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Lepre in dolceforte (1 utente sta leggendo)

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nicco

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26 Giugno 2009
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Scandicci -FI-SI-GR
Lepre o cinghiale in dolce e forte

800grammi di lepre (cosci disossati e lombo a pezzetti non troppo grandi)
Mezza costa di sedano
Una carota
Mezza cipolla
1 foglia alloro
30 grammi pancetta
30 grammi prosciutto con grasso
10 pepe in grani
5 chiodi di garofano
180 grammi pomodori pelati
Brodo di carne leggero

Per la marinata:
odori (sedano, carota, cipolla)
chiodi di garofano
pepe in grani
vino

Per il dolceforte:
20 grammi canditi di cedro e arancia
20 grammi pinoli
20 grammi uvetta
30 grammi cioccolato fondente
25 grammi zucchero
Aceto di vino (circa un cucchiaio da minestra)

Frollare la lepre per 3/4gg successivamente marinarla per massimo una decina di ore. Scolare la carne lasciarla asciugare e poi infarinarla.
Tritare finemente nel mix tutti gli odori freschi con la pancetta ed il prosciutto.
In una casseruola soffriggere gli odori in abbondante olio di oliva poi aggiungere il pepe in grani, i chiodi di garofano, l’alloro e la lepre infarinata, far soffriggere il tutto per qualche minuto poi aggiungere mezzo bicchiere di marinata filtrata e lasciare evaporare.
Aggiungere i pomodori pelati e portare a cottura (un paio d’ore) con il brodo caldo aggiungendolo di tanto in tanto e lasciando la lepre sobbollire lentamente.
Quando mancano circa 10 minuti alla fine della cottura aggiungere gli ingredienti del dolceforte, per ultimo l’aceto; attenzione alla quantità!!
La lepre in dolce e forte và gustata il giorno successivo scaldandola per una mezzora a fuco lentissimo.

Non mi intendo di abbinamenti con vini ma con un buon syrah e merlot ci stà bene, Tinorso di Poggio Capponi.


per me è favolosa!!
Nicco
 
L'abbinamento è l'arte di armonizzare i vini alle vivande per esaltarne il sapore e venirne a loro volta valorizzati: il pasto si gusta di più e si assimila meglio se si bevono vini appropriati. Per scegliere quelli giusti è opportuno tener conto dei suggerimenti scaturiti dall'osservazione e dall'esperienza, ma è consigliabile seguirli sempre con uno spirito critico, non come comandamenti, per una buona ragione: tanto il gusto di chi beve quanto il vino che viene bevuto sono mutevoli e si evolvono nel tempo, mentre le regole, per loro natura, sono fisse e non modificabiliL'abbinamento cibo-vino è un matrimonio d'amore in cui si fondano, esaltandosi a vicenda, la personalitàTutto ciò che caratterizza le qualità organolettiche di un vino, causate dalle peculiarità proprie e dagli interventi del viticoltore. del piattoVino privo di carattere e di acidità. e quella del vino. Le sensazioni provocate dal cibo e quelle suggerite dal vino devono armonizzarsi senza che l'uno prevalga sull'altro: nessuno dei loro elementi caratterizzanti, l'acido, l'amaroIn alcuni vini rossi tannici sintomo di qualità, può essere un difetto se molto pronunciato. , il dolceVino che contiene, ai sensi di legge, più di 50 g di zuccheri riduttori (glucosio e fruttosio) per litro (es. vino dolce naturale, vino da liquore, liquoroso, spumante, ecc.). Vino che ha un sapore dolce in equilibrio con gli altri componenti sapidi. , e salato, il grasso, il piccante, devono risultare prevalenti per il palato. Elemento fondamentale per l'abbinamento è la struttura del piatto: una preparazione molto saporita non può essere sopportata da un vino leggero, così come un piatto leggero viene sopraffatto da un vino di corpo Struttura di un vino solido, ricco di estratto secco e di alcol, vinoso, completo e denso. 2. Avere corpo: possedere untuosità, consistenza e tutti gli elementi necessari all'equilibrio generale del vino stesso. robusto Vino ben strutturato, di carattere, pieno, completo. 2. Vino ricco di espressioni, alcolico, ma equilibrato. 3. Vino ben strutturato, completo, equilibrato nei suoi componenti, solido, di lunga conservazione. . Per raggiungere l'obiettivo dell'armonia, gli abbinamenti si possono fare per contrapposizione o per similitudine.



uno splendido Syrah va benissimo come un Brunello oppure un Barolo oppure un Ripasso tutti splendidi vini dal costo elevato ma di ottimo accompagnamento a questo splendido piatto della cucina italiana
 
per rigoletto concordo che questo piatto deve essere fatto a regola d'arte e non è facile, basta usare un'aceto dal sapore molto diverso e le dosi si devono adattare per non fare un piatto immangiabile....comunque dato l'abbinamento particolre o si ama o si odia!!


solitamente l'ho gustata con il brunello e il syrah, proverò con qualche altro vino corposo!!

grazie nicco
 

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