Scordiamoci lo storno reintrodotto in calendario !!!
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Peccato che 20 e più anni fà a passeggiata di ripetta un mio caro compagno di avventura, sul guano, cadendo con la moto s'è rotto il bacino ed ancora oggi và in giro zoppicando......alcune volte mi faceva compagnia ai rientri che facevo a palombara !!
Non generalizzare troppo, perchè alla fine quelli che vedo con l'obrello aperto a ripararsi dalle cacate alle fermate del bus, sono pensionati, studenti e gente umile e perbene, non certo coloro che vengono dai salotti " buoni " rigorosamente vegan style, con tanto di fuffy in braccio.........pure fosse 1 su 10 a favore della caccia la stronzaggine di 9 non può farmi godere delle disgrazie dell'unico nostro simpatizzante o addirittura praticante !! Se i simpatici volatili soggiornassero sulla tua, di macchina, vedrai che non ne saresti cosi felice perchè scacacciano sul 90% di anticaccia
da me ce ne sono a centinaia, si vede altro che storni, ma nn li tocco nemmeno morto fino a che nn me li fanno cacciare come dio comanda senza tutti quei sotterfugi di palloni, merli al posto delle stampe di storni e cavolate varie. spero si mangino anche le foglie dell ulivi!
Che aprano agli storni senza regolamenti del cavolo mi sa che possiamo scordarcelo...l'unica cosa è sperare che caghino sulle teste giuste...!!!
Pienamente d'accordo. Comunque non riesco a capire il perché di questa protezione assurda degli storni in Italia quando in altri paesi europei vengono regolarmente cacciati, misteri italiani?
Diventerà merce di scambio...Vuoi lo storno ? va bene tu mi dai che ne so'...L'allodola?
credimi ,l'allodola la darei senza pensarci 2 volte, almeno i storni li trovi tutta la stagione in super abbondanza , no 10 giorni soli, ciao
Come da me evidenziato in precedenza visto che la specie ora è considerata abbondante e considerando che c'è stata l'interrogazione parlamentare del 22 febbraio 2013 da parte di Matteo Salvini con la solita risposta precedente data da Janez Potocnik, a me risulta che il tutto sia fermo in un cassetto a Bruxelles. Spero che per l'annata prossima chi di dovere e al momento mi sfugge (chi) farà in modo di riaprire il cassetto, con buona pace per noi povere anime afflitte fatte anche di emozioni da stornaccio.
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[TD]CIA EMILIA ROMAGNA: PERCHÈ LO STORNO NON È TRA LE SPECIE CACCIABILI ANCHE IN ITALIA?
lunedì 8 febbraio 2010[/TD]
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[TD="colspan: 2"]Lo storno continua a danneggiare pesantemente le coltivazioni di gran parte delle regioni italiane. A riportare in auge l'allarme è in questi giorni Cia Emilia Romagna lamentando il mancato inserimento di questa specie tra quelle cacciabili, cosa per altro successa in altri paesi europei come Ungheria, Romania e Bulgaria.
Secondo l'associazione, in occasione del decennale aggiornamento della direttiva comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici, caduto lo scorso anno, il nostro paese non avrebbe richiesto con adeguata motivazione l'inserimento dello storno nell'elenco di quelle oggetto di caccia. Così che nell'atto di aggiornamento della Direttiva Ue 79/409 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il 26 gennaio scorso, non compare nessuna modifica in questo senso per il nostro paese, tra i più colpiti da questa specie dannosa.
"Il provvedimento - spiega la nota della Cia - anche in considerazione della recente entrata nella Ue di molti Paesi dell'ex Europa orientale, ha subito alcune modificazioni e aggiornamenti anche per quanto attiene le specie di uccelli come lo storno (sturnus vulgaris), un uccello gregario che nei Paesi nordici è protetto perché non costituisce un problema in quanto non esistono coltivazioni di vite e olivo che esistono nel sud Europa".
"Cogliendo l'opportunità della periodica revisione della Direttiva (di norma ogni 10 anni) molti Paesi dell'Europa sud orientale, compresa l'Ungheria, la Romania e la Bulgaria - precisa la Confederazione - si sono attivati chiedendo e ottenendo l'inserimento di storno e tortora dal collare nell'elenco delle specie cacciabili dal 2010, così come è stato precedentemente concesso a Spagna, Francia e Grecia”.
Secondo la Cia l'Italia non ha ottenuto il prelievo dello storno semplicemente perchè non l'ha richiesto, perchè, sottolineano gli agricoltori, la richiesta non potrebbe che essere stata accolta, non potendosi negare all'Italia quello che è stato concesso a tutti i Paesi che hanno estesi vigneti, frutteti e oliveti".
Eppure, come abbiamo illustrato in questo speciale di BigHunter, sappiamo che non è così e che il nostro ministero ha più volte visto rifiutarsi la richiesta, l'ultima volta in data 27 luglio 2009.
