RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO (1 utente sta leggendo)

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Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Qui li cacciamo in deroga...e ce ne sono a milioni anche qui....

Spero vivamente che li mettano in calendario......
Pero' se questo vorrebbe dire levarci le deroghe....(fringuello/Pispola...) meglio che se lo tengano lo storno e che ci diano le deroghe piene come ogni anno.....Discorso egoistico....pero'.......
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

ozannagh ha scritto:
Mah......dopo questo documento mi chiedo come mai la stessa ISPRA non più tardi di 8-9 mesi fà ha dato parere sfavorevole a diverse Regioni circa la possibilità di cacciare lo storno in deroga....Toscana in testa se non erro...
Robe da matti.... [42] [42]


Ecco il perchè di questo cambiamento di rotta nel documento Ispra.
COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

lunedì 21 marzo 2011
L'avrà detto anche il Ministro Galan, che il 16 marzo scorso aveva già dato disposizioni ai suoi del ministero di sbaraccare per trasferirsi armi e bagagli al Ministero della cultura e che oggi, invece, si ritrova ancora lì, al Mipaaf, forse a disfare le valige, non si sa se ringraziando o rimuginando pensieri e perplessità nei confronti di un establishment che usa il timone della nostra mamma centocinquantenaria come se fosse uno sbattiuova. L'avranno detto anche all'Ispra, quando qualcuno, a buona ragione, avrà chiesto loro di eseguire delle disposizioni che spettano a un esecutivo, deprivandoli di quel potere di surroga di cui da tempo, in una vacazio grave della politica, organi, organetti, e organini dello Stato si sono appropriati, immaginandosi - anch'essi - unti del signore. Considerazioni, queste, che hanno un senso compiuto se raccontiamo, facendo anche qualche congettura, cosa sta accadendo intorno alle nostre faccende. Si parva licet. E allora. Abbiamo saputo che una decina di giorni fa, dopo un anno almeno di inattività, al Mipaaf si è riunito con nuovi attori (Galan, Luciano Rossi, Viviana Beccalossi) il Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale. E questa è già una notizia, una sorpresa, come anche Big Hunter ha segnalato. Ma la notizia che ancora di più ci ha sorpreso è stato che l'Ispra aveva presentato una memoria sullo storno, che a nostro avviso ha dello sconvolgente, perchè segna un diverso rapporto fra esecutivo ed ente di ricerca. Perchè certifica implicitamente che l'ente di ricerca quello deve fare: RICERCA.. e che l'esecutivo, in questo caso il Ministro, che presiede il Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale, dispone, richiede, commissiona indagini e richiede pareri all'organo scientifico in funzione di obiettivi, politici, che individua autonomamente. Questo è quello che abbiamo pensato sia successo, quando abbiamo avuto modo di leggere il documento in oggetto, di cui fra poco daremo contezza, ma che troverete qui allegato affinchè anche voi, cari assidui lettori di www.bighunter.it, possiate analizzare per farvene un'idea. Dunque, interpretando i fatti, noi pensiamo che sia andata così. Primo: il Ministro, ex governatore di una regione in cui - a torto o a ragione - la caccia è ancora tenuta in considerazione, cerca di capire come affrontare il problema a livello nazionale. L'attività venatoria è stato oggetto di attacchi a più riprese. Noi sappiamo che nella massima parte sono ingiustificati. Anche al Ministro sorge lo stesso dubbio, soprattutto quando è costretto in Consiglio dei Ministri a denunciare insieme alla Gelmini, a Bossi e ad altri colleghi (Matteoli, La Russa, ad esempio), le intemperanze della rossa Brambilla, che si arroga il diritto aldilà delle proprie competenze istituzionali di dettare la linea anche sulla caccia (chiedendone in pratica l'abolizione). Secondo: l'Infs (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), da poco fagocitato dall'Ispra, continua a operare in palese autonomia; si accoda (ma si potrebbe anche pensare che ne è alla guida...) alla variegata canea anticaccia, provocando nel paese e in Parlamento "escalation" al grido di "NO alla caccia selvaggia". Esprime pareri che hanno poco di scientifico (quasi sempre hanno segno negativo, trincerato dietro il fatto -o, meglio, il "NON FATTO" - che non esistono dati statistici esaurientemente autorevoli a cui collegarsi). L'opinione pubblica e il palazzo ne evincono che se il patrimonio faunistico nostrano corre dei rischi, ciò dipende dalla caccia e da quegli sciagurati dei cacciatori italiani. Nello stesso tempo, però, l'ISPRA, quello vero, produce un rapporto in cui fa bella mostra di sè un elenco di rischi a cui fauna e patrimonio naturale sono soggetti in Italia. Scandalosamente, per la sopracitata canea, e per la rossa di Lecco, la caccia non ne fa parte. Se a Galan non è saltata automaticamente la mosca al naso, qualcuno probabilmente gliel'avrà fatta notare, quella mosca, gigantesca, che gli ronzava intorno alle froge. Fatto sta che.... Terzo: avrà preso in mano la situazione, neutralizzato la mosca, ma nello stesso tempo avrà preso una decisione. Questa: poichè fra quanto dicono e quanto invece succede c'è una bella differenza, cominciamo a rimettere nel giusto ordine i rapporti fra le varie competenze. Partendo dalle emergenze. Non c'è dubbio, che una di queste sia l'incredibile vicenda dello storno: fonte di danni in Italia, cacciato in gran parte dei paesi dell'Unione Europea, escluso dal nostro calendario, e addirittura oggetto di contestazioni anticaccia in molti casi anche quando se n'è consentito il prelievo in deroga. E qui, il Ministro - sempre a nostro avviso - avrà fatto una cosa semplicissima. Avrà preso carta e penna e avrà indirizzato una lettera all'Ispra, di questo tenore. Cara Ispra, poiché mi risulta che lo storno gode di buona, ottima salute, poiché mi risulta che in Italia fa danni all'agricoltura, di cui io rappresento l'organismo responsabile a livello nazionale, poiché in molti altri paesi dell'Unione Eropea è oggetto di caccia, senza che questo ne intacchi i contingenti, poiché nelle more di un reinserimento nell'allegato II/2 della Direttiva fra le specie cacciabili anche in Italia, è possibile che venga reinserito nell'elenco delle specie cacciabili (art. 18 della 157/92) attraverso lo strumento del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio), premesso tutto questo, cara Ispra, e volendo prendere delle decisioni, gradirei che mi facessi il punto della situazione. Questo, a nostro avviso si badi bene, quello che potrebbe essere successo. A cui, inopinatamente, è seguita, questo è certo, la seguente comunicazione dell'Ispra, a firma di Alessandro Andreotti, Lorenzo Serra, Fernando Spina.
Riportiamo, sintetizzando, fra virgolette ampi stralci del documento Ispra
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Speriamo a bene disse il rospo,ma il contadino gl'auzza(fa la punta) la canna!!!
Certo un mi fate di nulla di cosa penso dell'Ispra,tanto ormai vu lo sapete tutti.
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Mi piacerebbe che qualcuno spiegasse cosa sarebbe "la mosca che ronza attorno al naso di Galan"
Della serie, mi spiegate cosa si nasconde dietro queste righe?
Scandalosamente, per la sopracitata canea, e per la rossa di Lecco, la caccia non ne fa parte. Se a Galan non è saltata automaticamente la mosca al naso, qualcuno probabilmente gliel'avrà fatta notare, quella mosca, gigantesca, che gli ronzava intorno alle froge. Fatto sta che....
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Direi che sapere come sia successo riempie la nostra curiosità, ma non il nostro piacere di cacciare anche lo storno. Comunque sia andata mi auguro che la reintroduzione nelle specie cacciabili avvenga in tempi stretti. Possibilmente già dal prossimo ottobre.
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Turdus ha scritto:
Mi piacerebbe che qualcuno spiegasse cosa sarebbe "la mosca che ronza attorno al naso di Galan"
Della serie, mi spiegate cosa si nasconde dietro queste righe?
Scandalosamente, per la sopracitata canea, e per la rossa di Lecco, la caccia non ne fa parte. Se a Galan non è saltata automaticamente la mosca al naso, qualcuno probabilmente gliel'avrà fatta notare, quella mosca, gigantesca, che gli ronzava intorno alle froge. Fatto sta che....

