Re: lombardi
Da federcacciabrescia.it
CACCIAPENSIERI DEL 23 SETTEMBRE 2010
Dopo l’apertura della caccia di domenica, che sarà ricordata più per la bella e mite giornata di sole che per l’abbondanza dei carnieri, è già tempo di guardare avanti per capire cosa ne sarà delle cacce in deroga e della permanenza associativa negli Atc e Ca lombardi diversi da quello di residenza.
Cominciamo col prendere atto che il 15 settembre la Commissione agricoltura ha approvato il progetto di legge d’iniziativa del consigliere bresciano Mauro Parolini che propone appunto la modifica dell’art.28 e 33 della l.r.26 al fine di garantire il diritto ai cacciatori residenti in regione di continuare ad esercitare l’attività venatoria negli Atc e Ca della Lombardia di cui erano soci l’anno precedente. Congiuntamente sono state approvate anche alcune modifiche alla legge regionale sulla caccia per la verità non tutte ben formulate.
Sarà la fretta, sarà l’approssimazione, certo che la proposta a firma dei consiglieri dell’Udc, pur se condivisibile nel contenuto e apprezzabile nell’ intenzione, è da rivedere per come è stata formulata.
Fare in modo di evitare l’atto amministrativo che le province devono annualmente adottare per consentire la caccia da appostamento per cinque giorni settimanali in ottobre e novembre, è sicuramente auspicabile oltre che indispensabile per evitare i ricorsi al Tar, il cui esito infausto è scontato. Ma se poi tale atto è demandato ogni anno alla Regione, è come cadere dalla padella nella brace. E veniamo all’argomento deroghe.
Dopo che il Consiglio il 14 settembre scorso ha accolto la pregiudiziale presentata dall’Italia dei valori, decidendo così di non esaminare il progetto presentato dalla Lega, un nuovo testo (e fanno tre) , che vede come primo firmatario il consigliere Mauro Parolini, è stato consegnato al Presidente del Consiglio regionale affinché lo assegni alla Commissione competente.
Al momento non si conosce quando e se verrà esaminato; è invece certo che il Consiglio si riunirà il 28 settembre e nell’occasione sarà discusso il disegno di legge sulla permanenza associativa. L’auspicio è si trovi il modo in tale data di discutere anche quello sul prelievo in deroga.
La proposta, oltre a ridurre la piccola quantità delle quattro specie ammesse al prelievo (la quinta – la pispola- si è inspiegabilmente persa per strada), articola e giustifica in modo dettagliato la scelta regionale di ricorrere al regime derogatorio cercando di dare una risposta esaustiva ai rilievi che hanno portato alla condanna dell’Italia con la sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 10 luglio scorso.
Non aggiungiamo altro, se non la speranza che, oltre alle oggettive difficoltà che soprassiedono all’adozione delle deroghe, non si aggiungano anche quelle politiche.
Ci risulta invece difficile capire il fine del disegno di legge presentato dai consiglieri Quadrini dell’Udc e Girelli del Pd, che chiede il rimborso di una parte della tassa di concessione regionale visto che il prelievo in deroga non è stato adottato. Se la proposta ha il solo intento di essere una provocazione ben ci sta, se invece è un segnale che per le deroghe è “finita” allora non siamo proprio d’accordo.
* In considerazione del fatto che la delibera provinciale nella parte in cui autorizza in ottobre e novembre la caccia da appostamento fisso per cinque giorni settimanali è stata impugnata avanti dal Tar dalla Lac (Lega abolizione caccia), la Giunta della provincia di Brescia per evitare guai peggiori in data 20 settembre ha disposto che le giornate siano ridotte a quattro a scelta del cacciatore.