelle cosce la sua. Pero' poi la palla che aveva colpito le cosce e s'era fermata sotto la pelle nella seconda coscia risulto' essere una palla di .30-06, il calibro che sparavo io, mentre mia moglie sparava un .243. Che figuraccia che feci, quando mi resi conto che ero stato io a fare un tiraccio. e questo episodio mi costo' un soprannome datomi dal mio amico Dan, presente alla scena del ritrovamento della mia palla. Comincio' a chiamarmi "Buttshot Tallino" (Tallino Sparaincu10). Pero' una cerva mulo in piena corsa e' probabilmente molto piu' veloce di un cinghiale.
Da noi, per esercitarsi al tiro in corsa si prende un vecchio copertone, ci si mette dentro un pezzo di cartone tagliato tondo in modo da essere ben piazzato solidamente nel mezzo del copertone. Poi si va dove c'e' una bella collina dal lato abbastanza ripido. Il partner del tiratore fa rotolare il copertone giu' per la collina, ed il tiratore, piazzato lateralmente rispetto alla discesa del copertone cerca di colpirlo nel mezzo del cartone quando e' sceso abbastanza da non dover tirare vicino al partner.