Re: cartucce piattello per allodole

Ma scusate l'ignoranza alle aodole non si può sparare con una cartuccia da piatello dai.
Un buon 11 32 gr. è la cartuccia giusta.
Ma non quele da piatello.
Un pò di più freddo fate solo feriti.
 
Re: cartucce piattello per allodole

Si ma attenzione non credo che le cartucce da piatello le spari con 5 gradi.
Io l'ho sparata in Romania con 20 gradi, lo sparata domenica che da noi c'erano 8 gradi.
Sinceramente non ho visto differenze assolutamente.
Uccelli colpiti caduti sul posto, se ce un ferito cosa che succede pochissimo è solo colpa mia.
Poi ognuno la pensa come vuole ma non venitemi a dire che la cartuccia da piatello spara come quelle da caccia.......
 
Re: cartucce piattello per allodole

lucav ha scritto:
Ma scusa la mia ignoranza in materia di balistica ma sarà sempre meglio una cartuccia da caccia che da piatello o no?

sei de cocciu!! diciamo dalle mie parti. [marameo.gif] Di solito la cartuccia da caccia e meglio ma in alcune condizioni atmosferiche servono 28 grammi!!!
 
Re: cartucce piattello per allodole

Ho cacciato in Puglia, in Sicilia, in Emilia Romagna, in Lombardia, in Veneto, in Friuli.
Non penso che la tua regione sia tanto diversa per condizione.
Comunque il mio pensiero è questo le cartuccie da caccia per la caccia non hanno rivali.
Le cartuccie da piatello sono più veloci ma come azione balistica non assomigliano per niente a quelle da caccia.
 
Re: cartucce piattello per allodole

Poi tu parli di cattiva resa delle cartucce tradizionali.
Posso essere daccordo con te su questo ma infatti non sparo cartucce tradizionali ma caricate da un'armeria qui da me!
Sicuramente ho trovato la soluzione per me migliore sulle cartucce e ti garantisco al 100% che non possono minimamente essere paragonate alle cartuccie da piatello in nessuna condizione.
 
Re: cartucce piattello per allodole

Ciao falco8 io ti dico che domenica scorsa ho sparato alle allodole le Mirag da skett piombo 9,5 da 28 gr e andavano bene
 
Re: cartucce piattello per allodole

Ma non è affatto così, quella è solo una conseguenza, altrimenti useremmo solo con le cartucce da piattello!
Nelle cartucce da piattello compare la polvere per i 24 o per i 28 grammi e sono delle polveri moolto veloci e questo fattore può aiutare a compensare degli squilibri quale ad esempio il clima...
Ma se noi disponiamo sin da subito di una determinata polvere per un determinato clima (che ne so, fa un freddo umido uso la S4 etcetera) risolviamo il problema... Tutto sta a capire quando usarle :)
 
Re: cartucce piattello per allodole

Al sud le 28 grammi le usano eccome cmq son sicuro anche io che si possono trovare soluzioni anche con cartucce da 32 ma bisogna provarne parecchie oppure sapersele ricaricare da soli.
anche io sparo cartuce dell'armeria locale, salvo quando ripuliasco un po le scorte soprattutto quelle del nonno. Con le cartucce locali 1 dispersante da spollo, 1 per clima mite, una per il fedddo a dirla tutta copro tutte le variazioni climatiche per la piccola migratoria. Vanno quasi sempre, quel quasi è riferito alle giornate (poche) particolari con vento da est.
 
