Meteonotizie dal mondo........... (1 utente sta leggendo)

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Un po' di fresco va .....:

[h=1]Ondata di freddo in Australia: neve vicino ad Adelaide![/h]
6 luglio 2016


Anche l’Australia sta sperimentando gli effetti di una possente invasione di aria Artica di origine Antartica, e questo è ben visibile dalle mappe delle anomalie termiche di questo Continente, e dove si misurano valori termici fino a 8-9°C in meno della norma stagionale.
05-lug-16-Australia.gif

Il freddo si è spinto fino alla città di Adelaide, in Australia meridionale, dove la temperatura massima è stata di soli 11°C, la pioggia è stata la più abbondante degli ultimi 75 anni in Luglio, e la neve è caduta sulle colline alle spalle della città.
In particolare è rimasto imbiancato abbondantemente il Monte Lofty, un’altura panoramica di circa 710 metri di quota che si trova una quindicina di km ad est della città.
Raffiche di vento hanno raggiunto velocità di 102 kmh, causando il crollo di numerosi alberi.
Il freddo dovrebbe insistere nei prossimi giorni, in particolare sulla zona del Queensland, e sulla Tasmania.
Nel frattempo, la città australiana di Canberra ha vissuto il suo mese di Giugno più piovoso di sempre, con 144 mm, superando un record che risaliva al 1956.
Foto dal Dailymail.
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Freddofili
 
[h=1]Neve di Luglio negli Stati Uniti![/h]
7 luglio 2016


Evento davvero molto raro, ma che può saltuariamente accadere, la neve è caduta su alcune zone statunitensi, nella zona nord occidentale, sulle vette delle Cascades nello stato di Washington.
06-lug-16-oregon.gif

Il tutto in seguito ad un afflusso di aria fredda ed umida proveniente dal Pacifico Settentrionale.
Come visibile dalla mappa seguente, le previsioni dei prossimi giorni indicano delle intense nevicate previste sulle vette del Montana e soprattutto del Wyoming, anch’esso evento decisamente insolito per Luglio inoltrato, stando alle previsioni del centro di calcolo statunitense GFS!
06-lug-16-gfs_asnow_wus_41.png

La massa d’aria si trasferirà infatti verso est, provocando, nella giornata di domenica, delle anomalie termiche straordinarie di 14-15°C al di sotto della norma sugli Stati Nord Occidentali statunitensi.
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Freddofili
 
[h=1]Massima allerta a Taiwan per l’avvicinamento del super-tifone “Nepartak”, rischio alluvioni e violente mareggiate[/h][h=2]Il super-tifone “Nepartak” ora comincia davvero a fare paura, fra meno di 48 ore si avvicinerà alle coste orientali di Taiwan[/h][COLOR=#000000 !important]
7 luglio 2016
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Il super-tifone "Nepartak" visto dal satellite NASA



L’avevamo anticipato già diversi giorni fa, durante il passaggio dell’intensa “onda di Kelvin”, diretta al di là della linea di cambiamento data. Ora gli occhi sono tutti puntati su “Nepartak” che in poche ore è divenuto uno dei tifoni più potenti fino ad oggi osservati sul Pacifico occidentale. Scorrendo sopra un tratto di acque superficiali molto calde, sui +29°C +30°C, in un’area con debole “wind shear”, sul Pacifico occidentale, la tempesta si è velocemente evoluta in un impressionante super-tifone di 5^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti violentissimi che sono stati capaci di superare la soglia dei 288 km/h. In poche ore “Nepartak” è divenuto un vero e proprio mostro, con un poderoso rafforzamento della forza centrifuga interna che ha agevolato lo sviluppo di un occhio centrale ben delineato, completamento libero dalle nubi.

Il considerevole rinforzo dell’attività convettiva attorno i lati del tifone, ha liberato una gran quantità di energia che oltre ad approfondire la già intensa circolazione ciclonica, nei medi e bassi strati, ha reso il “gradiente barico orizzontale” ancora più esplosivo, rendendo i venti ciclonici sempre più intensi e tempestosi attorno l’area perturbata, con violentissimi “venti di sbarramento” che hanno oltrepassato la soglia fatidica dei 250 km/h nell’area attorno l’occhio centrale.

