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Re: Vecchie polveri e cartucce d'epoca
Sono felice che l'argomento trattato sia di interesse per molti appassionati, vediamo di non farlo affondare negli abissi del nulla.
Fino ad ora abbiamo parlato di polveri da sparo degli albori della belle epoque, ed è il caso di soffermarsi un attimo sulle cartucce usate in quei tempi.
Dopo l'evento della percussione ad AGO e quella a SPILLO, la percussione centrale è stata la forma di accenzione più sicura ed efficiente, infatti, anche se le modifiche sono state numerose, ai giorni d'oggi tale sistema è ancora usato.
Oggi abbiamo inneschi a miscele inossidabili e a combustione detta, FREDDA, che riducono sia l'erosione che la corrosione delle canne e di alcune parti dell'arma. Un tempo invece si usavano miscele altamente corrosive e la combustione era molto calda. (Questa è una delle ragioni per cui le vecchie polveri, male si adattano agli inneschi odierni)
Gli inneschi a doppia forza nacquero nei primi anni dello scorso secolo, alcune ditte, tipo la Leon Beaux produssero le capsule 6,45-DF, ma i primi inneschi a percussione centrale furono i 3,35 e 4,45. I tubi del bossolo erano già in cartone, dalla percussione ad AGO a quella centrale, solo dopo molti anni apparvero nel mercato i bossoli interamente metallici, naturalmente parlo sempre di cartucce per armi ad anima liscia. Allora si guardava molto al fondello interno detto BUSCIONE, in base alla vivacità e alla densità o meno delle polveri usate, poteva essere: Piatto, parabolico, Parabolico scalare, conico .........I fondelli inizialmente erano in acciaio, poi ottone e in qualche raro caso, che non riguarda la produzione Italiana, erano in rame. Nel periodo in cui si consumarono le due guerre mondiali le ditte produttrici di materiali esplodenti usavano l'ottone per la fabbricazione di materiale bellico, così i fondelli delle cartucce da caccia furono fatti in alluminio (Specialmente nella 2° guerra mondiale).
I primi bossoli non avevano la litografia e non avevano colorazioni particolari, poi si passò alla verniciatura, successivamente si scriveva sul tubo il nome della ditta costruttrice, infine si iniziò a produrre, scusate se esagero, quei gioielli di bossoli litografati, dai 1000 disegni, che attiravano tanto l'attenzione del cacciatore di ieri.
I bossoli storici con disegno, più usati per confezionare cartucce di ogni sorta, sono stati i ROSSO CANE, tutti i cacciatori li hanno visti almeno una volta, dato il successo ottenuto, la Fiocchi li produsse anche in colorazioni diverse, es: Gialli per polveri dense, marroni per polveri Voluminose.
Mi fermo qua, ma riprenderò presto questa discussione.
Saluti
Roby62
Ottimo Roby, questo topic è già diventato davvero interessantissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sono felice che l'argomento trattato sia di interesse per molti appassionati, vediamo di non farlo affondare negli abissi del nulla.
Fino ad ora abbiamo parlato di polveri da sparo degli albori della belle epoque, ed è il caso di soffermarsi un attimo sulle cartucce usate in quei tempi.
Dopo l'evento della percussione ad AGO e quella a SPILLO, la percussione centrale è stata la forma di accenzione più sicura ed efficiente, infatti, anche se le modifiche sono state numerose, ai giorni d'oggi tale sistema è ancora usato.
Oggi abbiamo inneschi a miscele inossidabili e a combustione detta, FREDDA, che riducono sia l'erosione che la corrosione delle canne e di alcune parti dell'arma. Un tempo invece si usavano miscele altamente corrosive e la combustione era molto calda. (Questa è una delle ragioni per cui le vecchie polveri, male si adattano agli inneschi odierni)
Gli inneschi a doppia forza nacquero nei primi anni dello scorso secolo, alcune ditte, tipo la Leon Beaux produssero le capsule 6,45-DF, ma i primi inneschi a percussione centrale furono i 3,35 e 4,45. I tubi del bossolo erano già in cartone, dalla percussione ad AGO a quella centrale, solo dopo molti anni apparvero nel mercato i bossoli interamente metallici, naturalmente parlo sempre di cartucce per armi ad anima liscia. Allora si guardava molto al fondello interno detto BUSCIONE, in base alla vivacità e alla densità o meno delle polveri usate, poteva essere: Piatto, parabolico, Parabolico scalare, conico .........I fondelli inizialmente erano in acciaio, poi ottone e in qualche raro caso, che non riguarda la produzione Italiana, erano in rame. Nel periodo in cui si consumarono le due guerre mondiali le ditte produttrici di materiali esplodenti usavano l'ottone per la fabbricazione di materiale bellico, così i fondelli delle cartucce da caccia furono fatti in alluminio (Specialmente nella 2° guerra mondiale).
I primi bossoli non avevano la litografia e non avevano colorazioni particolari, poi si passò alla verniciatura, successivamente si scriveva sul tubo il nome della ditta costruttrice, infine si iniziò a produrre, scusate se esagero, quei gioielli di bossoli litografati, dai 1000 disegni, che attiravano tanto l'attenzione del cacciatore di ieri.
I bossoli storici con disegno, più usati per confezionare cartucce di ogni sorta, sono stati i ROSSO CANE, tutti i cacciatori li hanno visti almeno una volta, dato il successo ottenuto, la Fiocchi li produsse anche in colorazioni diverse, es: Gialli per polveri dense, marroni per polveri Voluminose.
Mi fermo qua, ma riprenderò presto questa discussione.
Saluti
Roby62