Angolo del Grifone 2014 - 2015 (1 utente sta leggendo)

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"figlie di famiglia odore di buono, tanto che per guardarle ti ci vuole in preservativo !"

 
Empoli-Genoa 1-1



27' pt Niang, 21' st Barba



Primo tempo da grandissima squadra e vantaggio meritato con gol di Niang, nella ripresa 20 minuti di difficoltà pagati con un gol assurdo su corner calciato da Valdifiori


Incredibile Genoa, gioca da grandissima squadra il primo tempo mettendo alle corde l’organizzazione di Sarri e va al riposo con un meritato vantaggio scaturito grazie al gol segnato da Niang. Primo tempo giocato con grande classe, fraseggi rasoterra, anche nello stretto, e gran movimento, centrocampo e difesa sempre in anticipo, buono sviluppo sulle fasce. Genoa sempre in controllo della partita. Empoli mai pervenuto.

5’ l’Empoli perde Tonelli per infortunio, entra Barba. 24’ Perotti va sul fondo mette in mezzo per Niang, arriva Croce che salva in corner di testa. 25’ corner e tiro di Niang deviato sul fondo. 27’, rimessa laterale con passaggio diretto a Niang che ha un cambio di passo e beffa i difensori entrando in area solo: segna di sinistro ed esulta sotto i duemila da Genova. Gran gol! 28’ azione di Niang a destra, rientra e passa per Rincon che tira al volo, respinto. 29’ Niang prova il piazzato di sinistro, da fuori area, tiro alto. 34’ azione splendida di sull’asse Bertolacci, Bergdich, assist per Falque che all’altezza de dischetto del rigore non tira ma stoppa e si fa recuperare. Empoli in evidenza su corner nel finale con Barba, colpo di testa altissimo.

I duemila al seguito sono contentissimi, ma il Castellani non è un campo facilissimo e c’è il secondo tempo da giocare. Bisogna chiudere la partita senza concedere nulla agli avversari. 2’ corner di Perotti palla a Bertolacci sul vertice dell’area piccola: controllo e tiro, ma ancora una volta Croce fa scudo e respinge in angolo. 3’ ripartenza del Grifone 4 contro 3, l’Empoli si salva in corner impedendo l’ultimo passaggio.

L’Empoli intensifica le operazioni inserendo Verdi per Saponara. Il Genoa cala, forse questa è anche la conseguenza della pausa forzata di campionato (partita con il Parma rinviata per i problemi societari dei ducali).


10’ azione di Tavano che scarica su Verdi (entrato al posto di Saponara): tiro alto! 13’ punizione Empoli, Rugani solo in area mette in mezzo ma Roncaglia in scivolata salva in corner. 16’ contropiede dell’Empoli, De Maio impedisce l’assist in area e mette in corner. Gasperini prova a cambiare inserendo Kucka per Falque. E’ una specie di 4-2-3-1. L’Empoli pareggia sull’ennesimo corner, lo calcia Valdifiori rasoterra a rientrare, Rincon ingannato dalla trattoria forse influenzata dal vento si sposta troppo presto in avanti poi cerca di arretrare ma Tavano lo tiene, il pallone sorprende Perin e irrompe anche Barba che spinge in rete.

Dentro Izzo per Edenilson. Al 35’ entra Borriello per l’ottimo Niang. Negli ultimi 10 minuti riprendiamo il controllo delle operazioni a centrocampo e ci riportiamo in attacco. Azione di Perotti sul fondo, tiro di Bergdich fuori. 40’ grande occasione per Maccarone pescato solo in area, ma l’attaccante di Sarri trova un grande Perin che chiude lo specchio della porta e alza in corner. 43’ Genoa in attacco, mischia in area e rovesciata di Kucka, facile per il portiere. 45’ bella azione del Genoa, palla a Bertolacci che si gira dal limite e colpisce, pallone alto. Ancora una bell’azione con Bertolacci che riceve da 30 metri ma non scarica su Borriello e calcia ancora alto.

Un primo fantastico, ma una ripresa difficile con 25 minuti regalati all’avversario durante i quali abbiamo concesso troppo, soprattutto troppe punizioni e corner ad una squadra che si sta salvando proprio grazie alla sua capacità di sfruttarli. Ci mettiamo anche una certa nostra predisposizione a subire gol su palla inattiva e il pareggio è servito.