Si è venuto cosi ad attivare il famoso processo di “autoalimentazione”, caratteristico dei cicloni tropicali, con il costante risucchio di masse d’aria calde e molto umide, marittime, dalla vicina periferia del tifone, che oltre a far esplodere la convenzione nella parte centrale del sistema, hanno contribuito a sviluppare imponenti bande nuvoloso spiraliformi che sono state ben alimentate dalle enormi quantità di vapore acqueo risucchiato dalle calde acque superficiali del Pacifico occidentale, nel tratto ad ovest delle isole Marianne.

Il super-tifone durante la fase di sviluppo sopra le calde acque superficiali del Pacifico occidentaleLa forte intensificazione del processo di “autoalimentazione” del potente ciclone tropicale, contraddistinto dallo sviluppo di poderosi moti ascensionali che condensando in imponenti nubi temporalesche le grandi quantità di vapore acqueo risucchiato dalla superficie oceanica, aumentando in tal modo l’instabilità atmosferica, ha accompagnato il drastico tracollo della pressione barometrica nei pressi dell’occhio centrale di “Nepartak”, trasformandolo in un perfetto e pericoloso super-tifone di 5^ categoria Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti violentissimi, che hanno raggiunto un picco estremo di ben 257 km/h, nel corso della mattinata odierna. I violentissimi e turbolenti venti ciclonici, spazzando una ristretta area di oceano a nord-est dell’isola filippina di Luzon, hanno alzato ondate di “mare vivo” davvero imponenti, che hanno raggiunto picchi di oltre i 9-10 metri, ma con “Run-Up” anche superiori a pochi di chilometri dal passaggio dell’occhio centrale del super-tifone.

Il moto ondoso creato dai violenti “venti di sbarramento”, che ruotano a grandissima velocità attorno il profondissimo minimo barico centrale, è molto confuso, con la formazione di grandi onde provenienti da più direzioni. Questo tipo di moto ondoso, piuttosto confuso, è tipico dentro i cicloni tropicali, dato l’andamento molto turbolento dei venti ciclonici e la considerevole forza centrifuga che caratterizza il ciclone, il quale presenta un potentissimo “gradiente barico orizzontale” molto ristretto che rende i venti ancora più furiosi.

Tali condizioni meteo/marine estreme rendono la navigazione marittima proibitiva per le navi di piccola e media stazza, alle quali sovente è consigliato un passaggio lungo la periferia della circolazione ciclonica, evitando di imbattersi nelle tempeste più violente che si concentrato a ridosso dell’occhio centrale. Purtroppo il super-tifone, mantenendo inalterata questa traiettoria, rischia ora di rappresentare una seria minaccia per l’isola-stato di Taiwan, dove in vista dell’impatto della tempesta le autorità locali cominciano ad effettuare le prime evacuazioni in diverse località della costa orientale, particolarmente esposte al rischio di inondazioni.
Con molta probabilità “Nepartak”, durante il suo lento movimento verso nord-ovest, continuerà a mantenere lo status di pericoloso super-tifone di 5^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, mostrando una forza centrifuga a dir poco impressionante. Solo poco prima dell’impatto del bordo occidentale del potente ciclone tropicale sulle coste orientali di Taiwan “Nepartak” potrebbe cominciare lentamente a perdere forza, a causa del ciclo di sostituzione dell’occhio centrale che lo declasserà alla 4^ categoria, con venti pur sempre violenti, ad oltre i 200 km/h attorno l’occhio centrale. Ma fino al pomeriggio di domani il super-tifone, continuando a muoversi sopra un ambiente umidissimo nei bassi strati, su acque molto calde che si estendono a grandi profondità, dovrebbe mantenere la 5^ categoria.
Il tifone, pur indebolendosi prima di effettuare il “landfall” sulle coste taiwanesi, causerà precipitazioni molto intense, soprattutto sulle coste orientali, e l’arrivo di venti molto forti, generalmente da E-SE ed Est in successiva rotazione a E-NE e NE, sulle coste orientali e settentrionali di Taiwan, inclusa l’area della capitale Taipei che rischia di essere spazzata da forti raffiche da N-NE e NE, ad oltre i 120-130 km/h, e intensi scrosci di pioggia con elevatissimi indici di rain/rate. Le coste settentrionali e nord-orientali invece verranno flagellate da potenti mareggiate con ondate alte più di 7-8 metri che potranno determinare anche intensi fenomeni erosivi sui tratti maggiormente esposti alle onde da E-NE, quelle alzate dai fortissimi venti ciclonici orientali presenti sul lato nord di “Nepartak”.
Le precipitazioni più intense dovrebbero colpire proprio il settore orientale dell’isola, data l’intensa ventilazione da E-NE di ritorno che sbatterà masse d’aria molto umide verso i contrafforti montuosi del vicino retroterra, dando così origine ad un notevole effetto “stau” (sbarramento orografico). Ma localmente data l’aspra conformazione orografica taiwanese, soprattutto sui versanti montuosi dell’isola maggiormente esposti a nord e nord/est, il notevolissimo “forcing” orografico rischia di produrre accumuli pluviometrici eccezionali, con possibili picchi di oltre 400-500 mm in 24 ore. Si tratta di precipitazioni di carattere alluvionale che rischiano di provocare l’onda di piena di gran parte di fiumi e torrenti, originando anche eventi franosi e colate di fango nei pendii più ripidi che caratterizzano la geografia di Taiwan.
Meteoweb
 
