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ahahahahahahaahahah preferisco il pratico al teorico, almeno per la caccia !
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Un cane da caccia che è stato portato su animali selvatici, se è stato condizionato male, al massimo inseguirà per il tempo che il cacciatore impiega a tirare la fucilata, cioè per una mangiata di decimi di secondo. Se la fucilata è andata a buon fine va al riporto, altrimenti si ferma e continua a seguire con lo sguardo il selvatico che va via, ancora per qualche secondo, dopo rientra e si rimette a disposizione del padrone. Invece il cane che è stato condizionato bene al frullo si ferma, come faceva quando veniva portato sulla selvaggina selvatica, senza l'uso del fucile. Sul primo abbattimento il cane saggio al frullo va al riporto dopo la fucilata. Sul secondo selvatico la sua saggezza gli suggerisce di correre perché dopo qualche secondo vedrà cadere il selvatico. Bene questo punto tutto dipende dal padrone, mi sembra di essere stato abbastanza chiaro. La differenza che passa fra un cane corretto al frullo e un cane saggio al frullo è enorme. Il cane corretto al frullo è quello che esegue per coercizione, non collabora, esegue per non subire, quello saggio esegue per interesse, gli è stata data la possibilità di pensare e di agire, e soprattutto di interagire. Questo viene definito condizionamento classico, molto ma molto diverso da quello strumentale. Chi vuole condizionare il cane con questo metodo non deve parlare, non deve ordinare, deve mettere il cane nelle condizioni di arrivare a risolvere il problema con la propria testa. Quindi quando dico che il cane addestrato nell'essenziale, al cane super addestrato gli fa il c.lo come un secchio non lo dico tanto per dire. Un cane addestrato con il metodo strumentale al momento del frullo smette di pensare cioè a quella determinata azione ricorda qualcosa di spiacevole, alcuni cani girano la testa e non seguono a vista il selvatico, quindi non riescono a marcare bene il punto di caduta, per arrivare sul punto impiegano troppo tempo, questo comporta un enorme vantaggio per la selvaggina ferita, quindi tradotto, in recuperi difficili. Il cane saggio, non si inchioderà come quello addestrato con il metodo strumentale, ma si metterà in posizione (anche con qualche piccola corsetta) per assicurarsi sia dell'esito della fucilata che dell'eventuale punto di caduta. Ha meno bisogno di essere guidato, psicologicamente è meno inibito di un cane super addestrato, ha molta più autonomia nel gestire l'azione, da non confondere con l'indipendenza. P.S. Giovanni ho quotato solo quattro righi, se quoto tutto dieci pagine non basterebbero.Il cane che insegue al frullo compromettera' il possibile abbattimento di una o due ritardatarie che frulleranno quando il cacciatore e' distratto dall'azione scorretta del cane, o fuori tiro se erano lontane dal grosso della brigata.
Sicuramente quello che insegue arriva prima di quello che rimane fermo e solo dopo aver visto cadere parte per andare a riportare. Però il punto dove è caduto il selvatico lo memorizza meglio il cane che non insegue, quindi non è matematico che quello che rincorre rientra prima con la selvaggina in bocca. Arrivare prima non è ritornare prima, non è raro vedere un cane che insegue superare l'animale morto. Se dopo lo sparo il cane che insegue è impedito da ostacoli naturali, si e costretti ad accompagnare il cane sul selvatico morto. Quindi il cane che spontaneamente si ferma è più preciso nell'individuazione del punto di caduta del selvatico. Questo dipende anche dal metodo addestrativo, è un controsenso addestrare il cucciolo al riporto tenendolo fermo al piede se non si ha intenzione di continuare a tenerlo fermo al frullo e allo sparo.su animali feriti anche il cane saggio al frullo arriva dopo di chi insegue,