I fatti dicono che noi patiamo particolarmente questo Empoli cha all’andata ha rubacchiato il pari con un gol di mano, ma noi non giocammo bene, mentre in Coppa Italia ci prese quasi a pallonate. Oggi decisamente meglio, si è vista una netta differenza di valori in campo. Quindi ci prendiamo il punto in trasferta e ci prepariamo bene per fare secco il Chievo, consci tra l'altro (ma qualcuno tende a dimenticarlo) che da domani quando guarderemo la classifica tutti gli altri avranno una partita in più. Le possibili ambizioni europee del Grifone in questo girone di ritorno passano dalle partite al Ferraris.
Domenica dobbiamo vincere tutti insieme.
 
Genoa-Chievo 0-2

4' pt Paloschi, 23' st Paloschi


La doppietta di Paloschi stende un Genoa inguardabile. Troppo brutti. Dopo l'Europa, il sorpasso, riportare tifosi al Ferraris... ecco il nuovo obbiettivo stagionale: non sbracare...


Complimenti al buon cuore dei nostri giocatori che oggi hanno permesso al Chievo Verona di toccare con mano la salvezza. L’inconveniente è aver offerto ai propri tifosi una prestazione indecorosa. La sensazione di aver preso delle pugnalate alle spalle è fortissima, e credo possa essere condivisa da tanti. Tra l’altro oggi è il 15 marzo.

Già ieri la conferenza stampa di Gasperini lasciava presagire nulla di buono, fosse stato più convincente avrei evitato di sottopormi allo spettacolo orrendodi un Genoa che oggi è riuscito a farsi fare due gol dal peggiore attacco della serie A, ma soprattutto non ha mostrato ne’ palle e ne’ voglia di far sua la partita, di far male all’avversario. Di conseguenza ci ha fatto vedere tantissimi errori, specialmente in difesa, molti dei quali fatico a ritenerli frutto di incapacità e di deconcentrazione. Come minimo c’è stata scarsa conoscenza degli avversari e di come giocano, hanno ripetuto la partita di Roma, quindi cattiva preparazione della partita.

Illuminanti le parole di Preziosi al termine della gara, quando gli hanno detto di Paloschi che sarebbe la nostra bestia nera: “Paloschi ha segnato perché i gol glieli abbiamo lasciati fare”.

Vedere il Genoa che non gioca il primo tempo e che regala due gol nel secondo tempo fa male a tutti, alla società e a quei tifosi che non fanno parte dello “zoccolo duro” e magari si sono fatti vivi proprio oggi e, possiamo scommetterlo, non torneranno per un bel po’. Alla faccia degli appelli di ieri: “il nostro obiettivo è riempire lo stadio”. Giocando così come abbiamo giocato oggi non solo non si raggiungerà nessun obiettivo (europa, sorpasso e più tifosi), ma saremo sempre meno.

Sia chiaro che la sconfitta il Genoano la sopporta, ma c’è sconfitta e sconfitta. E c’è avversario ed avversario.

Un avversario oggi chiuso dietro, rognoso, che perdeva tempo già alla mezzora, che faceva falli continui con il placet dell’arbitro Doveri che non penso avesse qualcosa di particolare contro il Genoa, ma semplicemente tende a favorire chi gioca in modo maschio. Certo… le ammonizioni a Falque (simulaizone, ma dove?) e Rincon (fallo come tanti fatti dal Chievo e non puniti), entrambi diffidati, sembrano scientifiche in vista di Juventus-Genoa…

Il Genoa ha chiuso comunque il primo tempo in parità creando una chiara azione da rete con Perotti, servito da Iago, che però ha sprecato da ottima posizione. Qualche incursione del Chievo è stata contenuta con qualche difficoltà. Perin al 13’ respinge quando Roncaglia regala la ripartenza a Meggiorini. E’ solo l’inizio della galleria degli orrori del trio franco-argentino.


Ripresa con Gasperini che cambia e mette Borriello togliendo Bergdich. Borriello e Niang poca intesa, più tardi Borriello e Pavoletti. In ogni caso Borriello ed un’altra punta centrale si pestano i piedi. Borriello si da’ da fare, in un’occasione gli leva il colpo di testa vincente Bertolacci, poi tira un diagonale che sfiora il palo alla sinistra di Bizzarri, magari poteva servire al centro Niang… Ripetendo peraltro l’occasione di Bertolacci, tiro in quel caso sull’esterno della rete alla destra del portiere ex Genoa. Sullo 0 a 1 Borriello incorna alla grande e Bizzarri si supera andando a toglierla dal sette.

