Il maltempo potrebbe trovare la valvola di sfogo prediletta sul Meridione Temperature in picchiata, la neve si prepara a ritornare sulle Alpi Sciabolata artica ci scaglia in pieno autunno
Brusco cambiamento del tempo, in un sol colpo si passerà dall'Estate all'Autunno inoltrato.
Dopo giorni e giorni di caldo e record frantumati, si sta per materializzare un profondo cambio circolatorio. Ma non saranno gli affondi atlantici a condurci in Autunno, bensì una stilettata d'aria fredda proveniente dall'Artico.
E' conto alla rovescia. Tra 24 ore si comincerà a discutere sulle dinamiche del peggioramento, che come annunciato sarà severo e repentino.
Il risveglio dell'Atlantico avrebbe prodotto uno sgretolamento dell'imponente Anticiclone Euro-Mediterraneo, mentre invece il fendente Artico lo costringerà ad uno spostamento ad occidente senza però intaccarne le velleità di riconquista.
Non è nostra intenzione crearvi apprensione, ma è giusto dirvi che passata la buriana tornerà il bel tempo. Sulla sua durata parleremo nelle prossime ore, quando affronteremo con dovizia di particolari l'evoluzione a lungo termine. Ora è opportuno concentrarsi sull'imminente fase di maltempo, perché sarà in grado di catapularci in un batter d'occhio in pieno Autunno. Considerando che sarà l'Artico a porre fine all'eccesso di caldo, non potrebbe essere altrimenti.
Permetteteci una piccola considerazione. Sinceramente avremmo fatto volentieri a meno di uno sbalzo termico di tale fattura. Anzitutto perché dati gli scenari termici attuali, sentiremo più freddo del dovuto. E poi perché se al posto dell'Artico fosse arrivato l'Atlantico, le piogge sarebbe cadute senza eccessi e con una distribuzione senz'altro migliore. Invece no. Ancora una volta saranno le regioni Meridionali a ricevere i maggiori accumuli, mentre il Nord e le Centrali tirreniche usufruiranno delle precipitazioni soltanto nella prima fase del peggioramento.
Il cambio circolatorio inizierà domani.
L'avvicinamento della massa perturbata innescherà un temporaneo richiamo meridionale, che ci terrà compagnia sino alle prime ore della giornata di venerdì. Dal pomeriggio di giovedì assisteremo ad un aumento della copertura nuvolosa nelle regioni Settentrionali, a cui farà seguito qualche precipitazione sui rilievi alpini. Durante la sera si registrerà un peggioramento sul Friuli Venezie Giulia e nel Levante Ligure, mentre le nubi si accresceranno gradualmente anche in Toscana e sul Lazio. Nella notte successiva il maltempo avrà raggiunto la cerchia alpina e l'aria fredda che si accumulerà al di là dei confini supporterà le prime nevicate sui crinali. Maltempo che gradualmente sfocerà in Lombardia, sul Trentino Alto Adige e sull'Alta Toscana.
Domani, giovedì, avremo i primi cenni dell'imminente peggioramento. Si comincerà dal Nord, ove entro sera giungeranno nubi minacciose e le prime precipitazioni. Altrove permarrà il bel tempo, salvo un po' di instabilità diurna tra Calabria, Sicilia e est Sardegna.
Venerdì entreremo nel vivo del peggioramento. Mentre al Nordovest l'aria secca in discesa dalle Alpi spazzerà via le nubi, sul Nordest la mattinata sarà caratterizzata da una copertura irregolare e precipitazioni sparse.
Le più intense coinvolgeranno il Friuli Venezia Giulia e la Romagna, ma ben presto subentrerà un miglioramento indotto dalla sostenuta circolazione settentrionale. Venti di Bora, inizialmente burrascosi, spazzeranno l'Alto Adriatico, ma sul resto d'Italia sino a metà giornata prevarrà il Libeccio. Libeccio che causerà un peggioramento tra Toscana, Umbria e Lazio, ma le piogge - intense e spesso in forma temporalesca - si dipaneranno nelle Marche non appena i venti settentrionali si propagheranno sul medio Adriatico. In tal modo, dal pomeriggio, anche su Abruzzo e Molise servirà l'ombrello.
Il calo termico, marcato, farà scendere la quota neve sino ai 1500 m su tutto l'Appennino centro settentrionale. Sui crinali alpini, ove permarranno addossate nubi minacciose, la quota neve potrebbe attestarsi addirittura attorno ai 1000 m.
Anche il Sud verrà raggiunto dalle precipitazioni e data la circolazione sud occidentale ad essere penalizzate maggiormente saranno le regioni del versante tirrenico.
Tra sabato e domenica si assisterà all'isolamento di una struttura ciclonica sul Mezzogiorno e conseguentemente continueranno le condizioni di maltempo. Non solo, la rotazione del minimo disporrà i venti prima dai quadranti settentrionali e poi dai quadranti orientali, trasportando l'aria fredda discesa direttamente dal Polo. Oltre alle precipitazioni farà freddo.
Nel contempo una propaggine anticiclonica si sarà affacciata al Nord Italia e andrà a determinare un ripristino del bel tempo. Bel tempo che pian piano si estenderà alle Centrali tirreniche e agli inizi della prossima settimana - complice l'ulteriore spostamento della Bassa Pressione verso la Grecia - nel resto della Penisola.
Col sole saliranno le temperature, sensibilmente nel valore massimo. Diciamo che dovrebbero portarsi verso valori più consoni al periodo. Anche il vento comincerà a placarsi e con esso il moto ondoso di tutti i mari.
Domenica la Bassa Pressione si sarà spostata tra l'Egeo e lo Ionio, determinando residue condizioni di instabilità all'estremo Sud. Altrove si farà strada una propaggine anticiclonica, che soprattutto al Settentrione riporterà il bel tempo.
