Nuova iniziativa della Lipu nei confronti della caccia italiana. Questa volta ad essere presa di mira è l’allodola. “Quasi due milioni di esemplari abbattuti ogni anno in Italia durante la stagione venatoria – si legge nel comunicato stampa dell’associazione animalista diramato ieri, 15 giugno. Che prosegue – E’ il motivo per il quale la Lipu-BirdLife Italia lancia oggi sul sito Lipu, Lega italiana protezione uccelli - Lipu Onlus la petizione “Lasciatemi cantare” per chiedere al premier Matteo Renzi l’esclusione dell’allodola dalla lista delle specie cacciabili elencate nell’articolo 18 della legge 157/92.
In soli 15 anni, dal 2000 al 2014, la popolazione di allodola si è ridotta del 45% (dati Mito2000), con un forte calo soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, regioni che ospitavano le popolazioni più importanti a livello nazionale.
“Dei 2,5 milioni di esemplari uccisi dai cacciatori in Europa – continua il comunicato – ben 1,8 trovano la **** all’interno dei nostri confini nazionali, pari al 73% del totale. Una situazione resa ancor più grave – insinua il comunicato Lipu – dalla diffusa pratica, furbesca e illecita, di non segnare sui tesserini gli esemplari abbattuti. L’allodola, inoltre, può essere facilmente confusa con altre specie non cacciabili, come pispola, calandra, calandrella, cappellaccia e tottavilla, con conseguenti problemi di abbattimento di queste specie”.
Sul banco dell’accusa anche l’agricoltura: “Oltre che dalle forti pressioni venatorie, l’allodola è minacciata dall’agricoltura intensiva. ‘Nidificando a terra, viene travolta dalle veloci sfalciatrici che entrano in azione proprio quando le uova o i piccoli sono nel nido – spiega Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca Lipu-BirdLife Italia – Inoltre l’utilizzo di diserbanti impoverisce di erba spontanea i campi di stoppie e i prati da sfalcio che l’allodola frequenta, in cerca di cibo durante l’autunno e l’inverno’.
La campagna della Lipu per salvare l’allodola, presentata in occasione della 51esima Assemblea nazionale che si è svolta a Comacchio, chiede un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) che vieti la caccia all’allodola, nonché alle Regioni l’immediata esclusione della specie dai calendari venatori e all’Ispra il parere negativo sulla cacciabilità dell’allodola e la previsione di un adeguato piano di gestione della specie”.
“Mobiliteremo i cittadini come già avvenuto per l’abolizione delle catture dei ‘richiami vivi” ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia.
In soli 15 anni, dal 2000 al 2014, la popolazione di allodola si è ridotta del 45% (dati Mito2000), con un forte calo soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, regioni che ospitavano le popolazioni più importanti a livello nazionale.
“Dei 2,5 milioni di esemplari uccisi dai cacciatori in Europa – continua il comunicato – ben 1,8 trovano la **** all’interno dei nostri confini nazionali, pari al 73% del totale. Una situazione resa ancor più grave – insinua il comunicato Lipu – dalla diffusa pratica, furbesca e illecita, di non segnare sui tesserini gli esemplari abbattuti. L’allodola, inoltre, può essere facilmente confusa con altre specie non cacciabili, come pispola, calandra, calandrella, cappellaccia e tottavilla, con conseguenti problemi di abbattimento di queste specie”.
Sul banco dell’accusa anche l’agricoltura: “Oltre che dalle forti pressioni venatorie, l’allodola è minacciata dall’agricoltura intensiva. ‘Nidificando a terra, viene travolta dalle veloci sfalciatrici che entrano in azione proprio quando le uova o i piccoli sono nel nido – spiega Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca Lipu-BirdLife Italia – Inoltre l’utilizzo di diserbanti impoverisce di erba spontanea i campi di stoppie e i prati da sfalcio che l’allodola frequenta, in cerca di cibo durante l’autunno e l’inverno’.
La campagna della Lipu per salvare l’allodola, presentata in occasione della 51esima Assemblea nazionale che si è svolta a Comacchio, chiede un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) che vieti la caccia all’allodola, nonché alle Regioni l’immediata esclusione della specie dai calendari venatori e all’Ispra il parere negativo sulla cacciabilità dell’allodola e la previsione di un adeguato piano di gestione della specie”.
“Mobiliteremo i cittadini come già avvenuto per l’abolizione delle catture dei ‘richiami vivi” ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia.