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Sorbo delle Giudicarie (sorbus Stampularis V.B.)
Famiglia: Sorbaceae
Nome Volgare: Sorbo Trentino, sorbo d’Aprile(del 1° di Aprile si intende)
ETIMOLOGIA
L’etimologia del termine STAMPULARIS deriva dal latino STAMPO che indica la provenienza della specie (Zona Valtrompia dove vi sono i maggiori produttori).
Il termine V.B. sta’ ad indicare il nome dello scopritore di questa specie che è stato tale Robert Van Bonom, noto botanico Olandese trapiantato nella terra Bresciana e più precisamente in Vallesabbia.
MORFOLOGIA
Il sorbo delle Giudicarie è un arbusto che può anche assumere la forma di albero che al massimo arriva ai 4-5 metri di altezza. La chioma risulta esile e rada nella fase giovanile e solida e ben ramificata il quella adulta.
La sua più stravagante caratteristica è quella di non produrre foglie se non in particolari varietà di nuova produzione.
Inoltre la fioritura (si pensa sia notturna) è talmente breve che si ritrovano sulla pianta già i frutti che maturano velocemente e si presentano in grappoli di bacche di colore rosso dalla forma sferica e pasta morbida,quasi gommosa.
Un’altra particolarità della specie è quella, come per altre specie quali il ginepro, di mantenere i frutti sull’albero anche per più di un anno, salvo poi cadere causa rottura dei rami che li supportano.
DIFFUSIONE e HABITAT
La specie non presenta particolari problemi ad acclimatarsi in qualsiasi località, con qualsiasi tipologia di terreno e sopporta sia il caldo che i climi rigidi.
IMPIANTO
Essendo una pianta di recente scoperta è di tipo innestato; La più importante caratteristica di questa pianta è quella di poter essere innestata su qualunque portainnesto purchè vigoroso e solido.
Si passa dal Frassino nero a quello bianco, dal noce e al castagno; ogni portainnesto è valido purchè l’innesto sia a fildiferro. Dopo la fruttificazione non necessita ne di concimazioni ne di acqua.
MALATTIE
Questa specie di sorbo è stata creata dal sig. Van Bonom proprio per evitare tutte quelle malattie che colpiscono i sorbi comuni. Infatti il sorbo delle Giudicarie è immune da tutte le malattie fungine o ad attacchi di insetti. Teme però la terribile malattia denominata BOTTA di PIOMBO; questa temibile malattia si manifesta con la rottura improvvisa di rami e con la caduta a terra delle bacche.
CURIOSITA’
Racconti antichi parlano di alcuni SCIAMANI di provenienza incerta (pare fossero Bresciani) che penetrarono anticamente nel territorio Trentino portando con se le loro stregonerie per la cattura degli uccelli.
Tra queste pare vi fossero alcuni semi di questa pianta che, rubati agli sciamani, vennero in segreto piantati da abitanti della zona in zone montane dove, grazie all’abbondanza delle nevicate, attecchirono copiosamente.Da qui il nome scientifico della pianta.
Questa pianta che è stata fino ad ora introdotta solo in alcuni vivai Valsabbini, pare provenga proprio da quella zona del Trentino, anche se ormai la produzione in larga scala ha fatto si che sia presente un po’ in tutta la zona (viene segnalato un notevole nucleo di piante nella Bassa Bresciana nella zona del parco dell’Uccellina, a conferma della duttilità di questa pianta)
COME PASTURA
Sebbene di nuova introduzione questa pianta è gia’ molto appetita da molte specie di TURDIDI 84
Famiglia: Sorbaceae
Nome Volgare: Sorbo Trentino, sorbo d’Aprile(del 1° di Aprile si intende)
ETIMOLOGIA
L’etimologia del termine STAMPULARIS deriva dal latino STAMPO che indica la provenienza della specie (Zona Valtrompia dove vi sono i maggiori produttori).
Il termine V.B. sta’ ad indicare il nome dello scopritore di questa specie che è stato tale Robert Van Bonom, noto botanico Olandese trapiantato nella terra Bresciana e più precisamente in Vallesabbia.
MORFOLOGIA
Il sorbo delle Giudicarie è un arbusto che può anche assumere la forma di albero che al massimo arriva ai 4-5 metri di altezza. La chioma risulta esile e rada nella fase giovanile e solida e ben ramificata il quella adulta.
La sua più stravagante caratteristica è quella di non produrre foglie se non in particolari varietà di nuova produzione.
Inoltre la fioritura (si pensa sia notturna) è talmente breve che si ritrovano sulla pianta già i frutti che maturano velocemente e si presentano in grappoli di bacche di colore rosso dalla forma sferica e pasta morbida,quasi gommosa.
Un’altra particolarità della specie è quella, come per altre specie quali il ginepro, di mantenere i frutti sull’albero anche per più di un anno, salvo poi cadere causa rottura dei rami che li supportano.
DIFFUSIONE e HABITAT
La specie non presenta particolari problemi ad acclimatarsi in qualsiasi località, con qualsiasi tipologia di terreno e sopporta sia il caldo che i climi rigidi.
IMPIANTO
Essendo una pianta di recente scoperta è di tipo innestato; La più importante caratteristica di questa pianta è quella di poter essere innestata su qualunque portainnesto purchè vigoroso e solido.
Si passa dal Frassino nero a quello bianco, dal noce e al castagno; ogni portainnesto è valido purchè l’innesto sia a fildiferro. Dopo la fruttificazione non necessita ne di concimazioni ne di acqua.
MALATTIE
Questa specie di sorbo è stata creata dal sig. Van Bonom proprio per evitare tutte quelle malattie che colpiscono i sorbi comuni. Infatti il sorbo delle Giudicarie è immune da tutte le malattie fungine o ad attacchi di insetti. Teme però la terribile malattia denominata BOTTA di PIOMBO; questa temibile malattia si manifesta con la rottura improvvisa di rami e con la caduta a terra delle bacche.
CURIOSITA’
Racconti antichi parlano di alcuni SCIAMANI di provenienza incerta (pare fossero Bresciani) che penetrarono anticamente nel territorio Trentino portando con se le loro stregonerie per la cattura degli uccelli.
Tra queste pare vi fossero alcuni semi di questa pianta che, rubati agli sciamani, vennero in segreto piantati da abitanti della zona in zone montane dove, grazie all’abbondanza delle nevicate, attecchirono copiosamente.Da qui il nome scientifico della pianta.
Questa pianta che è stata fino ad ora introdotta solo in alcuni vivai Valsabbini, pare provenga proprio da quella zona del Trentino, anche se ormai la produzione in larga scala ha fatto si che sia presente un po’ in tutta la zona (viene segnalato un notevole nucleo di piante nella Bassa Bresciana nella zona del parco dell’Uccellina, a conferma della duttilità di questa pianta)
COME PASTURA
Sebbene di nuova introduzione questa pianta è gia’ molto appetita da molte specie di TURDIDI 84