Concordo con le conclusioni. Voglio aggiungere che all'estero non c'è così tanto fanatismo anti caccia come in Italia. Si creerebbero delle situazioni assurde che con la frammentazione della proprietà vedrebbero interposti tanti piccoli proprietari rompi...., pronti a tabellare qualsiasi orticello tanto per creare fuoco di sbarramento. Per non parlare del fanatismo di alcuni cacciatori che pur di procurarsi i posti migliori sarebbero disposti a svenarsi pur di avere l'esclusiva.Non sono riuscito a finire il messaggio precedente
Sicuramente la gestione della caccia funzionerebbe a dovere come del resto lo è all' estero,è chiaro che la pressione venatoria e il fanatismo diminuirebbe,del resto solo l' italia e se non erro la grecia autorizzano chi munito del pda di poter accedere ai fondi altrui ( veramente un assurdo giuridico,pago una tassa allo stato x poter accedere ai fondi privati,e non nelle zone demaniali , una cosa del genere all'estero e............... ti sputerebbero in faccia.)certo non ci sarebbe piu la possibilità e la necessità di cacciare tutti i giorni,ma diverrebbe come una delle tente discipline sportive e hobbistiche,come sciare o il tennis o il TAV ecc.,certo è che andrebbe disciplinato il poter cedere o proibire il terreno privato alla caccia ,con regole ben studiate,i si caccerebbe forse meno ma con maggior soddisfazione.
Capisco anche che x molti di noi abituati ad una liberta quasi totale sarebbe come chiudere un leone in gabbia,e che x altri la possibilità di cacciare verrebbe meno,ma quel che piu mi preoccupa ..il miraggio di business da parte di qualche proprietario
IN conclusione meglio rimanere come ora magari migliorando la gestione del territorio e della selvaggina da parte di tutti
Mi chiedo inoltre quale incidenza economica potrebbe avere per ogni singolo cacciatore organizzarsi una decente stagione venatoria. Forse tanti dovrebbero rinunciare e ricordate che siamo già pochi e contiamo già nulla, figuriamoci se ci dimezziamo....