[h=1]Pesanti nevicate e molto freddo in arrivo in Sud Africa![/h]
20 luglio 2016


Il centro di calcolo statunitense GFS prevede l’arrivo di una ondata di freddo in Sudafrica, accompagnata da pesanti nevicate in particolare nel Lesotho, dove si trovano le stazioni sciistiche principali, ad altitudini attorno ai 3000 metri di quota.
In particolare, stando alle previsioni di Africaski (Mountain Resort Lesotho), si prevede l’arrivo di temperature attorno ai -7-8°C sotto lo zero a quota 3000 metri, con zero termico in discesa fino a quota 2100 metri a partire dal prossimo 24 Luglio, oltre un metro di neve fresca, e manto bianco fino a 1700-1800 metri di altezza.
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Si tratta di una pesante ondata di maltempo e di freddo, che porterà le temperature al suolo, sul Sudafrica, fino a valori di 10-14°C al di sotto della norma, risultando una delle più intense ondate invernali degli ultimi anni.
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Freddofili
 
[h=1]Caldo senza precedenti, +54°C in Kuwait: è la temperatura più alta mai registrata sulla Terra da sempre[/h][h=2]Caldo record tra Iraq e Kuwait, temperature massime fino a +54°C: riscritto il nuovo record di caldo da sempre sulla Terra nella stazione meteo di Mitribah, oggi picchi ancor più elevati[/h][COLOR=#000000 !important]
22 luglio 2016
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Caldo record in Kuwait – Ieri, Giovedì 21 luglio 2016, è stato registrato il nuovo record mondiale di temperatura massima assoluta: lo ha misurato la stazione meteorologica di Mitribah, in Kuwait, dove la colonnina di mercurio ha raggiunto i +54,0°C, eguagliando il precedente record mondiale che risaliva al 30 giugno 2013 ed era stato registrato dalla stazione meteo di Furnace Creek nella Death Valley (in California, negli Stati Uniti d’America). La temperatura minima di Mitribah era stata di +33°C, con un’escursione termica giornaliera di 21°C.

Nella vicina Bassora, nel Sud dell’Iraq proprio al confine con il Kuwait, ieri la temperatura minima è stata addirittura di +36°C e la massima di +53,4°C (record storico nazionale di sempre in Iraq). Ma attenzione perchè la grande ondata di caldo tra Iraq e Kuwait raggiungerà il suo picco nella giornata odierna, e nelle prossime ore i +54°C di ieri potranno persino essere superati.Intanto è curioso da segnalare come entrambi i record di temperature più estreme del pianeta siano state registrate lo stesso giorno, cioè il 21 luglio. Era infatti il 21 luglio 1983 quando in Antartide, nella base di Vostok (territorio russo) veniva registrata la temperatura più bassa della storia sulla Terra, -89,2°C.
Meteoweb
 
[h=1]Neve estiva in Canada, Vortice Polare in azione nel cuore di Luglio![/h]
25 luglio 2016


