Fucili nuovi o fucili vecchi? Quali preferite? (1 utente sta leggendo)

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raffaele c.

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Ciao Amici, ho voluto aprire questa discussione per capire, fondamentalmente, se i fucili da caccia di nuova “generazione” e cioè prodotti da pochissimi anni orsono, siano più validi di quelli prodotti 30/40 anni fa.
Il dubbio mi è maggiormente sorto oggi quando un mio conoscente mi ha detto di aver fatto un “affare” acquistando per € 500,00 un vecchio A300 in cal. 20 con canna cm 71 ** di almeno 40 anni fa’. Vedendo e analizzano i componenti del fucile, erano palesi i segni del tempo (legni e castello con qualche graffio e ammaccatura ed almeno 150'000 colpi sparati) e a tal proposito gli ho chiesto se l’arma in questione fosse un pezzo raro o da collezione ed invece lui mi risponde che quel fucile lo ha acquistato solo perchè ha una resa balistica superiore a quelli oggi in commercio e che lo avrebbe utilizzato per la prossima stagione di caccia. Precisandovi che a me piace soprattutto ciò che è nuovo e di nuova tecnologia, dopo la sua affermazione gli ho chiesto il perché lui fosse così convinto che un fucile più vecchio di lui (lui ha 35 anni) fosse migliore di un Beretta o Benelli nuovo……purtroppo le sue risposte non mi hanno convinto[arrampicaspecchi.g:. Cari Amici, spesso leggo, anche in questo Forum, che qualche utente scrive che i migliori semiautomatici sono stati gli storici A 300/1/2, i Breda e i Franchi L. R. con canne rotomartellate, i Benelli con le canne S. Etienne, ecc. …. ma se ciò fosse vero, mi chiedo, perché le Case armiere non riproducono le “ vechie glorie” ? Possedendo già brevetti e componentistica potrebbero anche essere più competitivi sul mercato. Potete darmi delucidazioni a riguardo? Preferite i nuovi o i vecchi fucili? E soprattutto perché?
 
Sicuramente la serie 300 è stata una delle migliori in assoluto, come del resto i Breda Altair, i Franchi. Fucili fatti per durare nel tempo. I nuovi fucili, a mio avviso, sono stati progettati anche per sparare il no-toxic, cosa non sempre possibile nelle vecchie glorie. Se leggi i vari post di coloro che cacciano acquatici, vedrai che tutti usano armi di nuova concezione, mentre per le altre cacce, dove non necessita sparare acciaio o tungsteno, anche i vecchi fucili vanno benissimo.
 
La Caccia, i Cacciatori, la Tecnologia costruttiva, il Marketing, la Moda, le Regole, le Specie/Ambienti di Caccia, le Munizioni, i Tipi di pallino, ecc. ecc., si evolvono nel tempo ed i fucili - che sono un prodotto seriale alla fine - seguono nel tempo queste evoluzioni.

I vecchi fucili e relative canne sono validissimi balisticamente soprattutto con munizioni cd standard, ovvero con utilizzo di munizioni da 70mm, pressioni standard fino a max 800 bar, pallini assolutamente di piombo. Alcuni di essi hanno rese balistiche eccezionali: Breda canne R, Benelli St Etienne, Beretta 300, Franchi AL48 canne Cogne, ..... anche i Fabarm.
X me, sono certamente più belli ..... anche xchè nati sotto la spinta del boom venatorio italiano e avevano mediamente canne e strozzature fisse ottime.

