L’emergenza cinghiali italiana vista dagli States (1 utente sta leggendo)

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axel69

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Il prestigioso quotidiano statunitense ha sottolineato i danni economici causati dalla sovrabbondanza degli ungulati in Italia. Perrotti (Fondazione Una Onlus): «Servono monitoraggio e soluzioni concrete».
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“Quella della sovrabbondanza dei cinghiali in molti territori italiani, in particolare in Toscana, è un’emergenza che necessita di soluzioni immediate e concrete”. A dichiararlo è Nicola Perrotti, presidente della Fondazione Una Onlus commentando l’articolo pubblicato il 7 marzo scorso sul New York Times, dedicato proprio alla questione degli ungulati in Italia.
“L’articolo apparso sul prestigioso quotidiano statunitense – dichiara Perrotti – dimostra come questa emergenza sia vista sui media internazionali come frutto di un’anomalia tutta italiana, in cui non esiste un coordinamento proficuo tra i vari rappresentanti del mondo faunistico e ambientale.
Nell’articolo del New York Times, infatti, si sottolineano gli ingenti danni economici recati dagli ungulati selvatici nel Belpaese, il cui numero nel 2015 secondo i dati Ispra è cresciuto a oltre un milione di esemplari. Tra gli esempi citati, quello dei danni causati ai preziosi vigneti della Toscana, stimanti in milioni di euro. Altro riferimento esplicito è alle resistenze aprioristiche da parte di componenti radicali del mondo ambientalista, che si oppongono a ogni tipo di operazione che preveda l’innalzamento delle soglie di abbattimento.
“Per affrontare questo tema serve equilibrio e pragmatismo – commenta il presidente della Fondazione Una Onlus – tutti le parti (mondo ambientalista, agricolo, venatorio e istituzionale) devono mettere da parte le argomentazioni preconcette e convergere verso pratiche che riequilibrino la presenza dei cinghiali sul nostro territorio. Come Fondazione Una Onlus seguiamo un progetto che affronta proprio questo tema. Si intitola “La Carta d'identità degli ungulati selvatici” ed è curato da Ispra, Legambiente, Federcaccia, Arcicaccia e AnuuMigratoristi. Il progetto è incentrato sullo studio della fauna selvatica e sull’analisi dei dati Ispra, indispensabili per prevenire le problematiche (danni alle attività agricole, incidenti stradali e trasmissione di patologie agli animali domestici o all’uomo) derivanti dall’incremento degli ungulati selvatici. Solo con proposte concrete come queste si può pensare di affrontare seriamente un’emergenza non più rinviabile”.
Tutte le informazioni sul progetto “La Carta d'identità degli ungulati selvatici” sono disponibili all'indirizzo: [URL]http://www.fondazioneuna.org/progetti/carta-d-identita-degli-ungulati-selvatici-1.102089[/URL].
 
Certo, se però poi i cacciatori alle femmine gravide non sparano, alle allattanti nemmeno, gli striati vanno lasciati crescere, ecc.... sarebbero in grado di risolvere l'emergenza?

In Italia, i problemi, per accontentare tutti, li risolviamo così:

1zmm4qc.jpg

Concordo pienamente. Qui da me in un paio di anni il numero di cinghiali è calato drasticamente rendendo felici i contadini ( e la provincia)
 
Non so per quali cause solo diminuiti perché, se per diminuire gli ungulati, immetti i lupi puoi risolvere un problema ma ne crei un'altro.
e se immettessimo anche tigri e leoni??????:cool::cool::cool:

- - - Aggiornato - - -

comunque stiamo facendo la figura dei prrrrrla anche oltreoceano
(per l'ennesima volta)
 
Non mi trovi d'accordo, siamo noi che ci sentiamo sempre e comunque pirla di fronte a chicchessia.
Abbiamo più animali di loro e di moltissimi posti che guardiamo come se fossero il paradiso. Personalmente non mi sento pirla verso nessuno, casomai dovrebbero essere loro a venire ad imparare.

Ciao

Claudio - siena
 
non mi trovi d'accordo, siamo noi che ci sentiamo sempre e comunque pirla di fronte a chicchessia.
Abbiamo più animali di loro e di moltissimi posti che guardiamo come se fossero il paradiso. Personalmente non mi sento pirla verso nessuno, casomai dovrebbero essere loro a venire ad imparare.

Ciao

claudio - siena

condivido !!!
 
Non mi trovi d'accordo, siamo noi che ci sentiamo sempre e comunque pirla di fronte a chicchessia.
Abbiamo più animali di loro e di moltissimi posti che guardiamo come se fossero il paradiso. Personalmente non mi sento pirla verso nessuno, casomai dovrebbero essere loro a venire ad imparare.

Ciao

Claudio - siena

Credo che il sentimento di pirlaggine sia sentito diversamente a seconda di come si percepisce la quantità di animali.
Ai cacciatori magari sta bene così, ad altri da fastidio.
La quantità o scarsità di animali non sono un bene o un male assoluto, ma vanno anche valutati da diversi punti di vista.
Ciò che dico non vale mica solo per i cinghiali, ma se pensate anche agli storni, ai gabbiani, ecc. si possono fare le stesse considerazioni.
 
