E' etico cacciare quando gli animali sono in amore? (1 utente sta leggendo)

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Il dodo era un uccello particolare, non volava ed è estinto con il bastone, non col fucile.

Non capisco questa affermazione. Il bastone non è un mezzo di caccia consentito e quindi non si può parlare di estinzione dovuta alla caccia? Se avessero utilizzato il fucile, il falco o l'arco allora sarebbe estinto a causa della caccia?
Tra l'altro sembrerebbe che l'uomo non sia stato direttamete responsabile della sue estinzione.
 
Il mito secondo cui l'estinzione sarebbe stata dovuta alla caccia da parte dei marinai pare infondato; fonti sia portoghesi sia olandesi descrivono la carne del dodo come poco appetibile. Se il termine dodo deriva dal portoghese doudo (doido nel portoghese moderno), per "sempliciotto", forse inteso anche come "preda facile" probabilmente per l'impacciato movimento sulla terra ferma, il termine olandese walgvogel significa invece "uccello disgustoso". La tesi più accreditata è che il dodo si sia estinto in seguito alla distruzione del suo habitat da parte dei coloni, che condannarono il dodo disboscando l'isola e introducendo specie animali antagoniste come cani, maiali, ratti e scimmie. È doveroso comunque ricordare un altro probabile fattore che ha contribuito all'estinzione della specie, ovvero la scarsa difendibilità della prole, dovuta alla nidificazione a terra e alla scarsa mobilità degli individui della specie. Sebbene infatti il sapore delle carni di questo uccello non fosse particolarmente gradito al palato dei coloni, le uova restavano comunque commestibili per alcune delle sopracitate specie antagoniste e per l'uomo stesso. Quest'aspetto si inserirebbe verosimilmente in un'attendibile ricostruzione del quadro di eventi che ha portato all'estinzione dell'animale. Secondo alcune fonti, l'ultimo dodo sarebbe stato avvistato nel 1662;[2] altre riportano il 1681 come anno dell'estinzione.[3]. Fonte wikipedia. Come vedi la caccia non ha niente a che vedere. Le uova erano commestibili ma la carne del dodo era disgustosa; Modifiche ambientali, introduzione di predatori che precedentemente a Mauritius non esistevano ( praticamente il dodo non aveva predatori naturali) e predazione sui nidi per prendere le uova , queste le cause principali. La caccia come la si intende oggi (la caccia sportiva) non c'entra un bel niente. È poi siamo nel XVII secolo, vuol dire 400 anni fa. Continuiamo a farci del male da soli, porgiamo la guancia agli animalisti, vedrete quanto staremo ad estinguersi noi! Buona sera!
 
Un mio carissimo amico Toscano ha letto la nostra discussione e mi ha inviato una mail che ora cerchero' di postare in questo thread, faccio presente che LUI caccia solo acquatici recandosi spesso anche all'estero, ci sono nozioni anche tecniche molto interessanti sull'argomento:


Tralasciando l’etica, tralasciando che in Bielorussia e’ legale, la riflessione sulla reale esigenza o meno di cacciare in marzo,andrebbero fatte alcune riflessioni che vanno oltre il nostro sano egoismo di cacciatori.