I fucili dagli anni 90 fino a quelli di progettazione recente "tendono" a sacrificare qualcosa in termini di prestazioni balistiche pure con quelle munizioni più tradizionali e legate alla vecchia Caccia nazionale, x essere più internazionali e vendibili all'estero, assicurando una molto più ampia flessibilità di utilizzo:
- sparano bene col piombo e coi no toxic;
- sparano tranquillamente in sicurezza oltre che con efficacia munizioni standard, baby e magnum fino a 76mm (anche 89mm in estremo coi supermagnum) ovvero sanno gestire molto meglio pressioni e rese di munizioni più potenti;
- di norma hanno choke intercambiabili x modificare la strozzatura e poter così cacciare contemporaneamente nella stessa giornata - con maggior facilità e con semplicità di montaggio/smontaggio disarmante - animali diversi e con distanze medie di tiro diverse;
- sono realizzati con maggiori studi e certamente maggior cura nella distribuzione dei pesi e maggior attenzione x l'attenuazione del rinculo;
- x ambienti particolari, hanno calcio e guardiamani in sintetico più adatti all'uso in ambienti difficili x il legno;
- sono sempre più orientati ai mercati in crescita (Usa-Russia ad es.) e relative diverse specie cacciabili (ben più ampie che in Italia) più che domestico;
- i produttori sono "nominalmente" cresciuti con americani-turchi-russi sempre più invasivi.

NON sono tutte le motivazioni, ma molte credo di sì.
 
40 anni fa c'era un criterio costruttivo made in italy 100% oggi parecchie case di armi sono prodotte all'estero.

Concordo con quanto riportato dall'amico "robertino"; c'era un modo più curato per fare le armi, il mercato si è allargato e quindi molto si è adeguato alla nuova situazione commerciale. Io personalmente continuerò a preferire le armi di qualche anno fà, sopratutto la camera 70mm. sia nel cal. 12 che nel cal. 20.... altro che 76/89... super magnum.... che per gli USA andranno pure bene.... poi non sopporto le armi con calciatura in tecnopolimero..... questa è una mia fissa...ma voglio andare a caccia con un buon fucile "da caccia" non con un'arma d'assalto.... quella è un'altra cosa. E' un mio pensiero che molti amici non condivideranno ...lo sò.... ma io resto su questa mia posizione.
Saluti
 
Io ho un 302, da un anno ho comprato il nuovo Raffaello black della Benelli. Bene con tutto il rispetto per il 302, che è un signor fucile, non c'è paragone. Indipendente dalle preferenze personali ( Beretta, Benelli Browning....), i nuovi fucili offrono molto dal punto di vista tecnologico, forse meno nei materiali di costruzione.
 
Preferite i nuovi o i vecchi fucili? E soprattutto perché?

Io preferisco di gran lunga i vecchi perché:
1) venivano costruiti con meno macchinari ed erano più curati.
2) se si costruisse un fucile del tempo adesso costerebbe una fortuna.
3) la durata di quei fucili era dieci volte più longevi che quelli moderni

Non faccio di ogni erba un fascio, perché anche 50 anni fa facevano dei fucili usa e getta, ma la stragrande maggioranza era molto curata.


PS: Raffaele....questa discussione è stata fatta più volte e non c'è mai stata una netta vittoria in un senso!!!
 
Asssolutissimamente i vecchi e in partgicolare Breaaaaaa ora e sempre siano lungo rinculo e sottrazione a gas con òle mitiche rotomartellate a caldo"R", tutta la serie beretta 300, i Franchi 48al con le canne cogne kmo, i benellini 201 con canna s.etienne, tutte armi che quelle di oggi nn si avvicinano nemmeno vicino
 
Io preferisco di gran lunga i vecchi perché:
1) venivano costruiti con meno macchinari ed erano più curati.
2) se si costruisse un fucile del tempo adesso costerebbe una fortuna.
3) la durata di quei fucili era dieci volte più longevi che quelli moderni

Non faccio di ogni erba un fascio, perché anche 50 anni fa facevano dei fucili usa e getta, ma la stragrande maggioranza era molto curata.


PS: Raffaele....questa discussione è stata fatta più volte e non c'è mai stata una netta vittoria in un senso!!!
Ciao Giambi, apprezzo molto la tua risposta, anche perche' sei stato l'unico finora a dare anche delle valide spiegazioni.
Sul secondo punto pero' mi permetto di dissentire: non penso che produrre oggi un A302 come veniva fatto 35 anni fa, puo' costare oggi piu' di un A 400 nuovo.
Comunque mi fa sempre piacere leggere i tuoi post per la competenza dimostrata. Un grande saluto e un arrivederci a presto in Puglia.

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La Caccia, i Cacciatori, la Tecnologia costruttiva, il Marketing, la Moda, le Regole, le Specie/Ambienti di Caccia, le Munizioni, i Tipi di pallino, ecc. ecc., si evolvono nel tempo ed i fucili - che sono un prodotto seriale alla fine - seguono nel tempo queste evoluzioni.

I vecchi fucili e relative canne sono validissimi balisticamente soprattutto con munizioni cd standard, ovvero con utilizzo di munizioni da 70mm, pressioni standard fino a max 800 bar, pallini assolutamente di piombo. Alcuni di essi hanno rese balistiche eccezionali: Breda canne R, Benelli St Etienne, Beretta 300, Franchi AL48 canne Cogne, ..... anche i Fabarm.
X me, sono certamente più belli ..... anche xchè nati sotto la spinta del boom venatorio italiano e avevano mediamente canne e strozzature fisse ottime.

I fucili dagli anni 90 fino a quelli di progettazione recente "tendono" a sacrificare qualcosa in termini di prestazioni balistiche pure con quelle munizioni più tradizionali e legate alla vecchia Caccia nazionale, x essere più internazionali e vendibili all'estero, assicurando una molto più ampia flessibilità di utilizzo:
- sparano bene col piombo e coi no toxic;
- sparano tranquillamente in sicurezza oltre che con efficacia munizioni standard, baby e magnum fino a 76mm (anche 89mm in estremo coi supermagnum) ovvero sanno gestire molto meglio pressioni e rese di munizioni più potenti;
- di norma hanno choke intercambiabili x modificare la strozzatura e poter così cacciare contemporaneamente nella stessa giornata - con maggior facilità e con semplicità di montaggio/smontaggio disarmante - animali diversi e con distanze medie di tiro diverse;
- sono realizzati con maggiori studi e certamente maggior cura nella distribuzione dei pesi e maggior attenzione x l'attenuazione del rinculo;
- x ambienti particolari, hanno calcio e guardiamani in sintetico più adatti all'uso in ambienti difficili x il legno;
- sono sempre più orientati ai mercati in crescita (Usa-Russia ad es.) e relative diverse specie cacciabili (ben più ampie che in Italia) più che domestico;
- i produttori sono "nominalmente" cresciuti con americani-turchi-russi sempre più invasivi.

NON sono tutte le motivazioni, ma molte credo di sì.
Condivido quanto da te scritto. Complimenti per la competenza dimostrata.
 
Beh come s'e' gia' scritto : una canna Breda "R",l'indimenticata rotomartellata, farla oggi avrebbe costi di produzione alti che collocherebbero l'arma finita su' un altra fascia di prezzo ...magari troppo alta per un prodotto industriale [huh.gif] Che la Beretta poi riproponga un apprezzatissimo "Greystone" che altri non e' che un newsemiauto con canna cam. 70 come quelle d'annata che equipaggiavano la serie a300 la dice lunga su' le qualita' balistiche d'una certa generazione di fucili da caccia !Poi che alcuni di Noi sian legati a vecchie reminiscenze da cacciatori anni '80 puo' esser sicuramente vero e magari non c'e' cosa,balisticamente parlando, che new Fabarm con canne "tribore" possa fare tranquillamente.....anzi [thumbsup.gif]! Io pero' il mio berettaccio del 20 con canna Breda"R" e quickchoke.......me lo tengo stretto :mrgreen:!?!Un saluto
 
Salve a tutti.