Se davanti il Genoa ha palesato confusione e poca predisposizione a far male (il tiraccio nel finale di Bertolacci dal limite dell’area è un po' l'emblema), dietro non ne parliamo. E siamo peggiorati dopo il cambio tattico. Abbiamo preso solo due reti, ma potevano essere di più. Racconto solo i gol e poi voltiamo pagina che è meglio.

4’ st - scambio Meggiorini – Paloschi con Roncaglia che si addormenta e tiene in gioco Paloschi che segna con i nostri a guardare se la bandierina di alza…

23’ st - Pallone alto da controllare, e De Maio decide che è cosa buona e giusta colpirla alla belin di cane all’indietro in una zona di campo dove arriva per primo Meggiorini che fa marameo a Burdisso e serve Paloschi che raddoppia con una conclusione peraltro fortunata perché picchia per terra e inganna Perin.

Fischi alla fine, doverosi e inevitabili. C’è chi penserà che non è stato dato tutto, chi penserà di essere stato preso in giro. Io penso entrambe le cose.

Ma fatevi tutti un bell’esame di coscienza e vedete di non sbracare a Torino con la Juve (dove comunque arriveremo in massa)
 
Juventus-Genoa 1-0


25' pt Tevez



Buon Genoa, sconfitto da una prodezza di Tevez, ma esce a testa alta e può recriminare per un rigore negato a Perotti.
Non c'era quello dato alla Juve, parato da Lamanna. Da migliorare la fase offensiva, ma Barzagli ha salvato la sua porta dal pareggio di Perotti


Il Genoa ha perso a Torino con la Juventus, niente di strano e niente di avvilente dato che succede a quasi tutte le squadre. I bianconeri in casa hanno disputato 14 partite e ne hanno vinte ben 12 segnando 34 gol e subendone solo 7. Nessuna tragedia. Anzi nei confronti diretti siamo 1 a 1 quanto a vittorie, frutto di due 1 a 0 e solo il Genoa ha fatto questo, finora, nel campionato di serie A.

Ci si può incavolare per qualche errore qua e là, ma abbiamo visto di peggio con avversari qualitativamente inferiori a noi, e per qualche decisione arbitrale che come di consueto aiuta la favorita delle pay tv. Il rigore non assegnato a Perotti e trasformato in simulazione grida vendetta, con tanto di ammonizione. Ma si sa che quando si va in casa dei ladri anche gli arbitri non sono sereni.

Era la classica partita con tutto da guadagnare in caso di risultato positivo e nulla da perdere in caso di sconfitta, a patto di tornare a casa a testa alta e convinti di poter recuperare il vero passo falso (quello col Chievo al Ferraris) nel trittico di partite che si disputeranno in soli 13 giorni e col sostegno della Nord, subito dopo la sosta per gli impegni della nazionale.

Il Genoa è uscito sconfitto di misura e a testa alta.

Solo un piccolo fastidio , piccolo perché i loro tifosi sono insignificanti di fatto, gli insulti a noi, ai nostri giocatori e ai nostri tifosi. La coreografia proposta dallo spicchio dei 1000 arrivati da Genova (croce di San Giorgio) gli ha fatto capire quanto sono ridicoli. Loro non sanno fare coreografie se la società bianconera non gli mette in mano il materiale... E il tifo dei nostri è stato incessante.

