Gol del Capitano e dell'Airone... E alla fine la Juve trema e il pari sta stretto al Grifone. Due gol di Matri. Merkel due pali e gran partita, ma bene tutto il Genoa
Probabilmente la migliore partita del Genoa di Malesani, perchè giocata con intensità e corsa per tutti i novantasei minuti.
Non sono mancate alcune ingenuità, le solite di cui abbiamo abbondantemente parlato nei commenti alle precedenti partite, ma i ragazzi hanno rimediato agli errori con una determinazione che li ha portati quasi a sfiorare la vittoria. E sarebbe stata meritata. Un bel Genoa. Oggi sarei stato soddisfatto anche in caso di sconfitta, perchè contento del primo tempo giocato in evidente inferiorità numerica, essendo Romeo di Verona chiaramente predisposto a dare una mano alla vecchia baldracca. Dopo sei minuti avevamo già due ammoniti: Seymour e Mesto sanzionati entrambi ai primi normalissimi falli di gioco. Al 30' Romeo riusciva nell'impresa titanica di far perdere le staffe a Palacio sorvolando su un fallo subito dall'argentino e ammonendolo per le sue proteste a muso duro! Senza considerare che nel frattempo aveva consentito a Pepe di menare come un fabbro e a Pirlo di dare una gomitata volontaria in faccia alla Joya. Tanto evidente, e punibile col rosso diretto, quando passata inosservata ad arbitro e quarto uomo. Vergogna!
Il Genoa di Malesani è schierato col 4-3-1-2 con centrocampo affidato a Rossi, Seymour e Veloso, con Merkel tuttofare instancabile, con davanti Palacio e la sorpresa Jankovic. Sbanda, dopo esser andato con Rossi alla conclusione da fuori, tiro centrale e parato, subendo il primo gol al 5° per una distrazione su calcio d'angolo. Il passaggio dalla bandierina trova libero Marchisio il cui rasoterra è deviato dal tocco di Matri. Il Genoa potrebbe pareggiare al 12° su corner, un'occasione enorme ma che non troverete nelle sintesi della partita, perchè se la sono dimenticata tutti: Dainelli e Jankovic appostati sul secondo palo si ostacolano e il toscano in scivolata devia senza impensierire Storari.
Il Genoa macina gioco e si espone alle ripartenze della Juventus schierata col 4-2-4, Matri impegna Frey che respinge in corner. Ma il Genoa c'é e trova il pareggio con una bella verticalizzazione di Jankovic per Merkel il cui cross sembra fatto col contagiri e trova capitan Marco Rossi: colpo di testa schiacciato sul palo opposto e corsa verso il settore occupato dai nostri. Ancora Genoa al 40° con un rasoterra di Mesto che attraversa l'area piccola e non trova la deviazione di un compagno. Il Genoa concede alla Juventus un'occasione quando Veloso va in blackout e sbaglia di destro un passaggio orizzontale che è preda di Vucinic. Il montenegrino s'invola verso Frey e tira, ma il francese respinge e si vendica dei cori che lo perseguiteranno per tutto il match. Mesto poco prima del riposo prova una sforbiciata e il pallone è alto, ma l'esecuzione è da applaudire.
Riposo e siamo già contenti così, convinti di assistere nella ripresa al solito teatrino... espulsione? … rigorino? ... Incredibile ma vero, non succede! Succede invece che il Genoa gioca apertamente per vincere e per farlo concede qualcosa. Al 7° una percussione dalla destra con Matri che va al tiro e impegna Frey che salva in corner. Al 9° deviazione di Merkel palo e fuori. Chiellini di testa su corner, palla che sfiora l'incrocio dei pali. La Juventus passa con Matri che sfrutta il velo di Pirlo e il cattivo posizionamento della linea difensiva che sbaglia il fuorigioco permettendo all'ex del Cagliari di battere Frey. E' forse l'inizio del tracollo? Proprio per niente. Entra Caracciolo per Jankovic. Al 19' cross di Rossi e Merkel colpisce la traversa di testa. Il Genoa è padrone del campo. Entra anche Kucka per Seymour. Poi Jorquera per Rossi. Cambi che richiedono qualche minuto di assestamento, ma che si rivelano azeccati quando il Grifone ritrova la via della rete: Jorquera inventa un cross di 40 metri, torre di Kucka e pallonetto vincente di Caracciolo che beffa Bonucci e Storari. L'airone si sblocca e vola. E potrebbe anche segnare la sua personale doppietta durante il recupero, quando su corner tenta la deviazione di esterno, quasi tacco, che sorvola di poco la traversa della porta di uno Storari impietrito. I tifosi bianconeri tremano già da prima, quando hanno visto il bolide di Jorquera che ha piegato le mani di Storari.
Quando entra Del Piero, Romeo pensa che sia giusto farlo giocare un po' e s'inventa ben 6 minuti di recupero. Ma tant'é il Genoa non solo mantiene il possesso del pallone con buon palleggio e buona personalità, ma prova fino alla fine ad assestare il colpo del ko, appunto le occasioni di Jorquera e Caracciolo, e chiude all'attacco.
Ottima partita, difficile assegnare la palma del migliore senza fare un torto a qualcuno. Soprattutto dopo una partita che ha esaltato la squadra. Merkel in effetti ha fatto un partitone. Ma anche Rossi è tornato il capitano che lotta su ogni pallone. E a Torino tra l'altro timbra con buona regolarità. Oggi era la sua 200a partita in serie A. Antonelli in bella evidenza, finalmente. Bravo anche Malesani che dopo il rinnovo della fiducia ha fatto quel che aveva detto dopo Parma: ha privilegiato i giocatori più in forma. E ora con la Roma al Luigi Ferraris. Per confermare i progressi visti.