Affermare che i fucili attuali siano inferiori a quelli di una volta secondo me e' sbagliato,
il problema sta' nel costo.
Mentre una trentina di anni fa', con uno stipendio mensile portavi a casa una signora arma
con canne dalla eccellente balistica, per avere gli stessi risultati, oggi di stipendi,
ammesso che si percepiscano, ce ne vogliono piu' di uno.
Per abbattere i costi di produzione si e' preferito affidare quasi tutte le fasi al
"controllo numerico", il risultato e' che il 70% delle canne tirano storto.
Dov'e' finito il bilanciere? e la brunitura a freddo? La lappatura rigorosa e prolungata?
La saldatura delle bindelle a stagno che assicurava un regime vibratorio ottimale? ecc. ecc..........
Tutto cio' e' ancora possibile, ma a quale costo?
Chi ha la possibilita' di confrontare le canne attuali con quelle di una volta,
nota subito la differenza.
 
Ho sempre avuto benelli per quanto riguarda il semiautomatico nuova e vecchia generazione vanno bene tutti e due, ma sparare con un 121 S.Etienne che è stato il mio primo semiautomatico........nulla a che vedere con i nuovi.
 
Riepilogando, secondo quanto si va affermando in questo 3d un nuovo montefeltro cal. 20 sarebbe inferiore a un vecchio 201............mah??????........io ci credo poco.......a meno che non si tratti di nostalgia.
 
Salve a tutti.

Affermare che i fucili attuali siano inferiori a quelli di una volta secondo me e' sbagliato,
il problema sta' nel costo.
Mentre una trentina di anni fa', con uno stipendio mensile portavi a casa una signora arma
con canne dalla eccellente balistica, per avere gli stessi risultati, oggi di stipendi,
ammesso che si percepiscano, ce ne vogliono piu' di uno.
Per abbattere i costi di produzione si e' preferito affidare quasi tutte le fasi al
"controllo numerico", il risultato e' che il 70% delle canne tirano storto.
Dov'e' finito il bilanciere? e la brunitura a freddo? La lappatura rigorosa e prolungata?
La saldatura delle bindelle a stagno che assicurava un regime vibratorio ottimale? ecc. ecc..........
Tutto cio' e' ancora possibile, ma a quale costo?
Chi ha la possibilita' di confrontare le canne attuali con quelle di una volta,
nota subito la differenza.

quoto in tutto quello che ai detto ..............
 
Il discorso può essere tanto ampio quanto ristretto. Il tutto, secondo me sta nel fatto che oggi per produrre un fucile di allora, si spenderebbero più soldi. Oserei dire che l'acciaio usato allora era superiore a quello di oggi, tutti i componenti erano superiori (non vi era plastica). Per arrivare oggi ad una canna Breda R o ad una S. Etienne, gli ingegneri hanno avuto a che fare, producendo le Tribore o le optimabore ecc... che non ci arrivano se non con le dovute munizioni, ma che comunque si differenziano dalle altre comuni. La balistica è un continuo studio e a volte non si arriva a capo di niente. Una cosa è certa, con la serie 300 della beretta e con i 121 e 123 benelli, ancora oggi si spara, non so se fra 40/50 anni i nuovi ci saranno ancora!
 
Secondo me dal punto di vista dei materiali magari i vecchi erano piu' curati, ma vuoi mettere la tecnologia dei nuovi, non ci sono paragoni.io possiedo un 20 benelli sl80 canna franchi tra i migliori balisticamente ma non offre niente di meglio sempre balisticamente parlando di un benelli crio. Ho sparato in passato con un beretta a 300 canna 71 tre stelle, ma non ho trovato niente di superiore rispetto ad un greystone anzi il paragone va tutto a vantaggio di quest'ultimo.

