mincio75 ha scritto:
I soliti perbenisti ipocriti...
Ma se una volta che si e' sicuri di chi ha fatto ciò ,come si fa ad essere contrari alla pena di ****????
Io sono addirittura a favore del linciaggio..mi puntassero il dito contro!!!! Più giustizia e meno leggi
Anch'io come te sono a favore della pena di **** tramite linciaggio, forca e così via per certi reati particolarmente gravi ed efferati e non solo noi ma ti assicuro che molti vorrebbero reintrodurla, intanto tra Vaticano, tra opinione pubblica moralista, tra Costituzione italiana, tra Unione Europea che ha lottato e lotta per la sua abolizione piuttosto che per la sua reintroduzione ripeto per certi reati soprattutto e via dicendo è pura utopia purtroppo.
Guarda su Wikipedia il "bellissimo" articolo in merito sulle motivazioni contrarie
http://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte
- Come sostiene Cesare Beccaria «La pena di ****, rendendo meno sacro e intoccabile il valore della vita, incoraggerebbe, più che inibire, gli istinti omicidi». (
Sì perché ora come ora la vita umana invece è sacra e inviolabile e gli omicidi non esistono o sono diminuiti senza pena di ****...)
- L'inumanità della procedura (
giusto, perché uno stupratore, un assassino, un pluriomicida invece no, non fanno cose inumane, sono angeli!)
- La possibilità dell'errore, cioè l'impossibilità di ridare la vita nel caso in cui un uomo, condannato alla ****, fosse ritenuto innocente in seguito ad un successivo processo (
quando ormai il caso è archiviato e si sa al 100% chi è l'assassino perché non dargli la giusta punizione?)
- Il non-funzionamento della pena di **** come deterrente per i delitti più efferati. Piuttosto, si pensa che la sua introduzione potrebbe avere un effetto contrario. (
Lo scopo della pena di **** non deve essere a mio parere quello di fare da deterrente, a tal proposito potrebbe essere una conseguenza eventuale probabile, ma lo scopo principale deve essere quello di punire chi compie azioni di alta gravità morale inanzitutto, il resto viene eventualmente da sè)
- La possibilità che bisogna dare al reo di redimersi e di rendersi in qualche modo utile alla comunità cui ha arrecato danno. (
tipica stronzata della legge italiana, in casi del genere o uno è pazzo o è comunque un soggetto altamente pericoloso, sperare in una redenzione o in un cambiamento di vita onesta dopo un "soggiorno" in carcere per me è pura utopia, se è regime di carcere duro anzi durissimo ben venga il carcere, ma il classico carcere all'italiana per me è solo un soggiorno pagato fra l'altro di tasca nostra)
- L'esecuzione di una sentenza di **** può avvenire dopo anche decenni dal giudizio. Nel frattempo vengono celebrate numerosissime sedute di appello e di riesame con un coinvolgimento di uomini e mezzi che comportano anch'essi costi eccessivi. (
questo perché fa schifo il procedimento giudiziario e perché il problema vero sono sempre i soldi...)
- Al momento dell'esecuzione pochissimi possono ricordarsi del condannato e del crimine commesso, ad eccezione delle persone legate alla vittima. La condanna diviene un deterrente inefficace e si riduce da pena d'esempio alla collettività ad una pura vendetta in favore dei congiunti delle vittime. (
Chi ha scritto ciò evidentemente non immagina il dolore che provoca perdere un proprio caro fra l'altro se esso è morto anche in circostanze tragiche ed efferate, come se le persone legate alla vittima non contassero un ca**o mentre invece l'omicida sì; ancora il motivo della pena di **** come deterrente che a mio parere non c'entra un ca**o con il discorso)
- La mancanza di diritto da parte dello Stato di decidere per la vita umana, che non gli appartiene. Il controverso filosofo francese Marchese De Sade considerava ipocrita tale diritto quando lo Stato stesso condanna a **** l'omicidio da parte dei cittadini (
non si può paragonare la pena di **** alla stregua di un omicidio qualsiasi, la pena di **** è l'omicidio di un colpevole, non di un innocente).
- Lo Stato, avendo tolto la vita al colpevole, commette di per sé un omicidio. (
vedi sopra)
- L'impossibilità per il reo che abbia commesso reati gravi di ottenere la riabilitazione sociale. (
vedi punto 5)