[h=2]da meteogiornale.it[/h]
Mappa GFS valida per le ore 00Z del 21 gennaio, previsione delle termiche ad 850 hPa: si nota l'aria fredda adagiarsi all'Arco Alpino, senza poter entrare direttamente sull'Italia, in quanto il grosso scivolerà verso i Balcani. Rielaborazione grafica a cura della Redazione Meteo Giornale. Fonte http://www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo
Mauro Meloni: 17-01-2012 ore 21:28
L'anticiclone sembra riuscire ancora a spuntarla Il blitz d'aria artica di natura artico-continentale, che ha portato un repentino raffreddamento su gran parte d'Italia, sembrava poter essere solo un primo episodio, con nuove discese fredde meridiane pronte a movimentare il meteo già a partire dal prossimo week-end. In realtà l'ingombro dell'anticiclone oceanico sarà per l'ennesima volta decisivo e riuscirà a deviare la colata artica di nuovo verso est, quel tanto che basta per avere effetti relativamente modesti sull'Italia, che già soffre di suo l'esposizione alle avvezioni fredde, soprattutto quelle con direttrice nord-occidentali, per via del riparo dovuto alla catena alpina.
Le emissioni modellistiche di qualche giorno fa avevano invece mostrato un'ingerenza fredda verso l'Italia molto importante, ma come mai è maturato questo ribaltone? In effetti, trattandosi di una proiezione ad appena 4-5 giorni, sembra difficile uno stravolgimento che potesse lasciare l'Italia ai margini. L'alta pressione oceanica, che doveva puntare verso nord/est nella ricerca di un aggancio con l'anticiclone russo-siberiano, si troverà appiattita nelle sue posizioni e costretta così a spanciare maggiormente con il suo asse verso i mari italiani.
La causa di questi mutamenti nello scacchiere barico deriva ancora una volta dal Vortice Canadese, che sarà più forte ed in grado di penetrare verso le nazioni settentrionali dell'Europa. La corrente a getto in uscita dal ramo polare fra Groenlandia e Canada risulta effettivamente un elemento che sta facendo letteralmente impazzire i previsori, creando minore predicibilità nelle emissioni a medio-lungo periodo. Nell'arco dei pochi giorni, con riferimento all'Italia, si sono avuti cambi di scenario notevoli: la possibile ondata di freddo, per l'inizio della terza decade del mese, è stata ritrattata per ben due volte.
Quali saranno le conseguenze dell'est-shift dell'affondo perturbato atteso nel week-end? Ci sarà un impatto del sistema frontale contro la barriera alpina (nevicate abbondanti sulle creste confinali) ed un successivo passaggio frontale, con effetti maggiori sul Centro-Sud Italia, molto fugace. Il grosso del freddo e del maltempo interesseranno le zone balcaniche.

Mauro Meloni: 17-01-2012 ore 21:28
L'anticiclone sembra riuscire ancora a spuntarla Il blitz d'aria artica di natura artico-continentale, che ha portato un repentino raffreddamento su gran parte d'Italia, sembrava poter essere solo un primo episodio, con nuove discese fredde meridiane pronte a movimentare il meteo già a partire dal prossimo week-end. In realtà l'ingombro dell'anticiclone oceanico sarà per l'ennesima volta decisivo e riuscirà a deviare la colata artica di nuovo verso est, quel tanto che basta per avere effetti relativamente modesti sull'Italia, che già soffre di suo l'esposizione alle avvezioni fredde, soprattutto quelle con direttrice nord-occidentali, per via del riparo dovuto alla catena alpina.
Le emissioni modellistiche di qualche giorno fa avevano invece mostrato un'ingerenza fredda verso l'Italia molto importante, ma come mai è maturato questo ribaltone? In effetti, trattandosi di una proiezione ad appena 4-5 giorni, sembra difficile uno stravolgimento che potesse lasciare l'Italia ai margini. L'alta pressione oceanica, che doveva puntare verso nord/est nella ricerca di un aggancio con l'anticiclone russo-siberiano, si troverà appiattita nelle sue posizioni e costretta così a spanciare maggiormente con il suo asse verso i mari italiani.
La causa di questi mutamenti nello scacchiere barico deriva ancora una volta dal Vortice Canadese, che sarà più forte ed in grado di penetrare verso le nazioni settentrionali dell'Europa. La corrente a getto in uscita dal ramo polare fra Groenlandia e Canada risulta effettivamente un elemento che sta facendo letteralmente impazzire i previsori, creando minore predicibilità nelle emissioni a medio-lungo periodo. Nell'arco dei pochi giorni, con riferimento all'Italia, si sono avuti cambi di scenario notevoli: la possibile ondata di freddo, per l'inizio della terza decade del mese, è stata ritrattata per ben due volte.
Quali saranno le conseguenze dell'est-shift dell'affondo perturbato atteso nel week-end? Ci sarà un impatto del sistema frontale contro la barriera alpina (nevicate abbondanti sulle creste confinali) ed un successivo passaggio frontale, con effetti maggiori sul Centro-Sud Italia, molto fugace. Il grosso del freddo e del maltempo interesseranno le zone balcaniche.