Addestramento del cane da caccia: metodi ed esperienze (1 utente sta leggendo)

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Livia, il nostro grande problema è quello di sottovalutare l'intelligenza del cane. Il cervello del cane è come un grande magazzino dove il signor canne mettere di tutto e di più, però solo quello quello che gli è conveniente, le onzate che non gli servono le lascia fuori dal magazzino. Impossibile che non immagazzina mettendo in correlazione un evento con un altro. Quindi bisogna spiegare al cane che prendere il fischietto non vuol dire fare il terra o il seduto, prima bisogna fischiare e dopo eseguire. La stessa cosa è con il guinzaglio, prendere il guinzaglio non vuol dire andare a passeggio. Andare in bosco, non vuol dire andare a caccia. L'importante è che il cane non mette in correlazione un evento con un altro evento spiacevole. Ma se è un evento spiacevole non stiamo certamente parlando di socializzazione, stiamo parlando di metodi coercitivi.;):)
 
I grossi danni con il collare elettrico lo hanno fatto quelli che lo sapevano usare. Il collare elettrico fa risparmiare tempo fatica e denari. A fine caccia quando dovevo rifare la correzione al frullo, avevo bisogno di due tre giorni e una quarantina di quaglie tradotto in euro solo di quaglie 140,00 euro più spese di autostrada e benzina. Sempre meglio di mettere il collare al cane o di usare il collare a strozzo, anche questo ha provocato i suoi danni. E' aberrante mettere il collare elettrico a un cane che deve essere utilizzato a caccia.

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Forse... dico forse sui tuoi esempi potresti e dico potresti avere ragione, ma col collare di "correzione", si sono recuperati cani che erano da scartare per la caccia.
Ora vado un pò fuori. Ti metterei in mano una giovane muta di cinghiali e te li farei portare in un luogo dove ci sono cinghiali, volpi, tassi, caprioli ecc.... Li liberi, come li correggi se prendono animali anzidetti?
Metti in conto che sono stati iniziati e bene sul cinghiale fin da cuccioli, portati in recinti e tutto quanto, insomma che conoscono bene il cinghiale.
 
Li portavano sulle tracce fresche ( non perché bagnate) dei caprioli e li davano qualche strigliata. A chi ce ne volevano poche a chi di più. Ci volevano comunque mesi di lavoro di questo tipo. Ciò l'ho sentito dire. Pure io non ho esperienza nel settore.
setterman1
 
Ultima modifica:
A caccia della lepre è successo che un cane della muta abbia inseguito un capriolo da solo. Questo fatto l'ho vissuto di persona come spettatore mentre ero a caccia di becche.
setterman1
 
E' facile ipotizzare che in qualsiasi branco selvatico questo non succede, altrimenti la tanto decantata "forza del branco" va a farsi benedire. Su questo argomento sono stati scritti molti libri: chi fa parte del branco (in questo caso della muta) o si adegua o è fuori, in natura essere fuori dal branco equivale a morire. Sul collare elettrico è stato scritto di tutto e di più. Il collare elettrico nella maggior parte dei casi viene utilizzato per la correttezza al frullo, obbligatoria nelle prove di lavoro, questa correzione per ovvi motivi viene fatta su selvaggina di allevamento. L'ENCI condanna l'uso del collare elettrico, ma continua a chiedere la correttezza al frullo e allo sparo, che con le doti naturali del cane non centra niente. Sempre secondo L'ENCI con la correttezza al frullo si valuta il grado di addestrabilità. In teoria un cane che ha grande passione ed avidità per la caccia deve sopportare il dolore e la paura. Oltre a questo c'è il problema della sicurezza, quindi un cane che insegue ha più possibilità di essere colpito. Su questo sono d'accordo, ma solo perché dietro i cani ci va qualche cogli.ne.
 
Nicola sai molto bene che per insegnare la correttezza al frullo non c’è bisogno del collare elettrico, solo che ci vuole tempo, pazienza ed esperienza, tutti requisiti che cozzano contro la fretta che tutti hanno nel nostro tempo....[2]
 
A caccia la correttezza al frullo è controproducente, il cane deve essere al punto dove cade il selvatico nel minor tempo possibile, se per caso ferisco un fagiano il cane se il terreno gli permette di seguirlo a vista deve essere dove il fagiano tocca terra il prima possibile, e se non posso sparare a un animale perché in traiettoria con il cane vorrà dire che andrò a ribatterlo, non sto morendo di fame.
Ma preferisco lasciare in giro meno feriti e più animali illesi se per caso rischio di ferire il cane
Per come la vedo io le prove di lavoro dovrebbero servire a migliorare i cani da caccia e portarli ad un livello sempre più alto,quindi dovrebbero rispecchiare il più possibile l'attività venatoria.
 