Re: cartucce piattello per allodole

Il discorso di falco8 può avere una valenza SOLO e soltanto per tiri oltre i 30/35 metri.
Prima non sta in piedi.
Se a 20 metri la allodola spiuma è perchè la botta è DIETRO !!
Bisogna partire con cartucce di cui si sa la valenza e si ha fiducia.
Se non vanno, chi non va è il manico dietro al fucile.
Basta dare le colpe a tutti tranne a se stessi (alla società, al profesore del figlio e alle cartucce a caccia) facciamoci prima noi un esame di coscienza.
Dico noi, falco, non è un discorso rivolto a te, ma a TUTTI noi.
Premesso che quando un animale non cade, è sempre colpa del tiratore, poiché qualsiasi cartuccia, (sia con effetti di troppo o poco piombo) se centra il bersaglio abbatte comunque nella distanza fino ai 30 mt. il problema è sempre il solito, centrare il bersaglio con il centro rosata, una preda spiuma perché colpita di striscio da 1/2 pallini periferici, la zona dove si formano molti vuoti.
Per quanto riguarda le cartucce da piattello, sono cartucce molto più veloci di quelle da caccia, che arrivano anche a 430mt/s, queste con qualsiasi canna aprono la rosata prima, mantenendoli centro rosata molto più compatto, e ci si fanno tiri oltre i 40 mt.
Ci sono cartucce che comunque sono costruite con dosi che le portano sempre tra i 390/400 mt/s, che se sparate con canne forate 18,2/3, rendono la rosata normale, mentre le canne forate 18,5/6/8 portano ad una rosata molto compatta che apre pochissimo, quindi la fucilata diventa molto ottima se si centra il bersaglio. Poi le eccezioni confermano la regola come in ogni cosa.
Un piccolo consiglio dato dai miei 46 anni di caccia ed altrettanti di tiro a piattello da semiprofessionista, ai bersagli entro i 20/25 mt usate cartucce dispersanti con piombo 10/9/8, poi andate con le bior fino ai 30/35, oltre andate con il contenitore di quelli che stringono, vedrete che gli abbattimenti aumentano clamorosamente. IBAL a tutti sempre.
 
