Cucciolo sempre attaccato (2 utenti stanno leggendo)

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Salve a tutti
ho preso un cucciolo di setter da una 20ina di giorni ,ha due mesi e dieci giorni oggi ..durante le nostre uscite sembra un po' timoroso ,vi spiego meglio
​​​​​​Il cucciolo nel giardino di casa è molto vivace e intelligente impara in fretta e non sta mai fermo quando lo porto nei prati però sembra essere un po' spaventato infatti si allontana poco e mi cerca sempre con lo sguardo
premetto che è stato tolto alla mamma qualche giorno prima dei 60 giorni più o meno a 50 e che il cucciolo non ha paura di nessun tipo di rumore ,
Secondo voi c'è da.preoccuparsi ?
 
cinquanta giorni sono un pò pochini per sottrarlo alle cure materne, ormai si consiglia di lasciare i cuccioli con la madre ben oltre almeno 90 gg, è naturale che non si allontani e che sembri "timoroso" in ambienti sconosciuti col tempo acquisterà sicurezza e diventerà più intraprendente, accompagnalo nelle sue esplorazioni per avere così un riferimento, se hai possibilità di uscire con un altro cane più adulto non sarebbe male...........in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!!!
 
Secondo me è normalissimo. Mi sembra ancora troppo presto portarlo nei prati, anche perchè in questo periodo le zecche sono molto aggressive. Se ha fatto tutte le vaccinazioni, incomincia con piccole passeggiate al guinzaglio, fra qualche giorno le temperature aumenteranno, sarebbe più utile verso i tre mesi portarlo vicino l'acqua per il primo contatto, se hai la possibilità gli puoi far sentire il primo sparo. Ci devono essere delle discussioni di come far sentire il primo sparo in massima sicurezza. Per i prati, la campagna e il bosco aspetterei ancora qualche mese.
 
È veramente piccolo... Ancora non sa neanche di essere un cane. Passa i tempo con lui a giocare in giardino e tra qualche settimana a far passeggiate e conoscere il mondo ed evita di forzarlo o arrabbiarti se non fa qualcosa o se ti sta tra i piedi...
 
Secondo me è normalissimo. Mi sembra ancora troppo presto portarlo nei prati, anche perchè in questo periodo le zecche sono molto aggressive. Se ha fatto tutte le vaccinazioni, incomincia con piccole passeggiate al guinzaglio, fra qualche giorno le temperature aumenteranno, sarebbe più utile verso i tre mesi portarlo vicino l'acqua per il primo contatto, se hai la possibilità gli puoi far sentire il primo sparo. Ci devono essere delle discussioni di come far sentire il primo sparo in massima sicurezza. Per i prati, la campagna e il bosco aspetterei ancora qualche mese.

Io non ho mai esposto la mia Lab ad un primo sparo vero e proprio, ma quando era cucciola ogni volta che le davo da mangiare prendevo a martellate un pentolone d'alluminio per farle associare rumori forti a qualcosa di piacevole. Dopo che crebbe un po' cominciai a darle da mangiare in giardino sparando qualche colpo con una pistola cal. .22 LR prima abbastanza lontano da lei, poi sempre piu' vicino Poi cominciai a portarla al poligono, dapprima a quello esterno, dove c'erano soci del club che sparavano carabine e pistole, e poi anche a quello interno, ma per pochi secondi perche' volevo che si abituasse al rumore degli spari, non che mi diventasse sorda. Quando uscivamo in auto accendevo la radio, abbassavo il "treble" (toni alti) e alzavo il "bass" (non il pesce, ma i toni bassi) al massimo, e cercavo una stazione che avesse il "Rap," che odio, ma che serviva all'uopo con i suoi BOOM< BOOM< BOOM!. Per farla corta, quando finii questa fase dell'addestramento (contemporanea ad altre fasi, cominciando con l'obbedienza ai comandi basilari) lei non solo non aveva paura dei rumori forti, ma quando sentiva una schioppettata si eccitava e voleva andare dove ne proveniva. La portavo a caccia chiusa al tiro al piattello e la legavo vicino alla club house, altrimenti sarebbe corsa a cercare di riportare i piattelli mancati che lei vedeva cadere. Pensa che il 4 Luglio, quando c'erano i fuochi arificiali, la portavo con me. Non si scomponeva per niente ed era felicissima di stare in mezzo alla gente e di andare con me quando uscivo. Non ebbe mai paura degli spari, anche quando eravamo in tre nel capanno delle anatre con lei e arrivava un branco di becchipiatti e partiva una raffica di nove schioppettate non lontane dalle sue orecchie. Naturalmente quando si fece vecchia il suo udito non era piu' come una volta--ma neanche il mio. Non ho mai indossato cuffie a caccia, o usato tappi nelle orecchie. Soltanto quando sparavo al chiuso al poligono o all'aperto al piattello, o quando azzeravo le ottiche. Ma dalle e dalle se scassano pur' 'e metalle, e oggi mia moglie, stufa dei miei continui "eh?" "what?" "say that again," mi rompe spesso le palle chiedendomi (ma dopo 45 anni di matrimonio la donna non chiede piu', ma ordina) di andare dal medico e farmi visitare l'udito e poi farmi adattare qualche marchingegno per sentirci meglio, ma si incazza ancora di piu' quando le rispondo: "Guarda che ti sento benissimo--e' che non mi va di ascoltarti!" In realta' spesso non la sento proprio. E' per questo che ancora siamo sposati...
 
