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Ci stiamo lavorando ormai da alcuni mesi (Vanni e noi pochi intimi) e a qualcuno del forum avevo già abbozzato qualche cosa, penso che entro un paio di mesi potremo finalmente svelare il progetto (sono il primo a dire che è abbastanza ambizioso e sicuramente non facile, ma forse sarà l'ultima ancora per riuscere a salvarci).
La nuova sfida per la caccia
LA NUOVA SFIDA PER LA CACCIA: trovare uno strumento valido capace di superare alcuni scogli.
Il mondo della caccia è di nuovo in fermento. Le recenti delusioni normative hanno solo accentuato il dramma politico e culturale della nostra categoria. Ci sentiamo combattuti a sinistra e non difesi a destra. Tutti in questo periodo cercano possibili soluzioni per riuscire a salvare la nostra passione e in fondo, le ragioni del nostro esistere.
Cerco allora di riflettere… la strada del partito politico fu già tentata nel 1992 dal CPA con i risultati scarsi che ricordiamo; in alcune regioni addirittura, dai cacciatori più attivi, si sono succeduti in pochi anni almeno 5 o 6 referenti politici senza cavarne un ragno dal buco.
Il nostro popolo è sfiduciato, ****, senza riferimenti. Che fare allora?
Secondo me non si può immaginare nulla di serio se prima non risolviamo almeno i quesiti che vi sottopongo:
Il mondo venatorio è frammentato in molte associazioni e necessità di un modello strategico che non calpesti i vari interessi associativi ma che li unisca;
Il mondo venatorio con il suo conseguente bacino elettorale, è suddiviso sull’intero arco costituzionale e non consente la possibilità di schierarsi con una sola coalizione, pena una forte mutilazione in termini di consensi;
Nessuna associazione è mai riuscita a diventare il riferimento unico della difesa della caccia e della ruralità a causa dei forti interessi economici legati al tesseramento. Il mondo della caccia ne ha subito le conseguenze perdendo culturalmente un vero e proprio primato per trovarsi in netta minoranza nella società;
Ci vuole qualche cosa di nuovo capace di:
Non toccare gli interessi delle associazioni ma avere il sostegno di tutte le associazioni e dei loro associati e non solo del mondo venatorio;
Avere il consenso culturale di destra, lega, sinistra e centro;
Avere una base economica forte per le attività di promozione e di difesa;
Avere una diffusione almeno nazionale;
Avere una gestione assolutamente trasparente e onesta e un’organizzazione e una gestione aperta e democratica, capace di respingere i furbi e gli approfittatori.
Sembra un obiettivo impossibile e invece in queste ore sta prendendo corpo una possibile soluzione. Da mesi sto cercando di rispondere a queste difficili domande e assieme a pochi intimi per ora stiamo cercando di costruire uno strumento che parta da questi presupposti fondamentali. Lo strumento ormai è quasi pronto. Questione di poco.
Se riusciremo a realizzarlo, anche grazie al contributo di tutti voi che leggete, saremo sulla strada giusta, altrimenti ritorneremo come sempre in balia delle chiacchiere dei manipolatori, delle speranze fallite o delle false promesse.
A presto.
Vanni Ligasacchi
http://www.vanniligasacchi.it
La nuova sfida per la caccia
LA NUOVA SFIDA PER LA CACCIA: trovare uno strumento valido capace di superare alcuni scogli.
Il mondo della caccia è di nuovo in fermento. Le recenti delusioni normative hanno solo accentuato il dramma politico e culturale della nostra categoria. Ci sentiamo combattuti a sinistra e non difesi a destra. Tutti in questo periodo cercano possibili soluzioni per riuscire a salvare la nostra passione e in fondo, le ragioni del nostro esistere.
Cerco allora di riflettere… la strada del partito politico fu già tentata nel 1992 dal CPA con i risultati scarsi che ricordiamo; in alcune regioni addirittura, dai cacciatori più attivi, si sono succeduti in pochi anni almeno 5 o 6 referenti politici senza cavarne un ragno dal buco.
Il nostro popolo è sfiduciato, ****, senza riferimenti. Che fare allora?
Secondo me non si può immaginare nulla di serio se prima non risolviamo almeno i quesiti che vi sottopongo:
Il mondo venatorio è frammentato in molte associazioni e necessità di un modello strategico che non calpesti i vari interessi associativi ma che li unisca;
Il mondo venatorio con il suo conseguente bacino elettorale, è suddiviso sull’intero arco costituzionale e non consente la possibilità di schierarsi con una sola coalizione, pena una forte mutilazione in termini di consensi;
Nessuna associazione è mai riuscita a diventare il riferimento unico della difesa della caccia e della ruralità a causa dei forti interessi economici legati al tesseramento. Il mondo della caccia ne ha subito le conseguenze perdendo culturalmente un vero e proprio primato per trovarsi in netta minoranza nella società;
Ci vuole qualche cosa di nuovo capace di:
Non toccare gli interessi delle associazioni ma avere il sostegno di tutte le associazioni e dei loro associati e non solo del mondo venatorio;
Avere il consenso culturale di destra, lega, sinistra e centro;
Avere una base economica forte per le attività di promozione e di difesa;
Avere una diffusione almeno nazionale;
Avere una gestione assolutamente trasparente e onesta e un’organizzazione e una gestione aperta e democratica, capace di respingere i furbi e gli approfittatori.
Sembra un obiettivo impossibile e invece in queste ore sta prendendo corpo una possibile soluzione. Da mesi sto cercando di rispondere a queste difficili domande e assieme a pochi intimi per ora stiamo cercando di costruire uno strumento che parta da questi presupposti fondamentali. Lo strumento ormai è quasi pronto. Questione di poco.
Se riusciremo a realizzarlo, anche grazie al contributo di tutti voi che leggete, saremo sulla strada giusta, altrimenti ritorneremo come sempre in balia delle chiacchiere dei manipolatori, delle speranze fallite o delle false promesse.
A presto.
Vanni Ligasacchi
http://www.vanniligasacchi.it