è una discussione di dieci anni fa e forse tutti quelli che hanno espresso un loro parere allora potrebbero averlo cambiato adesso sulla base dell'esperienza maturata negli anni a venire. Ho piacere di esporre anche il mio umilissimo punto di vista in quanto l'allodola rappresenta per me, forse, la più emozionante tra le cacce, vuoi perché legata a ricordi lontani, a una spensierata giovinezza ormai trascorsa, vuoi perché ancor oggi mi ci dedico a pieno per tutto ottobre e novembre e , se il tempo aiuta, perché no, anche qualche uscita in dicembre. Su questa tipologia di caccia ci sarebbe da scrivere fiumi di parole, ancor più sulle "insidie" che nasconde un tiro all'apparenza cosi facile, per chi si diletta a dedicare soltanto qualche giornata al piccolo uccelletto, nel pieno del suo passo. Tralasciando per un attimo il munizionamento adatto, la nostra disamina deve essere effettuata in primis sulle peculiarità che questo animale esprime in volo, e cioè: l'allodola in particolari condizioni ambientali (giornate limpide, non ventose, diciamo ideali per la caccia) e quando non è "nervosa" (animali di entrata) vola gonfiando il piumaggio. Se a questo aggiungiamo il fatto che, l'altra sua caratteristica è quella di avere un apertura alare decisamente notevole per la mole dell'animale, il risultato sarà che nel 90% dei casi un allodola che punta il capanno ci sembrerà sempre più vicina di quanto in realtà sia. Questo rappresenta la più cattiva delle insidie che il tiro all'allodola racchiude; e non è difficile, nemmeno per i veterani, farsi imbrogliare dalla trillona, che sovente si prenderà bordate di piombo sulla linea dei 40 metri. Quindi, molto spesso, purtroppo senza rendercene conto abbastanza tiriamo ad allodole fuori tiro. o comunque al limite della portata e sono padelle! La situazione opposta si verifica quando il branchetto ci ammalia col suo volo ipnotico, le vedi a 200 metri, sembrano quasi ferme in aria per quanto volano lente, ma in una frazione di secondi ti entrano nel gioco, chiudono le ali e te le ritrovi in bocca! Bum Bum. Bum, automatico scarico e padella! La scelta del tempo nella caccia al capanno coi giochi è di importanza fondamentale, io non sono bravo e ho le padello o le recupero di coda. Solo l'analisi di questi pochi fattori può da sola spiegare come mai tante volte gli zeri si sovrappongono agli zeri, maledicendo le cartucce e l'armiere che ce le ha vendute. Quando c'è vento peggio ancora, tutti i fattori si amplificano, loro poi, le allodole, quando appaesate da un po', diventano cattive, con cambi di andatura, testa coda disarmanti e cambi di velocità. Spesso ci si va dietro o avanti. Personalmente, dedicando tanto tempo alle allodole, sparandoci col 12. col 20 e col 24 ho appurato che, salvo quelle giornate di passo puro, il tiro all'allodola tanto sciocco non è. Ma ora prendiamo in esame la sua mole, spennatela un allodola e, salvo quelle che arrivano nel clou del passo che so belle grosse; vi renderete conto che la maggior parte dei soggetti offre un bersaglio che è poco più grande di un tappo di bottiglia! Cioè testa, collo, ali e zampe escluse, il torace e l'addome racchiudono in se un bersaglio piccolissimo, alcune io le chiamo le "fringuellate" , per scherzare coi miei figli, tanto so piccole dopo averle pelate. Questo per dire che, ed arriviamo al discorso munizioni, date le sue caratteristiche, data la sua mole, date le sue astuzie, è molto facile davvero scarseggiare un allodola. Ma vi dirò di più, per le anzidette motivazioni, credeteci, è molto facile che il piccolo uccello, sparato al limite del tiro, passi indenne tra i vuoti di rosata che una cartuccette di poco piombo può manifestare a 35 e passa metri. Per il discorso cartucce da piattello io mi so convinto a sparare solo quelle per tutta la stagione, da ottobre a gennaio, per la selvaggina minuta. Il mio è si un discorso di "soldi" ma è principalmente un discorso di scelta personale perché ritengo che per un uccelletto come l'allodola massimo 30 grammi siano sufficienti. Ovviamente c'è da fare delle premesse, in primis la scelta del piombo che non potrà ricadere su quello da 7 1/2; troppo grosso, troppi vuoti, padelle a non finire se non si è dei cecchini e se non si spara a tiro. Quindi da prediligere le sporting 28 gr ma in piombo 9 1/2. Di pari importanza la scelta dell'arma in cui impiegarle, per esperienza personale se si vuole utilizzare i 28 grammi da piattello ( quindi con pallino max del 9 1/2 perché con piombo più fine non le producono) ad allodole la canna deve essere strozzata, più è strozzata meglio è! La mia esperienza mi ha visto protagonista di due buone stagioni ad allodole: la prima caratterizzata dall'uso di una canna xxx 18.3 caricata con 28 grammi di pallini del 9 1/2; la seconda con la stessa canna caricata con 30 grammi di pallini dell'11. La prima stagione è stata più deludente in termini di abbattimenti puliti, ma questo, l'ho imparato per esperienza, è stato il risultato di usare poco piombo di numerazione "non adatta" in una canna poco strozzata. Lo stesso fucile, stessa canna, con 2 grammi di pallini dell'11 in più ha reso gli abbattimenti più puliti (fumetti, animali spenti). Quindi, in conclusione , gli animali sparati a tiro utile cascavano uguale ( se padellavo e perché o non avevo imbracciato bene, o perché non avevo calcolato bene le distanze) sia con 28 gr che con 30 gr; con 28 gr ho fatto molti più feriti. Forse nulla di nuovo, altri utenti hanno espresso il tutto con la semplice frase "se c'è cogli cadono", ma è verissimo… entro i 25/30 m se gli metti addosso vengono giù, vivi, mezzi morti, insanguinati, come vi pare, ma se gli metti il piombo nelle penne cadono! Io per ovviare a pippe mentali oramai ricarico l'arma senza guardare che metto dentro, funziona! Quindi a mio modestissimo avviso, cartucce da caccia? massimo 30 grammi piombo finissimo 11 o 12. Cartucce da piattello? optare per la numerazione più piccola ( credo il 9 1/2) e usare un fucile strozzato. Per entrambe le scelte, calma e centrite.
ibal a tutti, scusate se mi so dilungato ma l'allodola resta per me una malattia
saluti A. Miele
 
