La caccia alle anatre con i richiami vivi l'ho fatta anch'io, a Fogliano, negli anni 60 e 70. E non mi pare che richiedesse tutto quest'addestramento dei richiami vivi.
Appellarsi alle tradizioni non ha alcuna trazione, con me e col resto del mondo di oggi. Le tradizioni a volta si devono accantonare perche' i tempi cambiano. Era tradizione in Italia di catturare ed uccidere uccellini minuscoli con le reti dei roccoli, di pasturare i beccaccini col sangue di bue, di ammazzarli con lanterna e pala, di usare trappole ed archetti, lacci, vischio, di accecare le quaglie da richiamo catturate con reti, di prendere i rondoni ancora implumi dai nidi e trasformarli in vivande, di fare la posta alla beccaccia. Potrei continuare a enumerare tradizioni venatorie che si sono dovute abbandonare per mille ragioni, ragioni che hanno lo scopo comune di salvaguardare l'avifauna. E fino agli anni 70 ancora mi ricordo le centinaia di allodole e tordi in vendita (legale) sulle bancarelle di Piazza Vittorio o appesi in grandi mazzi agli stipiti delle porte di tante macellerie romane. Non era forse una tradizione lo spiedo di uccelli migratori?
Non sto parlando di etica, ne' sto suggerendo che negli U.S. ci sia un'etica venatoria superiore. Gli americani sono pragmatisti, non necessariamente etici. Si fa cio' che funziona bene, non si fa cio' che non funziona--e lo si fa senza attribure un valore morale alle azioni. Eppure Machiavelli era italiano! Anche qui, come dimostrano la sparizione del piccione migratore e del chiurlo esquimese, oggeti di cacce spietate e incontrollate, gli eccessi ci sono stati ed in certi casi ancora ci sono, ma per fortuna adesso sono illegali. Non parlo di etica ma di management delle risorse. Le cataste di becchime gettate in acqua per pasturare sono pericolose. Non mi puoi venire a dire che non e' vero perche' non e' successo niente. Difficilmente troverai un'anatra morta per aver mangiato sementi marce o ammuffite sul posto dove le ha mangiate. Se e' successo tu non lo puoi sapere. Vero che le Americhe (nord, Central e South) sono enormi, ma con la caccia di mercato, l'antropizzazione, le bonifiche, anche gli anatidi e anseriformi ed i trampolieri di questo grande continente erano ridotti al lumicino al principio del 900. Non importa quanto sia grande un territorio. Se si perseguitano le popolazioni animali senza misura, senza limiti, con qualsiasi metodo che sara' stato tradizionale e diffuso quando il mio bisnonno aveva i pantaloncini corti, ma che oggi non e' piu' possibile usare perche' non ci sono piu' tanti selvatici quanti ce ne erano nel passato, a schifio, finisce. Nessuno avrebbe pensato, nel passato, che i bisonti americani che a milioni pascolavano nella prateria sconfinata sarebbero un giorno divenuti quasi estinti. Eppure...
Meno male che in America ci siamo ravveduti. Dopo gli eccessi del passato ci siamo stretti la cinghia e abbiamo cercato di rimediare a quegli eccessi. Ho amici che si ricordano come da ragazzi non avevano mai visto un cervo qui in Alabama, e dovettero aspettare decenni prima di cominciare a vederli. Oggi non solo li vedono, ma li abbattono, anche tre o quattro a stagione. Etica? No saggio managemente delle risorse.
Quali sono i limiti di carniere italiani per gli anatidi? Si fa in modo di uccidere poche o pochissime femmine? Si fanno rispettare i limiti di carniere nelle Valli Venete? Ho letto un po' dappertutto che sono in pochi a farlo, adducendo come scusa che se uno prende o poco niente per tre giorni, se il quarto c'e' buon passo uno ha il diritto di prendere tanti limiti quanti non e' riuscito a prendere nei giorni di stasi. "Ostrega, io pago tanti di quegli schei per cacciare in valle, figurati se prendo un solo limite quando ce ne sono tante..."
Ragazzi, capisco il vostro discorso che il territorio adatto per la sosta degli anatidi e per la loro caccia s'e' ridotto tremendamente. E allora che cazxo di logica e' usare metodi che possono essere pericolosi per la salute dei selvatici, e metodi di caccia "tradizionali" per poter continuare a fare carnieri che oggi non sono piu' sostenibili? Volete far diminuire la risorsa ancora di piu'? Etica? Affancu10 l'etica! E' questione di matematica, di logica, di saggia utilizzazione delle risorse, e di poter lasciare ai nostri figli, nipoti e pronipoti qualcosa da cacciare. Quindi non piu' pasturazione, non piu' richiami vivi, e rendere i limiti di carniere compatibili con le popolazioni animali. Cavolo, ancora sparate alle femmine di fagiano nella maggior parte dell'Italia, e poi vi lamentate se bisogna lanciare tonnellate di gabbiaroli ogni anno...
