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Continua la serie di porcate del PDL leggete cosa ha fatto il Ministro Galan dopo che la cassazione ha deciso che le AFV della laguna erano patrimonio del demanio........
Grazie PDL, continuate così......
dal Gazzettino
VENEZIA - Le valli da pesca della laguna di Venezia sono un bene demaniale, quindi pubblico, e i concessionari non ne possono pretendere la proprietà. È quanto stabilisce una sentenza della Cassazione, che mette la parola fine ad una contesa giudiziaria iniziata nel 1994.
I giudici hanno accolto la tesi dell'avvocato dello Stato Franco Lettera, stabilendo, per la prima volta, che la questione riguardante la proprietà delle valli da pesca debba essere esaminata sulla base dei dettami costituzionali, in particolare quelli che riguardano «la realizzazione degli interessi fondamentali indispensabili per il compiuto svolgimento dell'umana personalita».
Per la suprema corte, le valli da pesca, attualmente gestite nella laguna di Venezia da una ventina di concessionari, «configurano uno dei casi in cui i principi combinati dello sviluppo della persona, della tutela del paesaggio e della funzione sociale della proprietà trovano specifica attuazione, dando origine ad una concezione di bene pubblico, inteso in senso non solo di oggetto reale spettante allo Stato, ma quale strumento finalizzato alla realizzazione di valori costituzionali».
La Corte di Cassazione sottolinea, tra l'altro, che «la demanialità naturalmente acquisita da tempo immemorabile con l'espandersi delle acque lagunari non può cessare per effetto di mere attività materiali eseguite da soggetti privati, sia pure nell'inerzia o con la tolleranza degli organi pubblici». La titolarità dello Stato come Stato-collettività, si rileva nella sentenza, «non è fine a se stessa e non rileva solo sul piano proprietario» ma comporta «gli oneri di una governance» che renda effettive le varie forme di godimento e di uso pubblico del bene». Le valli da pesca hanno, dunque, una funzionalità e una finalità pubblica, trattandosi di «bacini di acqua salsa o salmastra che almeno durante una parte dell'anno ben possono comunicare liberamente con il mare, seppure con l'azionamento dei meccanismi idraulici approntati dai privati».
Da "La Nuova Venezia"
«Valli da pesca, l'esproprio fu illegittimo»
Il ministero di Galan sul Milleproroghe. Casson: «Un regalo»
Le valli da pesca non sono demaniali. E' questo il contenuto di un allegato al Milleproroghe, approvato dal Senato con la fiducia su proposta del ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan, già presidente della Regione Veneto. «Un regalo agli amici industriali veneti proprietari delle valli», ha denunciato nel suo intervento a palazzo Madama il senatore del Pd, ex pm a Venezia, Felice Casson. Al ministero fanno notare che si è dato avvio in questo modo a un disegno di legge pendente da due anni, primo firmatario il parlamentare veneto del Pdl Paolo Scarpa Bonazza Buora. «E' una questione annosa, che risale ancora all'impero austroungarico», spiega il vicecapo dell'Ufficio legale Pierluigi Petrillo, «si è stabilito adesso che quelle terre pignorate in maniera illegittima prima ancora dello Statuto albertino non sono demaniali». Il progetto di legge Scarpa-Bonfrisco era fermo nei cassetti di palazzo Madama. E adesso Galan ha pensato di inserirlo nel Milleproroghe, per sveltire i tempi. Il testo dice che «in attesa dell'attuazione dei trasferimenti del decreto del 28 maggio 2010 (il federalismo demaniale) l'autorità competente provvede alla ricognizione, limitatamente ai terreni agricoli e alle valli da pesca della laguna di Venezia, dei compendi già di proprietà privata in quanto costituiti da valli arginate alla data di entrata in vigore dell'articolo 28 del codice della Navigazione». Secondo Casson si tratta di «un regalo», viste le recenti sentenze della magistratura che hanno stabilito appunto la demanialità delle valli. E proprio quella parola, «compendio», significa in termini giuridici che la proprietà si trasmette di padre in figlio. Una polemica decennale quella sulle valli da pesca, confine tra terra e acqua, di proprietà pubblica ab origine, come confermato, ricorda Casson, anche dalla ocmmissione Giustizia del Senato. Ma il governo è di parere diverso. Adesso il provvedimento approvato dal Senato dovrà andare alla Camera. Se sarà approvato i concessionari delle valli (tra cui molti industriali veneti come Riello, Zacchello, Marzotto, Stefanel) ne diventeranno proprietari. (a.v.)