Per farla corta, quando finii questa fase dell'addestramento (contemporanea ad altre fasi, cominciando con l'obbedienza ai comandi basilari) lei non solo non aveva paura dei rumori forti, ma quando sentiva una schioppettata si eccitava e voleva andare dove ne proveniva.
Se cambi metodo, potrai constatare di persona, che il cane da grande quando sentirà lo sparo fatto dal tuo amico di caccia, continuerà a cacciare ignorando qualsiasi altro sparo. Tutti i metodi sono buoni, l'importante è raggiungere l'obiettivo. Ho visto cuccioloni, stretti fra le ginocchia del padrone e con il cane bloccato gli facevano sentire il colpo di fucile.
Pensa che il 4 Luglio, quando c'erano i fuochi arificiali, la portavo con me. Non si scomponeva per niente ed era felicissima di stare in mezzo alla gente e di andare con me quando uscivo.
Il cane si abitua a tutto, anche ai fuochi artificiali, l'importante è abituarlo nel periodo giusto. Però bisogna dire che il cane abituato ai fuochi artificiali non è stato vaccinato per la paura al colpo di fucile.
Non ebbe mai paura degli spari, anche quando eravamo in tre nel capanno delle anatre con lei e arrivava un branco di becchipiatti e partiva una raffica di nove schioppettate non lontane dalle sue orecchie
Un cane già "fatto" potrà sentire un numero di spari illimitato, cosa diversa è per il cucciolone appena iniziato agli spari, specialmente se il primo sparo l'ha sentito da cucciolone e non da cucciolino.
Naturalmente quando si fece vecchia il suo udito non era piu' come una volta--
Sicuramente i forti rumori influiscono negativamente sull'udito del cane, però ci sono cani sordi che non hanno mai sentito un colpo di fucile.
Non ho mai indossato cuffie a caccia, o usato tappi nelle orecchie. Soltanto quando sparavo al chiuso al poligono o all'aperto al piattello, o quando azzeravo le ottiche. Ma dalle e dalle se scassano pur' 'e metalle, e oggi mia moglie, stufa dei miei continui "eh?" "what?" "say that again," mi rompe spesso le palle chiedendomi (ma dopo 45 anni di matrimonio la donna non chiede piu', ma ordina) di andare dal medico e farmi visitare l'udito e poi farmi adattare qualche marchingegno per sentirci meglio, ma si incazza ancora di piu' quando le rispondo: "Guarda che ti sento benissimo--e' che non mi va di ascoltarti!" In realta' spesso non la sento proprio. E' per questo che ancora siamo sposati...
Sono nelle tue stesse condizioni, da piccolo correvo davanti i fuochi artificiali e da giovane usavo come tappi i bossoli del 7,62 le cuffie e i tappi le ho incominciata ad usare da quando le hanno rese obbligatorie. Mi faccio due :):) tanto piangere ora non serve a niente. P.S. Un grazie sincero a Giovannit, che mi da gli spunti per le mie opinioni.
 