Appellarsi alle tradizioni non ha alcuna trazione, con me e col resto del mondo di oggi. Le tradizioni a volta si devono accantonare perche' i tempi cambiano. Era tradizione in Italia di catturare ed uccidere uccellini minuscoli con le reti dei roccoli, di pasturare i beccaccini col sangue di bue, di ammazzarli con lanterna e pala, di usare trappole ed archetti, lacci, vischio, di accecare le quaglie da richiamo catturate con reti, di prendere i rondoni ancora implumi dai nidi e trasformarli in vivande, di fare la posta alla beccaccia. Potrei continuare a enumerare tradizioni venatorie che si sono dovute abbandonare per mille ragioni, ragioni che hanno lo scopo comune di salvaguardare l'avifauna. E fino agli anni 70 ancora mi ricordo le centinaia di allodole e tordi in vendita (legale) sulle bancarelle di Piazza Vittorio o appesi in grandi mazzi agli stipiti delle porte di tante macellerie romane. Non era forse una tradizione lo spiedo di uccelli migratori?
Non sto parlando di etica, ne' sto suggerendo che negli U.S. ci sia un'etica venatoria superiore. Gli americani sono pragmatisti, non necessariamente etici. Si fa cio' che funziona bene, non si fa cio' che non funziona--e lo si fa senza attribure un valore morale alle azioni. Eppure Machiavelli era italiano! Anche qui, come dimostrano la sparizione del piccione migratore e del chiurlo esquimese, oggeti di cacce spietate e incontrollate, gli eccessi ci sono stati ed in certi casi ancora ci sono, ma per fortuna adesso sono illegali. Non parlo di etica ma di management delle risorse. Le cataste di becchime gettate in acqua per pasturare sono pericolose. Non mi puoi venire a dire che non e' vero perche' non e' successo niente. Difficilmente troverai un'anatra morta per aver mangiato sementi marce o ammuffite sul posto dove le ha mangiate. Se e' successo tu non lo puoi sapere. Vero che le Americhe (nord, Central e South) sono enormi, ma con la caccia di mercato, l'antropizzazione, le bonifiche, anche gli anatidi e anseriformi ed i trampolieri di questo grande continente erano ridotti al lumicino al principio del 900. Non importa quanto sia grande un territorio. Se si perseguitano le popolazioni animali senza misura, senza limiti, con qualsiasi metodo che sara' stato tradizionale e diffuso quando il mio bisnonno aveva i pantaloncini corti, ma che oggi non e' piu' possibile usare perche' non ci sono piu' tanti selvatici quanti ce ne erano nel passato, a schifio, finisce. Nessuno avrebbe pensato, nel passato, che i bisonti americani che a milioni pascolavano nella prateria sconfinata sarebbero un giorno divenuti quasi estinti. Eppure...
Meno male che in America ci siamo ravveduti. Dopo gli eccessi del passato ci siamo stretti la cinghia e abbiamo cercato di rimediare a quegli eccessi. Ho amici che si ricordano come da ragazzi non avevano mai visto un cervo qui in Alabama, e dovettero aspettare decenni prima di cominciare a vederli. Oggi non solo li vedono, ma li abbattono, anche tre o quattro a stagione. Etica? No saggio managemente delle risorse.
Quali sono i limiti di carniere italiani per gli anatidi? Si fa in modo di uccidere poche o pochissime femmine? Si fanno rispettare i limiti di carniere nelle Valli Venete? Ho letto un po' dappertutto che sono in pochi a farlo, adducendo come scusa che se uno prende o poco niente per tre giorni, se il quarto c'e' buon passo uno ha il diritto di prendere tanti limiti quanti non e' riuscito a prendere nei giorni di stasi. "Ostrega, io pago tanti di quegli schei per cacciare in valle, figurati se prendo un solo limite quando ce ne sono tante..."
Ragazzi, capisco il vostro discorso che il territorio adatto per la sosta degli anatidi e per la loro caccia s'e' ridotto tremendamente. E allora che cazxo di logica e' usare metodi che possono essere pericolosi per la salute dei selvatici, e metodi di caccia "tradizionali" per poter continuare a fare carnieri che oggi non sono piu' sostenibili? Volete far diminuire la risorsa ancora di piu'? Etica? Affancu10 l'etica! E' questione di matematica, di logica, di saggia utilizzazione delle risorse, e di poter lasciare ai nostri figli, nipoti e pronipoti qualcosa da cacciare. Quindi non piu' pasturazione, non piu' richiami vivi, e rendere i limiti di carniere compatibili con le popolazioni animali. Cavolo, ancora sparate alle femmine di fagiano nella maggior parte dell'Italia, e poi vi lamentate se bisogna lanciare tonnellate di gabbiaroli ogni anno...