è una discussione di dieci anni fa e forse tutti quelli che hanno espresso un loro parere allora potrebbero averlo cambiato adesso sulla base dell'esperienza maturata negli anni a venire. Ho piacere di esporre anche il mio umilissimo punto di vista in quanto l'allodola rappresenta per me, forse, la più emozionante tra le cacce, vuoi perché legata a ricordi lontani, a una spensierata giovinezza ormai trascorsa, vuoi perché ancor oggi mi ci dedico a pieno per tutto ottobre e novembre e , se il tempo aiuta, perché no, anche qualche uscita in dicembre. Su questa tipologia di caccia ci sarebbe da scrivere fiumi di parole, ancor più sulle "insidie" che nasconde un tiro all'apparenza cosi facile, per chi si diletta a dedicare soltanto qualche giornata al piccolo uccelletto, nel pieno del suo passo. Tralasciando per un attimo il munizionamento adatto, la nostra disamina deve essere effettuata in primis sulle peculiarità che questo animale esprime in volo, e cioè: l'allodola in particolari condizioni ambientali (giornate limpide, non ventose, diciamo ideali per la caccia) e quando non è "nervosa" (animali di entrata) vola gonfiando il piumaggio. Se a questo aggiungiamo il fatto che, l'altra sua caratteristica è quella di avere un apertura alare decisamente notevole per la mole dell'animale, il risultato sarà che nel 90% dei casi un allodola che punta il capanno ci sembrerà sempre più vicina di quanto in realtà sia. Questo rappresenta la più cattiva delle insidie che il tiro all'allodola racchiude; e non è difficile, nemmeno per i veterani, farsi imbrogliare dalla trillona, che sovente si prenderà bordate di piombo sulla linea dei 40 metri. Quindi, molto spesso, purtroppo senza rendercene conto abbastanza tiriamo ad allodole fuori tiro. o comunque al limite della portata e sono padelle! La situazione opposta si verifica quando il branchetto ci ammalia col suo volo ipnotico, le vedi a 200 metri, sembrano quasi ferme in aria per quanto volano lente, ma in una frazione di secondi ti entrano nel gioco, chiudono le ali e te le ritrovi in bocca! Bum Bum. Bum, automatico scarico e padella! La scelta del tempo nella caccia al capanno coi giochi è di importanza fondamentale, io non sono bravo e ho le padello o le recupero di coda. Solo l'analisi di questi pochi fattori può da sola spiegare come mai tante volte gli zeri si sovrappongono agli zeri, maledicendo le cartucce e l'armiere che ce le ha vendute. Quando c'è vento peggio ancora, tutti i fattori si amplificano, loro poi, le allodole, quando appaesate da un po', diventano cattive, con cambi di andatura, testa coda disarmanti e cambi di velocità. Spesso ci si va dietro o avanti. Personalmente, dedicando tanto tempo alle allodole, sparandoci col 12. col 20 e col 24 ho appurato che, salvo quelle giornate di passo puro, il tiro all'allodola tanto sciocco non è. Ma ora prendiamo in esame la sua mole, spennatela un allodola e, salvo quelle che arrivano nel clou del passo che so belle grosse; vi renderete conto che la maggior parte dei soggetti offre un bersaglio che è poco più grande di un tappo di bottiglia! Cioè testa, collo, ali e zampe escluse, il torace e l'addome racchiudono in se un bersaglio piccolissimo, alcune io le chiamo le "fringuellate" , per scherzare coi miei figli, tanto so piccole dopo averle pelate. Questo per dire che, ed arriviamo al discorso munizioni, date le sue caratteristiche, data la sua mole, date le sue astuzie, è molto facile davvero scarseggiare un allodola. Ma vi dirò di più, per le anzidette motivazioni, credeteci, è molto facile che il piccolo uccello, sparato al limite del tiro, passi indenne tra i vuoti di rosata che una cartuccette di poco piombo può manifestare a 35 e passa metri. Per il discorso cartucce da piattello io mi so convinto a sparare solo quelle per tutta la stagione, da ottobre a gennaio, per la selvaggina minuta. Il mio è si un discorso di "soldi" ma è principalmente un discorso di scelta personale perché ritengo che per un uccelletto come l'allodola massimo 30 grammi siano sufficienti. Ovviamente c'è da fare delle premesse, in primis la scelta del piombo che non potrà ricadere su quello da 7 1/2; troppo grosso, troppi vuoti, padelle a non finire se non si è dei cecchini e se non si spara a tiro. Quindi da prediligere le sporting 28 gr ma in piombo 9 1/2. Di pari importanza la scelta dell'arma in cui impiegarle, per esperienza personale se si vuole utilizzare i 28 grammi da piattello ( quindi con pallino max del 9 1/2 perché con piombo più fine non le producono) ad allodole la canna deve essere strozzata, più è strozzata meglio è! La mia esperienza mi ha visto protagonista di due buone stagioni ad allodole: la prima caratterizzata dall'uso di una canna xxx 18.3 caricata con 28 grammi di pallini del 9 1/2; la seconda con la stessa canna caricata con 30 grammi di pallini dell'11. La prima stagione è stata più deludente in termini di abbattimenti puliti, ma questo, l'ho imparato per esperienza, è stato il risultato di usare poco piombo di numerazione "non adatta" in una canna poco strozzata. Lo stesso fucile, stessa canna, con 2 grammi di pallini dell'11 in più ha reso gli abbattimenti più puliti (fumetti, animali spenti). Quindi, in conclusione , gli animali sparati a tiro utile cascavano uguale ( se padellavo e perché o non avevo imbracciato bene, o perché non avevo calcolato bene le distanze) sia con 28 gr che con 30 gr; con 28 gr ho fatto molti più feriti. Forse nulla di nuovo, altri utenti hanno espresso il tutto con la semplice frase "se c'è cogli cadono", ma è verissimo… entro i 25/30 m se gli metti addosso vengono giù, vivi, mezzi morti, insanguinati, come vi pare, ma se gli metti il piombo nelle penne cadono! Io per ovviare a pippe mentali oramai ricarico l'arma senza guardare che metto dentro, funziona! Quindi a mio modestissimo avviso, cartucce da caccia? massimo 30 grammi piombo finissimo 11 o 12. Cartucce da piattello? optare per la numerazione più piccola ( credo il 9 1/2) e usare un fucile strozzato. Per entrambe le scelte, calma e centrite.
ibal a tutti, scusate se mi so dilungato ma l'allodola resta per me una malattia
saluti A. Miele
Sono d'accordissimo con tutto cio' che hai scritto. Quando cacciavo con mio padre cacciavamo quasi esclusivamente le allodole, con la civetta meccanica e alla borrita. Poi mi innamorai dei tordi, Papa' era vecchio e non gli andava di alzarsi prestissimo per lo spollo ai tordi a molti km di distanza, in Sabina, ci furono altri problemi. ed io tralasciai le allodole, se non come selvaggina "aggiuntiva" quando al ritorno dalla caccia ai tordi passavo vicino ad un campo dove vedevo movimento di allodole, ed andavo ad insidiarle alla borrita. Ma i ricordi piu' belli sono quelli delle allodolate con Papa', a Ciampino, o a Nettuno, o sulla Salaria in localita' Marcigliana. Come cartucce usavamo un po' di tutto, ma sempre con pallini dell'11 di prima e 10 di seconda. Pero' se pioveva o era molto umido usavamo le "Barbara," caricate con Anigrina Lamellare.