Ben consapevoli di doverci mantenere il giochino e. Considerando che la conservazione si prefigge la protezione a lungo termine e la gestione delle risorse naturali inquanto parte integrante del patrimonio dei popoli europei; che essa consente di regolarle disciplinandone lo sfruttamento in base a misure necessarie al mantenimento e all’adeguamento degli equilibri naturali delle specie. A parità di pressione venatoria, nella seconda metà dell’inverno la mortalità dovuta alla caccia tende ad essere progressivamente sempre più additiva rispetto alla mortalità naturale e non sostitutiva di questa, come può avvenire invece durante l’autunno e l’inverno. In altre parole se il prelievo si prolunga troppo, aumenta progressivamente la probabilità di sottrarre alla popolazione individui caratterizzati da una crescente speranza di sopravvivenza, i quali andranno a formare lo stock nidificante da cui dipende la conservazione e la produttività della popolazione stessa. Di fatto la caccia all’inizio della primavera o fine marzo, è controproducente anche per gli interessi dei cacciatori, i quali dovrebbero avere a cuore il mantenimento di popolazioni altamente produttive…Se prendiamo ad esempio l’ambitissima marzaiola e ne andiamo a scoprire il suo stato di conservazione ci accorgiamo di questo;Marzaiola. In Europa la consistenza della popolazione nidificante è stimata in oltre 390.000 coppie. Tale popolazione ha vissuto un generale e significativo declino numerico tra il 1970 ed il 1990, declino che è poi proseguito fino al 2000 in gran parte dell’areale europeo ed ha interessato anche le popolazioni presenti in Bielorussia ed in Ucraina, generalmente segnalate tra le più importanti in termini numerici. La consistenza complessiva si è quindi ridotta (con un decremento delle consistenze comunque superiore al 10%. Pertanto la specie è considerata in declino. Non a caso per non depauperare le specie migratrici, nel lontano 1950,nacque la convenzione di Parigi,da li a seguito tutte le altre direttive internazionali, che ci hanno oggi permesso lo sfruttamento equilibrato delle risorse.

Tra l’atro vale la pena ricordare che la convenzione di Parigi all’art Art. 2

Salvo le eccezioni previste negli articoli 6 e 7 della presente Convenzione, debbono

essere protetti:

tutti gli uccelli, almeno nel periodo della riproduzione, e, inoltre, gli uccelli migratori

durante il loro tragitto di ritorno verso il luogo di nidificazione, segnatamente in

marzo, aprile, maggio, giugno e luglio.

Ricordando;. le nuove coppie si formeranno durante la fase di svernamento, e i partner compiranno assieme la migrazione primaverile, giungendo nelle aree di riproduzione già appaiati e pronti a nidificare, ucciderle nel ripasso significa rompere la coppia gia’ pronta. La fedeltà delle femmine al sito (filopatria) consente loro di nidificare e allevare la prole in aree già note, mentre i consistenti spostamenti dei maschi favoriscono il flusso genico tra le diverse popolazioni di una stessa specie. La Marzaiola, unica anatra europea le cui popolazioni sono quasi totalmente migratrici su lungo raggio (i quartieri di svernamento sono localizzati a sud del Sahara), nidifica e sverna in zone umide di acqua dolce. Uccidere solo maschi di marzaiola nell’ipotetica speranza di non far danno, si fa’ eccome,s’impedisce il flusso genetico tra le diverse popolazioni di marzaiole nidificati li dove vengono prelevati, oltre all’impoverimento della popolazione stessa . Questo dislocamento dei maschi, noto con il nome di abmigrazione, è un fenomeno molto ricorrente tra le anatre. Dire 7- 10- 100 capi controllati, non si fa danno e’ soltanto una sciocchezza!
 
Ah Cicalò da adesso in poi il tuo nikname diventerà: DON CICALOTTE!!!
Stai combattendo una guerra contro i mulini a vento. Il soldo manda l'acqua in salita e rende l'uomo avido e sprezzante.
Ci saranno sempre quelli che se ne fotteranno dei principi, della morale e della convenzione di Parigi e i commercianti continueranno a fare i loro affari.
E a buon intenditor poche parole!

Comunque interessante il parere dell'amico "toscanello".:p
 
Tutto vero, ma sempre "discutibile" il discorso del danno.

Uccidere una femmina in periodo di cova si fa un danno reale, evidente e misurabile.
Uccidere un maschio nello stesso periodo impoverisce il "flusso genetico" relativamente a quell'esemplare, senza però interromperlo, ovviamente..
Quindi dire 7, 10 o 100 conta, eccome!!!

Poi naturalmente l'amico di Mauro ci spiegherà perchè il declino è iniziato dagli anni '70 e non prima e perché è continuato negli anni 2000 con la direttiva uccelli in piena vigenza.
Forse che le cause sono altre????
 
Forse possono essere anche altre ma mi sembra abbastanza controproducente per la nostra passione, fare proprio di tutto per accentuarlo, non credi?