2’ Bertolacci conquista un pallone, arriva Niang che tira a giro fuori, 4’ Burdisso ritarda un disimpegno e regala una punizione dal limite, angolata, che non sortisce effetti, la retroguardia pressata dai giocatori di Allegri va un po’ in difficoltà, 9’ De Maio si fa saltare come un birillo da Llorrente che però non riesce ad andare al tiro, 14’ ammonito Perotti per una presunta simulazione in area, in realtà è stato agganciato da Marchisio ed era calcio di rigore, 17’ tiro di Bertolacci ribattuto la palla carambola verso Buffon che anticipa Lestienne poi un difensore spazza in fallo laterale, 18’ tiro di Roncaglia molto fuori misura, intanto Lestienne si mette in luce come recuepera palloni sulla tre quarti, 20’ cross di Perotti che attraversa l’area piccola, manca un rossoblù a spingerla dentro e un difensore si salva in corner, 23’ ammonito Bertolacci che stende Vidal dopo una contesa del pallone maschia, ma non cattiva a centrocampo e così Bertolacci salta la prossima, 24’ Kucka in difesa dalla bandierina allontana in modo troppo pulito, prende il pallone Lichtsteiner che serve Tevez che penetra in area e spara un missile sotto la traversa imparabile. E’ un gran gol, ma lo abbiamo favorito noi. Infatti subito dopo arriva un altro disimpegno debole in area che lo svizzero intercetta e converte in un tiro alto sulla traversa. 27’ corner Genoa bel cross ma Di Bello fischia un fallo di confusione, 39’ bella azione del Genoa con assist di Bertolacci per Niang che non segue, arriva Buffon, 40’ Chiellini in area spinge Perotti su Padoin che si fa male e Di Bello fischia punizione contro Perotti, 43’ bell'azione rossoblù con piazzato rasoterra debole di Perotti parato da Buffon. E’ un bel Genoa che si scontra contro gli avversari di sempre… 45’ tiro di Lestienne alto, 46’ colpo di testa su corner di LLorrente, Perin si distende e sulla respinta irrompe Tevez che coglie la traversa.
Genoa al riposo sotto per una prodezza personale di Tevez e con un po' di fortuna nell'ultima azione. Può lamentare la mancata concessione di un rigore su Perotti che peraltro è stato pure ammonito ingiustamente.

1’ del secondo tempo, dentro Borriello per Niang, 3’ ammoniti Borriello e Bonucci che si colpiscono al limite dell’area. 4’ Chiellini colpisce Perin in uscita alta, nessuno lo vede e lo sanziona, ma Perin si fa male ed esce. Entra Lamanna. 14’ cross di Lestienne fuori misura per Borriello. 14’ cross un po’ lungo di Perotti che Borriello stoppa di petto, ma hanno la meglio i difensori, 18’ tuffo vergognoso di Pereyra sulla gamba larga di Roncaglia che viene pure ammonito: rigore che Lamanna para a Tevez e De Maio sulla respinta è pronto e la spazza via! 19’ azione di LLorrente che tira ma arriva Kucka che salva in corner. Siamo peggiorati dopo la sostituzione di Niang e il cambio di modulo, c’è meno manovra. Dentro Laxalt per Lestienne, 22’ Borriello ruba nell’area piccola un pallone e serve l’accorrente Perotti che però la piazza alta. Entrano Matri per LLorrente e Pepe per Lichtsteiner. 30’ Lamanna para su colpo di testa debole di Matri. 32’ De Maio ribatte una conclusione di Tevez da fuori area, intanto si sentono solo i nostri 1200 tifosi cantare!

35’ Genoa vicino al pareggio gran cross di Roncaglia dalla destra, con Borriello in ritardo e Perotti sul secondo palo anticipato da Barzagli in corner a porta praticamente sguarnita! Il Genoa manovra in attacco e ci sono i fischi di paura dello “stadium”. 37’ Pepe si fa fregare da De Maio e lo stende in ripartenza, ma Di Bello non lo ammonisce… 40’ il Genoa manovra e va al tiro con Roncaglia rimpallato in corner. 43’ entra Sturaro per Vidal che zoppica. 44’ Edenilson a protezione salta l’avversario riparte e viene steso, non scatta il giallo…

La partita finisce dopo il terzo di recuperì, 1 a 0 con una recriminazione per il rigore non dato, per la gestione dei cartellini a favore dei padroni di casa (noi 4 e loro 1), con una grandissima occasione della ripresa pur senza il tiro in porta, un Genoa a testa altissima che deve crescere nella produzione offensiva, e sicuramente dovrà farlo contro avversari meno tosti, mentre oggi può dirsi soddisfatto della prestazione in casa della squadra più forte del torneo che tra l’altro sta andando avanti anche in Champions League. Bravo Genoa e ora la sosta per preparare il trittico casalingo con Udinese, Cagliari e Parma che bisogna sfruttare al meglio.
Ci sono gli applausi sotto lo spicchio dei tifosi rossoblù.
 

Allegati

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Colore e luce della Croce di San Giorgio, simbolo di Genova, nel tetro stadio di cartone dei tifosi di plastica telecomandati a urli dallo speaker dello stadio
 

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Colore e luce della Croce di San Giorgio, simbolo di Genova, nel tetro stadio di cartone dei tifosi di plastica telecomandati a urli dallo speaker dello stadio

8 bandierine bianche e 2 rosse,parli di gran calore?Fanno più coreografia i ragazzi dell acr del mio paese....suvvia.