In vacanza estiva in Italia ho visitato spesso i luoghi delle nostre allodolate. Quasi tutti oggi sono parchi o sono invasi da strade e villette. Le allodole non le ho viste quasi piu'. Ma qualche anno fa (13 o 14), d'estate, andai con mia figlia ad un raduno di cacciatori conosciuti su il forum de Il Cacciatore, di Daniele Bandini, a passare un paio di notti in una agroturistica (non venatoria) vicino Siena. Vicino alla vecchia fattoria convertita ad albergo c'era un campo di grano, e certe allodolone stanziali grosse che ci svolazzavano mi fecero venire una gran nostalgia. C'erano caprioli, fagiani, anatre e folaghe, ma le allodole erano quelle che mi fecero palpitare il cuore e ritornare ai tempi belli incisi indelibilmente nella mia memoria.
 
Re: cartucce piattello per allodole

ma chi ha parlato di usare SEMPRE cartucce da piattello? io ho detto che in determinate condizioni vanno meglio delle 32 grammi. altrimenti dovete spiegarmi il motiivo dell'utilizzo di tale munizionamento dagli amici del sud...
Io ho sempre sparato le allodole con rc, sp4 e Winchester piombo 11! Portate tutte contemporaneamente lo stresso giorno e pregando che andassero bene..,, con 30 gradi e molto improbabile azzeccare la cartuccia giusta🤦‍♂️
 
Mi fa piacere che hai questa innata passione per la caccia alle allodole e sono particolarmente felice e grato per la tua disamina.
Grazie (y)👏
grazie a te per aver letto. La passione è a 360 gradi per ogni forma di caccia, mi dedico un pò a tutto, da qualche anno mi so organizzato un pò meglio con giostre e rotanti per le allodole e godo come un matto! :ROFLMAO: :ROFLMAO: :ROFLMAO: :ROFLMAO:
 