Nicola sai molto bene che per insegnare la correttezza al frullo non c’è bisogno del collare elettrico, solo che ci vuole tempo, pazienza ed esperienza, tutti requisiti che cozzano contro la fretta che tutti hanno nel nostro tempo....[2]

Martino, oltre al tempo e alla pazienza ci vuole selvaggina buona, che all'involo deve togliere al cane qualsiasi dubbio. Un cucciolone di 7/8 mesi portato assiduamente sulla selvaggina nata libera o inselvatichita, ha abbastanza discernimento da diventare saggio al frullo senza nessun addestramento in tre mesi, fa due passi e continua a seguire la selvaggina con lo sguardo, lo ha capito per tentativi che non è conveniente inseguire un animale che ha forza per volare bene. Come ho sempre detto il cane fa tutto per convenienza. Se qualche cane continua ad inseguire pensando che prima o poi gli spunteranno le ali la colpa è del padrone. Il problema grosso è il riporto a comando, se il cane da cucciolo non è stato addestrato bene, non riesce a capire perché deve aspettare l'ordine per andare al riporto.
 
A caccia la correttezza al frullo è controproducente, il cane deve essere al punto dove cade il selvatico nel minor tempo possibile, se per caso ferisco un fagiano il cane se il terreno gli permette di seguirlo a vista deve essere dove il fagiano tocca terra il prima possibile, e se non posso sparare a un animale perché in traiettoria con il cane vorrà dire che andrò a ribatterlo, non sto morendo di fame.
Ma preferisco lasciare in giro meno feriti e più animali illesi se per caso rischio di ferire il cane
Per come la vedo io le prove di lavoro dovrebbero servire a migliorare i cani da caccia e portarli ad un livello sempre più alto,quindi dovrebbero rispecchiare il più possibile l'attività venatoria.

Ci sono i pro e i contro. Bisognerebbe capire se è più preciso nel marcare il punto esatto di caduta il cane che è fermo o quello che corre. Comunque il cane va addestrato al riporto in previsione della correttezza al frullo o della non correttezza. Se si vuole il cane corretto al frullo, quando si lancia il cane deve stare seduto e segnare il punto preciso, altrimenti è controproducente far marcare da fermo il punto di caduta quando in futuro il cane inseguirà la selvaggina.
 
Ci sono i pro e i contro. Bisognerebbe capire se è più preciso nel marcare il punto esatto di caduta il cane che è fermo o quello che corre. Comunque il cane va addestrato al riporto in previsione della correttezza al frullo o della non correttezza. Se si vuole il cane corretto al frullo, quando si lancia il cane deve stare seduto e segnare il punto preciso, altrimenti è controproducente far marcare da fermo il punto di caduta quando in futuro il cane inseguirà la selvaggina.

Secondo me precisione o meno se l'animale è morto lo trova comunque e se è ferito quando tocca terra il cane più è vicino meglio è, un animale colpito a 30 metri che ferito va a terra a 50/60 se il cane è fermo ha troppo tempo per far strada di pedina prima che il cane arrivi al punto di caduta.
Per quanto riguarda l'addestramento è meglio insegnare al cane entrambi i metodi, perché se sto aspettando le anatre su un argine la mattina o sono a capanno, lui è fermo mentre se è lui a far involare la selvaggina in questo caso quando io sparo lui deve rincorrere, come è anche importante il riporto dove sono io a dare la direzione perché se il cane è nel fitto ed è impossibilitato a vedere/inseguire, quando allo sparo esce devo essere io a indirizzarlo sul punto di caduta.
 
Secondo me precisione o meno se l'animale è morto lo trova comunque e se è ferito quando tocca terra il cane più è vicino meglio è, un animale colpito a 30 metri che ferito va a terra a 50/60 se il cane è fermo ha troppo tempo per far strada di pedina prima che il cane arrivi al punto di caduta.
Sono d'accordo, il recupero si gioca sul tempo. Dipende molto dal terreno, di contro, un cane che corre potrebbe trovare degli ostacoli che gli impedirebbero di continuare la corsa e di perdere il punto di caduta. Un cane che marca da fermo lo puoi legare e portartelo via, dopo lo sleghi e gli dai il "porta" il cane va sul punto di caduta il più velocemente possibile. Comunque il marcare con precisione è dote naturale, l'addestramento e l'allenamento continuo aiuta a sopperire qualche carenza.
 
Per quanto riguarda l'addestramento è meglio insegnare al cane entrambi i metodi, perché se sto aspettando le anatre su un argine la mattina o sono a capanno, lui è fermo mentre se è lui a far involare la selvaggina in questo caso quando io sparo lui deve rincorrere,
Se lo porti ad anatre, il cane è costretto ad imparare, per marcare il punto di caduta, al buio impara ad usare le orecchie, se è dotato riesce a ricordarsi fino a tre punti di caduta, per i riporti a lunghissima distanza gli unici cani sono gli specialisti, i retriever per intenderci e questi marcano da fermi. E' difficile vedere un cane che rincorre andare a recuperare un selvatico caduto ferito a grande distanza, a caccia conviene accompagnare il cane il più velocemente possibile, in gara si chiede al giudice se è possibile accompagnare il cane, se la distanza è eccessiva lo concedono quasi sempre. Il riporto cieco va fatto con criterio e solo con i cani che sono precisi nel marcare il punto di cauta, e va fatto quando il cane ha raggiunto la maturità intellettiva, cioè intorno ai 3 anni. Ma questa è solo una mia opinione.
 