Definire lo juventus stadium uno stadio di calcio tetro vuol dire davvero essere tifosi e non sportivi,accecati dal tifo,poi non ha senso più scrivere i tuoi articoli dotti se poi dice ste panzane.

Saluti.
 
8 bandierine bianche e 2 rosse,parli di gran calore?Fanno più coreografia i ragazzi dell acr del mio paese....suvvia.

Definire lo juventus stadium uno stadio di calcio tetro vuol dire davvero essere tifosi e non sportivi,accecati dal tifo,poi non ha senso più scrivere i tuoi articoli dotti se poi dice ste panzane.

Saluti.


Scusa il ritardo della risposta.
In 2100 a Torino sono in pochi ad esserci andati, NESSUNO tranne il Toro ha fatto corografia. una BELLA coreografia della Bandiera della nostra repubblica fondata a Genova nel 1099 (millenovanatanove) con la Bandiera di San giorgio che è stata comprata dalla marineria inglese alcune centinaia di anni dopo per poter far paura ai pirati.
Lo stato della Rubentus è tetro in quanto costituito da tifosi robotomizzati comandati da una voce esterna urlante.
Io sono per il tifoso spontaneo che si cuce ( o si compra) la bandiera e non se la fa regalare dallo sponsordel***** TIM.
Io sono cresciuto a Gradinata Nord dove il tifo nasce dal cuore e non dalla urlo dell'altoparlante.
Io sono un per calcio antico fatto di gente vera che va allo stadio per davvero e non si fa raccontare le favolette dal commento di parte (spesso falsaTO) delle tv a pagamento.
Lo stadio è dunque finto, tetro, scuro, con tifosiche parlano 507 lingue diverse e si fanno comandare.
NOI fortunatamente siamo diversi.
E questo è un orgoglio che nulla mi può togliere.

VAMOS a GANAR !
 
Genoa-Cagliari 2-0

8' st Niang, 13' st Falque



Perotti trascina il Genoa alla vittoria. Reti di Niang e Falque. Ma che brutto inizio: tre pali Cagliari. Partita ricca di occasioni. Un legno anche per Niang e tanto lavoro per i portieri. Lamanna dà sicurezza


Era ora.
Finalmente una vittoria del Genoa che mancava dal 5 a 2 al Verona, ed è la centesima in serie A da quando c’è tornato. Partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre, con tantissime occasioni da rete. Del resto con le squadre di Zeman è quasi sempre così e bisogna esser bravi a sfruttar egli spazi che concedono. Il Genoa c’è riuscito nel secondo tempo quando il trio di attacco, trascinato da Perotti, ha spaccato la partita.

Ma il primo tempo, specie l’inizio, faceva temere un altro deludente epilogo. Primi dieci minuti Cagliari a spron battuto, tiro di Ekdal parato da Lamanna, poi gli isolani battono due corner, uno dei quali sfocia in un colpo di testa con deviazione di Lamanna e doppio palo di Ceppitelli e Rossettini. La prima conclusione del Genoa arriva al 15’ con un cross di Falque e colpo di testa a lato di Niang, poi ancora un grosso pericolo con una conclusione dalla distanza a giro di M’Poku che supera Lamanna e centra la traversa. Terzo legno per gli uomini di Zeman che sono molto aggressivi e costringono i nostri a fare molti, troppi errori e non devono far altro che mantenere alti i giri del motore. Cosa più facile a dirsi che a farsi.

Ci vuole un po’ di tempo perché il Genoa prenda le misure e inizi a manovrare a livello del Genoa della prima parte del campionato. Bei movimenti, triangolazioni, movimento sugli esterni. Così al 23’ Perotti serve Niang che di tacco mette in condizioni Rincon di calciare a rete, tiro deviato in corner. Al 30’ azione Marchese - Niang, tiro del francese parato e sulla respinta Rossettini salva la sua porta vuota anticipando Falque e mettendo in corner. Dalla bandierina cross e conclusione al volo di Marchese, bolide un palmo sopra alla traversa, un minuto dopo Falque ha la sua possibilità in area, sulla destra ma calcia debolmente e Brkic para. Al 36’ bel contropiede del Genoa, cross deviato in corner. Al 43’ Burdisso e Roncaglia salvano in area chiudendo su Sau servito centralmente da Ekdal. C’è ancora un’azione del Cagliari sulla nostra sinistra con rasoterra che attraversa l’area e in qualche modo abbiamo la meglio.

Insomma non un bel Genoa, ben diverso da quello che entrerà in campo per attaccare sotto la Nord. Ripresa con sostituzione dell’arbitro Russo che a causa di uno stiramento lascia la direzione all’addizionale Guida.