Come sono cambiate le cose! Ai tempi miei bastava non dico una civetta meccanica, ma addirittura una pantofola in cima ad una canna in mezzo ad un campo per attirare le allodole! Magari una discreta abilita' col fischietto era anche un vantaggio. Verso la fine degli Anni '60 mi costruii con una speciie di argilla che si solidificava senza infornarla, una civetta finta, con gli occhioni gialli da gatto, e le ali di tela che si muovevano nella brezza. La dipinsi accuratamente. Sembrava una civetta piu' di una civetta vera! Issata su un palo mieteva vittime nelle Piane di Artena ed anche in un piccolo campo "segreto" vicino ad una fattoria ai piedi dei Castelli Romani, circondato da palazzi e tralicci. Ero passato vicino a quella zona e avevo visto un tale con la civetta meccanica e m'ero fermato. In una mezz'ora sparo' e raccolse almeno cinque allodole. IL giorno dopo ero li', e non solo presi diverse allodole, ma anche quelche fringuello e qualche pispola. Giostre, gabbiette con richiami vivi, zimbelli, capanni mimetizzati, e tutti gli altri impedimenta che oggi sono necessari se si vuo raccogliere una mezza dozzina di allodole a quei tempi non servivano. A volte, come un giorno alla Cecchignola, mi basto' un Macaco col filo da tirare a mano pe fare un bel mazzetto di allodole. In localita' Settebagni, sulle piane del Tevere (oggi parco, naturalmente) ne presi parecchie con un aggeggio a carica con tre pale di metallo rotanti cromate, che ripiegate si mettevano poi via dentro la scatola che racchiudeva il meccanismo. Si vede che l'evoluzione ha trasformato le allodole sempliciotte di allora in volpi alate. La selezione naturale, coadiuvata dai cacciatori che abbatterono tutte le allodole credulone, creo' una "uberlodola" capace di facolta' intellettive superiori spesso a quelle del cacciatore. E oggi se non ti porti appresso un quintale di roba le allodole a casa non te le porti...
 
Come sono cambiate le cose! Ai tempi miei bastava non dico una civetta meccanica, ma addirittura una pantofola in cima ad una canna in mezzo ad un campo per attirare le allodole! Magari una discreta abilita' col fischietto era anche un vantaggio. Verso la fine degli Anni '60 mi costruii con una speciie di argilla che si solidificava senza infornarla, una civetta finta, con gli occhioni gialli da gatto, e le ali di tela che si muovevano nella brezza. La dipinsi accuratamente. Sembrava una civetta piu' di una civetta vera! Issata su un palo mieteva vittime nelle Piane di Artena ed anche in un piccolo campo "segreto" vicino ad una fattoria ai piedi dei Castelli Romani, circondato da palazzi e tralicci. Ero passato vicino a quella zona e avevo visto un tale con la civetta meccanica e m'ero fermato. In una mezz'ora sparo' e raccolse almeno cinque allodole. IL giorno dopo ero li', e non solo presi diverse allodole, ma anche quelche fringuello e qualche pispola. Giostre, gabbiette con richiami vivi, zimbelli, capanni mimetizzati, e tutti gli altri impedimenta che oggi sono necessari se si vuo raccogliere una mezza dozzina di allodole a quei tempi non servivano. A volte, come un giorno alla Cecchignola, mi basto' un Macaco col filo da tirare a mano pe fare un bel mazzetto di allodole. In localita' Settebagni, sulle piane del Tevere (oggi parco, naturalmente) ne presi parecchie con un aggeggio a carica con tre pale di metallo rotanti cromate, che ripiegate si mettevano poi via dentro la scatola che racchiudeva il meccanismo. Si vede che l'evoluzione ha trasformato le allodole sempliciotte di allora in volpi alate. La selezione naturale, coadiuvata dai cacciatori che abbatterono tutte le allodole credulone, creo' una "uberlodola" capace di facolta' intellettive superiori spesso a quelle del cacciatore. E oggi se non ti porti appresso un quintale di roba le allodole a casa non te le porti...
Alle mie coordinate sono ancora fortunato! Nel nord e centro Italia, almeno da quello che dicono, senza una buona batteria di cantori non spari! Io faccio carniere con poca roba, ovvio dipende dalle giornate. L'esperienza mi ha insegnato che un buon mimetismo fa la differenza. Dalle mie parti mi prendono in giro, qui in Basilicata praticamente i locali non si dedicano quasi per niente alla piccola migratoria, almeno non più, sono tutti cinghialai o beccacciai. Molti so rimasti a 30 anni fa, quando bastava appostarsi a bordo campo lanciare un berretto in aria e sparare alle lodole credulone! Quando mi videro montare capanno e telo mimetico cominciò lo sfottò : eeee mo per sparare due "calandre" qui le chiamano cosi, che ci vuole sta roba da circo? Intanto io faccio numeri, loro sparicchiano. Il grosso è rappresentato da allodole stanziali e nei giorni di scarso passo o sei furbo o loro ti fot....no! Il capanno deve essere quanto più piccolino possibile. Per quanto riguarda i giochi, io con un ali rotanti e una giostrina due bracci mi diverto, uso solo quello. Questo anno ho inserito la civetta in plastica sulla canna, ma non erano attratte per nulla. Io poi resto attento e valuto. Dopo un oretta ho intuito, tolto la civetta e cominciavano a credere.
il massimo del mio piacere e che uso solo il fischietto a bocca. Tanti colleghi si aiutano con altri strumenti musicali. Per me se non è difficile non c'è gusto, ma poi, rischiare il penale per 10 allodole? Su via!
 