Poi naturalmente l'amico di Mauro ci spiegherà perchè il declino è iniziato dagli anni '70 e non prima e perché è continuato negli anni 2000 con la direttiva uccelli in piena vigenza.
Forse che le cause sono altre????

Forse le cause possono anche dipendere dal fatto che alcuni paesi non recepiscono neanche di sfuggita a quella direttiva?
 
Se prendiamo per oro colato quanto scritto dall'amico toscano, toccherebbe rivalutare la bistrattata 157. Molto interessante anche il passo della formazione delle coppie prima della migrazione pre nuziale....... sembra dettato dall'Ispra ..... mi sembra che l'istituto abbia dato indicazioni molto restrittive proprio in virtù del concetto espresso.

Anche marzo diventerebbe tabù e se lo è per gli acquatici altrettanto lo sarà febbraio per i turdidi che hanno il ripasso anticipato di molte settimane.
 
Sono quasi 40 anni che caccio le anatre, ho cacciato le marzaiole a marzo e come al solito prima arrivano i maschi e poi le femmine e lo stesso per i codoni più maschi che femmine pochissime coppie ed eravamo 1 milione e mezzo di cacciatori, e di marzaiole ne passavano tantissime. Ora di marzaiole (e siamo la metà di cacciatori) ne ripassano pochissime qua da noi e qualcuna viene presa all'apertura (ritardataria) in quanto già partite. Girando tra metà marzo e aprile per le paludi ne vedi molto molto poche, il motivo qual'è l'ambiente, è sempre lo stesso, la rotta migratoria cambiata, comunque la nidificazione della maggior parte delle anatre inizia ad aprile fattore tempo è quello che conta se fa freddo anche all'estero le anatre non si vedono, come dicevo il fattore tempo è determinante sia sul passo che sul ripasso, e per la cova non voglio parlare di anatre germanate nostrane di 1,3/1,5 kg che il passo neanche lo conosco (contro i 8/9 etti di quelle selvatiche) per cui è da verificare se la nidificazione è come gli anni precedenti o è cambiata (come potete constatare anche voi il tempo non è più quello di una volta, l'autunno arriva fino a dicembre quasi, e l'inverno va dopo marzo la conferma ce l'abbiamo anche ora in questi giorni).Un mio conoscente è andato in Biellorussia ad aprile l'anno scorso ha preso in 3 giorni di caccia 10 fischioni visto niente causa tempo freddo per cui quali conclusioni trarre.
 
Le conclusioni facciamo presto a trarle...io voglio escludere il germano...ormai diffusissimo dappertutto per l'ibridamento con animali lanciati sia qui che in alcuni paesi dell'est...ma torniamo alla marzaiola o al codone e in parte anche al mestolone ,sono tutti uccelli che il 90%svena nel delta del niger e nelle residue paludi del sahel
(africa occidentale)dove la pressione antropica negli ultimi 20 anni e' piu' che raddoppiata e la caccia(per sostentamento)si è fatta fortissima oltre al dimezzamento per siccità ed irrigazione e bonifica degli stessi siti che ha portato in forte sofferenza le specie suddette olte ad una miriade di limicoli (pittime combattenti,pettegole ecc)ben visibile da chi abitualmente frequenta chiri o paludi a caccia chiusa in primavera,se poi vogliamo aggravare la situazione con un prelievo anche modesto in aprile o maggio..e poi vorremmo che gli ambientalisti o l'opinine pubblica ci dica..bravi!come siete rispettosi voi si che sapete fare la caccia sostenibile....purtroppo finchè non sapremo limitarci(forse è tardi)la caccia sarà sempre piu' malvista deprecata e ristretta...cosa che non avviene negli altri paesi comunitari dove forte è la presenza ambientalista ma forte e rispettosa è anche la presenza dei cacciatori che collaborano gomito a gomito con le stesseassociazioni che qui ci avversono,non vedrete cacciatori tedschi o francesi o inglesi a cacciare le anitre di maggio ,mi direte ma in inghilterra cacciano i colombi tutto l'anno,ma la consistenza e l'ambiente non è lo stesso
saluti e buona pasqua
 

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