Concordo pienamente che sia una dote naturale... Che abbiamo solo il compito di allenare, poi inevitabilmente qualche animale a caccia si perde ma secondo le mie esperienze se se perdono meno con un cane che insegue.
 
Un buon retriever in un riporto cieco a lunga distanza segue in linea retta la direzione indicata dal padrone al momento del rilascio. Poi, se per via di ostacoli interposti perde la direzione originale, il buon retriever ben addestrato dal padrone, al suono del fischio o al "buzz" del collare elettrico si ferma, guarda il padrone, e ne segue le direzioni date con le braccia.
 
Come far togliere il vizio ad un cucciolo di setter di 4 mesi il vizio di fare feci nel trasportino?? Lo fa abbastanza di frequente anche il tratti brevi...

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Non è un vizio, è un fattore biologico, vedrai che si abituerà al trasportino e non lo farà più.
 
Ho capito, vi devo cancellare i post per riportarvi in argomento, quindi o scrivete di addestramento in questo treahd oppure se avete voglia di scornarvi aprite un argomento ad hoc, il titolo ve l’ho già suggerito.:p[offtopic.gif]
 
Ho capito, vi devo cancellare i post per riportarvi in argomento, quindi o scrivete di addestramento in questo treahd oppure se avete voglia di scornarvi aprite un argomento ad hoc, il titolo ve l’ho già suggerito.:p[offtopic.gif]
Martino, il titolo che hai suggerito lo hanno aperto in un altro forum, forse è solo una coincidenza.
 
I video dei cani inglesi per me sono out da non prendere in considerazione sono battitori di terreno li hanno portati a questo sono cani che non hanno più iniziativa propria sono telecomandati, che non me ne voglia nessuno ma i nostri Allevatori Italiani ha portato lo springer ad un livello superiore rispetto all'inglesi noi siamo partiti da loro ma li abbiamo superati abbiamo linee di sangue ottime

Forse nelle gare inglesi è davvero troppo menomata l'iniziativa del cane, ma addestrare anche al metodo di cerca per me è importante anche a caccia, il cane che spazia fino al limite del tiro a dx e sx, ha maggiori possibilità di incontrare e anche in giornate difficili dove i cani faticano a percepire gli odori il cane che spazia magari ti alza l'animale perché gli pesta addosso, ma comunque lo alza a tiro e quindi puoi incarnierare.
Ne ho avuto la riprova mercoledì quando con 25 gradi un vento caldo fortissimo e un secco che neanche il deserto, avendo un paio di cani che stavano nello sporco anche non sentendo niente e con la lingua fino in terra, dietro ad altri cacciatori abbiamo fatto carniere, quasi tutti animali alzati perché i cani ci passavano vicino, ma viste le condizioni proibitive questo ci ha permesso di fare una bella battuta.

Se invece lo frulla un setter, se sei a tiro non dovresti sparare e se non lo sei non puoi proprio sparare.
 
Gli springer inglesi sono uguali a quelli italiani, cambia il metodo di addestramento. Ricordiamoci che ci sono allevatori che dopo 50 anni continuano ad importare springer dall'Inghilterra. Per gli inglesi il metodo che hanno i nostri springer per reperire la selvaggina è improduttivo, loro hanno tanta selvaggina, e non permettono ai loro cani di pistare, se seguono la passata di un fagiano lasciano dietro almeno il doppio di quello che hanno alzato seguendo la passata. Quindi lo springer inglese alza la selvaggina con un metodo diverso dal nostro. Se avessero carenza di selvaggina come lo abbiamo noi cambierebbero metodo. In ogni caso oltre al metodo hanno anche il naso, non è che corrono con il naso tappato. La stessa cosa fanno i nostri springer se portati su quaglie di allevamento, cercano con metodo, naso al vento, perché sanno che è più conveniente cercare sull'emanazione diretta.
 
Si ci sono allevatori che importano ancora dall'Inghilterra immettendo altre linee nelle loro ma non tutti è meno male, nelle ultime gare inglesi vedo cani che vanno a 1000 dx sx non prendendo terreno utile max 15 m per lato personalmente questo tipo di addestramento non piace è sempre naso a terra non hanno iniziativa sono telecomandati se preferisco cani di determinati allevamenti Italiani fatti con metodo ed esperienza di chi sa cosa c'è dietro quella linea fatta da lui
A voi piace quel tipo lavoro che fa il cane e il conduttore?
 

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