Alle mie coordinate sono ancora fortunato! Nel nord e centro Italia, almeno da quello che dicono, senza una buona batteria di cantori non spari! Io faccio carniere con poca roba, ovvio dipende dalle giornate. L'esperienza mi ha insegnato che un buon mimetismo fa la differenza. Dalle mie parti mi prendono in giro, qui in Basilicata praticamente i locali non si dedicano quasi per niente alla piccola migratoria, almeno non più, sono tutti cinghialai o beccacciai. Molti so rimasti a 30 anni fa, quando bastava appostarsi a bordo campo lanciare un berretto in aria e sparare alle lodole credulone! Quando mi videro montare capanno e telo mimetico cominciò lo sfottò : eeee mo per sparare due "calandre" qui le chiamano cosi, che ci vuole sta roba da circo? Intanto io faccio numeri, loro sparicchiano. Il grosso è rappresentato da allodole stanziali e nei giorni di scarso passo o sei furbo o loro ti fot....no! Il capanno deve essere quanto più piccolino possibile. Per quanto riguarda i giochi, io con un ali rotanti e una giostrina due bracci mi diverto, uso solo quello. Questo anno ho inserito la civetta in plastica sulla canna, ma non erano attratte per nulla. Io poi resto attento e valuto. Dopo un oretta ho intuito, tolto la civetta e cominciavano a credere.
il massimo del mio piacere e che uso solo il fischietto a bocca. Tanti colleghi si aiutano con altri strumenti musicali. Per me se non è difficile non c'è gusto, ma poi, rischiare il penale per 10 allodole? Su via!
Papa' era di Caivano (prov. di Caserta) e le allodole le chiamava "cucciarde."
Ai tempi miei quando andavo a caccia con Papa', il nostro capanno "mimetizzato" era la Ford Anglia (BIANCA!) parcheggiata su una stradina di terra fra due campi nelle piane del Tevere a 18 km da Roma, sulla Salaria. Mettevamo la civetta a 20-25 metri dalla macchina e lo specchietto a carica nel campo dall'altro lato della stradina, ci sedevamo, Papa' sul sedile di guida, io ad una certa distanza sull'orlo del fossetto che costeggiava la stradina, e sparavamo alle allodole che transitando da un campo all'altro deviavano per venire a vedere civetta e specchietto. Io poi, giovane e impaziente, mi scocciavo di aspettare e andavo a girovagare nei campi, tirando alla borrita. Un pomeriggio d'Ottobre ne presi 14. Si levavano da terra a branchetti di due o tre, trillando, a una quindicina di metri da me. L'ultima la presi che gia' stava facendosi scuro, e ancora mi ricordo la vampata dalla canna del fucile. Un paio di anni prima, a Marzo inoltrato, nello stesso posto, mentre cacciavo le allodole alla borrita levai un bel croccolone, che riuscii ad abbattere col tronchino Beretta cal. 24. Il primo e l'unico croccolone che vidi in vita mia.
Una giornata d'autunno, in quello stesso posto, prendemmo cinque pavoncelle, otto beccaccini, ed uno storno. Uno dei piu' bei giorni della mia vita, seguito a ruota, molti anni dopo, nel Montana, dal secondo giorno piu' bello in classifica, quando la mattina del 6 Settembre 1978, apertura alle starne, presi sei starne (limite giornaliero) con sei cartucce: una tripletta, una coppiola, ed un singolo, prelevandole da due grosse brigate nel giro di un paio d'ore. Con un Remington 870 Wingmaster 12/76 a pompa.