Se cambi metodo, potrai constatare di persona, che il cane da grande quando sentirà lo sparo fatto dal tuo amico di caccia, continuerà a cacciare ignorando qualsiasi altro sparo.

Sai, con un retriever che caccia da capanno non e' che importi se sparo io o il mio amico, visto che il mio amico, o mia figlia, o mia moglie stavano con me nel capanno. Importava solo che stesse ferma fino a quando non le comandassi di andare a riportare. Quando sentiva spari provenienti da altre parti appizzava le orecchie e guardava, ma non si muoveva. Forse con cani da cerca o da ferma a caccia in zone dove ci sono altri cacciatori--cosa che grazie a Dio non esiste piu' da quando caccio negli States--si dovrebbe cambiare metodo. Uno addestra ill cane per le cacce che fara'. E se uscivo dal capanno per andare col cane a ribattere un'anatra che, ferita, era andata a posarsi lontano e che sospettavo avrebbe ripreso il volo se il cane fosse andato a cercarla, di certo non si sarebbe fatta distrarre da spari provenienti dal mio capanno o da altri, quando ormai era matura e conscia di dover essere la mia ausiliaria, non di altri. E' qui che l'obbedienza insegnata bene anche correggendo sbagli e deviazioni con la scossetta o il "Buzz" del collare, elimina problemi del genere a cui hai accennato. E, come hai detto tu, il cane DA GRANDE si comportera' correttamente anche col mio metodo. E--tutto sommato--la cosa piu' importante e' avere un cane che non solo non abbia paura dello sparo e che invece venga stimolato da esso al riporto, ma soltanto quando il padrone gli ordinera' di riportare, non prima. L'addestramento che continuava una volta che la mia retriever avesse imparato che il rumore dello sparo era una buona cosa, e non una cosa da temere, consisteva, fra l'altro, dell'uso del lanciafantocci che sparava questi fantocci a grande distanza usando una carica di cartucce a salve di calibro .22, ma piu' potenti, come quelle usate per sparare chiodi nel cemento e che facevano un gran rumore. Lei sedeva accanto a me, dapprima tenuta ferma da una corda passata sotto al collare elettrico i cui due capi erano sotto il mio piede (ci volevano entrambe le mani per sparare i fantocci.) e che non rilasciavo fino a quando non le ordinavo di riportare. E per raffinare la sua concentrazione sul lavoro da fare a volte c'era una lunga pausa fra sparo e rilascio, durante la quale lei fremeva dalla voglia di riportare. Ma quando ancora era immatura, la corda era necessaria, e al comando di riportare con una mano ne afferravo un capo e l'altro scivolava via da sotto il collare quando lei partiva. Una volta che ebbe imparato a star ferma fino al comando "Fetch!" (Riporta!) cominciai a sparare prima due, poi tre, fino a cinque fantocci in direzioni diverse, magari tre oltre il fiume, sulla riva opposta, due dietro di noi, in posti diversi. Lei, seduta, non perdeva d'occhio i fantocci finche' non cadevano a terra. Poi, indirizzandola con la mano che, a fianco della stua testa le dava la direzione (l'insegnamento dei segnali a braccia sia quando partiva che a distanza era gia' stato fatto in precedenza, sul campo da football della scuola, insieme a quello del fischietto come modo di farla fermare e guardare me per osservare i miei segnali--il muro dell'addestramento e' fatto di tanti mattoni che devono essere aggiunti uno alla volta in un ordine prestabilito) la mandavo a recuperare uno dei fantocci. Lei me lo riportava, le comandavo di sedersi, e le davo la direzione prima di lanciarla. Non e era permesso di decidere lei quale fantoccio di andare a riportare. Se deviava verso un altro fantoccio, la fermavo con un fischio prolungato. Lei si fermava, sia in terra che in acqua, si girava per guardare, ed io col braccio le indicavo di nuovo la direzione.