Rossoblù aggressivi in ogni parte del campo e molto determinati. Qualcosa dev’essere successo a livello di motivazione durante l’intervallo e il Cagliari è andato in difficoltà non potendo confermare l’intensità della prima parte di gara. Al 7’ arriva il primo gol con un’incursione di Roncaglia sulla nostra destra, passaggio in mezzo e Niang che nell’area piccola appoggia di piatto destro in rete a porta vuota. Il raddoppio arriva al 13’ con un doppio scambio Perotti - Niang e grande azione dell'argentino fa 30 metri palla al piede e scarica su Falque che tutto solo sulla destra incrocia di piatto sinistro sul secondo palo. Entra Kucka per Edenilson. Rincon passa a destra.

Zeman sotto di due reti manda in campo Longo e Pedro. Proprio Joao Pedro sulla nostra destra penetra in area e obbliga Lamanna ad una paratona. Il Genoa ora si dedica alle ripartenze: Perotti scende e scarica a su Rincon che tira forte, ma alto. Altra azione in velocità: Falque, Kucka assist per Rincon che stavolta rasoterra sul primo palo e il portiere mette in angolo. Ancora Lamanna deve vedersela con Joao Pedro con un’altra paratona e poi agguanta il cross successivo alla sua respinta.

Partita ricca di azioni, Niang ai venti metri si accentra e colpisce il palo alla sinistra di Brkic, poi Lamanna deve parare su Longo al 33’ e al 34’ Lamanna para un tiro dalla distanza con deviazione maligna di De Maio.

Standing ovation e cori per Perotti al 35’ quando viene sostituito da Lestienne. La partita è divertente, possiamo dirlo perché siamo sopra di due gol e apprezziamo meglio altre due parate di Lamanna che prima alza in corner una punizione di M’Poku e poi salva sulla conclusione di Longo bravo a liberarsi e ad entrare in area sulla nostra destra. Il Genoa va al tiro con Kucka, molto a lato ed era un contropiede portato da Niang in 4 contro 2, poi con Rincon su cross di Niang e ancora con Laxalt servito da Lestienne. Problemi in pieno recupero per Rincon che accusa un dolore alla coscia, speriamo bene per il recupero di mercoledì col Parma che oggi ha battuto una Juventus fortemente rimaneggiata dal turnover effettuato in vista dell’impegno di Champions League. Ma Parma in buon momento di forma con 7 punti in 3 partite.

Finale con grande festa nella gradinata Nord che prosegue con i suoi cori.
In fondo per farci felici basta giocare con grande determinazione e vincere le partite alla nostra portata, dimostrando carattere. Ma primi venti minuti del primo tempo da rivedere e non ripetere. Oggi tra i migliori direi Perotti, i tre dietro con particolare menzione per Roncaglia. Falque bravo a segnare la sua settima rete in campionato ma può dare di più. Bene Niang. Bertolacci ha fatto tanta legna, bene Rincon. Kucka quando è entrato ha commesso un errore grave, mandando il Cagliari a ltiro, per il resto è stato una diga insuperabile.
E ora mercoledì tocca al Parma.
 
Genoa-Parma 2-0

14' pt Falque, 31' st Pavoletti

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Il Genoa gioca bene e crea molto, il Parma picchia molto. Un gol per tempo di Falque e Pavoletti. Vittoria importante, ma pagata a caro prezzo tra infortuni e squalifiche.


Eccola qua la partita tra il Genoa e la “favola del campionato”, il recupero della partita saltata per le note vicende societarie del Parma Calcio Fallito… è finita 2 a 0 con un gol per tempo segnati da Falque e Pavoletti.

Una vittoria che il Genoa paga a caro prezzo perché la squadra di Donadoni ha passato 96 minuti a menare calci e gomitate sicuri di poterselo permettere perché di fatto già retrocessi e forse perché la loro triste vicenda mediatica fa chiudere un occhio agli arbitri. Sicuramente è successo all'insufficiente Gavillucci. Se Borriello ha avuto un problema muscolare, pare non gravissimo e da valutare, nell’occasione del suo asssit per il gol di Falque, Bertolacci è uscito in barella quando ha subito una dura dolorosissima alla coscia poco sopra al ginocchio. Difficilmente riassorbirà la botta entro domenica per il match col Palermo. Sempre che non ci siano lesioni. Mancava già Tino Costa e agli assenti dovremo aggiungere Kucka, ammonito per un’ancata quando voleva far interrompere il gioco per far soccorrere Pavoletti a terra. Roncaglia pure lui ammonito in occasione dell’unica macchia della sua partita, altrimenti perfetta, un pallone mal gestito e perso con successivo fallo.

