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LBI: Lacuna Barica Italica
Da circa sei mesi il nostro paese è sprofondato in una sorta di depressione semipermanente che ha dato vita ad uno dei periodi più piovosi degli ultimi anni. Cerchiamo di capire il perché.
Basterebbe gettare un'occhiata alla prima carta tematica qui riportata per capire la portata di questa fase climatica che sta caratterizzando da circa sei mesi l'Italia. Quel cerchio blu che circonda il nostro paese indica forti anomalie negative nell'altezza dei geopontenziali a 500 hPa. In parole semplici l'area del Mediterraneo centrale è stata sede quasi permanente di basse pressioni in quota e al suolo. In tal modo le depressioni e le onde cicloniche, dovunque provenissero, sono state spesso costrette a scivolare lungo i margini di questa conca barica, per finire poi ad alimentare cicloni sulle nostre regioni. Che si trattasse di saccature artiche o di onde lunghe nordatlantiche, di gocce fredde mediterranee o di masse d'aria retrograde orientali, l'Italia è stata spesso la loro meta.
Qualcuno si ricorderà come negli scorsi anni alcune regioni italiane, tra cui soprattutto il Nord-Ovest prima e successivamente l'Emilia Romagna e le regioni adriatiche centrali, avessero dovuto fare i conti con lunghi periodi siccitosi. Allora la causa venne individuata in una lacuna barica iberica, simile alla nostra ma spostata ad ovest di qualche centinaio di chilometri. La Natura tende a scegliere sempre le strade già percorse: ecco perché si innescano dei periodi anche molto lunghi (dal punto di vista umano, ovvio) in cui si ripetono più o meno sempre le stesse configurazioni meteorologiche. Faticosamente si esce da queste cosiddette anomalie.
Se torniamo ad osservare la prima carta, noteremo che l'area nord-europea è stata, al contrario di noi, dominata da valori barici molto superiori alla norma. Tale fascia di alte pressioni si collega direttamente ad una importante alta pressione oceanica, da noi in passato definita Bolla Calda Atlantica. La sua posizione centrale nell'oceano ha favorito la discesa verso sud-est del Fronte Polare, mentre la Fascia delle Alte pressioni nord-europea ha schiacciato le onde cicloniche verso la LBI. Dal punto di vista climatologico tale configurazione barica può essere definita di NAO negativa e di EA negativa.
Passando alla seconda carta tematica, troviamo rappresentate le anomalie delle precipitazioni in Europa negli ultimi sei mesi. A dir la verità il parametro utilizzato si chiama precipitation_rate, e pur non ambendo a fornire dati precisi sulla quantità delle piogge cadute, ben si presta ad una analisi d'insieme. In parole povere con il colore blu e ancora di più con il viola vengono indicate le aree che hanno avuto surplus precipitativi, anche molto consistenti. Notare come ovviamente le due carte siano sovrapponibili.
Se qualcuno dovesse chiedere quanto potrebbe durare tale LBI la risposta ovviamente dovrebbe essere molto prudente. Potrebbe teoricamente anche finire domani. Tutto lascia pensare però che tale anomala situazione possa perdurare ancora. Sia per i motivi suddetti riguardo all'economicità della Natura, sia per le attuali teleconnessioni climatiche, con particolare riguardo alle SSTA, cioè alle anomalie termiche superficiali delle acque oceaniche.
Da circa sei mesi il nostro paese è sprofondato in una sorta di depressione semipermanente che ha dato vita ad uno dei periodi più piovosi degli ultimi anni. Cerchiamo di capire il perché.
Basterebbe gettare un'occhiata alla prima carta tematica qui riportata per capire la portata di questa fase climatica che sta caratterizzando da circa sei mesi l'Italia. Quel cerchio blu che circonda il nostro paese indica forti anomalie negative nell'altezza dei geopontenziali a 500 hPa. In parole semplici l'area del Mediterraneo centrale è stata sede quasi permanente di basse pressioni in quota e al suolo. In tal modo le depressioni e le onde cicloniche, dovunque provenissero, sono state spesso costrette a scivolare lungo i margini di questa conca barica, per finire poi ad alimentare cicloni sulle nostre regioni. Che si trattasse di saccature artiche o di onde lunghe nordatlantiche, di gocce fredde mediterranee o di masse d'aria retrograde orientali, l'Italia è stata spesso la loro meta.
Qualcuno si ricorderà come negli scorsi anni alcune regioni italiane, tra cui soprattutto il Nord-Ovest prima e successivamente l'Emilia Romagna e le regioni adriatiche centrali, avessero dovuto fare i conti con lunghi periodi siccitosi. Allora la causa venne individuata in una lacuna barica iberica, simile alla nostra ma spostata ad ovest di qualche centinaio di chilometri. La Natura tende a scegliere sempre le strade già percorse: ecco perché si innescano dei periodi anche molto lunghi (dal punto di vista umano, ovvio) in cui si ripetono più o meno sempre le stesse configurazioni meteorologiche. Faticosamente si esce da queste cosiddette anomalie.
Se torniamo ad osservare la prima carta, noteremo che l'area nord-europea è stata, al contrario di noi, dominata da valori barici molto superiori alla norma. Tale fascia di alte pressioni si collega direttamente ad una importante alta pressione oceanica, da noi in passato definita Bolla Calda Atlantica. La sua posizione centrale nell'oceano ha favorito la discesa verso sud-est del Fronte Polare, mentre la Fascia delle Alte pressioni nord-europea ha schiacciato le onde cicloniche verso la LBI. Dal punto di vista climatologico tale configurazione barica può essere definita di NAO negativa e di EA negativa.
Passando alla seconda carta tematica, troviamo rappresentate le anomalie delle precipitazioni in Europa negli ultimi sei mesi. A dir la verità il parametro utilizzato si chiama precipitation_rate, e pur non ambendo a fornire dati precisi sulla quantità delle piogge cadute, ben si presta ad una analisi d'insieme. In parole povere con il colore blu e ancora di più con il viola vengono indicate le aree che hanno avuto surplus precipitativi, anche molto consistenti. Notare come ovviamente le due carte siano sovrapponibili.
Se qualcuno dovesse chiedere quanto potrebbe durare tale LBI la risposta ovviamente dovrebbe essere molto prudente. Potrebbe teoricamente anche finire domani. Tutto lascia pensare però che tale anomala situazione possa perdurare ancora. Sia per i motivi suddetti riguardo all'economicità della Natura, sia per le attuali teleconnessioni climatiche, con particolare riguardo alle SSTA, cioè alle anomalie termiche superficiali delle acque oceaniche.