Tutte queste cose naturalmente non me le sono inventate io, ma le ho imparate da libri scritti da celebri addestratori. Uno di questi libri, "Water Dog," dovrebbe essre letto da chiunque addestri un cane da riporto dall'acqua o vicino all'acqua, o anche dove non c'e' acqua, in quanto il riporto e' riporto, per tutte le razze ed in tutti i posti, fatte le dovute modifiche.
Vedi, Germano, con tale addestramento Scout era cosi' concentrata, cosi' appassionata, cosi' volente di riportare che fosse caduta una bomba a mezzo km da noi non si sarebbe fatta distrarre. La fase durante la quale voleva correre verso gli spari era stata una fase temporanea. Il seme che piantai (l'associazione cibo/rumore o sparo) che la privo' del possibile timore dello sparo divento' poi un alberello che, potato all'uopo, si sviluppo' nella direzione giusta. E' cosi' che si addestrano i cani: prima si insegna una cosa abbastanza generrica, basilare, poi mentre il cane cresce fisicamente e mentalmente la si raffina una volta che e' imparata bene allo stato grezzo. Da principio il "Vieni!" puo essere insegnato con una corda con la quale tiri il cane verso di te mentre dici "Vieni!" Poi dopo che il comando verbale ed il comportamento richiesto diventano tutt'uno, la corda scompare ed il cane verra' senza essere tirato. Il "Siedi!" e' insegnato tirando su il collo del cane col guinaglio, e allo stesso tempo premendogli giu' il groppone. Il cane impara dopo un certo numero di volte, ripetute nell'arco di un costante addestramento giornaliero che al "Siedi!" deve sedersi, senza guinzaglio, senza pressione sul groppone. E cosi' per le cento o piu' cose che insegniamo al cane, anche le piu' disparate. Io insegnai a Scout cose che sebbene sempre legate alla sua natura di riportatrice non avevano nulla a che fare con la caccia. Al TAV, fra un round e un altro, la portavo a raccogliere i bossoli, risparmiandomi la fatica di chinarmi e raddrizzarmi 25 volte (vecchi problemi di schiena). A casa le avevo insegnato a correre giu' per la nostra stradina a prendere il giornale (arrotolato in una busta di plastica) che il ragazzino o la ragazzina che facevano questo lavoro aveva lasciato nell'apposito tubo di plastica alla fine della stradina. I "paperboys" o le "papergirls" sapevano che dovevano lasciarne un po' fuori dal tubo. Scout correva giu' per la stradina al comando "Fetch the paper!" saltava sulle zampe posteriori come un canguro fino ad afferrare il giornale, lo lanciiava in aria per afferrarlo a meta', e me lo riportava di corsa. Durante una delle sue missioni niente o nessuno poteva distrarla. L'avevo addestrata, per usare un luogo comune, col classico pugno di ferro in un guanto di velluto, anche se il vellut era molto spesso e quando dovevo punire un comportamento sbagliato la rassicuravo sempre del mio amore. A proposito, tanto per stuzzicarti, un altro vantaggio del collare elettrico e' che non sei tu a darle una sculacciata o uno scappellotto, ma questa misteriosa vespa che la pizzica quando fa uno sbaglio o disubbidisce. Non sa neanche che sei stato tu a punirla, e non creera' un possibile timore del padrone o risentimento verso di lui, il cui amore e'' sempre sicuro e presente. Che cosa e' piu' traumatico, ricevere una sculacciata dal tuo amato umano, o una schicchera al collo che non sai nemmeno da dove venga, ma che viene di sicuro associata col il comportamento sbagliato o disubbidiente? Ci avevi mai pensato, a questo? Ma naturalmente in Italia e altri paesi buonisti (illogicamente, in questo caso) il collare elettrico e' vietato, quindi inutile discuterne qui.

