Premetto che non voglio fare il professore e non voglio toccare la suscettibilità di nessuno. Scrivo per il piacere di fare due chiacchere tra aminci. Quello che dici Tu è giusto. La spiegazione a quello che dici è questa. Al tiro a piattello parti già con il fucile imbracciato e quindi automaticamente ti posizioni e ti adatti al tuo fucile. La stessa cosa succede se hai un fucile che non è il tuo e quindi fai due tre prove per vedere come ti esce ed i primi tiri li miri con calma. Quando invece spari di stoccata, il fucile lo imbracci di scatto istintivamente e logicamente con il calcio più corto vai meglio, specialmente se andando a caccia nel periodo invernale sei anche un pò imbottito. Quindi avere un calcio più corto aiuta. Tu sei alto ed hai braccia lunghe. Per te i fucili strandar 36, 36,5 ti andranno tutti corti. Io che sono piccoletto 1,72, non ho queste braccia lunghissime, quindi ho fatto tagliare, anzi il mio armiere che ora purtroppo non c'è più, mi taglio il calcio a 34 cm. D'invervo vado bene mentre all'apertura, avendo meno abiti addosso, mi và un pò corto . Ho notato che se non sto attento faccio salire troppo il calcio. Infatti stavo pensando di inserire uno spessore di 1 cm. per allungarlo un pò. Logicamente avendo le piastre per impostare la piega, potrei anche cambiare la piega.
Per quanto riguarda il modo empirico, con la parola empirico non voglio dire che il metodo di Davide sia sbagliato, dico soltanto che se c'è la possibilita di farsi vedere da un'armaiolo la cosa sarebbe più precisa. Tutti gli aggiustamenti, comunque fatti, devono poi essere provati sul campo. Mettere uno spessore vuol dire aumentare, si la piega ma anche il vantaggio del fucile. Se alla placca la rosa và dove deve andare non c'è alcun problema, vuol dire che l'operazione è riuscita. L'importante è provare il fucile. Negli automatici non è difficile cambiare la piega o la deviazione, la parte difficile e nei sovrapposti o doppiette.
I fattori che intervengono sono tanti. Primo fra tutti come viene imbracciato il fucile. Se il fucile durante l'imbracciata viene portato in avanti e poi appoggiato alla spalla la differenza di lunghezza si nota pochissimo, se invece il fucile si fà salire strisciando al petto, la misura della lunghezza si fà sentire. La piega dipende, per esempio, dalla distanza dalla spalla all'occhio di mira. Uno potrebbe essere alto, ma avere un collo corto o viceversa potrebbe essere basso ed avere un collo più lungo. Le misure del vantaggio, invece dipendono dalla larghezza delle spalle.
Tutto questo secondo me, solo se si fa un tiro istintivo ad occhi aperti, dove guardi il bersaglio e non il fucile. Qui è l'occhio dominante e il braccio sinistro che porta la fucilata sul bersaglio, (cambia se uno è mancino). Se invece spari con un'occhio chiuso e miri, dipende tutto dalla posizione del capo. Se ta testa la mantieni alta oppure ti appoggi al calcio. Basta alzare o abbassare la testa per vedere più o meno bindella. Dipende tutto da come uno è abituato a sparare.
Comunque sono sicuro che tutte queste cose le sapete meglio di me. Ho scritto soltanto per fare due chiacchere tra amici.
Ciao Damiano