Ivan Gaddari
di meteogiornale
Brusco cambiamento del tempo, in un sol colpo si passerà dall'Estate all'Autunno inoltrato.
Dopo giorni e giorni di caldo e record frantumati, si sta per materializzare un profondo cambio circolatorio. Ma non saranno gli affondi atlantici a condurci in Autunno, bensì una stilettata d'aria fredda proveniente dall'Artico.
E' conto alla rovescia. Tra 24 ore si comincerà a discutere sulle dinamiche del peggioramento, che come annunciato sarà severo e repentino.
Il risveglio dell'Atlantico avrebbe prodotto uno sgretolamento dell'imponente Anticiclone Euro-Mediterraneo, mentre invece il fendente Artico lo costringerà ad uno spostamento ad occidente senza però intaccarne le velleità di riconquista.
Non è nostra intenzione crearvi apprensione, ma è giusto dirvi che passata la buriana tornerà il bel tempo. Sulla sua durata parleremo nelle prossime ore, quando affronteremo con dovizia di particolari l'evoluzione a lungo termine. Ora è opportuno concentrarsi sull'imminente fase di maltempo, perché sarà in grado di catapularci in un batter d'occhio in pieno Autunno. Considerando che sarà l'Artico a porre fine all'eccesso di caldo, non potrebbe essere altrimenti.
Permetteteci una piccola considerazione. Sinceramente avremmo fatto volentieri a meno di uno sbalzo termico di tale fattura. Anzitutto perché dati gli scenari termici attuali, sentiremo più freddo del dovuto. E poi perché se al posto dell'Artico fosse arrivato l'Atlantico, le piogge sarebbe cadute senza eccessi e con una distribuzione senz'altro migliore. Invece no. Ancora una volta saranno le regioni Meridionali a ricevere i maggiori accumuli, mentre il Nord e le Centrali tirreniche usufruiranno delle precipitazioni soltanto nella prima fase del peggioramento.
Il cambio circolatorio inizierà domani.
L'avvicinamento della massa perturbata innescherà un temporaneo richiamo meridionale, che ci terrà compagnia sino alle prime ore della giornata di venerdì. Dal pomeriggio di giovedì assisteremo ad un aumento della copertura nuvolosa nelle regioni Settentrionali, a cui farà seguito qualche precipitazione sui rilievi alpini. Durante la sera si registrerà un peggioramento sul Friuli Venezie Giulia e nel Levante Ligure, mentre le nubi si accresceranno gradualmente anche in Toscana e sul Lazio. Nella notte successiva il maltempo avrà raggiunto la cerchia alpina e l'aria fredda che si accumulerà al di là dei confini supporterà le prime nevicate sui crinali. Maltempo che gradualmente sfocerà in Lombardia, sul Trentino Alto Adige e sull'Alta Toscana.
Domani, giovedì, avremo i primi cenni dell'imminente peggioramento. Si comincerà dal Nord, ove entro sera giungeranno nubi minacciose e le prime precipitazioni. Altrove permarrà il bel tempo, salvo un po' di instabilità diurna tra Calabria, Sicilia e est Sardegna.
Venerdì entreremo nel vivo del peggioramento. Mentre al Nordovest l'aria secca in discesa dalle Alpi spazzerà via le nubi, sul Nordest la mattinata sarà caratterizzata da una copertura irregolare e precipitazioni sparse.
Le più intense coinvolgeranno il Friuli Venezia Giulia e la Romagna, ma ben presto subentrerà un miglioramento indotto dalla sostenuta circolazione settentrionale. Venti di Bora, inizialmente burrascosi, spazzeranno l'Alto Adriatico, ma sul resto d'Italia sino a metà giornata prevarrà il Libeccio. Libeccio che causerà un peggioramento tra Toscana, Umbria e Lazio, ma le piogge - intense e spesso in forma temporalesca - si dipaneranno nelle Marche non appena i venti settentrionali si propagheranno sul medio Adriatico. In tal modo, dal pomeriggio, anche su Abruzzo e Molise servirà l'ombrello.
Il calo termico, marcato, farà scendere la quota neve sino ai 1500 m su tutto l'Appennino centro settentrionale. Sui crinali alpini, ove permarranno addossate nubi minacciose, la quota neve potrebbe attestarsi addirittura attorno ai 1000 m.
Anche il Sud verrà raggiunto dalle precipitazioni e data la circolazione sud occidentale ad essere penalizzate maggiormente saranno le regioni del versante tirrenico.
Tra sabato e domenica si assisterà all'isolamento di una struttura ciclonica sul Mezzogiorno e conseguentemente continueranno le condizioni di maltempo. Non solo, la rotazione del minimo disporrà i venti prima dai quadranti settentrionali e poi dai quadranti orientali, trasportando l'aria fredda discesa direttamente dal Polo. Oltre alle precipitazioni farà freddo.
Nel contempo una propaggine anticiclonica si sarà affacciata al Nord Italia e andrà a determinare un ripristino del bel tempo. Bel tempo che pian piano si estenderà alle Centrali tirreniche e agli inizi della prossima settimana - complice l'ulteriore spostamento della Bassa Pressione verso la Grecia - nel resto della Penisola.
Col sole saliranno le temperature, sensibilmente nel valore massimo. Diciamo che dovrebbero portarsi verso valori più consoni al periodo. Anche il vento comincerà a placarsi e con esso il moto ondoso di tutti i mari.
Domenica la Bassa Pressione si sarà spostata tra l'Egeo e lo Ionio, determinando residue condizioni di instabilità all'estremo Sud. Altrove si farà strada una propaggine anticiclonica, che soprattutto al Settentrione riporterà il bel tempo.
Ivan Gaddari
di meteogiornale