Come era previsto, una ondata di freddo del tutto anomala ha colpito il settore nord occidentale canadese, dove le temperature sono crollate fino a valori davvero anomali per questo periodo, che è il più caldo dell’anno anche per queste zone del Canada!
Ed è tornata anche la neve, 5 cm sono caduti lo scorso 20 Luglio a Paulatuk, le coste artiche canadesi.
E’ stato superato un record storico di 3 cm di neve che risaliva al 1966.
La neve è caduta anche in altre zone dell’Inuvit, Sachs Harbour, nelle zone canadesi settentrionali.
Nelle immagini, la neve caduta in Luglio e le anomalie termiche di oggi sul Canada Occidentale.
Foto da CBC.ca - Canadian News Sports Entertainment Kids Docs Radio TV, notiziario canadese.
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Freddofili
 
[h=1]Quasi un metro di neve fresca in Sudafrica….[/h]
26 luglio 2016


L’inverno sta colpendo duro l’Africa meridionale, in particolare il Lesotho, dove si trova il resort sciistico dal quale provengono queste fotografie.
Sono caduti, da domenica, circa 80 cm di neve fresca, ma altre nevicate abbondanti stanno ancora cadendo, e sono previste nei prossimi giorni.
Immagini tratte da Africaski mountain resort.
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Freddofili
 
[h=1]Prime nevicate in Russia![/h]
29 agosto 2016


La fine del mese di Agosto ha visto cadere le prime abbondanti nevicate sulla Russia, in particolare sulla zona di Magadan, dove l’evento della neve estiva è veramente raro.
L’Oblast si trova infatti sulla zona orientale della Russia, dirimpetto alla Penisola della Kamchatka, dove questa mattina le temperature sono sotto lo zero (nella zona di Magadan il termometro è sceso fino a -3°C).
L’evento nevoso è seguito a due settimane di piogge continue che hanno causato molti danni, interrompendo diverse strade tra cui l’autostrada federale.
Notizie ed immagine da Вести.Ru: новости, видео и фото дня
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Freddofili
 
[h=1]Nevica sulla Russia Europea: neve a Kirov![/h]
-

Set 19, 2016



Anticipo d’inverno sulla Russia Europea, e forse anche sulla nostra Penisola in prospettiva, almeno secondo le indicazioni dei principali centri di calcolo, che vedrebbero l’Italia “sfiorata” dalla circolazione fredda presente sull’Europa Orientale, a metà di questa settimana.
A sorpresa, è nevicato nella zona di Kirov, che si trova nella zona russa ad est di Mosca e non lontano dagli Urali, nella giornata di sabato scorso.
A seconda delle zone della città, si è avuta pioggia, grandine, ma anche neve vera e propria, la prima della stagione.
Le foto in allegate, scattate dai residenti, sono tratte da progorod43.ru/news
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Le due mappe successive mostrano la massa d’aria fredda sulla Russia Europea, con isoterme già simil -invernali, con valori di -5°C ad 850 hPa, e la depressione fredda in quota ad esse associata, che tra mercoledì e giovedì potrebbe sfiorare l’Italia presentandosi lungo il versante adriatico.
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Freddofili
 
Maltempo, la “Tempesta della Festa della Donna” devasta Malta: l’Azure Window crolla in mare, distrutto il simbolo del Paese

[h=2]Maltempo, Malta piange l'Azure Window: il famosissimo simbolo dell'Isola dei Cavalieri non esiste più. Immagini sconvolgenti, ecco come la costa di Gozo ha cambiato volto in poche ore durante la burrasca[/h]