Se interpreto bene quanto leggo significa che nell'elenco dei mali di cui soffre la fauna e l'ambiente italiano, per la prima volta non viene citata la caccia...detto elenco pare sia stato partorito dalla parte più sana dell'ISPRA e il fatto che non sia stata citata la caccia sempre e comunque come male assoluto è stato mal digerito dall'ex INFS (nel testo canea anticaccia) confluiti nell'ISPRA e dalla "rossa di Lecco"...in virtù di tutto ciò Galan ha chiamato l'ISPRA sottoponendogli la questione storno, facendo intendere che non tollererà più menzogne ideologiche.

Non so se sbaglio, ma è ciò che ho capito...poi sulla "parte sana dell'ISPRA" avrei legittimi dubbi che potranno essere fugati solo col passare del tempo e con gli atteggiamenti che avranno, d'ora in avanti, nell'affrontare le questioni venatorie.
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Gianni ha scritto:
ozannagh ha scritto:
Mah......dopo questo documento mi chiedo come mai la stessa ISPRA non più tardi di 8-9 mesi fà ha dato parere sfavorevole a diverse Regioni circa la possibilità di cacciare lo storno in deroga....Toscana in testa se non erro...
Robe da matti.... [42] [42]


Ecco il perchè di questo cambiamento di rotta nel documento Ispra.
COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

lunedì 21 marzo 2011
........ poiché nelle more di un reinserimento nell'allegato II/2 della Direttiva fra le specie cacciabili anche in Italia, è possibile che venga reinserito nell'elenco delle specie cacciabili (art. 18 della 157/92) attraverso lo strumento del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio),.....

