Re: verbali immeritati
Su consiglio di un mio caro amico, compagno di caccia, Avv.penalista specializzato in materia venatoria ed anche consulente di una importante Ass.Ven., io mi comporterei come segue:
Pretendere che i verbalizzanti si qualifichino con apposito tesserino autorizzativo e/o di riconoscimento, sempre, in ogni caso i verbalizzanti si devono dichiarare e firmare , a qualsiasi corpo appartengono , Forestale, Carabinieri, Guardia provinciale, guardie volontarie, etc.etc..
Qualora siamo convinti che ci venga contestato ingiustamente un illecito e sappiamo di dover successivamente contestare ed impugare il verbale, faremo scrivere ai verbalizzanti sotto nostra dettatura: Contesto ogni addebito, mi rifiuto di firmare ma accetto copia.
La copia del verbale ci deve sempre essere rilasciata sul posto e mai presso eventuali altre sedi.
E' ovvio che prima di tutto con modi civili e con determinazione è opportuno cercare di far capire e di motivare ai verbalizzanti il perchè si ritiene di essere nel giusto, spesso si riesce a dissuaderli dal verbalizzare.
Avrei dovuto premettere cmq che i verbalizzanti dovrebbero essere sempre in buona fede, se così non fosse bisognerebbe far intervenire al momento dell'accertamento dei testimoni e ad esempio un altro corpo di polizia.
A proposito di soprusi venatori, vi ricordo cosa succedeva in Puglia qualche tempo fà:
La Gazzetta del Mezzogiorno del 28/03/07
"Battuta di caccia mortale, 5 Guardie indagate
TRANI (BA) - Stava cacciando insieme ad altri 3 colleghi. All’improvviso le urla «di non muoversi e di spogliarsi». Fu accerchiato, ed in cinque gli frugarono addosso, finché, colto da malore, s'accasciò al suolo esanime. Morì così, secondo il pubblico ministero Michele Ruggiero, Mario Botticelli 82enne cardiopatico di Rimini, il 6 novembre 2005 in trasferta sulla Murgia per una battuta di caccia in contrada Paredano. La **** fu causata da un arresto cardiocircolatorio «innescato - ritiene il pm tranese - dallo stato di tensione, terrore ed agitazione provocato dalla violenta irruzione del vice sovrintendente del Corpo Forestale dello Stato, in servizio al Nucleo Operativo Cites di Bari, Raffaele Stano, 41enne barese, e di quattro guardie giurate volontarie venatorie del Wwf: Pasquale Salvemini, 40 enne di Molfetta, Angelo Raffaele Nitti, 52, di Matera, Mosè Mario Salvatore Checchia, 36, di Barletta, e Domenico Barcone, 53 di Bari. Nei confronti dei cinque, il pm Ruggiero ha disposto la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini per le accuse di «**** come conseguenza di altro delitto, violenza privata, falso ideologico e tentato abuso d’ufficio». Al solo Checchia è contestato, inoltre, un ulteriore reato di falso perché, al fine di conseguire la qualifica di guardia giurata, avrebbe dichiarato di non aver mai riportato condanne per delitti: invece il pm ha accertato una condanna inflitta per furto dall’ex Pretore di Trani. Stando a quanto ricostruito dal magistrato inquirente, i cinque durante il controllo non avrebbero indossato la prescritta divisa d’ordinanza, non avrebbero mostrato un tesserino di riconoscimento, né si sarebbero qualificati. Botticelli ed i suoi 3 amici cacciatori sarebbero stati intimiditi dalla pistola detenuta dal sovrintendente Stano, inserita nella fondina ma comunque notata da tutti. I cacciatori sarebbero stati accerchiati e soggetti ad ispezione e perquisizione personale; controlli furono compiuti anche nella loro auto. «Atti connotati - secondo il pm - da spregiudicata vessatorietà, aggressività e sproporzionata invasività». Inoltre, dopo il fatale malore di Botticelli, i cinque (Stano come esecutore materiale e gli altri quattro quali concorrenti morali) per assicurarsi l’impunità avrebbero attestato d’aver ricevuto dai compagni della vittima dichiarazioni che in realtà non sarebbero mai state rese. Stano avrebbe fatto sottoscrivere dei moduli in bianco. Secondo il pm, la condotta di falso ideologico in atto pubblico sarebbe stata mirata a danneggiare i congiunti di Botticelli con l’illecito e fraudolento occultamento e travisamento della reale dinamica dei fatti e quindi delle effettive cause della ****, tentando così di impedire iniziative giudiziarie. Ora gli indagati avranno 20 giorni per produrre memorie difensive, e chiedere al pm di esser interrogati o, ancora, un supplemento d’indagini. La Gazzetta del Mezzogiorno del 28/03/07 - Antonello Norscia."
(ANSA)- BARI, 15 GEN-2008
"Caccia: abusi in controlli, arrestate guardie e dirigente Wwf
Avrebbero anche provocato attacco cuore e **** anziano
Avrebbero svolto controlli contro il bracconaggio con metodi violenti:tre arresti su ordine del gip di Trani. In manette sono finiti un agente del CfS, un dirigente locale del Wwf e una guardia venatoria volontaria. In un caso avrebbero provocato un attacco di cuore e la **** di un anziano sottoposto a controlli, in un altro malmenato un cacciatore. I tre sono accusati di violenza privata, omicidio colposo, falso, abuso d'ufficio, calunnia, lesioni aggravate."