Cosa ne pensate????
Grazie PDL, continuate così......
dal Gazzettino
VENEZIA - Le valli da pesca della laguna di Venezia sono un bene demaniale, quindi pubblico, e i concessionari non ne possono pretendere la proprietà. È quanto stabilisce una sentenza della Cassazione, che mette la parola fine ad una contesa giudiziaria iniziata nel 1994.
I giudici hanno accolto la tesi dell'avvocato dello Stato Franco Lettera, stabilendo, per la prima volta, che la questione riguardante la proprietà delle valli da pesca debba essere esaminata sulla base dei dettami costituzionali, in particolare quelli che riguardano «la realizzazione degli interessi fondamentali indispensabili per il compiuto svolgimento dell'umana personalita».
Per la suprema corte, le valli da pesca, attualmente gestite nella laguna di Venezia da una ventina di concessionari, «configurano uno dei casi in cui i principi combinati dello sviluppo della persona, della tutela del paesaggio e della funzione sociale della proprietà trovano specifica attuazione, dando origine ad una concezione di bene pubblico, inteso in senso non solo di oggetto reale spettante allo Stato, ma quale strumento finalizzato alla realizzazione di valori costituzionali».
La Corte di Cassazione sottolinea, tra l'altro, che «la demanialità naturalmente acquisita da tempo immemorabile con l'espandersi delle acque lagunari non può cessare per effetto di mere attività materiali eseguite da soggetti privati, sia pure nell'inerzia o con la tolleranza degli organi pubblici». La titolarità dello Stato come Stato-collettività, si rileva nella sentenza, «non è fine a se stessa e non rileva solo sul piano proprietario» ma comporta «gli oneri di una governance» che renda effettive le varie forme di godimento e di uso pubblico del bene». Le valli da pesca hanno, dunque, una funzionalità e una finalità pubblica, trattandosi di «bacini di acqua salsa o salmastra che almeno durante una parte dell'anno ben possono comunicare liberamente con il mare, seppure con l'azionamento dei meccanismi idraulici approntati dai privati».
Da "La Nuova Venezia"
«Valli da pesca, l'esproprio fu illegittimo»
Il ministero di Galan sul Milleproroghe. Casson: «Un regalo»
Le valli da pesca non sono demaniali. E' questo il contenuto di un allegato al Milleproroghe, approvato dal Senato con la fiducia su proposta del ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan, già presidente della Regione Veneto. «Un regalo agli amici industriali veneti proprietari delle valli», ha denunciato nel suo intervento a palazzo Madama il senatore del Pd, ex pm a Venezia, Felice Casson. Al ministero fanno notare che si è dato avvio in questo modo a un disegno di legge pendente da due anni, primo firmatario il parlamentare veneto del Pdl Paolo Scarpa Bonazza Buora. «E' una questione annosa, che risale ancora all'impero austroungarico», spiega il vicecapo dell'Ufficio legale Pierluigi Petrillo, «si è stabilito adesso che quelle terre pignorate in maniera illegittima prima ancora dello Statuto albertino non sono demaniali». Il progetto di legge Scarpa-Bonfrisco era fermo nei cassetti di palazzo Madama. E adesso Galan ha pensato di inserirlo nel Milleproroghe, per sveltire i tempi. Il testo dice che «in attesa dell'attuazione dei trasferimenti del decreto del 28 maggio 2010 (il federalismo demaniale) l'autorità competente provvede alla ricognizione, limitatamente ai terreni agricoli e alle valli da pesca della laguna di Venezia, dei compendi già di proprietà privata in quanto costituiti da valli arginate alla data di entrata in vigore dell'articolo 28 del codice della Navigazione». Secondo Casson si tratta di «un regalo», viste le recenti sentenze della magistratura che hanno stabilito appunto la demanialità delle valli. E proprio quella parola, «compendio», significa in termini giuridici che la proprietà si trasmette di padre in figlio. Una polemica decennale quella sulle valli da pesca, confine tra terra e acqua, di proprietà pubblica ab origine, come confermato, ricorda Casson, anche dalla ocmmissione Giustizia del Senato. Ma il governo è di parere diverso. Adesso il provvedimento approvato dal Senato dovrà andare alla Camera. Se sarà approvato i concessionari delle valli (tra cui molti industriali veneti come Riello, Zacchello, Marzotto, Stefanel) ne diventeranno proprietari. (a.v.)
Cosa ne pensate????