Credo che il sentimento di pirlaggine sia sentito diversamente a seconda di come si percepisce la quantità di animali.
Ai cacciatori magari sta bene così, ad altri da fastidio.
La quantità o scarsità di animali non sono un bene o un male assoluto, ma vanno anche valutati da diversi punti di vista.
Ciò che dico non vale mica solo per i cinghiali, ma se pensate anche agli storni, ai gabbiani, ecc. si possono fare le stesse considerazioni.

Capisco ciò che dici Lando, ma qui stiamo parlando di caccia.
Non credo ci siano tanti posti al mondo dove un cacciatore spenda quanto noi per prendere numerosi, cinghiali, caprioli, daini, cervi e poi magari andare anche a stanziale (più o meno presente in vari posti d'Italia) e a migratoria.
Poi che ci siano anche troppi storni, gabbiani, cornacchie, nutrie, volpi e anche lupi è vero ma fa comunque parte della biodiversità tanto sbandierata, o no? e gli altri dove l'hanno?

Ciao

Claudio - siena
 
Capisco ciò che dici Lando, ma qui stiamo parlando di caccia.
Non credo ci siano tanti posti al mondo dove un cacciatore spenda quanto noi per prendere numerosi, cinghiali, caprioli, daini, cervi e poi magari andare anche a stanziale (più o meno presente in vari posti d'Italia) e a migratoria.
Poi che ci siano anche troppi storni, gabbiani, cornacchie, nutrie, volpi e anche lupi è vero ma fa comunque parte della biodiversità tanto sbandierata, o no? e gli altri dove l'hanno?

Ciao


Claudio - siena

Cosè una barzelletta ...ma sei veramete convinto che in italia ci siano piu selvatici che all' estero.............ma dai vien viaaaaaaaaa............
L'unica verità che in Italia la caccia è gestita da c.. anzi diciamo che non è gestita affatto,meglio non prolungarsi oltre potrei beccare qualche querala.
 
Capisco ciò che dici Lando, ma qui stiamo parlando di caccia.
Non credo ci siano tanti posti al mondo dove un cacciatore spenda quanto noi per prendere numerosi, cinghiali, caprioli, daini, cervi e poi magari andare anche a stanziale (più o meno presente in vari posti d'Italia) e a migratoria.
Poi che ci siano anche troppi storni, gabbiani, cornacchie, nutrie, volpi e anche lupi è vero ma fa comunque parte della biodiversità tanto sbandierata, o no? e gli altri dove l'hanno?

Ciao

Claudio - siena

Non so in toscana ma io quest'anno in Ungheria mi son rifatto gli occhi rispetto alla mia regione.
c'è anche da dire che si incontrava una casa ogni 2 giorni

- - - Aggiornato - - -

Per quanto riguarda il costo sono d'accordo con te, non credo ci siano altri posti al mondo dove andare a caccia costa così poco come in Italia
ad eccezione del Friuli .....
 
Cosè una barzelletta ...ma sei veramete convinto che in italia ci siano piu selvatici che all' estero.............ma dai vien viaaaaaaaaa............
L'unica verità che in Italia la caccia è gestita da c.. anzi diciamo che non è gestita affatto,meglio non prolungarsi oltre potrei beccare qualche querala.

Non credo che ce ne siano di più, credo che ce ne siano a sufficienza per divertirsi ad un costo sicuramente contenuto. Non conosco l'estero perchè non ci sono mai stato a caccia, non perchè non me lo posso permettere, ma perchè riesco a soddisfarmi dove abito però sarei curioso di vedere cosa riesce a prendere anche in quei paradisi chi non spende delle fortune.

Che sia gestita male è certo, ma anzichè lamentarci qua, andiamo tutti quanti a battere i *****tti sui tavoli della politica.
Per tornare al post ribadisco che non siamo certo più pirla di nessun altro.
E a chi si sente più pirla di qualcuno altro provi a chiedersi se potrebbe permettersi i suoi carnieri in quelli che considera paradisi.

Saluti

Claudio - siena
 

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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) Quali sono le 5 migliori polveri da caccia per ricaricare cartucce cal 12?
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    - **Caratteristiche**: Polvere versatile per caricamenti medio-alti.
    - **Vantaggi**: Ottima resa balistica, adatta a pallettoni e slug.
    - **Consiglio**: Usata spesso per caccia al cinghiale o selvaggina grossa.

    ### 4. **Winchester 572**
    - **Caratteristiche**: Polvere a combustione rapida, adatta a caricamenti leggeri e medi.
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    - **Ideale**: Per chi cerca precisione e uniformità nei colpi.

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    - **Sicurezza**: Seguire sempre i manuali di ricarica (es. Lyman, Hodgdon) e rispettare i dosaggi.
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    - **Prove**: Testare piccoli lotti prima di ricaricare in grandi quantità.

    Se cerchi una polvere per uno scopo specifico (es. caccia acquatica, tiro sportivo), posso suggerirti opzioni più mirate!
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      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Ecco una selezione delle **5 migliori polveri da caccia** per ricaricare cartucce...
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