I “ducali”, reduci da 7 punti in 3 partite ottenuti con Udinese, Inter e Juventus, l’hanno messa un po’ in rissa e hanno pure cercato di provocare i nostri giocatori già ammoniti. E’ questo il loro ringraziamento per aver accolto la loro richiesta di posticipare questa partita. Ecco come assicurano la regolarità del campionato, con l’irregolarità sul terreno di gioco. Speriamo che il loro atteggiamento sia costante fino all’ultimo secondo dell’ultima partita di campionato.

Primo tempo spumeggiante del Genoa che ha prodotto una quantità notevole di occasioni, diretta conseguenza della determinazione e del bel gioco. Giro palla, precisione, movimento senza palla. Tutto molto bello. Preciso il tocco di Falque che porta in vantaggio il Grifone, lo spagnolo riceve da Borriello che ha rubato un pallone sulla fascia destra. Borriello esce e viene sostituito da Pavoletti.

Nella ripresa un po’ di difficoltà accusata dopo il cambio di modulo di Donadoni, un 4-3-3 con particolari attenzioni di Cassani su Perotti e di Nocerino su Bertolacci. Il Parma ha prodotto più gioco ma non ha dato troppi grattacapi a Lamanna, sempre sicuro sulle poche e non troppo difficili conclusioni degli ospiti.

Gasperini ha inserito Kucka in mezzo al posto di També spostando Rincon sulla destra. Qualche sbavatura in fase offensiva, ma positiva la partita del francese che oggi occupava la fascia destra, assente Edenilson.

Perotti libero di svariare, ha spesso occupato lo spazio fra le linee. Il raddoppio è nato da una sua percussione centrale, un cambio di velocità dopo aver ricevuto da Bertolacci, Pavoletti controlla bene l'assist dell'argentino e batte Mirante. Spazio anche per Mandragora al posto di Bertolacci.

Nord in visibilio, certo alle 18 e 30 di mercoledì non si può avere più pubblico di quello che c’era oggi, ma c’è stata una grande e ruggente Gradinata Nord, che ha sostenuto e poi ha festeggiato questa vittoria, la seconda consecutiva per 2 a 0. Vittoria che riporta il Genoa al settimo posto in classifica.
E tanti saluti al Parma.

Formazione col Palermo da inventare, a centrocampo uomini contati, Gasperini al momento ha Rincon, Mandragora, Laxalt e forse può escogitare qualcosa con Marchese. Ma ora festeggiamo questa vittoria.
 
Tra 10 giorni lo spettacolo perso in occasione del derby causa maltempo verrà messo in onda in Gradinata Nord
 

Allegati

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Palermo-Genoa 2-1

8' pt Chochev, 30' pt Chochev, 7' st Falque


Primo tempo scellerato di un Genoa lezioso e prevedibile: concessi due gol in contropiede e va pure bene così. Ripresa migliore, Falque segna il suo nono gol, ma non c'è la zampata del pareggio. Rischiamo sulla traverda di Dybala


Genoa con molti assenti per questa trasferta al Barbera, a parte Perin e Sommariva solo sei elementi in panchina compresi due primavera. Out Roncaglia e Kucka squalificati, Bertolacci, Borriello, Costa, Marchese e non considero Ariaudo che in effetti è come non averlo mai avuto, infortunati Problemi soprattutto a centrocampo dove Gasperini aveva poche alternative.

Questa la premessa per il commento di una partita che il Genoa ha giocato in modo scellerato nel primo tempo e che ha provato a rimettere in piedi nella ripresa quando ha trovato più equilibrio, più corsa e più precisione. Rischiando inevitabilmente qualcosa, dovendo recuperare le due reti subite nella prima parte del match.