L'unica certezza ora, ribadiscono gli agricoltori, è che continuerà la lunga e complicata procedura delle 'deroghe' e di conseguenza il teatrino dei ricorsi e controricorsi al Tar e al Consiglio di Statocontro le delibere che ogni Regione continuerà a prendere per rendere cacciabile lo storno. "L'unico risultato - conclude la Cia - sarà un incremento di costi per Regioni e Province e di tanto lavoro per avvocati e soprattutto resteranno beffati gli agricoltori che dovranno continuare a subire i danni dagli storni".
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[TD]CIA EMILIA ROMAGNA: PERCHÈ LO STORNO NON È TRA LE SPECIE CACCIABILI ANCHE IN ITALIA?
lunedì 8 febbraio 2010[/TD]
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[TD="colspan: 2"]Lo storno continua a danneggiare pesantemente le coltivazioni di gran parte delle regioni italiane. A riportare in auge l'allarme è in questi giorni Cia Emilia Romagna lamentando il mancato inserimento di questa specie tra quelle cacciabili, cosa per altro successa in altri paesi europei come Ungheria, Romania e Bulgaria.![]()
Secondo l'associazione, in occasione del decennale aggiornamento della direttiva comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici, caduto lo scorso anno, il nostro paese non avrebbe richiesto con adeguata motivazione l'inserimento dello storno nell'elenco di quelle oggetto di caccia. Così che nell'atto di aggiornamento della Direttiva Ue 79/409 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il 26 gennaio scorso, non compare nessuna modifica in questo senso per il nostro paese, tra i più colpiti da questa specie dannosa.
"Il provvedimento - spiega la nota della Cia - anche in considerazione della recente entrata nella Ue di molti Paesi dell'ex Europa orientale, ha subito alcune modificazioni e aggiornamenti anche per quanto attiene le specie di uccelli come lo storno (sturnus vulgaris), un uccello gregario che nei Paesi nordici è protetto perché non costituisce un problema in quanto non esistono coltivazioni di vite e olivo che esistono nel sud Europa".
"Cogliendo l'opportunità della periodica revisione della Direttiva (di norma ogni 10 anni) molti Paesi dell'Europa sud orientale, compresa l'Ungheria, la Romania e la Bulgaria - precisa la Confederazione - si sono attivati chiedendo e ottenendo l'inserimento di storno e tortora dal collare nell'elenco delle specie cacciabili dal 2010, così come è stato precedentemente concesso a Spagna, Francia e Grecia”.
Secondo la Cia l'Italia non ha ottenuto il prelievo dello storno semplicemente perchè non l'ha richiesto, perchè, sottolineano gli agricoltori, la richiesta non potrebbe che essere stata accolta, non potendosi negare all'Italia quello che è stato concesso a tutti i Paesi che hanno estesi vigneti, frutteti e oliveti".
Eppure, come abbiamo illustrato in questo speciale di BigHunter, sappiamo che non è così e che il nostro ministero ha più volte visto rifiutarsi la richiesta, l'ultima volta in data 27 luglio 2009.
L'unica certezza ora, ribadiscono gli agricoltori, è che continuerà la lunga e complicata procedura delle 'deroghe' e di conseguenza il teatrino dei ricorsi e controricorsi al Tar e al Consiglio di Statocontro le delibere che ogni Regione continuerà a prendere per rendere cacciabile lo storno. "L'unico risultato - conclude la Cia - sarà un incremento di costi per Regioni e Province e di tanto lavoro per avvocati e soprattutto resteranno beffati gli agricoltori che dovranno continuare a subire i danni dagli storni".
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"....La lettera di Bruxelles contiene anche una puntualizzazione poco gradevole che suona più come un avvertimento: “noto anche – scrive sempre Falkenberg a Cosentino – che le informazioni inviate dall'Italia riguardano unicamente l'inserimento dello storno tra le specie cacciabili, in virtù del suo (stimato) stato di conservazione favorevole e non menzionano invece la situazione di altre specie attualmente cacciabili in Italia, ma che sono considerate essere in uno stato di conservazione sfavorevole..."
Uhm....sembra quasi una minaccia in stile mafioso....
Beh Andrea è innegabile che l'affermazione del politico di Bruxelles voglia dire : chiedete lo storni ma non mettere sul piatto qualcos'altro che voi cacciate ma che molti altri non cacciano ... Non specifico cosa perché si sa...
Beh Andrea è innegabile che l'affermazione del politico di Bruxelles voglia dire : chiedete lo storni ma non mettere sul piatto qualcos'altro che voi cacciate ma che molti altri non cacciano ... Non specifico cosa perché si sa...
la pavoncella la darei volentieri,visto che non ce ne,saluti
Non è la pavoncella a cui si riferisce Franz......
Andrea mi conosce bene, infatti non mi riferivo alla pavoncella !