Ciao, e alleva i cani come vuoi e puoi. Ma non pensare che metodi piu' o meno diversi dai tuoi siano necessariamente sbagliati. Tutte le strade portano a Roma, e, come si dice da noi, non c'e' un solo modo di spellare un gatto (forse parecchi vicentini sono emigrati in America ed hanno contribuito alla creazione di questo proverbio...)
 
E' qui che l'obbedienza insegnata bene anche correggendo sbagli e deviazioni con la scossetta o il "Buzz" del collare, elimina problemi del genere a cui hai accennato.
Meglio prevenire che correggere, il cane ben educato, non ha bisogno di essere corretto. Il cane la punizione la subisce, e non la capisce. Non fa quello che ritiene giusto per non subire le conseguenze, non è un cane che pensa e decide cosa per lui è meglio fare.
 
Quando sentiva spari provenienti da altre parti appizzava le orecchie e guardava, ma non si muoveva
Se fin da piccolo il cucciolo viene condizionato bene, quando sente gli spari non appizza neanche le orecchie, perchè da piccolo allo sparo non è mai corso sulla ciotola del mangiare, ma allo sparo ha continuato a fare quello che in quel momento stava facendo con il padrone. Giovannit, il padrone per il cane viene prima di tutto, viene anche prima delle selvaggina che è il rinforzo positivo più potente. L'unico premio più potente della selvaggina è la leadership. Ma per chi non dovesse averla deve far ricorso alla punizione. Un leader non può punire il cane che sta nel giusto, altrimenti non è più un leader. Io aiuto il cane a fargli capire prima quello che è più conveniente da quello che non lo è, ma chi pensa e decide è il cane.
Uno addestra ill cane per le cacce che fara'. E se uscivo dal capanno per andare col cane a ribattere un'anatra che, ferita, era andata a posarsi lontano e che sospettavo avrebbe ripreso il volo se il cane fosse andato a cercarla, di certo non si sarebbe fatta distrarre da spari provenienti dal mio capanno o da altri, quando ormai era matura e conscia di dover essere la mia ausiliaria, non di altri.
Il cane bisognerebbe addestro in base allo standard lavorativo. Al cane da ferma o al cane da cerca non verranno mai richieste cose che invece verranno richieste ai retriever, è controproducente addestrarli come un retriever. Giovannit, sono pochi i cacciatori che usano gli specialisti per il riporto, la maggior pare dei cacciatori utilizzano i cani da ferma e i cani da cerca. Se hai detto che l'hai corretta con la scossetta, mi sembra normale che non va sugli spari dei capannisti vicini. Giovannit, il cane non caccia ne per te, ne per se, caccia per la sopravvivenza della specie. Secondo te il cane è conscio di essere l'ausiliario di qualcuno? Il cane nel bene e nel male dividerà sempre tutto con il suo padrone. Sarà sempre il tuo cane super addestrato, ma se tu a caccia vali poco, in quel contesto potrebbe decidere di diventare "l'ausiliario" di un tuo amico di caccia più bravo di te. Mi riferisco in generale ai cani da caccia. Logicamente al momento della separazione il cane seguirà sempre te. Il lancia riportelli, è utile ma non indispensabile. Un cane da ferma o da cerca gli basta un lancio ben fatto con un riportello da 500 g, per ovviare ai metri mancanti si porta il cane indietro di qualche diecina di metri dal punto dove è stato effettuato il lancio, quando il cane è diventato bravo, lo si disorienta facendogli fare un percosso ingarbugliato, se ha marcato bene va ugualmente con precisione sul riportello. Tutto si può insegnare, ma un insegnamento fatto bene fa sembrare quello appreso per doti naturali. Difficilmente potrà sembrare dote naturale quello appreso con la scossetta o con qualsiasi metodo forzato. Io non ho detto che sono sbagliati, sono diversi, certe volte è meglio non fare che forzare. Qui lo dico e lo dirò sempre, per avere un super cane che sa far funzionare il cervello bisogna addestralo lo stretto necessario, educare tanto e addestrare poco, cioè basta insegnare al cane a prestarsi a tempo zero alla chiamata. Un cane addestrato nell'essenziale, a partita di tutto, al cane super addestrato gli fa il c.lo come un secchio. :) :)
 
Confermo quello che è stato detto.Il cane è piccolo ed è normalissimo il suo comportamento.Non so se è il tuo primo cane, comunque ti do un consiglio,non andare di fretta, continua a portarlo fuori con le accortezze che già ti sono state consigliate e in bocca al lupo!
 

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  • Marco @ Marco:
    (AI prompt) Quali sono le 5 migliori polveri da caccia per ricaricare cartucce cal 12?
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  • Diana (A.I) @ Diana (A.I):
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      Diana (A.I) @ Diana (A.I): @Marco, Ecco una selezione delle **5 migliori polveri da caccia** per ricaricare cartucce...
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