è una discussione di dieci anni fa e forse tutti quelli che hanno espresso un loro parere allora potrebbero averlo cambiato adesso sulla base dell'esperienza maturata negli anni a venire. Ho piacere di esporre anche il mio umilissimo punto di vista in quanto l'allodola rappresenta per me, forse, la più emozionante tra le cacce, vuoi perché legata a ricordi lontani, a una spensierata giovinezza ormai trascorsa, vuoi perché ancor oggi mi ci dedico a pieno per tutto ottobre e novembre e , se il tempo aiuta, perché no, anche qualche uscita in dicembre. Su questa tipologia di caccia ci sarebbe da scrivere fiumi di parole, ancor più sulle "insidie" che nasconde un tiro all'apparenza cosi facile, per chi si diletta a dedicare soltanto qualche giornata al piccolo uccelletto, nel pieno del suo passo. Tralasciando per un attimo il munizionamento adatto, la nostra disamina deve essere effettuata in primis sulle peculiarità che questo animale esprime in volo, e cioè: l'allodola in particolari condizioni ambientali (giornate limpide, non ventose, diciamo ideali per la caccia) e quando non è "nervosa" (animali di entrata) vola gonfiando il piumaggio. Se a questo aggiungiamo il fatto che, l'altra sua caratteristica è quella di avere un apertura alare decisamente notevole per la mole dell'animale, il risultato sarà che nel 90% dei casi un allodola che punta il capanno ci sembrerà sempre più vicina di quanto in realtà sia. Questo rappresenta la più cattiva delle insidie che il tiro all'allodola racchiude; e non è difficile, nemmeno per i veterani, farsi imbrogliare dalla trillona, che sovente si prenderà bordate di piombo sulla linea dei 40 metri. Quindi, molto spesso, purtroppo senza rendercene conto abbastanza tiriamo ad allodole fuori tiro. o comunque al limite della portata e sono padelle! La situazione opposta si verifica quando il branchetto ci ammalia col suo volo ipnotico, le vedi a 200 metri, sembrano quasi ferme in aria per quanto volano lente, ma in una frazione di secondi ti entrano nel gioco, chiudono le ali e te le ritrovi in bocca! Bum Bum. Bum, automatico scarico e padella! La scelta del tempo nella caccia al capanno coi giochi è di importanza fondamentale, io non sono bravo e ho le padello o le recupero di coda. Solo l'analisi di questi pochi fattori può da sola spiegare come mai tante volte gli zeri si sovrappongono agli zeri, maledicendo le cartucce e l'armiere che ce le ha vendute. Quando c'è vento peggio ancora, tutti i fattori si amplificano, loro poi, le allodole, quando appaesate da un po', diventano cattive, con cambi di andatura, testa coda disarmanti e cambi di velocità. Spesso ci si va dietro o avanti. Personalmente, dedicando tanto tempo alle allodole, sparandoci col 12. col 20 e col 24 ho appurato che, salvo quelle giornate di passo puro, il tiro all'allodola tanto sciocco non è. Ma ora prendiamo in esame la sua mole, spennatela un allodola e, salvo quelle che arrivano nel clou del passo che so belle grosse; vi renderete conto che la maggior parte dei soggetti offre un bersaglio che è poco più grande di un tappo di bottiglia! Cioè testa, collo, ali e zampe escluse, il torace e l'addome racchiudono in se un bersaglio piccolissimo, alcune io le chiamo le "fringuellate" , per scherzare coi miei figli, tanto so piccole dopo averle pelate. Questo per dire che, ed arriviamo al discorso munizioni, date le sue caratteristiche, data la sua mole, date le sue astuzie, è molto facile davvero scarseggiare un allodola. Ma vi dirò di più, per le anzidette motivazioni, credeteci, è molto facile che il piccolo uccello, sparato al limite del tiro, passi indenne tra i vuoti di rosata che una cartuccette di poco piombo può manifestare a 35 e passa metri. Per il discorso cartucce da piattello io mi so convinto a sparare solo quelle per tutta la stagione, da ottobre a gennaio, per la selvaggina minuta. Il mio è si un discorso di "soldi" ma è principalmente un discorso di scelta personale perché ritengo che per un uccelletto come l'allodola massimo 30 grammi siano sufficienti. Ovviamente c'è da fare delle premesse, in primis la scelta del piombo che non potrà ricadere su quello da 7 1/2; troppo grosso, troppi vuoti, padelle a non finire se non si è dei cecchini e se non si spara a tiro. Quindi da prediligere le sporting 28 gr ma in piombo 9 1/2. Di pari importanza la scelta dell'arma in cui impiegarle, per esperienza personale se si vuole utilizzare i 28 grammi da piattello ( quindi con pallino max del 9 1/2 perché con piombo più fine non le producono) ad allodole la canna deve essere strozzata, più è strozzata meglio è! La mia esperienza mi ha visto protagonista di due buone stagioni ad allodole: la prima caratterizzata dall'uso di una canna xxx 18.3 caricata con 28 grammi di pallini del 9 1/2; la seconda con la stessa canna caricata con 30 grammi di pallini dell'11. La prima stagione è stata più deludente in termini di abbattimenti puliti, ma questo, l'ho imparato per esperienza, è stato il risultato di usare poco piombo di numerazione "non adatta" in una canna poco strozzata. Lo stesso fucile, stessa canna, con 2 grammi di pallini dell'11 in più ha reso gli abbattimenti più puliti (fumetti, animali spenti). Quindi, in conclusione , gli animali sparati a tiro utile cascavano uguale ( se padellavo e perché o non avevo imbracciato bene, o perché non avevo calcolato bene le distanze) sia con 28 gr che con 30 gr; con 28 gr ho fatto molti più feriti. Forse nulla di nuovo, altri utenti hanno espresso il tutto con la semplice frase "se c'è cogli cadono", ma è verissimo… entro i 25/30 m se gli metti addosso vengono giù, vivi, mezzi morti, insanguinati, come vi pare, ma se gli metti il piombo nelle penne cadono! Io per ovviare a pippe mentali oramai ricarico l'arma senza guardare che metto dentro, funziona! Quindi a mio modestissimo avviso, cartucce da caccia? massimo 30 grammi piombo finissimo 11 o 12. Cartucce da piattello? optare per la numerazione più piccola ( credo il 9 1/2) e usare un fucile strozzato. Per entrambe le scelte, calma e centrite.
ibal a tutti, scusate se mi so dilungato ma l'allodola resta per me una malattia
saluti A. Miele