Il primo tempo ci ha mostrato una squadra leziosa, prevedibile, lenta nei movimenti, spesso imprecisa. Col senno di poi è indicativo quanto successo dopo appena 25 secondi di gioco: retropassaggio di De Maio a Lamanna che tergiversa e si fa recuperare nell’ara piccola da Dybala che ribatte il suo rinvio e il pallone finisce tanto così lontano dal palo… La fotografia del Genoa e del Palermo del primo tempo…

Consideriamo che siamo andati in Sicilia a far segnare in contropiede gli specialisti di Iachini. Illuminante il gol del raddoppio col Genoa all’altezza dell’area di rigore avversaria e un passaggio mollo sulla fascia viene rapinato da Rigoni e convertito in un contropiede da Dybala bravo a portarsi a spasso un paio dei nostri e a mettere Chochev in condizione di realizzare la sua doppietta personale. Raddoppio che era nell’aria peraltro e che non abbiamo trovato il modo di impedire. Rosanero sempre pericolosi nelle ripartenze con Lamanna impegnato da Vazquez, deviazione in corner, e da Rispoli che calcia al volo su un’uscita dei nostro portiere che è pronto e para il rasoterra. Altra occasione per Chochev che per fortuna sbaglia il 3 a 0 tirando alto da ottima posizione.

Il primo gol invece ha mostrato una difesa completamente sbilanciata e bistrattata negli uno contro uno a cui è stata esposta. E disattenta: Dybala per Rispoli, tiro respinto da Lamanna e Chochev sul secondo palo pronto a ribadire in rete con Izzo in ritardo.

Ripresa migliore grazie all’innesto di Laxalt per Mandragora, dato che la diversa caratteristica dei giocatori ha permesso al Genoa di trovare più equilibrio in campo e di sfruttare meglio gli spazi con Perotti fra le linee. Purtoppo hanno pesato la giornata sottotono di Niang e il praticamente inutile innesto di Lestienne. Niang è apparso poco brillante e mai in grado di staccarsi dalla marcatura a cui è stato sottosposto, Lestienne invece è un giocatore che quest’anno non ha praticamente mai inciso e anche oggi si è fatto notare solo per gli errori commessi (un cross sul fondo e due tiri da buona posizione finiti altissimi). Insomma deludente e non in grado di dare qualcosa in più che manca alla squadra quando ne ha bisogno.

Due buone occasioni per Iago Falque la prima sprecata malamente, la seconda ben servito da Edenilson convertita in rete con un tiro preciso, praticamente un rigore solo in area, tenuto in gioco da Rigoni. E’ il suo nono gol in campionato. Genoa spesso vicino al gol del pareggio con tiri rimpallati o ultimi passaggi sbagliati per un pelo, mischie sui corner o interventi dei difensori a liberare. Emblematico l’anticipo di Andelkovic in corner su Perotti quanto l’argentino stava per ottenere il pareggio. Per il resto, le opportunità di Lestienne da fuori, sciupate, e se ci mettiamo l’occasione del primo tempo di Perotti, azione personale e tiro piazzato, ma sbagliato con Sorrentino a guardare il pallone, un tiro cross sempre di Perotti e smanacciato da Sorrentino e il tentativo di Chocev di fare un autogol sventato dal portiere questo è il quadro completo delle nostre opportunità.

Il Palermo ha colpito una traversa nella ripresa con Dybala e Lazaar sul rimbalzo a porta vuota ha sfiorato il palo. Lamanna ha parato una tiro centrale di Dybala e un diagonale di Belotti.

Nonostante le assenze e il fatto che era la terza partita in 8 giorni (a causa del recupero di mercoledì con il Parma) il Genoa ha dimostrato lo stesso di avere le carte in regola per uscire con almeno un punto da questa insidiosa trasferta, ma non le ha giocate benissimo.

Gasperini espulso per proteste in pieno recupero dopo una situazione confusa in area avversaria. Il Genoa ha protestato su un tiro di Burdisso quando un rosanero ha respinto sul petto (forse sul braccio) di un compagno. E nel finale una trattenuta in area su Pavoletti è stata valutata come fallo del nostro attaccante. Ricordo almeno tre punizioni a nostro favore invertite nel primo tempo e un paio di ripartenze nella ripresa scaturite da falli avversari non ravvisati.

Domenica abbiamo la possibilità di rifarci, rientrerà qualcuno e ci sarà un gran tifo con la parte di coreografia che non è stata fatta durante il derby. Agevolazioni sui prezzi per tutti, si spera di essere in tanti.
L’invito della TO c’è già stato. Avversario che insegue una difficile salvezza ma che il Genoa può battere se gioca come sa. E deve farlo di fronte a i suoi tifosi.
 
Si parte verso uno dei più grandi spettacoli mai visti in uno STADIO a Genova.

Nei post dei prossimi giorni capirete con i video relativi il perchè !

AVANTI GRADINATA NORD !
 

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