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Ciao Amici, ho voluto aprire questa discussione per capire, fondamentalmente, se i fucili da caccia di nuova “generazione” e cioè prodotti da pochissimi anni orsono, siano più validi di quelli prodotti 30/40 anni fa.
Il dubbio mi è maggiormente sorto oggi quando un mio conoscente mi ha detto di aver fatto un “affare” acquistando per € 500,00 un vecchio A300 in cal. 20 con canna cm 71 ** di almeno 40 anni fa’. Vedendo e analizzano i componenti del fucile, erano palesi i segni del tempo (legni e castello con qualche graffio e ammaccatura ed almeno 150'000 colpi sparati) e a tal proposito gli ho chiesto se l’arma in questione fosse un pezzo raro o da collezione ed invece lui mi risponde che quel fucile lo ha acquistato solo perchè ha una resa balistica superiore a quelli oggi in commercio e che lo avrebbe utilizzato per la prossima stagione di caccia. Precisandovi che a me piace soprattutto ciò che è nuovo e di nuova tecnologia, dopo la sua affermazione gli ho chiesto il perché lui fosse così convinto che un fucile più vecchio di lui (lui ha 35 anni) fosse migliore di un Beretta o Benelli nuovo……purtroppo le sue risposte non mi hanno convinto[arrampicaspecchi.g:. Cari Amici, spesso leggo, anche in questo Forum, che qualche utente scrive che i migliori semiautomatici sono stati gli storici A 300/1/2, i Breda e i Franchi L. R. con canne rotomartellate, i Benelli con le canne S. Etienne, ecc. …. ma se ciò fosse vero, mi chiedo, perché le Case armiere non riproducono le “ vechie glorie” ? Possedendo già brevetti e componentistica potrebbero anche essere più competitivi sul mercato. Potete darmi delucidazioni a riguardo? Preferite i nuovi o i vecchi fucili? E soprattutto perché?


IO NON FAREI MAI UN INVESTIMENTO DI 500 EURO PER UN FUCILE DI 40 ANNI
 
....mi lancio in alcune personalissime considerazioni.....che solo chi è negli "anta"potrà eventualmente confermare...
40,50 anni fa si costruivano manufatti destinati a durare nel tempo,automobili elettrodomestici vestiti e anche fucili,erano concepiti per durare il più possibile e sopratutto ...bene!!
certamente le armi del 3* millennio hanno svariate "piccole" migliorie tecniche,ma non certamente l'accuratezza, anche manuale, nella costruzione, la qualità dei materiali e non ultimo,l'estetica dei fucili del passato ....
Ai fini venatori credo che le differenze siano minime...quello che conta è comunque e sempre il manico....
L'ultima ma forse più suggestiva considerazione è che ai tempi di ..A300,S55,Benelli 201.Breda,Franchi e Browning lungo rinculo...anche Noi avevamo 30...40...50...primavere in meno....hai voglia che era tutto meglio!!!
 
Vecchi, acciaio e legno sono giunti a noi con gli acciacchi del tempo e del lavoro svolto, quelli moderni?Ai posteri larga sentenza
 
Gli acciai che si usano oggi sono di gran lunga migliori di quelli di una volta anche nelle armi...........il progresso va avanti, non idietreggia............mi sembra una massima alla Catalano di "quelli della notte". Ahahahah!!!!!!!!!!!!!!
 
Gli acciai che si usano oggi sono di gran lunga migliori di quelli di una volta anche nelle armi...........il progresso va avanti, non idietreggia............mi sembra una massima alla Catalano di "quelli della notte". Ahahahah!!!!!!!!!!!!!!


Ciao, il costo della materia prima e' irrisorio rispetto al costo del lavoro.
Se prendiamo in considerazione le manufrance dei 121, scopriamo che si tratta di un semplice C40,
adoperato per costruire i coltelli. Quindi la componente piu' importante e' la lavorazione interna, profili,conicita' ecc.
Se queste lavorazioni venissero eseguite come una volta, comporterebbero un aumento di costi ai giorni nostri insostenibile
per chi vuole rimanere nella fascia di mercato accessibile ai piu'.
 

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