Maltempo – Dopo aver spazzato la Sardegna, il medio-basso Tirreno e la Sicilia, con venti che hanno raggiunto l’intensità di burrasca forte e tempesta, il grosso della “maestralata” ora scivola verso il Canale di Sicilia e lo Ionio, per dipanarsi molto rapidamente in direzione del mar Libico e delle coste della Cirenaica. Dopo le raffiche fino a 160km/h di ieri a Stromboli, nella mattinata odierna un’autentica tempesta ha sferzato il Canale di Sicilia e il basso Ionio, dove i fortissimi venti da NO, soffiando con raffiche di oltre i 90-100 km/h, hanno sollevato un imponente moto ondoso, con ondate alte anche più di 6.0-7.0 metri nel tratto di mare antistante l’isola di Malta.Queste gigantesche ondate di “mare vivo”, create dagli impetuosi venti da O-NO e NO che si sono “canalizzati” all’interno del Canale di Sicilia, fra le coste della Sicilia meridionale e quelle tunisine, rompendosi con grande impeto lungo le alte scogliere rocciose di Malta e della vicina isola di Gozo, hanno creato notevoli danni. Tanto da causare, in mattinata, il crollo della famosissima “Azure Window”, nota anche come “Tieqa tad-Dwejra”, il suggestivo arco di roccia sospeso sul mare dell’isola minore di Gozo.La notizia del crollo è stata data su twitter dallo stesso premier maltese, Joseph Muscat, rammaricato per la perdita di quello che era uno dei simboli più importanti per l’isola di Malta, e non solo. Stavolta la meravigliosa arcata naturale non ha retto alla furia delle grandi onde, collassando definitivamente in mare.Un testimone, Roger Chessell, ha raccontato al Times di Malta di averla vista collassare alle 9.40 di stamattina: “il mare era in tempesta e dopo che una grande onda è passata sotto la grande scogliera l’arco dell’Azure Window è crollata ed è crollato nel mare“.Come previsto il fitto “gradiente barico orizzontale” che in queste ore si è disposto fra l’Italia, i Balcani meridionali e la Grecia, sta pilotando verso le nostre regioni centro-meridionali, in particolare lungo il versante adriatico, venti piuttosto intensi che si orientano attorno una componente da N-NO e Nord, con raffiche che potranno toccare picchi di oltre 70-80 km/h sul Salento.Gli intensi venti di maestrale e tramontana che nelle scorse ore hanno spazzato l’Adriatico centrale e il settore orientale del basso Tirreno si stanno progressivamente calmando, attenuandosi dalla prossima serata/notte. Le ultime burrasche nelle prossime ore interesseranno principalmente la Puglia e i settori ionici, per poi spostarsi molto velocemente in pieno Ionio e sull’alto mar Libico, dove in serata si verificheranno intense burrasche con venti da NO molto forti che renderanno tale bacino da agitato a molto agitato.In mare aperto, sullo Ionio, si potranno sviluppare delle onde alte anche più di 4.0-5.0 metri che si propagheranno al tratto di mare a sud di Creta e al mar Libico, creando molte difficoltà alla navigazione marittima. Buona parte di queste onde si infrangeranno lungo le coste libiche, sul Golfo della Sirte e sui litorali della Cirenaica, dove si verificheranno importanti mareggiate. Il basso Adriatico e il settore più orientale del basso Tirreno, che in mattinata si sono presentati fino ad agitati (forza 5), tenderanno a presentare nelle prossime ore un prevalente moto ondoso di scaduta, con la formazione di onde lunghe dai quadranti settentrionali, in genere da N-NO, che scemeranno dalla nottata successiva, alimentando ancora sostenute risacche da onda lunga sui litorali esposti della bassa Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale.
Azure-Window-01.jpg


Meteoweb
 
Re: Meteonotizie dal mondo...........

[h=1]Spagna piomba l’inverno, neve a quote basse[/h]D-

Mar 23, 2017


La Spagna è piombata nel freddo, è in atto un colpo di coda dell’Inverno dopo che qualche settimana fa si erano raggiunti record di caldo per il mese di Marzo.
Questa è estremizzazione climatica, quelle che vediamo potrebbe essere un anticipo del clima che avremo nel futuro, con stagioni strozzate da quelle che le precedono o quelle che seguono, quindi con freddo fuori stagione e caldo estivo in Primavera, e così via.
neve-pirenei.jpg
Neve a quote basse nei Pirenei.
Neve in provincia di Salamanca.
Meteosat, si nota la tipica nuvolosità da irruzione di aria artica in regioni oceaniche. Fonte SAT24.
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La mappa ECMWF con la situazione della scorsa notte, ci mostra un’irruzione di aria fredda di origine artica che interessa le Isole Britanniche, la Francia occidentale e la Penisola Iberica.
t850anom_0.png
Mappa delle anomalie termiche in quota che sottolinea che in Spagna, in quota ci sono sino a 10°C sotto la media.

Freddofili
 
Re: Meteonotizie dal mondo...........

[h=2]Europa tempeste di neve: Sarajevo e la Bosnia Erzegovina danni per ingente nevicata[/h]


Follow @meteogiornaleit




[h=4]Pubblicato da:Redazione Mtg
[/h]20-04-2017 ore 17:44


Una tempesta di neve con venti di oltre 100 km orari ha interessato tutta la Bosnia-Erzegovina. La capitale, Sarajevo stamattina appare ammantata di circa 30 cm di neve.
La tempesta di neve ha causato ingenti danni alla vegetazione ormai in veste primaverile, inoltre molti danni si sono avuti alla rete elettrica con black out.
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La tempesta di neve ha interessato tutta la Bosnia-Erzegovina, ed i bollettini indicano meteo avverso, con forti gelate e altre nevicate sino al prossimo fine settimana.
In Bosnia-Erzegovina non si aveva una simile tempesta in Aprile da almeno un decennio. La bufera era stata prevista dai servizi meteo locali, ma la popolazione era abbastanza incredula dei bollettini che annunciavano una così furiosa tempesta di vento.
Da segnalare che anche da queste parti danni ingenti si hanno in agricoltura.
Pubblicato da Redazione Mtg

 
Re: Meteonotizie dal mondo...........

Eccezionale ondata di freddo in Marocco: da 50 cm a 2 metri di neve, strade e scuole chiuse.


Neve-Marocco-560x420.jpg


[h=2]In Marocco la neve ha bloccato 38 strade, secondo il Ministero dei Trasporti, e gli accumuli registrati andavano da 50 cm a 2 metri[/h]

A causa di un’ondata di freddo con nevicate che ha investito il Marocco, un totale di 43.896 famiglie in 22 province hanno finora ricevuto cibo e coperte. Secondo il ministero dell’Interno di Rabat, l’operazione riguarda una popolazione totale di 514 mila persone in 169 comuni.Il Ministero dell’Istruzione ha annunciato che circa 900 scuole rurali sono state chiuse. Le nevicate hanno bloccato 38 strade, secondo il Ministero dei Trasporti, e gli accumuli registrati andavano da 50 cm a 2 metri, soprattutto nell’area dell’Atlante.I vari dipartimenti del ministero si sono mobilitati per adottare le misure di emergenza attraverso tutti i mezzi logistici e delle risorse umane per fornire assistenza e aiutare i cittadini a far fronte agli effetti negativi del freddo e delle nevicate.
Meteoweb
 
[h=1]Maltempo, grandinata apocalittica in Arabia Saudita: chicchi grandi 10cm uccidono centinaia di cammelli e pecore.[/h]
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[h=2]Scene incredibili dall'Arabia Saudita: violentissime tempeste si abbattono sul Paese, provocando grandinate apocalittiche che uccidono centinaia di animali nel deserto[/h]
In Arabia Saudita è arrivata la stagione delle tempeste: in questa parte del mondo, le nubi temporalesche salgono ad altitudini molto elevate e producono dei fenomeni molto violenti, come forti grandinate, piogge torrenziali e raffiche di vento oltre i 100 km/h.

Ed è quello che è successo proprio negli ultimi giorni: l’Arabia Saudita è stata investita da tempeste particolarmente violente e intense, che hanno generato fiumi di grandine e chicchi fino a 10 cm, che si sono accumulati fino a 50-70 cm in alcune zone, come mostrano le incredibili immagini a corredo di questo articolo.

L’apocalittica grandinata ha ucciso centinaia di cammelli, pecore e agnelli nel bel mezzo del deserto. I video postati sui social mostrano le persone alla ricerca di un riparo e alcune che tentano addirittura di salvare gli animali portandoli all’interno delle auto.

Meteoweb
 

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    che si usava hai chiatare ? con altri utenti conessi ?
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    L'ospite salve si è unito alla stanza.
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    @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza inutilizzata purtroppo... Ad averla avuta gli anni passati abrebbe fatto furore:-)
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      Marco @ Marco: @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza...
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