Tiemp' bell' 'e 'na vota, ma pecche' nun turnate...
 
Nel nord e centro Italia, almeno da quello che dicono, senza una buona batteria di cantori non spari!
confermo, anche se io non le caccio le allodole
L'esperienza mi ha insegnato che un buon mimetismo fa la differenza. [...] Il capanno deve essere quanto più piccolino possibile. Per quanto riguarda i giochi, io con un ali rotanti e una giostrina due bracci mi diverto, uso solo quello
qui tanti usano le gabbie con diverse allodole da richiamo e comunque le più passano larghe e alte
 
Papa' era di Caivano (prov. di Caserta) e le allodole le chiamava "cucciarde."
Ai tempi miei quando andavo a caccia con Papa', il nostro capanno "mimetizzato" era la Ford Anglia (BIANCA!) parcheggiata su una stradina di terra fra due campi nelle piane del Tevere a 18 km da Roma, sulla Salaria. Mettevamo la civetta a 20-25 metri dalla macchina e lo specchietto a carica nel campo dall'altro lato della stradina, ci sedevamo, Papa' sul sedile di guida, io ad una certa distanza sull'orlo del fossetto che costeggiava la stradina, e sparavamo alle allodole che transitando da un campo all'altro deviavano per venire a vedere civetta e specchietto. Io poi, giovane e impaziente, mi scocciavo di aspettare e andavo a girovagare nei campi, tirando alla borrita. Un pomeriggio d'Ottobre ne presi 14. Si levavano da terra a branchetti di due o tre, trillando, a una quindicina di metri da me. L'ultima la presi che gia' stava facendosi scuro, e ancora mi ricordo la vampata dalla canna del fucile. Un paio di anni prima, a Marzo inoltrato, nello stesso posto, mentre cacciavo le allodole alla borrita levai un bel croccolone, che riuscii ad abbattere col tronchino Beretta cal. 24. Il primo e l'unico croccolone che vidi in vita mia.
Una giornata d'autunno, in quello stesso posto, prendemmo cinque pavoncelle, otto beccaccini, ed uno storno. Uno dei piu' bei giorni della mia vita, seguito a ruota, molti anni dopo, nel Montana, dal secondo giorno piu' bello in classifica, quando la mattina del 6 Settembre 1978, apertura alle starne, presi sei starne (limite giornaliero) con sei cartucce: una tripletta, una coppiola, ed un singolo, prelevandole da due grosse brigate nel giro di un paio d'ore. Con un Remington 870 Wingmaster 12/76 a pompa.

Tiemp' bell' 'e 'na vota, ma pecche' nun turnate...
Caivano è in provincia di Napoli, anche io le chiamo "cucciarde" perché anche io sono della provincia di Napoli
 
Caivano è in provincia di Napoli, anche io le chiamo "cucciarde" perché anche io sono della provincia di Napoli
Vero. M'ero confuso perche' nacque a Caserta, ma la sua famiglia abitava a Caivano.

Statt' buo', guaglio' ca primm' o poi avimm' a vincere 'nu terno secco!
 
A proposito di cucciarde, tu i tordi li chiami "Maravizzi"? Papa'li chiamava cosi'. Moltissimi anni dopo, quando andavo all'universita' in America per ottenere una laurea in lingua e letteratura inglese ed americana, piu' l'abilitazione all'insegnamento, fui molto sorpreso quando scoprii, leggendo non ricordo quale romanzo ambientato nel Nord dell'Inghilterra, che sebbene in inglese standard il tordo e' "thrush," nel Nord dell'Inghilterra lo chiamano "marvish," parola ovviamente imparentata con il dialetto napoletano. Del resto non e' l'unica. Il germano reale da voi si chiama "mallardo." In inglese standard e' "mallard." Chissa' come queste parole sono emigrate dal nord al sud (o dal sud al nord) proprio come fanno gli uccelli ai quali si rferiscono...
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto