Andrea non credere che non sappia come funziona il mondo e specialmente il nostro pieno di invidia di menefreghismo di competizione e non con il selvatico, di gente che non sa di cosa parla, ma tu stai facendo due errori grossolani, dire che è colpa dei cacciatori è una sciocchezza è come dire che i cacciatori sono bracconieri, i cacciatori sono assassini, sappiamo che non è così, fai dei distinguo per favore, la colpa vera è del ministero dell'ambiente con il suo braccio destro l'ispra, il secondo errore è che da moderatore devi moderare non distribuire il tuo ODIO puoi avere le tue opinioni ma non fare propaganda negativa, è un forum dove noi siamo ospiti qualcuno potrebbe fraintendere e i risultati li leggiamo .......... provocazioni e polemiche con battibecchi tipo suocere senza sapere uno di cosa parla, credo che dovresti scusarti perchè la cosa è offensiva forse non volevi offendere ma una pratica " istituzionale " dei miei nonni, dei miei zii, del mio babbo tutta gente di guerra che viene a caccia con me tutte le mattine non mi lascia mai solo, non sarebbero tanto d'accordo, la caccia e gli storni erano l'unica gran bella risorsa, in un tempo dove c'era più rispetto, sentivi cantare un fagiano lo dicevi a quel canai che passava, come anche dove si era buttato un beccaccino da far fermare ad un giovane cane. C' è gente e tu lo sai che dedica tempo energie e risorse in maniera gratuita e tanti volontari impegnati nelle associazioni ( la più bella è la CCT) che va oltre la rappresentanza sindacale e assicurativa, l'ufficio avifauna migratoria sta dando risultati importanti, abbiamo la questione tortora, la criticità dell'allodola della beccaccia, del moriglione e sappiamo come anche con questo governo quali posizione ambigue ci siano il ministero che diffida le regioni dall'apertura alle tortore, troppo spesso i cacciatori ignorano il lavoro delle associazioni che si confronta con la giurisprudenza con i dati scientifici non politici come avviene nel resto d' Europa ma questo è un'altro capitolo, sono un po preistorico, ho avuto la licenza studiando sul testo unico del 39' modificato nel 67' e 77' al mare ci sono anche andato quando c'e stato il referendum ma mi piace parlare di attualità modernissima che tu saprai e forse ci sarà uno che non lo sa.
A marzo una delegazione Face italiana ha incontrato la Commissione Ambiente dell'Unione Europea per discutere diverse attualità che riguardano la caccia e gli uccelli migratori in Italia, l'incontro era finalizzato a illustrare proposte e idee per la cosiddetta "flessibilità" con Michele Sorrenti nostro degno rappresentante, al primo punto la proposta di caccia in deroga allo storno in Italia secondo un calcolo delle piccole quantità lettera C dell'art. 9 della direttiva, noi solo in Toscana abbiamo una stima di 5 milioni di individui che si riproducono in maniera esponenziale ed è previsto un abbattimenti nei modi che sappiamo di 25 mila individui, con un danno stimato per i soliti noti (non per tutti) di 1,4 milioni di euro, mi chiedo se i danni non fossero pagati, altri punti la tortora la revisione dei Key concept, la possibilità di piani di azione di alcuni anatidi come il moriglione. L'argomento storno è sicuramente il più importante per i cacciatori italiani e la commissione non ha chiuso le porte riconoscendo anche la correttezza dei calcoli e anche come la situazione particolare dei cacciatori italiani sia penalizzante rispetto ai colleghi di quasi tutti i paesi mediterranei e di molti continentali dove la specie è cacciabile, la commissione data la situazione demografica dello storno soddisfacente è del tutto favorevole all'inserimento di questo migratore nell'allegato 2B rendendolo normalmente cacciabile, ma la commissione non può intervenire sottraendo la cosa al dibattito politico e quindi pur essendoci tutte le condizioni biologiche per renderlo cacciabile oggi sono le condizioni legali e politiche ad impedirlo e oggi solo le deroghe offrono una via d'uscita. E' risultato evidente alla commissione che i cacciatori italiani sono penalizzati e l'applicazione in Italia delle deroghe alla specie per danni all'agricoltura è molto più restrittiva di quanto applicato in altri stati Ue su altre specie e che si può estendere questa forma su grandi areali dimostrando la prevenzione al danno è necessaria, praticata ad es. sul colombaccio in diversi stati, sulle oche in olanda deroga fatta sostanzialmente per ridurre la popolazione e non per scacciare. E' sta lasciata aperta la possibilità per lettera C e la mia associazione ha già preso contatto con il ministero sul tema, come al solito tocca alle autorità italiane cioè ai politici che gli italiani hanno scelto e mi sembra che la cosa non è una novità, la novità è che gli uffici tecnici con professionalità specifiche aprono nuovi scenari di collaborazione udite udite in Europea baipassando, si sostituiscono ad una stato un tantino assente per il mantenimento delle tradizioni venatorie, è lo stato italiano come al solito che deve intervenire e non facciamone una situazione esistenziale tipo aspettando Godot, ma facciamo tutti del nostro meglio perchè ciò accada.
A marzo una delegazione Face italiana ha incontrato la Commissione Ambiente dell'Unione Europea per discutere diverse attualità che riguardano la caccia e gli uccelli migratori in Italia, l'incontro era finalizzato a illustrare proposte e idee per la cosiddetta "flessibilità" con Michele Sorrenti nostro degno rappresentante, al primo punto la proposta di caccia in deroga allo storno in Italia secondo un calcolo delle piccole quantità lettera C dell'art. 9 della direttiva, noi solo in Toscana abbiamo una stima di 5 milioni di individui che si riproducono in maniera esponenziale ed è previsto un abbattimenti nei modi che sappiamo di 25 mila individui, con un danno stimato per i soliti noti (non per tutti) di 1,4 milioni di euro, mi chiedo se i danni non fossero pagati, altri punti la tortora la revisione dei Key concept, la possibilità di piani di azione di alcuni anatidi come il moriglione. L'argomento storno è sicuramente il più importante per i cacciatori italiani e la commissione non ha chiuso le porte riconoscendo anche la correttezza dei calcoli e anche come la situazione particolare dei cacciatori italiani sia penalizzante rispetto ai colleghi di quasi tutti i paesi mediterranei e di molti continentali dove la specie è cacciabile, la commissione data la situazione demografica dello storno soddisfacente è del tutto favorevole all'inserimento di questo migratore nell'allegato 2B rendendolo normalmente cacciabile, ma la commissione non può intervenire sottraendo la cosa al dibattito politico e quindi pur essendoci tutte le condizioni biologiche per renderlo cacciabile oggi sono le condizioni legali e politiche ad impedirlo e oggi solo le deroghe offrono una via d'uscita. E' risultato evidente alla commissione che i cacciatori italiani sono penalizzati e l'applicazione in Italia delle deroghe alla specie per danni all'agricoltura è molto più restrittiva di quanto applicato in altri stati Ue su altre specie e che si può estendere questa forma su grandi areali dimostrando la prevenzione al danno è necessaria, praticata ad es. sul colombaccio in diversi stati, sulle oche in olanda deroga fatta sostanzialmente per ridurre la popolazione e non per scacciare. E' sta lasciata aperta la possibilità per lettera C e la mia associazione ha già preso contatto con il ministero sul tema, come al solito tocca alle autorità italiane cioè ai politici che gli italiani hanno scelto e mi sembra che la cosa non è una novità, la novità è che gli uffici tecnici con professionalità specifiche aprono nuovi scenari di collaborazione udite udite in Europea baipassando, si sostituiscono ad una stato un tantino assente per il mantenimento delle tradizioni venatorie, è lo stato italiano come al solito che deve intervenire e non facciamone una situazione esistenziale tipo aspettando Godot, ma facciamo tutti del nostro meglio perchè ciò accada.