..e questo decreto, che risolverebbe immediatamente il problema, il nostro Presidente si guarderà bene dal firmarlo, ostaggio com'è della rossa.... [lol.gif]
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

sipe48 ha scritto:
Turdus ha scritto:
Mi piacerebbe che qualcuno spiegasse cosa sarebbe "la mosca che ronza attorno al naso di Galan"
Della serie, mi spiegate cosa si nasconde dietro queste righe?
Scandalosamente, per la sopracitata canea, e per la rossa di Lecco, la caccia non ne fa parte. Se a Galan non è saltata automaticamente la mosca al naso, qualcuno probabilmente gliel'avrà fatta notare, quella mosca, gigantesca, che gli ronzava intorno alle froge. Fatto sta che....

Se interpreto bene quanto leggo significa che nell'elenco dei mali di cui soffre la fauna e l'ambiente italiano, per la prima volta non viene citata la caccia...detto elenco pare sia stato partorito dalla parte più sana dell'ISPRA e il fatto che non sia stata citata la caccia sempre e comunque come male assoluto è stato mal digerito dall'ex INFS (nel testo canea anticaccia) confluiti nell'ISPRA e dalla "rossa di Lecco"...in virtù di tutto ciò Galan ha chiamato l'ISPRA sottoponendogli la questione storno, facendo intendere che non tollererà più menzogne ideologiche.

Non so se sbaglio, ma è ciò che ho capito...poi sulla "parte sana dell'ISPRA" avrei legittimi dubbi che potranno essere fugati solo col passare del tempo e con gli atteggiamenti che avranno, d'ora in avanti, nell'affrontare le questioni venatorie.


Concordo con te ...
Oltretutto c'è uno studio commissionato da Legambiente dove spiega che cosa è dannoso per L'italia e la fauna sia di passo che stanziale.
Il primo danno è Il Turismo incontrollato.(tanto caro alla Bramby)..la caccia è all'ottavo posto su 10 posizioni con una % del 2/3% massimo...!
Se trovo l'articolo lo posto!
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

arsvenandi ha scritto:
Gianni ha scritto:
ozannagh ha scritto:
Mah......dopo questo documento mi chiedo come mai la stessa ISPRA non più tardi di 8-9 mesi fà ha dato parere sfavorevole a diverse Regioni circa la possibilità di cacciare lo storno in deroga....Toscana in testa se non erro...
Robe da matti.... [42] [42]


Ecco il perchè di questo cambiamento di rotta nel documento Ispra.
COME DIREBBE LO STORNO, DEL DOMAN NON V'E' CERTEZZA...

lunedì 21 marzo 2011
........ poiché nelle more di un reinserimento nell'allegato II/2 della Direttiva fra le specie cacciabili anche in Italia, è possibile che venga reinserito nell'elenco delle specie cacciabili (art. 18 della 157/92) attraverso lo strumento del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio),.....

..e questo decreto, che risolverebbe immediatamente il problema, il nostro Presidente si guarderà bene dal firmarlo, ostaggio com'è della rossa.... [lol.gif]


Dipende da come stanno andando i loro "sondaggi di gradimento".......in questo momento lo firma.....
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Ricordarsi quello che ho scritto non molto tempo fa.
Per l'illuminato Ciromenotti il DPCM,non basta perreinserire lo storno tra le specie cacciabili.
Ma io son convinto che aiuterebbe,e molto.
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

Non mi preoccuperei più di tanto di quello che vorrebbe l'illuminato Ciromenotti. Tutti insieme gli faremo bastare anche il DPCM.
 
Re: RELAZIONE ISPRA 2011 STORNO

colombaccio51 ha scritto:
Ricordarsi quello che ho scritto non molto tempo fa.
Per l'illuminato Ciromenotti il DPCM,non basta perreinserire lo storno tra le specie cacciabili.
Ma io son convinto che aiuterebbe,e molto.

Giusto (su queste cose Ciro non sbaglia mai) il decreto è l'ultimo passo per la reintroduzione nella lista delle specie cacciabili , ma prima, previa richiesta governativa, lo storno deve essere reinserito nell'allegato II/B della direttiva 2009/147/CE (pratica abbastanza lunga) altrimenti per la U.E risulta non cacciabile (o perlomeno lo è solo in deroga).
Invece il dcpm può essere usato per rendere cacciabili le specie presenti nell'allegato II/A della direttiva ,dato che la stessa precisa che le specie presenti in questo allegato possono essere inserite nel calendario di ogni stato membro senza che ne sia stata richiesta la cacciabilità a differenza delle specie presenti nell'allegato II/B.
Per fare un esempio pratico, in italia per cacciare le oche o il piccione torraiolo (presenti nell'allegato II/A) basterebbe un dcpm (dalla direttiva: Le specie di cui all'allegato II, parte A possono essere cacciate nella zona geografica
marittima e terrestre cui si applica la presente direttiva) a differenza dello storno (presente nell'allegato II/B) per cui bisogna fare la procedura sopra descritta per renderlo cacciabile (dalla direttiva :Le specie di cui all'allegato II, parte B possono essere cacciate soltanto negli Stati membri
per i quali esse sono menzionate).
Ciao spero di essere stato chiaro.
 

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