Probabilmente la migliore partita del Genoa di Malesani, perchè giocata con intensità e corsa per tutti i novantasei minuti.
Non sono mancate alcune ingenuità, le solite di cui abbiamo abbondantemente parlato nei commenti alle precedenti partite, ma i ragazzi hanno rimediato agli errori con una determinazione che li ha portati quasi a sfiorare la vittoria. E sarebbe stata meritata. Un bel Genoa. Oggi sarei stato soddisfatto anche in caso di sconfitta, perchè contento del primo tempo giocato in evidente inferiorità numerica, essendo Romeo di Verona chiaramente predisposto a dare una mano alla vecchia baldracca. Dopo sei minuti avevamo già due ammoniti: Seymour e Mesto sanzionati entrambi ai primi normalissimi falli di gioco. Al 30' Romeo riusciva nell'impresa titanica di far perdere le staffe a Palacio sorvolando su un fallo subito dall'argentino e ammonendolo per le sue proteste a muso duro! Senza considerare che nel frattempo aveva consentito a Pepe di menare come un fabbro e a Pirlo di dare una gomitata volontaria in faccia alla Joya. Tanto evidente, e punibile col rosso diretto, quando passata inosservata ad arbitro e quarto uomo. Vergogna!
Il Genoa di Malesani è schierato col 4-3-1-2 con centrocampo affidato a Rossi, Seymour e Veloso, con Merkel tuttofare instancabile, con davanti Palacio e la sorpresa Jankovic. Sbanda, dopo esser andato con Rossi alla conclusione da fuori, tiro centrale e parato, subendo il primo gol al 5° per una distrazione su calcio d'angolo. Il passaggio dalla bandierina trova libero Marchisio il cui rasoterra è deviato dal tocco di Matri. Il Genoa potrebbe pareggiare al 12° su corner, un'occasione enorme ma che non troverete nelle sintesi della partita, perchè se la sono dimenticata tutti: Dainelli e Jankovic appostati sul secondo palo si ostacolano e il toscano in scivolata devia senza impensierire Storari.
Il Genoa macina gioco e si espone alle ripartenze della Juventus schierata col 4-2-4, Matri impegna Frey che respinge in corner. Ma il Genoa c'é e trova il pareggio con una bella verticalizzazione di Jankovic per Merkel il cui cross sembra fatto col contagiri e trova capitan Marco Rossi: colpo di testa schiacciato sul palo opposto e corsa verso il settore occupato dai nostri. Ancora Genoa al 40° con un rasoterra di Mesto che attraversa l'area piccola e non trova la deviazione di un compagno. Il Genoa concede alla Juventus un'occasione quando Veloso va in blackout e sbaglia di destro un passaggio orizzontale che è preda di Vucinic. Il montenegrino s'invola verso Frey e tira, ma il francese respinge e si vendica dei cori che lo perseguiteranno per tutto il match. Mesto poco prima del riposo prova una sforbiciata e il pallone è alto, ma l'esecuzione è da applaudire.
Riposo e siamo già contenti così, convinti di assistere nella ripresa al solito teatrino... espulsione? … rigorino? ... Incredibile ma vero, non succede! Succede invece che il Genoa gioca apertamente per vincere e per farlo concede qualcosa. Al 7° una percussione dalla destra con Matri che va al tiro e impegna Frey che salva in corner. Al 9° deviazione di Merkel palo e fuori. Chiellini di testa su corner, palla che sfiora l'incrocio dei pali. La Juventus passa con Matri che sfrutta il velo di Pirlo e il cattivo posizionamento della linea difensiva che sbaglia il fuorigioco permettendo all'ex del Cagliari di battere Frey. E' forse l'inizio del tracollo? Proprio per niente. Entra Caracciolo per Jankovic. Al 19' cross di Rossi e Merkel colpisce la traversa di testa. Il Genoa è padrone del campo. Entra anche Kucka per Seymour. Poi Jorquera per Rossi. Cambi che richiedono qualche minuto di assestamento, ma che si rivelano azeccati quando il Grifone ritrova la via della rete: Jorquera inventa un cross di 40 metri, torre di Kucka e pallonetto vincente di Caracciolo che beffa Bonucci e Storari. L'airone si sblocca e vola. E potrebbe anche segnare la sua personale doppietta durante il recupero, quando su corner tenta la deviazione di esterno, quasi tacco, che sorvola di poco la traversa della porta di uno Storari impietrito. I tifosi bianconeri tremano già da prima, quando hanno visto il bolide di Jorquera che ha piegato le mani di Storari.
Quando entra Del Piero, Romeo pensa che sia giusto farlo giocare un po' e s'inventa ben 6 minuti di recupero. Ma tant'é il Genoa non solo mantiene il possesso del pallone con buon palleggio e buona personalità, ma prova fino alla fine ad assestare il colpo del ko, appunto le occasioni di Jorquera e Caracciolo, e chiude all'attacco.
Ottima partita, difficile assegnare la palma del migliore senza fare un torto a qualcuno. Soprattutto dopo una partita che ha esaltato la squadra. Merkel in effetti ha fatto un partitone. Ma anche Rossi è tornato il capitano che lotta su ogni pallone. E a Torino tra l'altro timbra con buona regolarità. Oggi era la sua 200a partita in serie A. Antonelli in bella evidenza, finalmente. Bravo anche Malesani che dopo il rinnovo della fiducia ha fatto quel che aveva detto dopo Parma: ha privilegiato i giocatori più in forma. E ora con la Roma al Luigi Ferraris. Per confermare i progressi visti.